9
Da incompiuto a elemento misuratore del paesaggio urbano.
Il caso del centro di addestramento professionale polivalente di Palazzolo Acreide.
INTRODUZIONE
Dal dopo guerra fino agli anni '80 l’Italia è stata teatro di un'intensa
edificazione di manufatti architettonici e infrastrutture, finanziati con
i fondi pubblici, la cui realizzazione è stata interrotta per motivi di
natura economica, amministrativa e legale.
Dalla ricerca condotta nel 2008 dal collettivo artistico Alterazioni Vi-
deo, che consisteva nel mappare tutti gli immobili mai terminati lun-
go l’intero territorio italiano, le opere incompiute ammontavano a
395 ruderi, 156 dei quali in Sicilia. Da qui il nome dell’organizzazione
no profit “Incompiuto Siciliano”, il cui obiettivo è di ribaltare una si-
tuazione di disagio nazionale in un’opportunità culturale che possa
conferire a queste rovine archeologiche una ragion d’essere non
solo come segno di degrado e decadenza, bensì come opere d’ar-
te. Attribuire all’incompiuto un significato artistico e architettonico
significa dare a questi luoghi una seconda possibilità e leggerli at-
traverso una prospettiva diversa che possa riconoscerli come risorse
del territorio da valorizzare.
Le opere incompiute sono dei cantieri mai terminati, inaccessibili a
chiunque e perciò delle vere e proprie porzioni di territorio sottratte
alla rete delle relazioni e degli scambi. Volendo intervenire su di essi,
per restituirli alla collettività, si hanno diverse possibilità(completam-
ento, demolizione, riqualificazione e riuso, messa in sicurezza) da va-
lutare volta per volta.
Oggetto di studio di questa tesi è un complesso edilizio incompiuto
localizzato a Palazzolo Acreide e costruito nel 1983.
Allo scopo di stabilire un nuovo rapporto tra il paese e l’area dismes-
sa, e volendogli conferire una nuova centralità, nella tesi è stata af-
frontata la ricerca di una strategia d'intervento adeguata. La scelta
del tipo d’intervento è stata la conclusione di un processo caratte-
rizzato da complesse operazioni e azioni di carattere analitico, de-
cisionale, organizzativo e programmatorio, progettuale, economico
e finanziario e, in ultimo, anche esecutivo. Tali studi sono stati svolti
non solo sugli organismi edilizi incompiuti presi in considerazione, ma
anche sul contesto urbano che li circonda e il territorio in generale.
Questo ha permesso di comprendere le relazioni che si sono instau-
rate nel tempo tra l'incompiuto e il paese di Palazzolo Acreide.
In particolare, lo studio della storia costruttiva di Palazzolo Acreide
ha fatto emergere l’importanza della pietra locale intesa non solo
come materiale da costruzione ma anche come supporto delle ru-
dimentali rappresentazioni artistiche. Parallelamente a questo, uno
studio sulle tradizioni ha portato a comprendere come la cultura
rurale abbia segnato l’intero sviluppo economico e sociale del pa-
ese e sia ancora oggi presente grazie anche a nuove tecniche di
coltivazione, alla produzione e alla vendita dei derivati del grano.
10
Da incompiuto a elemento misuratore del paesaggio urbano.
Il caso del centro di addestramento professionale polivalente di Palazzolo Acreide.
È emerso, inoltre, che a tutela del biotipo ibleo è stato istituito dal
governo il Parco Nazionale degli Iblei, nel quale l'unico paese coin-
volto per il 100% del suo territorio è Palazzolo Acreide.
In seguito allo studio sul territorio sono state svolte l'analisi conosci-
tiva, l'analisi tecnologica e l'analisi interpretativa sugli oggetti edili-
zi e sul tessuto urbano circostante che hanno portato a importanti
consapevolezze sulla base delle quali è stata scelta la strategia di
intervento.
Nonostante tale rudere contemporaneo non espliciti importanti va-
lori simbolici, esso è comunque da intendersi come prodotto e te-
stimonianza delle società organizzate che ci hanno preceduto, di
culture materiali e di saperi tecnici. Esso è stato soggetto alle trasfor-
mazioni che sono derivate sia dall’incessante modificarsi del sistema
dei valori della società sia dei modelli d’uso, segnato dagl'inevitabili
processi di degradamento o di obsolescenza. Per questo motivo la
scelta non è stata quella di demolire il manufatto, ma di intervenire
su di esso con un progetto di recupero e riuso della struttura, inter-
pretando e rileggendo l’oggetto costruito nelle sue valenze passa-
te, presenti e potenziali di risorsa in relazione allo specifico contesto,
affinché, oggi e in futuro, esso possa acquisire una nuova attualità.
L'idea del progetto è derivata dalle considerazioni sviluppate nell'a-
nalisi interpretativa.
L'impianto tipologico industriale incompiuto rimanda all'idea del si-
stema costruttivo tettonico sito in un luogo che trova la sua origine
nello scavo e nella manipolazione della pietra locale facendo riferi-
mento al sistema costruttivo opposto, quello stereotomico.
Tettonica, stereotomia e forma ibrida, sistemi costruttivi senza tem-
po, sono stati studiati e sperimentati nel progetto di strutture che
aiutino e diano supporto alla struttura esistente, interpretando le po-
tenzialità riconosciute in essa.
Con il progetto gli obbiettivi sono stati molteplici, l’intento è stato
quello di dare soluzione a quelle condizioni in cui si trova il comples-
so edilizio e che sono emerse svolgendo l’analisi interpretativa.
Si parla di marginalità, condizione che caratterizza tutto l’intorno
e di cui l’incompiuto è la massima espressione; e di fuori scala, in
quanto le dimensioni degli oggetti edilizi, facendo parte di un pro-
cesso d’industrializzazione interrotto, sono maggiori non solo rispetto
alle costruzioni adiacenti ma anche a quegli edifici che svolgono un
ruolo simbolico per l’intero paese. L’interruzione del processo d’in-
dustrializzazione associato con l’espansione della città ha causato
l’eterogeneità delle destinazioni d’uso delle costruzioni adiacenti.
Nel progetto sono stati curati diversi aspetti tecnologici. Per la scelta
dei materiali è stato affrontato uno studio sulle dinamiche dell'invec-
11
Da incompiuto a elemento misuratore del paesaggio urbano.
Il caso del centro di addestramento professionale polivalente di Palazzolo Acreide.
chiamento e le variazioni cromatiche subite dalla superficie della
materia nel tempo.
Sono state approfondite le connessioni tra l'ossatura esistente e la
struttura di potenziamento progettata. E infine, è stato pensato un
sistema per raccogliere, depurare e distribuire le acque piovane,
vertendo così verso un atteggiamento che mira alla rigenerazione
dell'esistente e al perseguimento di una strategia di sostenibilità am-
bientale.
I. PARTE PRIMA
Il centro professionale polivalente di Palazzolo Acreide
14
Da incompiuto a elemento misuratore del paesaggio urbano.
Il caso del centro di addestramento professionale polivalente di Palazzolo Acreide.
I.1 PRESENTAZIONE DEL CASO STUDIO
Il complesso edilizio oggetto di studio si trova a Palazzolo Acreide,
in provincia di Siracusa ed è prospiciente su Via Tagliamento, una
via con traffico sostenuto in quanto collegata alla Strada Statale
124(che porta a Siracusa), e via Annunziata(che porta verso il cen-
tro urbano).
Possiamo collocare quindi il caso studio nella semi-periferia di Palaz-
zolo Acreide.
Da una prima osservazione è stato possibile notare fin da subito l’e-
poca di appartenenza e lo stato di obsolescenza: ci si trova infatti
davanti ad un complesso edilizio costruito in epoca industriale la cui
costruzione è stata interrotta, a questo è seguito l'abbandono e la
crescita di vegetazione spontanea nell'area.
Si parla quindi di tre edifici in cemento armato non-finiti il cui fron-
te è schermato da un alto muro in cemento armato e in pietra.
Diventa interessante perciò approfondire il tema dell’incompiuto si-
ciliano.
I.1.1. L'incompiuto siciliano
Il fenomeno dell'incompiuto è dovuto a un'intensa attività edilizia
che dal secondo dopoguerra a oggi ha reso l'Italia un teatro di ma-
nufatti architettonici e infrastrutture finanziati con i fondi pubblici la
cui realizzazione è stata puntualmente interrotta per motivi di natu-
ra economica, amministrativa e legale. Quest'incessante attività di
costruzione ha portato il Paese a barcamenarsi in un inerte stato di
incompiutezza, che da quegli anni ha caratterizzato radicalmente i
paesaggi italiani che viviamo ogni giorno.
Nel 2009 è stata fondata, dal collettivo artistico Alterazioni Video,
l'organizzazione no profit “Incompiuto Siciliano”, il cui obiettivo prin-
cipale è quello di “indagare in modo multi-disciplinare le relazioni tra
queste opere architettoniche e il contesto nel quale sono inserite,
affermandone il loro valore artistico e proponendone una nuova
definizione stilistica”
1
.
Dalla ricerca condotta nel 2008, che consisteva nel mappare tutti
gli immobili mai terminati lungo l’intero territorio italiano, le opere in-
compiute in Italia ammontavano a 395 ruderi, 156 dei quali in Sicilia,
da qui il nome dell’associazione, “Incompiuto Siciliano”. Nell’ultimo
censimento delle opere incompiute, effettuato nel 2016, il numero
complessivo è aumentato decisamente.
"Incompiuto" è il tratto che accomuna e distingue, che identifica e
coglie il segno di un’epoca, si definisce quindi un "nuovo stile archi-
tettonico", che permette di fornire un paradigma interpretativo del
1- Manifesto dell’Incompiuto Siciliano, Alterazioni Video.
• EDIFICIO A:
Docce
Bagni
• EDIFICIO B:
Laboratorio di tec-
nologia
Bagno
Spogliatoio
Aule(2)
• EDIFICIO C:
Guardiola
Soggiorno
Cucina
Bagno
Camere da letto(2)
Ripostiglio
• EDIFICIO D1:
Reparto meccanici
generici
Reparto tornitori
• EDIFICIO D2:
Reparto elettro-
meccanici
Reparto saldatori
elettrici
• EDIFICIO D3:
Reparto aggiusta-
tori meccanici
Reparto meccani-
ca agricola
D2
D1 D3
C
A
B
Fig.1- Progetto originario
15
Da incompiuto a elemento misuratore del paesaggio urbano.
Il caso del centro di addestramento professionale polivalente di Palazzolo Acreide.
fenomeno presente sull’intero territorio italiano nella seconda metà
degli anni novanta in poi.
Le opere incompiute sono embrioni di rovine prodotte da un tempo
compresso, amabili resti carichi di memoria collettiva e architetture
che danno forma al paesaggio: esse sono il perfetto riflesso del no-
stro Paese. Pertanto, attribuire all’Incompiuto un significato artistico
e architettonico significa dare a quei luoghi una seconda possibilità
e leggerli attraverso una prospettiva diversa che possa riconoscerli
come risorse del territorio da valorizzare.
I.1.2. Indagine storica sul caso studio
L'indagine storica che è stata svolta sul caso studio ha permesso di
comprendere secondo quali modi e quali successioni l'organismo
architettonico è arrivato fino a noi.
Da tale ricerca, effettuata osservando il progetto originale e dialo-
gando con i funzionari comunali, è stato possibile ricomporre uno
storico del complesso edilizio.
I.1.2.1. Il progetto originale
Il progetto originale presentato nel 1973 prevedeva la realizzazione
di un centro di addestramento professionale polivalente composto
da sei edifici - A, B, C, D1, D2, D3 - prospicienti su via Giuseppe Fava
e su via Tagliamento, tra di loro vie parallele.
Le funzioni proposte erano:
• Edificio A: docce e bagni;
• Edificio B: laboratorio di tecnologia, bagno, spogliatoio, aule(2);
• Edificio C: guardiola, soggiorno, cucina, bagno, camere da letto
(2), ripostiglio;
• Edificio D1: reparto meccanici generici e reparto tornitori;
• Edificio D2: reparto elettromeccanici e reparto saldatori elettrici;
• Edificio D3: reparto aggiustatori meccanici e reparto meccanica
agricola.