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Introduzione
La cultura è da sempre alla base della società ed ha acquisito, con il passare del
tempo, sempre più importanza. Negli ultimi anni, come diretta conseguenza, si è
sviluppato un nuovo modo di viaggiare, il cosiddetto “turismo culturale”.
Il turismo culturale è una tipologia di turismo legata alla cultura di una regione o
paese. L'interesse è orientato verso gli elementi che caratterizzano una specifica
area geografica o popolazione come la storia, l'arte, l'architettura, la cucina tipica,
e molto altro. Sempre più persone, infatti, cercano nel viaggio un modo per scoprire
luoghi nuovi, persone, culture e, perché no, arricchire anche sé stessi.
In ambito culturale emergono, quindi, sempre più proposte volte
all’implementazione di esperienze turistico-culturali. Tali progetti vengono
avanzati anche da istituzioni sovranazionali, come l’Unione Europea, con
l’obiettivo di attrarre questa parte di turisti in continua crescita. Tra le varie
iniziative, della sopracitata UE, si posiziona il premio “Capitale della Cultura”,
oggetto di questa analisi.
La Capitale Europea della Cultura è un progetto per cui le città, che ospitano
l’evento, hanno l’opportunità di presentare il proprio programma artistico e
culturale a un pubblico europeo, cosicché l’attenzione dell’Europa converga sulla
propria area e sulla propria offerta culturale.
L’iniziativa italiana, detta La Capitale Italiana della Cultura, nasce nel dicembre
2014 sull’onda del processo di selezione della Capitale Europea della Cultura 2019,
la quale ha visto un’estesa partecipazione di città italiane che, con grande
entusiasmo, sono riuscite a mettere la cultura al centro delle loro azioni riuscendo
a coinvolgere una vasta porzione della popolazione e creando progetti a lungo
termine. Dato l’impegno mostrato, l’allora Ministro per i beni e le attività culturali
e per il turismo Dario Franceschini ha deciso di sostenere e valorizzare la cultura
anche a livello nazionale, tramite il conferimento annuale del titolo di Capitale
Italiana della Cultura.
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Brescia, la città in cui vivo e studio, sarà Capitale Italiana della Cultura 2023
insieme a Bergamo. Da qui è nata l’idea di voler dedicare la mia tesi a queste due
manifestazioni culturali, con particolare attenzione alla versione nazionale.
L’obiettivo dell’elaborato è fornire, dunque, un’analisi storica delle due
manifestazioni e un’analisi dettagliata della “Capitale Italiana della Cultura”.
A tal proposito, ho sottoposto un questionario alle città che hanno ospitato la
manifestazione dalla sua prima edizione, tenutasi nel 2015, fino all’edizione
corrente (2021), in cui ho analizzato vari aspetti, tra cui i punti di forza e di
debolezza, nella speranza di rendere, alle città candidate per il futuro, una
valutazione attenta e accurata.
La tesi si articola in tre capitoli. Il primo mira a fornire un profilo del turismo
culturale e del progetto Capitale Europea della Cultura, inserito nel Programma
“Europa Creativa”, ripercorrendone la storia, segnalando i momenti più interessanti
e le mutazioni che il programma ha avuto nel corso degli anni, descrivendone le
evoluzioni, gli impatti, i costi e i finanziamenti.
L'analisi proposta nel secondo capitolo è incentrata sul progetto Capitale Italiana
della Cultura. In questo capitolo si inseriscono le interviste effettuate ad una o più
persone di riferimento per ogni città che ha ospitato la manifestazione col fine di
studiare le passate edizioni per migliorare l’offerta delle future candidate.
Il terzo e ultimo capitolo è dedicato in parte a Parma, città che attualmente ospita la
manifestazione, in parte a Bergamo e Brescia, città che ospiteranno l’evento nel
2023. Le interviste effettuate a Parma analizzano la situazione generale del progetto
ed alcuni importanti aspetti relativi alla comunicazione, soprattutto online. Le
interviste effettuate a Bergamo e Brescia seguono da vicino il lavoro delle due città
durante la prima fase di strutturalizzazione del progetto.
Grazie a questo lavoro di ricerca mi è stato possibile analizzare alcuni importanti
fattori legati alle manifestazioni e i risultati saranno esposti dettagliatamente nelle
conclusioni finali di questo elaborato.
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1. Il turismo culturale e gli eventi culturali
Il turismo culturale comprende ogni forma di turismo che abbia come elemento
d’attrazione la cultura. Esso può generare diverse tipologie di spostamenti: dalle
visite ad attrazioni permanenti quali i monumenti, città d’arte, musei o siti
archeologici alla partecipazione a eventi temporanei come mostre, festival,
concerti, feste (religiose o laiche), eventi d’arte, manifestazioni legate
all’enogastronomia o artigianato. Esso è, quindi, una tipologia di turismo generata
dalla volontà di conoscere le risorse culturali che caratterizzano un luogo diverso
da quello in cui si risiede.
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Questo tipo di turismo è in costante crescita, benché non si tratti di un fenomeno
nuovo. L’attenzione verso questo tipo di turismo risale agli anni Ottanta quando vi
furono svariati cambiamenti sociali, culturali e demografici: l’invecchiamento
della popolazione e la diffusione della vacanza breve, in occasione di “ponti” e
fine settimana, assieme ad un diffuso aumento del livello d’istruzione ed un
generale aumento di reddito hanno incentivato parte della popolazione a spendere
maggior denaro e tempo per poter vivere esperienze culturali di arricchimento. In
quel periodo è nata l'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT / UNWTO
2
),
che ha prodotto la sua prima definizione del fenomeno
3
. L’OMT è un’agenzia
specializzata delle Nazioni Unite e l’organizzazione internazionale leader nel
settore del turismo. Essa svolge tutt’ora un ruolo centrale e decisivo nel
promuovere lo sviluppo del turismo responsabile, sostenibile e accessibile.
Incoraggia l’attuazione del Codice mondiale di etica del turismo in modo che Stati
membri, imprese e destinazioni turistiche possano trarne benefici economici,
sociali e culturali.
All'inizio degli anni Novanta sono emersi anche i primi studi accademici sul
turismo culturale e la prima stima della dimensione di questo "nuovo" mercato
1
turismo culturale in Enciclopedia Treccani (www.treccani.it/enciclopedia/turismo-
culturale_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/).
2
UNWTO è la sigla inglese (United Nations World Tourism Organization).
3
«Cultural tourism is the movement of persons for essential cultural motivations such as study
tours, performing arts and cultural tours, travel to festivals and other cultural events, visits to sites
and monuments, travel to study nature, folklore and art, and pilgrimages» (UNWTO,1985).
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che, secondo l’OMT, comprendeva il 37% del turismo internazionale, anche se
non è ben chiaro come questa stima sia stata ricavata.
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Sempre in quegli anni, il
turismo culturale ha subito una grande trasformazione, passando da turismo
d’élite a turismo di massa. Da allora si è registrato un maggiore interesse da parte
della popolazione nel voler trascorrere le vacanze o il tempo libero svolgendo
attività culturali e scoprendo nuove culture.
La definizione di turismo culturale venne poi aggiornata e ampliata dall’OMT
durante la ventiduesima Sessione dell'Assemblea Generale tenutasi a Chengdu,
Cina, tra l’11 e il 16 settembre 2017
5
.
1.1 Il turista culturale
I turisti culturali sono coloro che cercano di entrare in contatto con nuove culture
e di sperimentare la diversità.
Questi turisti, tuttavia, presentano delle differenze a seconda di ciò che desiderano
sperimentare. Una prima definizione viene data da Bywater (1993), che li
suddivide in tre tipologie: i turisti culturalmente motivati, il 5% del totale,
scelgono la meta in base alle caratteristiche culturali del viaggio; i turisti
culturalmente ispirati, circa un terzo del totale, sono coloro che visitano un
singolo luogo o partecipano ad un evento culturale; i turisti culturalmente attratti,
il 60% del totale, che si dedicano alle attrazioni culturali casualmente senza
programmare coscienziosamente un’esperienza di questo tipo.
Una definizione successiva e più articolata è stata data da McKercher e Du Cros
(2002). Anch’essi identificano diverse tipologie di fruitori culturali sulla base
dell’importanza assunta dal fattore “cultura” all’interno dell’esperienza:
4
Richards, G. Cultural Tourism: A review of recent research and trends, Journal of Hospitality
and Tourism Management, Vol. 36, Settembre 2018, p. 12.
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“A type of tourism activity in which the visitor’s essential motivation is to learn, discover,
experience and consume the tangible and intangible cultural attractions/products in a tourism
destination. These attractions/products relate to a set of distinctive material, intellectual, spiritual
and emotional features of a society that encompasses arts and architecture, historical and cultural
heritage, culinary heritage, literature, music, creative industries and the living cultures with their
lifestyles, value systems, beliefs and traditions”.
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1. Il turista culturale intenzionale, dove la motivazione principale della visita
è proprio la cultura;
2. Il turista culturale sightseeing, dove il turismo culturale è la motivazione
principale della vacanza che viene però vissuta in modo più superficiale;
3. Il turista culturale serendipitous, colui che non viaggia esclusivamente per
esperienze culturali ma che, dopo averle fruite, ne ha un forte e importante
ricordo;
4. Il turista culturale casuale, dove il valore aggiunto dato dal turismo
culturale è poco significativo;
5. Il turista culturale incidentale, ovvero colui che partecipa casualmente a
qualche attività culturale senza però trarne alcun riscontro utile al proprio
bagaglio personale.
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Si può quindi definire il turista culturale come:
un turista (leisure e business) che inserisce nei suoi spazi liberi anche beni e servizi
legati al mercato della cultura (es. visite a musei, mostre, siti storici, dimore)
entrando in contatto con il genius loci (es. enogastronomia, artigianato),
apprezzando le distrazioni dedicate allo shopping urbano (città d’arte e capitali) e
alla cura del proprio corpo (spa, centri benessere), e concedendosi momenti di
svago nei parchi di divertimento. Infine, si tratta di un turista sempre più
indipendente.
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Le destinazioni, per poter diventare competitive sul mercato globale, devono
basarsi sugli studi relativi a questi tipi di turisti e cercare di attirare la loro
attenzione. Inoltre, questo tipo di turismo è importante perché offre un potente
incentivo per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale
immateriale, le entrate che genera possono essere reinvestite in iniziative che ne
favoriscano la sopravvivenza a lungo termine. Il patrimonio culturale immateriale
6
Gasca, E. Turismo e valutazione economica: quale comportamento di spesa del turista
culturale?, Rivista di Scienze del Turismo-Ambiente Cultura Diritto Economia 2.3, 2012, p.108.
7
Garibaldi, R. Il turismo culturale europeo Città ri-visitate. Nuove idee e forme di turismo
culturale, FrancoAngeli, 2015, p.15.