CAPITOLO 1
1.1.1 Le Radici
John Bowlby
LE ORIGINI E GLI SVILUPPI DELLA TEORIA
DELL’ATTACCAMENTO
Intorno agli anni ’70 lo studioso londinese John Bowlby ipotizzava come negli uomini
esistesse un bisogno strutturale, geneticamente determinato ed etologicamente pre-
1.1 Introduzione
ordinato, di essere in contatto con un altro essere umano (attaccamento); questo bisogno
La teoria dell’attaccamento può essere suddivisa in tre fasi principali. In esse troviamo
appare essere indipendente da altre esigenze fisiologiche di base come la ricerca di cibo
come primi protagonisti i lavori di John Bowlby (1973,1980,1988) e Mary Ainsworth
e calore: Il comportamento di attaccamento è quella forma di comportamento che si
(1989) che congiuntamente hanno fornito una prima base per lo studio
manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di
dell’attaccamento. Il primo ha il merito di aver formulato le idee di base per l’instaurarsi
un’altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in
della teoria dell’attaccamento utilizzando concetti tratti dell’etologia, dalla cibernetica e
modo adeguato. Questo comportamento diventa molto evidente ogni volta che la
dalla psicoanalisi. Grazie al suo lavoro si è creato un nuovo modo di concettualizzare il
persona è spaventata, affaticata o malata, e si attenua quando si ricevono conforto e
legame esistente tra madre e bambino. Mary Ainsworth (1989) ha il merito di aver
cure (Bowlby, 1988 p.25).
tradotto i principi di base sull’attaccamento in dati empirici consentendo un
Lo scopo di protezione viene raggiunto attraverso un insieme di comportamenti innati
ampliamento della teoria stessa.
(comportamenti di attaccamento) che sono necessari per favorire la vicinanza fisica del
Infine la fase attuale dell’attaccamento, che qui sarà solamente accennata, riguarda
bambino alla figura di riferimento e che variano in base alla maggiore (il
l’interesse sempre più diffuso per i processi rappresentazionali ad opera di ricercatori
comportamento si può limitare ad un’interazione visiva o uditiva) o minore (necessità di
come George, Kaplan, e Main (1985) e le interpretazioni della Bretherton (1995).
ricevere maggiori attenzioni con la messa in atto da parte del bambino di comportamenti
Determinati, in particolare, sono le conferme cliniche fornite in questa fase da
di accostamento) accessibilità mostrata da quest’ultima.
un’importante studiosa che si è occupata di definire gli assunti principali sulla
Secondo Bowlby (1969/1982) la struttura essenziale dei legami di attaccamento è basata
trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento: Mary Main.
su tre elementi: mantenimento della vicinanza, protesta alla separazione e base sicura,
Un breve excursus storico ci permetterà di comprenderne in modo più approfondito i
che possono agire tra loro in modo coordinato o antitetico.
principi base e i successivi sviluppi verso nuovi orizzonti di ricerca.
L’ultima caratteristica in particolare, che si riferisce alla possibilità di esplorare
Nella seconda parte di questo capitolo partendo dagli assunti bowlbiani verranno
l’ambiente, fiduciosi della disponibilità della figura di attaccamento a fornire aiuto e
delineate le teorie che più si avvicinano allo studio dei legami familiari nella prospettiva
protezione qualora fosse necessario, rappresenta il presupposto dei processi di
dell’attaccamento: la life span developmental psychology, la prospettiva psicosociale
separazione e di individuazione che verranno successivamente studiati e analizzati da
del family development.
M. Ainsworth (1979).
Si parlerà inoltre della teoria generale dei sistemi attribuita a von Bertalanffy (1968)
Oltre a possedere una propria specificità, che lo distingue da altri comportamenti
inserita all’interno di una cornice sistemica familiare che fornirà gli spunti per i
istintuali, come quello sessuale o di nutrizione, l’attaccamento è continuamente mediato
successivi sviluppi della ricerca che si andrà a delineare.
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da sistemi comportamentali “corretti”, affinché si possa mantenere sempre un equilibrio Egli riteneva inoltre che esistesse un periodo sensibile entro il quale il piccolo sembra
dinamico: il sistema corregge continuamente se stesso attraverso meccanismi di feed-maggiormente predisposto a costruire un legame di attaccamento: tale periodo viene
back. Tale caratteristica rende il sistema plastico e in grado, allo stesso tempo, di considerato il primo anno di vita, dove la costruzione del legame diventa un obbiettivo
mantenere la relazione del bambino con la sua figura di riferimento, entro certo limiti di rilevante per lo sviluppo.
distanza e accessibilità. Esso perciò attiva nel piccolo qualsiasi abilità comportamentale La strutturazione di tale legame avviene in 4 fasi: la prima e la seconda fase che va dalla
disponibile, al fine di raggiungere la vicinanza con la figura di attaccamento, in nascita ai 6- 8 mesi di vita del bambino sono definite il preattaccamento e l a
relazione alle diverse fasi evolutive e competenze da lui raggiunte.formazione. In queste due fasi si passa da una situazione iniziale di scarsa
Il sistema di attaccamento implica, infine, nella sua attività, la produzione di forti discriminazione tra gli adulti che si prendono cura di lui ad una preferenza verso una
emozioni: benessere e sicurezza quando l’adulto è vicino, ansia e collera quando la figura specifica di accadimento, anche se non si assiste ancora alla protesta per la
figura è lontana e tristezza se tale lontananza è prolungata.separazione ma solo all’angoscia dell’abbandono. Due particolari aspetti si sviluppano
all’interno della diade madre- bambino: lo sguardo reciproco e la capacità di
Origine e sviluppo del legame di attaccamentocontenimento ed sostegno che la figura di accudimento esercita sul piccolo (holding).
Nella terza fase, che inizia a 6-8 mesi e permane fino al 2-3 anno di vita, si parla di una
La convinzione, ripresa da Bowlby (1969/1982) dall’etologia, che esita una vera e propria forma di attaccamento definita mantenimento e vicinanza a una persona
disposizione innata, che deriva cioè dal patrimonio biologico di ogni individuo, a discriminata mediante locomozione e mediante segnali. Le due manifestazioni
stringere legami con altre persone, si mantiene ed è chiaramente visibile e riscontrabile principali a cui si assiste sono: protesta per la separazione e paura degli estranei. Questi
non solo durante l’infanzia, ma nell’intero arco della vita, attivandosi in tutte quelle comportamenti sottolineano l’esistenza di un legame di attaccamento e la capacità del
circostanze che mettono a rischio l’integrità fisica e psichica del soggetto.piccolo di discriminare gli adulti vedendo nella caregiver una base sicura. Grazie anche
Tale idea trae origine da alcuni esperimenti condotti dai coniugi Harlow (1961) sui allo sviluppo di abilità cognitive il bambino è in grado di mantenersi vicino alla figura
piccoli macachi Resus, allevati in condizioni diverse di accudimento: in una venivano di attaccamento, manifestando proteste o disagio quando le situazioni lo richiedono. I
cresciuti a fianco di un “sostituto materno” metallico; in un altro a fianco di un due riescono così ad instaurare un legame “speciale” dove si sincronizzano e prevedono
“sostituto materno” in tessuto morbido. I cuccioli preferivano, nelle situazioni di i reciproci comportamenti costruendo così aspettative l’uno nei confronti dell’altro.
pericolo, il conforto dato dal sostituto materno “morbido” dimostrando così come essi Nell’ultima fase, infine, si costruisce una relazione reciproca tra adulto e bambino,
non fossero spinti solo dal bisogno di fame o di cure fisiologiche ma ricercassero anche orientata, grazie anche ad un aumento delle abilità cognitive del bambino, a scopi
dalla “madre” vicinanza fisica, calore e protezione.specifici come: l’accrescimento delle capacità linguistiche e della memoria che si
Attraverso le successive osservazioni compiute da Bowlby (1969/1982) sul affianca alla capacità di rappresentare mentalmente le situazioni, la figura di riferimento
comportamento dei bambini nei primi mesi di vita, egli poté così arrivare alla non è più parte di sé ma viene considerata come una figura indipendente che vive
conclusione che la motivazione primaria del piccolo di stabilire relazioni intime è all’interno di un suo spazio; al contempo il bambino è in grado di comprendere i motivi
dovuta principalmente alla ricerca di un contesto dove poter crescere sicuro e protetto.dell’allontanamento del genitore e i suoi comportamenti. L’acquisizione più importante
in questo periodo è però la costruzione dei modelli operativi interni, rappresentazioni
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mentali di sé e dell’adulto costruite in base alle sue esperienze passate (Bretherton, Il carattere sicuro o insicuro del legame condiziona perciò, secondo Bowlby (1988), ciò
1985, approfondito nel paragrafo successivo).che lui definisce i “modelli operativi interni” i quali tendono a stabilizzarsi intorno ai 18
È rilevante sottolineare come Bowlby (1951) definisca il legame di attaccamento come mesi di età ma che tuttavia, a seconda dei cambiamenti all’interno della particolare
un “legame speciale” dove il bambino tende ad avere un’unica figura di attaccamento relazione tra madre e bambino, possono subire delle evoluzioni in positivo o in
che solitamente è la madre biologica. Tale assunto prende il nome di monotropismo.negativo, nonostante esse siano fortemente vincolate alla storia vissuta durante la prima
Tale idea è stata criticata e rivalutata negli anni in quanto il bambino è in grado di infanzia.
costruire relazioni significative con più figure di riferimento che assumono le
Ma che cosa intende Bowlby quando parla di Internal Working Model?
caratteristiche di un legame di attaccamento: si veda per esempio lo stesso padre, le
Bowlby (1973,1980) formulò il concetto di modello operativo interno, “Internal
educatrici dell’asilo, baby- sitter, nonni.
Working Model” rivedendo la nozione di oggetto interno freudiano.
Con il termine di modello operativo interno si riferiva ad una rappresentazione interna
1.1.2 Gli Internal Working Model, le rappresentazioni interiorizzate
del mondo, delle figure di attaccamento, di sé stesso e delle relazioni che tali legami
rappresentano. Secondo la teoria dell’attaccamento (1969/1982), la ripetizione delle
Riprendendo il concetto dei percorsi evolutivi introdotto nel 1957 da Waddington,
relazioni si verifica perché l’esperienza interna e il comportamento nelle relazioni sono
Bowlby (1988) riteneva che la personalità umana si sviluppasse nel tempo grazie a
strutturati secondo tali modelli operativi interni o modelli rappresentazionali.
un’interazione con il proprio ambiente. La persona e il contesto sono perciò visti come
I primi legami di attaccamento vengono progressivamente internalizzati nel sistema
inseparabili e di conseguenza l’attaccamento assume caratteristiche principalmente
rappresentazionale del bambino e in questo modo le esperienze successive sono
relazionali più che intrapsichiche.
strutturate ed interpretate sulla base di tali rappresentazioni intrapsichiche di sé e degli
Egli riteneva che il legame di attaccamento sarebbe stato tanto più insicuro nel piccolo
altri. La funzione di tali modelli è consentire all’individuo di analizzare le diverse
quanto più l’ambiente si fosse presentato come carente di cure e sostegno, modulando di
alternative della realtà e optare per la migliore, utilizzare gli eventi passati per rendere
conseguenza anche le sue capacità di risposta e lo sviluppo delle abilità cognitive,
migliore il presente e il futuro e scegliere come agire nel modo migliore di fronte agli
emotive e relazionali.
eventi.
Eventi traumatici relativi all’attaccamento, come situazioni di abbandono, di
Il termine operativo suggerisce l’idea che la rappresentazione non è un prodotto
discontinuità di cura e/o di sostegno affettivo, atteggiamenti freddi o disprezzanti o
“statico” ma è un processo dinamico in cui è possibile introdurre continuamente dei
minacciosi da parte dei genitori, inversioni di ruolo ed eccessiva responsabilizzazione,
cambiamenti, degli adattamenti alla realtà stessa (idee riprese dalla teoria piagetiana
possono, ad esempio, rendere il bambino continuamente timoroso di subire una perdita
(1936) relativi ai processi di assimilazione e accomodamento).
e, quindi, far sì che il comportamento di attaccamento continui anche in circostanze in
Secondo Bowlby le diverse risposte istintuali che il bambino produce nei primi sei mesi
cui normalmente verrebbe disattivato.
di vita (succhiare, stare attaccati, piangere, seguire e sorridere) si organizzano in un
Allo stesso tempo, condizioni avverse potrebbero renderlo talmente sfiduciato del
comportamento di attaccamento focalizzato su una specifica figura materna durante la
legame e talmente spaventato di poter subire nuovamente il trauma del distacco, da
seconda metà del primo anno.
indurlo ad un evitamento attivo di ogni comportamento d’attaccamento.
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I modelli rappresentazionali si costruiscono così su esperienze reali che ripetendosi 1.1.3 La valutazione del legame di attaccamento infantile e adulto
creano dei copioni (script) che si organizzano all’interno della memoria.
I bambini che ricevono cure adeguate svilupperanno un modello degli altri come La maggior parte della ricerca fino ad oggi si è concentrata sull'analisi degli aspetti
affidabili e disponibili e un modello di sé stessi come degni delle cure che vengono loro qualitativi della relazione di attaccamento ed in particolare sulle differenze esistenti,
rivolte.nella prima infanzia, per ciò che riguarda la sicurezza della relazione di attaccamento.
Al contrario invece, i bambini che non ricevono cure adeguate, sviluppano sentimenti di Il primo contributo in merito è stato dato da Mary Ainsworth e collaboratori (1978),
rabbia e di angoscia nei confronti degli altri e sentimenti di insicurezza nei confronti di che, partendo dall’idea di Bowlby secondo cui il legame di attaccamento è definito
se stessi.come una relazione stabile che si instaura tra il bambino e la figura di attaccamento
Le due caratteristiche principali dei modelli operativi dipendono quindi:(caregiver), hanno formulato una procedura osservativa, la Strange Situation che,
a) dal fatto che la figura di attaccamento venga giudicata, oppure no, come il tipo di sottoponendo i bambini ad un lieve ma progressivo aumento dello stato d’ansia,
persona che in genere risponde alle richieste di aiuto e protezione;contraddistinto da due separazioni dalla madre e dall’inserimento di una figura estranea
b) dal fatto che l’Io venga giudicato, oppure no, come il tipo di persona verso cui gli all’interno di un ambiente nuovo per il piccolo, permette di rilevare quali sono i
altri, e in particolare la figura di attaccamento, reagiranno facilmente con un comportamenti che essi mettono in atto nei confronti della figura di attaccamento,
atteggiamento di aiuto (Bowlby, 1973 pp.261-262.)formulando così delle ipotesi relative ai sentimenti e motivazioni che li sottendono.
L’approccio di Bowlby implica una visione delle rappresentazioni di attaccamento come Quello che viene analizzato è la modalità con cui il bambino è in grado di gestire la
strutture unitarie piuttosto stabili e continue nel tempo. Una delle garanzie di tale separazione dalla madre, come esplora l’ambiente e come reagisce nella fase del
unitarietà è data dal concetto di monotropismo, che limita però, come già affermato in ricongiungimento.
precedenza la teoria stessa, non fornendo un quadro completo dei MOI relativi alle Attraverso questi studi la Ainsworth scoprì come l’atteggiamento delle madri che nei
relazioni di attaccamento differenti da quelle materne.primi tre mesi di vita del neonato si dimostravano sensibili ai segnali del bambino
Il problema è quello di comprendere la natura dei modelli operativi interni che il durante gli episodi di alimentazione, di gioco faccia a faccia, di contatto fisico, di
bambino sviluppa nel caso di relazioni d'attaccamento con più figure significative. Si separazione-riunione e di disagio, influenzasse il comportamento dei propri figli, che tra
assisterà, in questo caso, a una molteplicità di modelli di sé in relazione ai diversi i 9-12 mesi di vita piangevano di meno e avevano una più ampia capacità comunicativa.
modelli delle varie figure d'attaccamento? In realtà è poco plausibile che avvenga una Studi successivi condotti nell’ambito della teoria dell’attaccamento hanno approfondito
cosa del genere ma le ipotesi formulate in alternativa sono piuttosto diverse: alcuni tali tematiche esplorando da una parte la continuità dei modelli di attaccamento nello
autori ritengono che il modello di sé sia plasmato soprattutto dal legame con la figura sviluppo infantile (Main, Kaplan e Cassidy 1985, Main e Cassidy 1989) e dall’altra le
d'attaccamento primaria ( Main, Kaplan, Cassidy, 1985), mentre altri ritengono che nel relazioni esistenti tra i modelli di attaccamento materni e quelli infantili a partire
corso dello sviluppo il bambino integri i diversi modelli in un unico meta-modello dall’ipotesi di una trasmissione intergenerazionale ( Main et Al. 1985, Aisworth e
(Bretherton, 1995).Eichberg 1991, Grossmann et al 1988).
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La prospettiva della MainI genitori dei bambini classificati come disorganizzati nell’infanzia sembravano lottare
con problemi non ancora risolti che riguardavano la mancata risoluzione di specifici
Le ricerche condotte da Main e collaboratori (Main et al., 1985) sono partite dall’idea eventi quali gravi lutti, situazioni di abuso o traumi di altro genere.
che le differenze nelle relazioni di attaccamento debbano riflettere differenze individuali I modelli precoci di relazione venivano così riproposti nelle relazioni successive,
nelle rappresentazioni interne di queste relazioni tanto negli adulti quanto nei bambini.sostenendo l’idea di un effetto transgenerazionale dello stato mentale del genitore
Per esplorare in maniera sperimentale questa idea di base, George, Kaplan e Main rispetto al tipo di attaccamento che il figlio stabiliva nei suoi confronti.
(1985) hanno messo a punto un’intervista semi-strutturata: l’Adult Attachment
Interview (A.A.I.) (cap 4 paragrafo 4.1)
1.2 La prospettiva sistemico-familiare
L’A.A.I. si propone di mettere a fuoco le prime esperienze di attaccamento della
Si è già sottolineato, nella parte introduttiva del capitolo, come la teoria bowlbiana sia
persona e gli effetti che hanno su essa.
stata influenzata da alcune teorie come la cibernetica, la teoria della comunicazione a
Lo scopo di questa procedura è quello di cercare di sviluppare un sistema di
sua volte derivate da una delle più importanti teorie che ha cercato di unire all’interno di
classificazione delle descrizioni narrative che gli adulti fanno delle loro esperienze e
un’unica cornice l’approccio sistemico-familiare con la teoria dell’attaccamento: la
relazioni di attaccamento, attraverso i ricordi che i genitori hanno delle proprie figure di
teoria generale dei sistemi.
attaccamento infantili e i pensieri relativi a tali figure.
Autori come von Bertalanffy (’30) avevano già intuito come fosse necessario, per poter
Le tre classificazioni dei modelli narrativi (autonome, distanziante, preoccupate) che
comprendere un fenomeno a livello scientifico, considerare non solo i singoli aspetti ma
emergono dallo studio delle trascrizioni verbatim delle interviste, hanno trovato
in particolare le loro “interrelazioni”.
riscontro con i comportamenti dei bambini osservati durante la Strange Situation.
L’apporto di Bolwby negli anni ’50 ha rappresentato sicuramente una svolta in quanto
Dai risultati ottenuti si è riscontrato che il 76% delle coppie madre-bambino e il 69%
condivideva l’idea di una prospettiva familiare nonostante non l’abbia successivamente
delle coppie padre-bambino risultavano in accordo anche se l’A.A.I. era stata
approfondita, pagando così il grosso limite di aver considerato solo il livello individuale
somministrata cinque anni dopo la Strange Situation.
e diadico.
In uno studio nel quale la Strange Situation e l’A.A.I. sono state somministrate
A partire dagli anni ‘80 le ricerche sulle relazioni familiari, sull’attaccamento e su
contemporaneamente, è stata trovata una concordanza del 75% tra le classificazioni
questioni legate alla psicologia dello sviluppo hanno cominciato a utilizzare la logica di
dell’attaccamento delle madri e quelle dei loro bambini di 12 mesi (Zeanah, Benoit,
base e alcuni elementi concettuali della teoria dei sistemi. Per esempio Belsky (1984) ha
Barton, Regan, Hirshberg e Lipsitt, 1991).
analizzato le influenze reciproche tra relazione coniugale e sviluppo infantile; Sroufe e i
Successivamente quando fu introdotta la classificazione “disorganizzata” (D), nella
suoi collaboratori (Sroufe et al., 1985) hanno cominciato a studiare le relazioni
Strange Situation (Main e Solomon, 1990), fu trovata una concordanza specifica, tra
sistemiche tra il legame della madre con il figlio e quello con la figlia; Sameroff (1983)
questa classificazione e una nuova categoria definita irrisolta-disorganizzata per i
ha realizzato importanti ricerche sul modo in cui molteplici fattori ambientali regolano
genitori nell’A.A.I. (Main e Goldwyn, 1988).
lo sviluppo infantile.
L’approccio più significativo in questi ultimi anni, che sostiene come i due ambiti
dell’attaccamento e della teoria dei sistemi potessero beneficiare l’uno dell’altro, è dato
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