INTRODUZIONE
Con questa tesi intendo svolgere un'analisi sul cambiamento che
il linguaggio del giornalismo sportivo ha avuto nel corso degli anni,
in Italia. Il titolo “Dalla Gazzetta dello Sport a Tuttomercatoweb”
ha lo scopo di far comprendere il profondo mutamento avvenuto
dalla comparsa dei primi quotidiani, tra cui la rosea, fondata nel
1896 fino alla realizzazione dei siti internet come Tuttomercatoweb,
uno dei più visitati portali d'informazione sportiva.
In oltre centodiciassette anni la stampa sportiva ha acquisito un
ruolo da protagonista nel mondo dell'informazione, come risulta dal
rapporto dell'Audipress, per l'anno 2012 che incorona La Gazzetta
dello Sport come il quotidiano più letto in Italia.
Dalla seconda metà dell'800 a oggi, il giornalismo sportivo ha
subito un profondo cambiamento coinciso con la comparsa dei
nuovi mezzi di comunicazione.
Prima la radio, poi la televisione e, infine, internet hanno
radicalmente cambiato il modo di raccontare gli eventi sportivi.
Le prime trasmissioni radiofoniche hanno introdotto la diretta
1
.
La possibilità di trasmettere un evento in tempo reale ha inciso
profondamente sulla stampa sportiva. La radio ha contribuito a
diffondere lo sport in tutta la penisola, attraverso un unico
linguaggio trasmesso da nord a sud. Le manifestazioni vengono
raccontate in modo diretto ed espressivo, con una forma di
comunicazione che con l'utilizzo e la creazione di neologismi e
metafore, ha contribuito ad arricchire un lessico sino a quel
1 È datata 19 giugno 1927 la prima radiocronaca sportiva commentata in Italia. Si tratta del Gran
Premio di Galoppo, manifestazione equestre tenutasi a San Siro. A raccontare l'evento Alfredo
Giannoli, giornalista sportivo esperto di ippica.
3
momento limitato ai tecnicismi degli addetti ai lavori. Viene
sviluppato, in questo modo, un idioma in grado di assorbire vocaboli
da altri linguaggi e capace allo stesso tempo di entrare con facilità
nella lingua comune
2
.
La trasformazione del giornalismo sportivo prosegue con
l'avvento del mezzo televisivo, durante la metà degli anni '50.
L'evento sportivo viene trasformato in spettacolo. Il racconto di una
partita può contare sulla forza delle immagini e su programmazioni
caratterizzate da dibattiti che trasferiscono sullo schermo le
discussioni del dopo partita, sulle formazioni, sugli allenatori,
comunemente definite “discorsi da bar”. La televisione
3
segna una
profonda trasformazione nella stampa sportiva, costretta a
reinventare il proprio modo di raccontare l'evento, evitando di
riproporre quello che radio e televisione hanno già ampiamente
mostrato e detto in diretta. Il giornalismo inizia, quindi, a
privilegiare la descrizione degli aspetti che fanno da cornice alle
competizioni, come retroscena, spogliatoi, polemiche che sono
sviluppate con interviste e aggiungono alla pura descrizione
dell'avvenimento sportivo curiosità che nel caso di atleti e campioni
di primo piano diventeranno gossip
4
.
L'avvento di internet rivoluziona ulteriormente il mondo della
stampa sportiva offrendo un tipo d'informazione caratterizzata da
immediatezza, sintesi utilizzo di termini stranieri e la possibilità per
l'utente di interagire con i siti web rispondendo a sondaggi e a
dibattiti attraverso social network, forum, blog e community
5
.
2 Bascetta Carlo (1962) Il linguaggio sportivo contemporaneo, Firenze, G.C. Sansoni Editore.
3 La nascita ufficiale della televisione italiana è il 3 gennaio 1954, giorno in cui la Rai da il via alle
prime trasmissioni
4 Il gossip è diventato un elemento della stampa sportiva. Basta pensare ad atleti come David Beckhamp
o Mario Balotelli ormai diventate icone mediatiche di cui si parla più per vicende extra calcistiche che
per quello che fanno sul campo.
5 Social Network, forum, blog e community sono applicazioni on line che permettono un elevato livello
d'interazione tra l'utente e il sito internet.
4
Questa possibilità apre nuove frontiere all'informazione sportiva
permettendo agli appassionati di avere una comunicazione
bidirezionale con l'organo d'informazione. Mentre prima della rete il
tifoso poteva esprimere la propria opinione solo attraverso lettere ai
giornali o con telefonate durante una trasmissione televisiva o
radiofonica, grazie a internet chiunque può scrivere la propria
opinione e il proprio commento su qualunque fatto di sport. Il web
va quindi ad affiancarsi ai tradizionali mezzi di comunicazione,
aprendo le porte a un nuovo tipo d'informazione e a un nuovo modo
di fare giornalismo.
Il mio lavoro intende analizzare ripercorrendo in ordine
cronologico l'influenza che i mezzi di comunicazione hanno avuto
sulla trasformazione del linguaggio del giornalismo sportivo.
La prima parte della tesi è dedicata alle pubblicazioni realizzate in
Italia, nella seconda metà dell'800 quando è comparsa la stampa
specializzata.
In questa sezione sarà dato spazio alla storia della Gazzetta dello
sport, il quotidiano più letto nel nostro Paese.
La seconda parte della tesi approfondisce la diffusione della radio
e il conseguente impatto sul giornalismo sportivo: la radiocronaca
ha, infatti, rivoluzionato il racconto dell'evento sportivo.
In seguito, il focus verrà spostato sull'influenza della televisione
spiegando come questo media abbia fornito un contributo
determinante nella trasformazione dello sport in spettacolo, sia con
programmi di intrattenimento sia con l'uso di un linguaggio che
punta a coinvolgere lo spettatore nell'evento.
L'ultimo capitolo sarà dedicato a internet traguardo di questo
percorso di analisi del linguaggio giornalistico. Verranno illustrate le
5
caratteristiche dell'informazione sportiva sul web, analizzando come
il giornalismo sportivo stia cambiando e come potrà cambiare in
futuro la stampa tradizionale.
Al termine di questo lavoro di analisi esporrò le interviste
rilasciate da quattro giornalisti professionisti su tematiche attinenti
agli argomenti discussi nella tesi: Paolo Dellepiane, direttore di
Edizioni Sportmedia
6
, Fulvio Banchero, redattore per il sito
gazzetta.it, Luca Russo, giornalista di Primocanale
7
e Andrea Monti,
direttore de La Gazzetta dello Sport.
Mi sono avvalso del parere di figure professionali che operano sia
in ambito locale (Dellepiane, Banchero e Russo) sia a livello
nazionale (Monti) e su media differenti.
Paolo Dellepiane è direttore di una casa editrice genovese che
svolge servizi giornalistici per televisioni radio e quotidiani; Fulvio
Banchero collabora sia per quotidiani cartacei sia per il sito
gazzetta.it; Luca Russo è la voce di trasmissioni a tema sportivo su
l'emittente locale Primocanale. Infine, Andrea Monti dirige il
quotidiano sportivo nazionale più autorevole e la sua collaborazione
in questo lavoro è per me motivo di grande soddisfazione.
La tesi si occupa di giornalismo sportivo e quindi di tutto lo sport,
ma è il calcio per la sua diffusione e il suo seguito
8
l'argomento
trattato con maggiore approfondimento. Dopo aver sottratto al
ciclismo lo scettro di sport più popolare in Italia, il football è
6 Edizioni Sportmedia è una casa editrice che svolge attività di servizio giornalistico per televisioni,
radio e quotidiani. lavora anche come agenzia fotografica collaborando con diverse agenzie nazionali
ed estere.
7 Primocanale è un'emittente televisiva regionale che trasmette a Genova e in tutta la Liguria.
8 Il calcio è uno degli sport più seguiti in tutto il mondo. Persino Papa Francesco ha manifestato più
volte la sua fede calcistica per la squadra della sua città natale, il San Lorenzo de Almagro, club di cui
il pontefice è socio e possiede la tessera numero 88.235.
6
diventato la disciplina a cui la stampa sportiva dedica maggiore
spazio sui giornali, sulle trasmissioni radiofoniche e televisive e su
internet. È stato l'interesse per il calcio a farmi avvicinare al mondo
del giornalismo, nel tentativo di trovare una professione che possa in
qualche modo conciliare l'attività lavorativa
9
alla mia grande
passione.
9 Attualmente collaboro con la casa editrice Edizioni Sportmedia che pubblica ogni lunedì sul Secolo
XIX le pagine del calcio dilettantistico.
7
CAPITOLO 1
Genesi della stampa sportiva
“Senza avere la pretesa di fare della storia, cosa punto
compatibile col carattere di questo giornale, noi ci limiteremo ad
accennare alla differenza del significato che lo sport può avere
nell'epoca odierna, qualora lo si voglia comparare col passato.
Nell'aurea età Greca, lo sport era la vera sublimazione della forza
fisica, unita però al sentimento artistico. Gli Elleni non scindevano
mai l'uno dall'altro e l'estetica doveva essere rispettata sempre.
L'atleta nel maximum dello sforzo conservava sereno il sorriso sulle
labbra e la persona atteggiata alla più leggiadra e plastica delle
pose. Presso di noi moderni, invece lo sport ha significati diversi.
Per alcuni esso riveste carattere di divertimento, per altri forma
oggetto dì studio, per i più diventa una questione di vita. L'attività
febbrile la quale caratterizza questa fine di secolo, finì col
corrompere le intenzioni purissime dello sport. Quello che prima
non tendeva se non a migliorare la natura umana, portando il fisico
a quella ideal bellezza la quale forma il sogno dell'artista, ora
divenne un mezzo per arrivare a un fine determinato. Quello che
materialmente il nostro fisico doveva dare, non bastava più. Le
velocità detenute in corsa, i lunghi percorsi fatti a piedi, erano
insufficienti alla febbre crescente di soverchiarsi e nacquero le
macchine. Alla forza si unì l'ingegno ed ecco quindi lo sport a
prendere una via nuovissima dì applicazione. Di pari passo coi
nuovi mezzi sta pure crescendo l'umana curiosità. Se prima la
vittoria di un atleta era appena notata, più tardi divenne oggetto di
commenti ed ora si cerca con crescente curiosità di conoscerne
l'esito in precedenza degli altri. La cesta del pensiero s'affaccia su
8
tutte le intrinsecazioni umane. Nessuna istituzione mette in giuoco
le legittime ambizioni nazionali quanto lo sport. Esso sotto la forma
la più cortese, la più amichevole, riunisce tutte le rivalità eccitando
una curiosità immensa nell'animo di tutti. Per trattare quindi lo
sport bisogna sentirsi in grado di correre coi tempi, prevedere,
arrivare. I giornali sportivi non devono soltanto fornire le notizie,
commentare il progresso, registrare il successo, no, essi devono
predire, correre l'alea stessa di tutte le cose di questo fine di secolo,
devono arrivare. Arriveremo? Modestamente osiamo sperarlo, ad
ogni modo non sarà certo da parte nostra che finiranno volontà e
tenacia di propositi”
10
.
Queste parole compaiono nell'editoriale pubblicato sul primo
numero de La Gazzetta dello Sport, il 3 aprile del 1896, il fortunato
giornale creato da Eugenio Camillo Costamagna
11
ed Eliseo
Rivera
12
, destinato a diventare, assieme a Il Corriere dello sport -
Stadio e a Tutto Sport, uno dei fogli sportivi più diffusi in Italia. La
“rosea”, chiamata così per il colore delle pagine
13
, è una delle testate
"pioniere" di una stampa sportiva che nel tempo subisce numerosi
cambiamenti.
10 La Gazzetta dello Sport, 3 aprile 1896.
11 Eugenio Emilio Costamagna (San Michele Mondovì 1864 – Milano 1918). Soprannominato “Magno”,
nome che utilizzava per firmare molti dei suoi articoli. Fonda a Torino, nel 1895, il bisettimanale La
Tripletta. Assieme ad Eliseo Rivera, fonda, nel 1896, La Gazzetta dello Sport, diventando
condirettore sino al 1900 e direttore unico sino al 1909. Appassionato di ciclismo, Costamagna
promuove attraverso La Gazzetta dello Sport, con la collaborazione di Tullo Morgagni, Il Giro di
Lombardia, La Milano San Remo ed Il Giro d'Italia, battendo sul tempo il Corriere della Sera. Deluso
da un ambiente sportivo intaccato dalle speculazioni economiche, lascia la direzione della rosea alla
fine del 1909. Ritiratosi a vita privata sulla riviera ligure, si spegne prematuramente, all'età di 54 anni
nel 1918.
12 Eliseo Rivera. Avvocato milanese. Fonda, per conto del Secolo, il settimanale illustrato Il Ciclista.
Dirige assieme a Costamagna la Gazzetta dello sport sino al 1898, anno in cui viene arrestato dalla
polizia Umbertina durante i moti insurrezionali di Milano. Rivera espostosi troppo politicamente ed
accusato di anarchismo, Viene trattenuto in carcere per 22 giorni. Ritornato in libertà, rifiuta di
riprendere la direzione della Gazzetta dello Sport, convinto che il coinvolgimento nella faccenda e le
pesanti accuse della polizia siano opera di qualche collaboratore interno.
13 Secondo un'opinione diffusa, sembra che il rosa che contraddistingue sia il colore della Gazzetta dello
sport, sia la maglia data al vincitore del Giro d'Italia, fosse stata un'idea del direttore Eugenio Emilio
Costamagna che associava questo colore all'alba come segno di buon auspicio.
9