INTRODUZIONE
Nel panorama teatrale contemporaneo oltre agli spettacoli di prosa, particolare
successo riscontra in Italia e all‟estero il genere del musical, che al talento recitativo
dell‟artista in scena affianca una necessaria preparazione in discipline quale il canto e
la danza. Il nuovo genere, “figlio” della più antica forma dell‟opera e dell‟operetta
italiana, nasce in America negli anni Venti del Novecento, per poi conoscere un
momento di particolare fioritura nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta sia in
patria che nel Vecchio Continente.
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Nel corso dei decenni, critici e compositori hanno
distinto differenti tipologie di musical, a seconda dello stile musicale utilizzato, delle
coreografie e del soggetto portato in scena. Tra questi, particolare importanza ai fini
di questo mio lavoro assume il cosiddetto “Rock musical”, teorizzato per la prima
volta dal critico americano John Rockwell, che indicò con questo termine gli
spettacoli nei quali “L‟idioma musicale utilizzato sia il rock and roll.”
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Rispetto alla più antica rappresentazione lirica, distintivi risultano, nel genere
del musical, i dialoghi recitati che interrompono il fluire della musica (che non mira
solo ad enfatizzare il sentimento del protagonista ma contribuisce a portare avanti la
narrazione) nonché la danza, che diventa protagonista della scena quanto musica e
parola, fino ad essere talvolta il centro della trama dello spettacolo (A Chorus Line,
Dancin’)
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richiedendo all‟artista in scena di avere maggiore confidenza con l‟arte
coreutica che con quelle prettamente teatrali della recitazione e del canto. Anche lo
stile musicale, d‟impronta moderna, con melodie ed accompagnamenti d‟impronta
pop o rock, è assolutamente peculiare, così come innovativo è lo stile canoro, lontano
dalle arie e dalla tecnica dello stile operistico, sostituite da un canto “naturale” (come
nel caso di Rent, Tutti insieme appassionatamente, Cabaret) o semi-impostato (The
Panthom of the opera, Cats, Anything Goes), lontano dalle ricercatezze dei vocalizzi
1
AAVV, The Cambridge Companion to the Musical, a cura di William Everett e Paul R. Laird, seconda edizione,
Cambridge, Cambridge University Press, 2008
2
Scott Warfield, From Hair to Rent: is a rock a four-letter word on Broadway?, in The Cambidge companion to the
musical, cit. pp.235-236
3
Laird, ivi pp. 220-232
lirici ma anch‟esso di origine diaframmatica, in cui le parole pronunciate risultano più
facilmente comprensibili ad un orecchio poco abituato allo stile lirico. Interesse di chi
scrive, è comprendere se tra l‟opera lirica ed il musical contemporaneo esista o meno
un‟interrelazione, se un‟opera ottocentesca possa fungere da ipotesto per la
composizione di un rock musical del Novecento. Attraverso l‟analisi di due opere
appartenenti a differenti generi di teatro musicale composte a distanza di un secolo, si
cercherà di comprendere se e come un‟opera lirica possa presentare delle affinità con
un rock musical tratto dallo stesso soggetto. Alla ricerca di punti di contatto e
divergenze tra l‟opera ottocentesca e il musical contemporaneo, in questo elaborato
ci si soffermerà quindi sulle tematiche e sullo stile di due opere: La Bohéme di
Giacomo Puccini e Rent, il rock musical di Jonathan Larson, composto nel 1996,
esattamente un secolo dopo il precedente italiano. Il componimento pucciniano verrà
confrontato con il rock musical americano, che proprio nella Bohème sembra
affondare le sue radici. Rent infatti, racconta un anno di vita di un gruppo di giovani
e moderni bohèmiennes, alla fine del secondo millennio, in una New York in cui “sei
quello che possiedi.”
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Un secolo dopo il suo esordio, però, la Mimì pucciniana, giovane sartina, si
trasforma in una ballerina di lap dance malata di AIDS e tossicodipendente,
innamorata del musicista Roger, anch‟egli Hiv positivo. Musetta diventa l‟irrequieta
cantante e attrice Maureen, che abbandona l‟aspirante regista Mark (il Marcello
pucciniano) per vivere una turbolenta storia d‟amore con l‟avvocatessa di colore
Joanne. Ed infine Tom Collins (che prende il posto di Colline) é il fedele compagno
di Angel Dumott Schaunard, drag queen colorata e allegra, percussionista di talento
che morirà di Aids, mettendo il gruppo di amici di fronte al proprio destino.
L‟elaborato si articola in tre parti. Nella prima verrà trattato il componimento
dell‟artista newyorkese: i diversi aspetti della sua gestazione, il rapporto con la realtà
vissuta dall‟autore, il libretto e la sua struttura narrativa e musicale. La Bohème verrà
invece analizzata nel secondo capitolo, al fine di approfondire la trattazione
4
Jonathan Larson, Rent libretto, atto II, brano 38, What you own, Harpercollins Publishers, 1997,
dell‟opera che ha dato a Larson l‟idea del soggetto. Nell‟ultimo capitolo, infine, ci si
interrogherà sulle analogie tra le due opere e sulle peculiarità dell‟iperertesto Rent
rispetto all‟ipotesto Bohème, cercando di capire se e come i due generi di teatro
musicale, apparentemente così dissimili nelle loro molteplici sfaccettature, presentino
in realtà affinità d‟intenti ed una comune dialettica.
CAPITOLO I
RENT, IL MUSICAL CHE RACCONTA LA REALTA‟
1.1 Introduzione e trama
Rent è un rock musical nato nel 1988 su idea di Billy Aronson, drammaturgo
piuttosto noto nell‟ambiente newyorkese per lo spiccato sarcasmo e l‟ironia dei suoi
componimenti. Volontà di Aronson fu di riattualizzare la Bohème pucciniana ad un
secolo dal debutto, per renderla specchio della civiltà moderna e della sua
complessità
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. Molti artisti furono coinvolti nel progetto - primo fra tutti Jonathan
Larson, compositore e musicista che si farà carico dell‟intera creazione dello
spettacolo - e molte modifiche furono apportate all‟idea iniziale del drammaturgo
newyorkese, che rinunciò alla collaborazione con Larson. Il musical che quest‟ultimo
aveva in mente richiese molti anni di preparazione, tanto che il debutto ufficiale di
Rent avvenne soltanto nel 1996, dopo oltre 7 anni di lavoro, modifiche e ripensamenti
del Larson e dei suoi collaboratori.
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Ambientata in una New York degli anni Novanta, funestata dallo spettro
dell‟Aids e della droga, l‟opera nella sua versione definitiva, rappresenta le vicende
di otto amici che intendono vivere la vita attimo per attimo, come se fosse l‟ultimo.
La storia dei protagonisti, alla ricerca della notorietà e alle prese con il problema più
pratico del pagare l‟affitto, mostra uno spaccato di vite al limite, fra Aids, droga,
omosessualità, arte e amore. I giovani bohèmiennes newyorchesi sono un musicista,
un regista, una ballerina, un‟attrice, un‟avvocatessa, un professore di filosofia, una
drag queen ed un loro ex compagno, tutti coinquilini di un vecchio caseggiato
nell‟East Village, il famoso quartiere degli artisti nella Grande Mela.
5
Billy Aronson, mail personale inviata al mio indizzo di posta elettronica da [email protected] in data
28/12/2010
6
AAVV, Rent, Harpercollins Publishers, 1997 pp.18-29
Roger Davis - aspirante cantante - e Mark Cohen - futuro regista - abitano
in un modestissimo loft, e sono minacciati di sfratto per morosità dal loro ex amico e
coinquilino, Benjamin Coffin III, sposatosi con la proprietaria dello stabile. Roger è
un chitarrista in cerca dell‟ispirazione per comporre una canzone di successo ed ha
alle spalle la dolorosa esperienza dell‟ex fidanzata, April, che si è suicidata
tagliandosi i polsi dopo aver scoperto la sieropositività di entrambi. Mark, ex
fidanzato di Maureen Jonson, che gli ha preferito Joanne Jefferson, un‟avvocatessa di
colore di successo, è un aspirante regista impegnato nella realizzazione del suo primo
documentario. Tom Collins, filosofo anarchico, è un ex coinquilino dei due giovani
artisti e condivide un amore romantico con Angel Dumott Schaunard, percussionista
e drag queen, come lui malato di AIDS. Mimì Marquez, bellissima coinquilina dello
stabile, è una ballerina diciannovenne, tossicodipendente, che lavora al “Cat Scratch
Club”, un locale di lap dance sadomaso, ed intrattiene una relazione sentimentale con
Roger.
Le vicende personali dei protagonisti evolvono nell‟arco di un anno e si
intersecano tra loro, rivelando le ambizioni, il disagio e le problematiche di ciascuno.
E‟ la vigilia di Natale del 1996, quando Mark, all‟interno del loft, inizia a girare il suo
documentario senza copione, raccontando il passato del suo amico e coinquilino
Roger. L‟arrivo di Benjamin in casa segnerà l‟inizio della vicenda che porterà
notorietà al neo regista. Benny, infatti, contrariamente a quanto precedentemente
promesso, pretende il saldo dell‟importo dovuto per l‟affitto, minacciando di sfrattare
i due ragazzi. In favore di Mark, suo ex fidanzato, interviene Maureen, che, con la
collaborazione del suo nuovo amore, Joanna, inscena uno spettacolo di protesta.
Durante la rappresentazione, però, scoppia una rissa che coinvolge anche la polizia.
Sarà proprio questa circostanza a fornire a Mark la prima occasione di successo. Egli,
infatti, riprende con la sua telecamera l‟accaduto e a seguito della realizzazione di
quel filmato sarà contattato da “Buzzline”, un tabloid che lo assumerà come
cameraman. La storia continua tra il susseguirsi delle stagioni e degli alterchi tra le
coppie di fidanzati: se tra Angel e Collins regna l‟armonia, Joanne e Maureen più