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Introduzione
Il presente studio ha come oggetto la traduzione della sceneggiatura del film Los santos
inocentes del regista Mario Camus, trasposizione cinematografica del romanzo omonimo
di Miguel Delibes e su esso esplicitamente basato.
Quest’ultima precisazione è necessaria a non dare per scontato che una trasposizione
cinematografica debba necessariamente seguire alla lettera l’opera letteraria di partenza,
per quanto spesso se ne giudichi la bontà in base a tale criterio.
Il romanzo di Delibes viene classificato nella corrente letteraria del Realismo Social, un
genere letterario sviluppatosi in Spagna nel secondo dopoguerra a partire dagli anni ’50 in
concomitanza con la riapertura del Paese ai rapporti internazionali e il conseguente periodo
di sviluppo industriale e ripresa economica che portarono a una migrazione della
popolazione dalle aree rurali alle città
1
.
L’allentamento della censura da parte del regime favorì la comparsa di romanzi di
denuncia sociale sulle condizioni di vita delle classi oppresse.
Caratteristiche di questo nuovo genere letterario sono il punto di vista obiettivo del
narratore e una semplificazione del linguaggio dal punto di vista stilistico che privilegia i
dialoghi e il registro colloquiale, tratti questi comuni al cinema.
Forse proprio per questo motivo la trasposizione cinematografica in esame riesce a non
togliere quasi nulla al romanzo e l’elemento che maggiormente viene meno è la coralità,
per evidenti ragioni pratiche.
Vengono meno anche i già pochi riferimenti storici presenti nel romanzo, compensati
comunque dalle immagini che mostrano i trattori nei campi e la luce elettrica nelle case,
simboli dell’industrializzazione, e ancor di più il ricorso a un doppio tempo narrativo in cui
le vicende narrate da Delibes si configurano come flashback a partire da un tempo reale di
narrazione della durata di un giorno o poco più, in cui Quirce e Nieves, rappresentanti della
nuova generazione affrancatasi dalle condizioni di vassallaggio della vita nei campi,
vivono e lavorano in città.
Le coordinate storiche sono dunque presenti sullo sfondo per chi voglia coglierle ma la
loro non esplicitazione fa sì che la storia assuma un carattere più universale.
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Análisis de Los santos inocentes de Miguel Delibes / Lozano Jaén-Albertus Morales-González
García.
http://digitum.um.es/xmlui/bitstream/10201/9430/1/LOS%20SANTOS%20INOCENTES.%20MIG
UEL%20DELIBES.pdf
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Ciò che viene posto in primo piano non è la Spagna del dopoguerra ma il dramma degli
umili oppressi dai potenti.
Una delle prime domande che mi sono posta affrontando questo lavoro è perché una storia
che ha per oggetto un tema che accomuna tutta l’umanità sembra non aver trovato fortuna
in Italia.
Diverse opere di Miguel Delibes sono state tradotte in italiano
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ma la traduzione italiana de
Los santos inocentes è attualmente fuori catalogo, eppure romanzi affini come ad esempio
“Una terra chiamata Alentejo” di José Saramago godono di una certa fortuna.
È probabile che il motivo di questo ostracismo sia la poca notorietà di Miguel Delibes in
Italia.
Nel suo saggio La España profunda de los años sesenta ante el lector italiano: reflexiones
sobre la traducción de los santos inocentes
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, Estefanía Flores Acuña osserva che secondo
la rivista letteraria italiana “L’indice” Miguel Delibes è stato uno dei più eclatanti casi di
disattenzione della cultura italiana verso la narrativa spagnola del XX secolo.
Dopo un’interessante dissertazione linguistica avente come oggetto l’analisi del lavoro di
traduzione di Giuliano Soria e l’esposizione dei tratti linguistici marcatamente spagnoli che
inevitabilmente vengono persi nella traduzione italiana, Estefanía Flores Acuña giunge alla
conclusione che la poca fortuna del romanzo di Delibes in Italia si debba proprio a questo,
cioè a una forte perdita della potenza espressiva nel passaggio dal linguaggio colloquiale
dell’opera originale alla lingua di arrivo.
Nei capitoli che seguono si analizzeranno le modifiche apportate all’originale letterario nel
lavoro di adattamento per la trasposizione cinematografica, si procederà quindi alla
traduzione del testo adattato e infine alla riduzione testuale per la sottotitolazione.
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DELIBES, MIGUEL, Siesta con vento sud, trad. di Giuseppe Bellini, Milano, Nuova Accademia,
1959.
DELIBES, MIGUEL, Per chi voterà il signor Cayo, trad. di Giuliano Soria, Torino, SEI, 1982.
DELIBES, MIGUEL, La strada, trad. di Lucio Basalisco, Padova, Edas, 1983.
DELIBES, MIGUEL, Cinque ore con Mario, trad. di Olivo Bin, Reggio Emilia, Città Armoniosa,
1983.
DELIBES, MIGUEL, I santi innocenti, trad. di Giuliano Soria, Casale Monferrato, Piemme, 1994.
DELIBES, MIGUEL, Lettere d’amore d’un sessantenne voluttuoso, trad. di Rosa Rita
D’Acquarica, Firenze, Passigli, 1995.
DELIBES, MIGUEL, Signora in rosso su fondo grigio, trad. di Rosa Rita D’Acquarica, Firenze,
Passigli, 1996.
DELIBES, MIGUEL, Diario di un cacciatore, trad. di Rosa Rita D’Acquarica, Firenze, Passigli,
1998.
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http://www.um.es/tonosdigital/znum13/secciones/estudios_H_santosinocentes.htm
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Fasi del lavoro
Dopo aver effettuato il rilevamento audio e trascritto la sceneggiatura dell’opera
cinematografica si è proceduto a un confronto tra questa e il testo letterario utilizzando
come base metodologica il libro Letteratura e cinema di Sara Cortellazzo
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, in cui vengono
esposte le procedure dell’adattamento, cioè le operazioni di modifica che vengono
apportate a un testo letterario per trasformarlo in testo cinematografico.
A questo lavoro è dedicato il primo capitolo del presente studio in cui si analizzano i due
testi secondo i quattro principi fondamentali dell’adattamento:
1- Il principio della sottrazione, cioè il rilevamento di ciò che la trasposizione
cinematografica ha omesso del testo letterario
2- Il principio dell’addizione, che al contrario analizza quali elementi di novità sono
stati apportati dalla trasposizione cinematografica rispetto al testo letterario
3- Il principio della condensazione, che analizza quali elementi dell’opera letteraria
sono presenti nel film ma in forma ridotta
4- Il principio dell’espansione, che analizza invece gli elementi dell’opera letteraria
che nel film sono stati trattati in modo più ampio
A completamento di questa analisi si sono rilevate le variazioni che non rientrano in questi
quattro punti.
Il fatto che gli sceneggiatori si siano mantenuti estremamente fedeli al testo letterario per
ciò che concerne i dialoghi ha reso possibile rilevare in che modo le varianti apportate
dalla sceneggiatura che non riguardano direttamente il testo possano influire su un lavoro
di traduzione.
A questo scopo è stata inoltre consultata la traduzione italiana del testo letterario di Delibes
ad opera di Giuliano Soria: I santi innocenti
5
.
Nel secondo capitolo di questo studio si è proceduto alla traduzione della sceneggiatura.
Per una più chiara visione d’insieme si è scelto di affiancare il testo originale e quello
tradotto in una tabella in cui inoltre le varie scene sono state introdotte da una breve
descrizione del contesto di svolgimento.
4
CORTELLAZZO, SARA, Letteratura e cinema, Bari, Laterza, 1998.
5
DELIBES, MIGUEL, I santi innocenti, trad. di Giuliano Soria, Casale Monferrato (AL), Piemme,
1994.
5
A completamento del lavoro di traduzione, un apparato di note di commento con confronto
e rimandi al testo letterario, osservazioni sulla psicologia dei personaggi e spiegazione
delle scelte traduttive nei passaggi meno ovvi e di quelli in cui a posteriori si è notata una
distanza con la traduzione italiana del testo letterario.
Nel terzo capitolo si espongono le regole della sottotitolazione e le ulteriori modifiche
apportate alla traduzione in accordo con le esigenze di spazio e tempo nella visualizzazione
dei sottotitoli.
In una tabella vengono affiancati il testo della traduzione integrale della sceneggiatura e il
testo adattato per la sottotitolazione.
Anche qui, un apparato di note giustifica le variazioni apportate alla traduzione integrale
laddove non siano legate ai vincoli spazio temporali.
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Capitolo 1 L’adattamento
1 Le procedure dell’adattamento.
Nel libro Letteratura e cinema di Sara Cortellazzo
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parlando delle procedure
dell’adattamento, l’autrice espone le operazioni fondamentali che uno sceneggiatore si
trova a dover fare nella trasformazione dal testo letterario al testo cinematografico.
Secondo lei, nel momento in cui si voglia fare un confronto tra testo letterario e testo
adattato bisognerà prendere in considerazione quattro principi essenziali:
1. Il principio della sottrazione, che “ci invita a prendere in considerazione cosa c’è
nell’opera letteraria e non c’è nel film”
2. il principio dell’addizione “ovvero ciò che trovo nel film e non nel testo adattato”
3. il principio della condensazione, ossia l’analisi di quegli “elementi dell’opera adattata
presenti sì nel film ma in forma per così dire ridotta”
4. il principio dell’espansione, ossia l’analisi “degli elementi dell’opera adattata che
vengono dilatati nel film”
È in conformità a questi principi che nei paragrafi seguenti si procederà a un confronto
tra Los santos inocentes di Miguel Delibes (1981) e la sua versione cinematografica ad
opera di Mario Camus
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(1984).
1.1 Principio dell’addizione: cosa c’è nel film e non c’è nell’opera letteraria.
Nell’articolo “Mi trabajo en la novela de Miguel Delibes”
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, intervista rilasciata da Mario
Camus alla rivista República de las Letras nel 1997, il regista parla della trasformazione
del romanzo di Miguel Delibes in sceneggiatura.
Egli racconta del suo entusiasmo per aver avuto a diposizione un materiale di partenza così
ricco, con una storia avvincente e personaggi ben delineati, e della fortuna di aver potuto
collaborare con due grandi sceneggiatori: Antonio Larreta e Manuel Matji.
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CORTELLAZZO, SARA, Letteratura e cinema, Bari, Laterza, 1998.
7
CAMUS, MARIO, Los santos inocentes, 1984, España, Ganesh Producciones Cinematograficas y
Televisión Española. Guión: Mario Camus, Antonio Larreta, Manuel Matji.
8
CAMUS, MARIO, “Mi trabajo en la novela de Delibes”, in República de las Letras,
nº 54, 1997, pp. 157-161.