5
Introduzione
Nell’attuale contesto economico e finanziario, le imprese vivono gli effetti crescenti
dell’integrazione dei mercati sia attraverso la forma dell’international trade che
attraverso forme più strutturate come il foreign direct investment (FDI).
Tra le differenti forme di internazionalizzazione delle imprese, il presente lavoro
analizzerà la delocalizzazione produttiva, intesa come il trasferimento dell’intera
attività produttiva o parte di essa in paesi low cost. Il processo di offshoring,
inizialmente inteso come una strategia aziendale volta alla delocalizzazione di attività
back office (principalmente processi labour intensive), nei primi anni del nuovo secolo
coinvolse anche attività knowledge intensive come l’attività di R&S.
Il processo di delocalizzazione ha costituito, per molti anni, una delle tipiche
risposte che il sistema economico dei paesi industrializzati ha messo in campo, sempre
con maggior frequenza, per fronteggiare il fenomeno crescente, tuttora in atto, dei
processi di globalizzazione.
Tuttavia, in seguito alla crisi economica generatasi nel 2007, tale processo di
delocalizzazione ha avuto un’evidente riduzione nel numero delle implementazioni da
parte delle imprese. Inoltre, a tale fenomeno si è affiancato il crescente sviluppo di un
nuovo processo, inverso a quello di delocalizzazione, il cosiddetto processo di
backshoring. Tale processo è oggetto del presente lavoro.
In particolare, utilizzando un metodo induttivo incentrato su un percorso logico-
temporale, che parte dall’analisi delle criticità del processo di offshoring, si è giunti ad
analizzare le cause che hanno indotto le imprese ad attuare il processo di backshoring.
6
Un primo obiettivo che questo lavoro si predilige di raggiungere è quello di definire
un’analisi dettagliata del processo di offshoring. Infatti, solo attraverso la
comprensione di tale fenomeno, si può giungere alla comprensione delle ragioni che
conducono ad attuare il processo inverso di backshoring.
Inoltre, il secondo obiettivo è quello di definire le variabili che sono alla base di tale
fenomeno, al fine di sviluppare in futuro, un modello valutativo che esprima la
convenienza economica di tale scelta strategica, dandone un fondamento razionale.
A tali fini, si è effettuata l’analisi della letteratura scientifica sull’argomento tra le
riviste accademiche accreditate nella comunità scientifica internazionale.
Nel primo capitolo, dopo aver introdotto ed evidenziato le particolarità e le
differenze presenti in letteratura sul concetto di “offshoring”, verranno analizzate le
differenti forme di internazionalizzazione a partire dalle esportazioni, passando per le
joint venture, fino a giungere all’analisi del processo di delocalizzazione. Infine,
verranno illustrati i differenti modelli di offshoring attuati dalle piccole e medie
imprese.
Nel secondo capitolo, verrà analizzato il processo di backshoring come soluzione
alla crisi delle imprese delocalizzate. Pertanto, analizzate le fasi del processo di
delocalizzazione al fine di indentificare le possibili criticità presenti e i relativi rischi
del processo di offshoring, verranno “clusterizzate” le principali motivazioni, alla
base dello sviluppo degli ultimi anni di tale fenomeno, evidenziando gli incentivi per
le imprese che attuano nel territorio europeo rilocalizzazioni industriali.
Nel terzo capitolo del presente lavoro verrà, dapprima, descritta l’attività
d’identificazione delle variabili che incidono sia positivamente che negativamente
7
sulla delocalizzazione, ed infine verranno esposti i relativi risultati. Verrà, inoltre,
descritta ogni variabile definendone il peso che essa assume nel fenomeno oggetto
d’indagine e verrà indicata per ognuna di esse la relativa fonte.
In conclusione è bene evidenziare la necessità di ulteriori studi futuri che partendo
dal lavoro presente di identificazione delle variabili che incidono su tale fenomeno,
possano giungere alla definizione di una proposta di modello valutativo, atto a valutare
la convenienza economica ad effettuare la scelta di delocalizzazione.
8
Capitolo Primo
Il processo di offshoring: review delle nozioni
presenti in letteratura
1.1. Il processo di offshoring come risposta all’internazionalizzazione
dell’economia locale e alla globalization
La globalization, l’internazionalizzazione dell’economia locale e la “rivoluzione
scientifico-tecnologica”, originatesi dapprima negli United States e poi in Cina, India,
fino ad arrivare anche negli altri paesi del BRICST (BRIC+Sudafrica+Turchia), hanno
comportato, negli ultimi due decenni, nuovi ed opposti modelli di “fare business” e di
concepire la realtà aziendale.
1
L’impresa, oggi, non viene più vista come un modello
che ha come punto di riferimento un'unica area geografica, ma come una realtà slegata
da esigenze e paradigmi locali e proiettata verso scenari transnazionali.
2
La nozione di “internazionalizzazione d’impresa” incorpora quella inglese di
offshoring. Da un’attenta analisi della letteratura, emerge come, fino alla fine del
secolo scorso, nei paesi più industrializzati come Usa, Germania, Regno Unito e Italia
si concepiva il processo di internazionalizzazione come una delle tante variabili
strategiche, mentre dalla metà del decennio scorso, essa diviene strategia
1
Peter D.JESEN, Offshoring and international competitiveness: antecedents of offshoring advanced
tasks, Academy of Marketing Science Journal, vol.40, fasc.2, Springer Science & Business Media,
Greenvale, Netherlands, 2012, pp.313.
2
Klaas JAGERSMA, D. VAN GORP, Redefining the paradigm of global competition: offshoring of
service firms, Business Strategy Series, vol.8, fasc.1, Emerald Group Publishing, Northampton, United
Kingdom, 2007, pp.37.
9
“obbligatoria” per qualunque impresa che abbia come obiettivo l’essere competitiva
nel relativo mercato di riferimento.
3
1.1.1. Breve analisi macroeconomica dell’internazionalizzazione
dell’economia locale
Molto si è elaborato e dibattuto in dottrina riguardo gli effetti macroeconomici della
cosiddetta “internazionalizzazione dell’economica locale”, intesa come quel sistema
che connette attività economiche, imprese, nazioni ed individui di aree socio-
economiche differenti ma rispondenti tutte ad un unico principio cardine, quello del
libero scambio in una determinata “macro-area” di riferimento.
L’internazionalizzazione ha prodotto, oltre che benefici in termini di sviluppo
macroeconomico e di ridefinizione dei confini geografici di molti settori produttivi,
mutamenti di vasta portata anche nell’allocazione e nella circolazione degli
investimenti in termini sia di capitale umano che finanziario.
4
Tutto ciò ha portato
mutamenti nella distribuzione geografica a livello mondiale delle capabilities
5
richieste per determinate attività lavorative. Infatti, come sottolineato da Venzin,
6
nelle
aziende si riscontra la tendenza a spostare all’estero non solo le attività low-value
7
ma
3
Corrado CERRUTI, The impact of Offshoring on firm competiveness, Springer Verlag,
Entrepreneurship and international management, Netherlands, 2008, pp. 147.
4
Mark KOHLBECK, Mathew MAGILKE, Future Profitability, Operating Cash Flows, and Market
Valuations Associated with Offshoring, Journal of Information Systems, vol.23, Fasc.2, American
Accouting Association, United States, 2009, pp.26.
5
Mark KOHLBECK, Mathew MAGILKE, op.cit., pp.26. «Capabilities» (capacità).
6
VERZIN Markus, GUERRINI Antonio, DOTTI Raffella, BONI Paola, LOJACONO Gabriella,
Strategie di outsourcing e offshoring: driver e impatto sui modelli di business, Economia &
Management Vol.2, 2009, pp.18.
7
VERZIN Markus, GUERRINI Antonio, DOTTI Raffella, BONI Paola, LOJACONO Gabriella,
op.cit., pp.18.
10
anche quelle high-value.
8
In tal modo la distribuzione geografica delle capabilities
lavorative viene ridefinita a favore dei paesi in via di sviluppo.
9
Proprio in merito a ciò, dall’analisi della letteratura emerge come il processo di
internazionalizzazione abbia comportato nei paesi d’origine una riduzione
dell’occupazione a causa del trasferimento della produzione dal paese d’origine a
quello di destinazione.
La riduzione dell’occupazione nei paesi industrializzati, generatasi dal processo di
delocalizzazione produttiva, ha condotto i consumatori, secondo lo studio
10
pubblicato
nel 2012 sul “The Journal of Services Marketing”, dal titolo “Predicting negative
consumer reactions to services offshoring”, ad essere diffidenti nei confronti delle
imprese che delocalizzano posti di lavoro in paesi esteri. Questa diffidenza, in alcuni
casi, porterebbe addirittura al boicottaggio dei prodotti e dei servizi realizzati dalle
imprese che delocalizzano.
11
Tuttavia, diversi studi
12
macroeconomici pubblicati negli ultimi anni hanno
dimostrato che il processo di offshoring incide con percentuali minime sulla crisi
occupazionale che coinvolge i paesi industrializzati. Da quanto emerge da tali studi, la
diffidenza dei consumatori accennata poc’anzi verso le imprese delocalizzate
8
VERZIN Markus, GUERRINI Antonio, DOTTI Raffella, BONI Paola, LOJACONO Gabriella,
op.cit., pp.18.
9
VERZIN Markus, GUERRINI Antonio, DOTTI Raffella, BONI Paola, LOJACONO Gabriella,
op.cit., pp.18.
10
Shawn T. THELEN, Terri SHAPIRO, Predicting negative consumer reactions to services
offshoring, The Journal of Services Marketing, Vol.26, fasc.3, 2012 pp. 181-193.
11
Shawn T. THELEN, Terri SHAPIRO, op.cit., pp. 181-193.
12
Ruby HIRSCHEIM, Mike NEWMAN, Houston, we've had a problem…offshoring, IS
employment and the IS discipline: perception is not reality, Journal of Information Technology, Vol.26,
fasc.4, 2010, pp. 358-372.
11
all’estero non sembrerebbe essere giustificata dai dati macroeconomici
sull’occupazione.
1.1.2. Analisi degli studi aziendalistici sul processo di internazionalizzazione
d’impresa
L’internazionalizzazione dell’impresa comporta per la stessa il dover competere
non solo con imprese locali ma più in generale con competitors presenti in ogni parte
del globo. Da qui, l’esigenza di una maggior capacità di definire nei processi
decisionali valutazioni di convenienza economico-finanziaria delle operazioni poste in
essere, per meglio razionalizzare le risorse a disposizione al fine di fronteggiare la
maggior competitività tipica dei mercati internazionali.
Il mercato attuale richiede la costituzione di aziende cosiddette “global company”,
13
che rivolgono, cioè, il loro impegno in più paesi del mondo contemporaneamente;
commercializzando i propri prodotti in diversi paesi, utilizzando la stessa marca ed
operando in modo coordinato attraverso una strategia globale.
La “rivoluzione tecnologica”, soprattutto in ambito telematico, ha assunto un ruolo
fondamentale in tale processo. Attualmente, l’opportunità di comunicare a costi
convenienti con fornitori o clienti che si trovano in altre nazioni di altri continenti,
consente di modificare la logica alla base della produzione e del commercio.
La rivoluzione tecnologica ha inciso diversamente nelle imprese a seconda della
dimensione. Infatti, per le PMI, ha comportato la possibilità di avere un “network of
13
William E. YOUNGDAHL, Service offshoring: the evolution of offshore operations, International
Journal of Operations & Production Management, Vol.30, fasc.8, Emerald Group Publishing, Bradford,
United Kingdom, 2010, pp. 804.