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Primo capitolo: Costruzioni marcate nei giornali
italiani
Questo capitolo studia in dettaglio le costruzioni marcate nei giornali italiani
da una prospettiva funzionale. E‟ diviso in due parti principali. Nella prima si
collocano: il concetto della grammatica funzionale e la marcatezza della frase
(semantica, sintattica e pragmatica) mentre nella seconda parte esaminerò le
costruzioni marcate nei giornali italiani (tema sospeso, topicalizzazione, frase
scissa, dislocazione a destra e a sinistra,) oltre agli aspetti (sintattico e
pragmatico) di tali costruzioni e alla fine di questa parte si analizzano i risultati
tratti dal corpus citato nella seconda parte.
Parte prima: Prospettiva funzionale
1.1 Grammatica funzionale
La grammatica funzionale, essendo la mia prospettiva, devo sottolinearne le
particolarità: definizione, scopo, elementi.
Nel “Dizionario di linguistica”, Beccaria (1996:364) definisce la grammatica
funzionale come “forma di interazione sociale nell‟effettiva pluratià dei suoi
contesti d‟uso; in tal senso, una grammatica funzionale privilegerà lo studio
delle modalità e degli scopi degli atti comunicativi”.
Partendo dalla definizione di Beccaria, possiamo dedurre che, nella
prospettiva funzionale, la lingua è vista come strumento di interazione verbale
tra uomini inseriti in un determinato contesto socio-culturale; è lo strumento con
cui gli uomini possono entrare in interazione comunicativa.
La comunicazione, considerata allora lo scopo dell‟interazione umana, deve
essere inquadrata secondo precise regole codificate che sono rappresentate da
tre livelli linguistici:
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a) Funzioni semantiche
1
che sono interpretate come indicazioni dei vari
ruoli dei partecipanti ad un evento;
b) Funzioni sintattiche
2
interpretate come funzioni con cui un evento
identico può essere rappresentato da modalità diverse;
c) Funzioni pragmatiche
3
interpretate come indicazioni delle funzioni
comunicative dei costituenti (cfr. Dik 1981:187).
Questi tre livelli d‟analisi interagiscono insieme: essendo portatori di
determinati contenuti in una specifica situazione comunicativa, i vari fenomeni
sintattici vanno spiegati secondo la loro funzione nel testo e nel contesto; si
deve investigare la funzione semantico-pragmatica ricavata dai singoli elementi.
In questo senso “lo statuto informativo” dell‟enunciato assume un‟importanza
maggiore. Per statuto informativo s‟intende il valore assunto dal contenuto di
determinato materiale linguistico secondo tre categorie
4
: presupposto-asserto,
dato-nuovo, tema-rema (cfr. Lombardi Vallauri 2000:11; Stati 1980:97). Uno
dei temi più rilevanti che riguardano lo statuto informazionale è “l‟ordine dei
costituenti in una frase” il quale dipende in larga misura anche dal loro valore
informazionale (cfr. Dardano 1996:37).
1.2 Marcatezza della frase
Simone (2003:86) nota che l‟italiano “eredita decisamente la libertà di
movimento degli elementi nell‟enunciato tipica del latino”; perciò le frasi
italiane presentano ad una osservazione fenomenologica gli ordini più diversi
dei costituenti; di questa nota risulta l‟importanza di studiare i livelli e le forme
di tali ordini.
1
Vedi. §0
2
Vedi. §0
3
Vedi.. §0
4
Del rapporto di queste tre categorie con l‟ordine degli elementi nella frase si vede §0
32
I linguisti notano che ogni lingua offre ordini preferibili dei costituenti
1
. Per
capire tali ordini si devono considerare tre punti principali: l‟ordine lineare delle
parole, la classificazione morfologica delle parole e il raggruppamento delle
parole in costituenti strutturali della frase (cfr. AAVV 1996:133).
Gli ordini preferibili degli elementi dell‟enunciato sono ordini “non marcati”,
o basiliari o standard. Secondo Renzi (2001:144) “la frase non marcata presenta
una sovrapposizione dei tratti sintattici, semantici e pragamtici di soggetto-
tema-dato a sinistra e predicato-rema-nuovo a destra” anche se “la marcatezza
sintattica e quella pragmatica sono le sole pertinenti nella descrizione
dell‟ordine delle parole”(ivi.129).
Dall‟altro canto, la lingua offre ancora ordini marcati: la marcatezza della
frase è qualunque scelta linguistica che si discosti dall‟uso prevalente. Secondo
Lombardi Vallauri (2000:168), “un ordine dei costituenti diverso da quello
basico diventa possibile solo a certe condizioni. La prima […] che si abbia
un‟intonazione marcata […]. La seconda condizione è abbastanza facile da
vedere. Occorre che si abbia uno specifico effetto pragmatico.”
Nei paragrafi seguenti, esamino i tre livelli della grammatica funzionale in
relazione alla marcatezza della frase.
1
Dik (1980:20) spiega: Preferencial tendencies of order of constituents “le tendenze preferenziali dell‟ordine
dei costituenti”:
a) The preference for having constituents with the same functional specification invariably in the same
structural position (La preferenza di avere costituenti con la stessa specificazione funzionale nella
stessa posizione strutturale);
b) The preference for assigning certain special positions to certain designated categories of constituents
and to constituents characterized by pragmatic functions (la preferenza di attribuire posizioni speciali a
costituenti caratterizzati di funzioni pragmatiche);
c) The preference for having constituents ordered from left to right in order of increasing categorical
complexity (la preferenza di avere costituenti ordinati da sinistra a destra per rafforzare la
complessità categoriale).
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1.2.1 Marcatezza sintattica:
Una frase non marcata sintatticamente è quella in cui i costituenti occupano le
loro posizioni canoniche previste dalla struttura della lingua. Per distinguere tra
statuto informativo e modalità linguistiche, Lombardi Vallauri (ivi.16) pone una
regola secondo cui “è sufficiente che si adottino termini diversi per
l‟informazione psicologicamente data o nuova da una parte e il materiale
linguistico che presenta il suo contenuto come dato o nuovo dall‟altra parte”. In
tal senso, Dato-Nuovo pertiene ai contesti (è un parametro relativo alla
pragmatica) mentre Tema-Rema pertiene agli enunciati (un parametro quello
legato alla linguistica).
La sequenza non marcata della struttura informazionale sintattica è Tema-
Rema mentre il contrario succede nell‟ordine marcato in quanto l‟elemento
rematico occupa la prima posizione. In tal senso, l‟ordine dei costituenti diventa
uno strumento efficace per segnalare quale parte dell‟enunciato costituisca il
Tema e quale costituisca il Rema ed è quest‟ordine che dispone le idee del
discorso in modo che “ciascuna, quando sia presenta, sia stata preparata da tutte
quelle che logicamente la precedono e ne rendono possibile la comprensione e
l‟accettazione” (Lombardi Vallauri 2007:40).
Tema è ciò di cui l‟enunciato parla, e Rema è ciò che ne dice (cfr.Beccaria
1996:711; Lombardi Vallauri 2000:17). L‟elemento su cui cade l‟accento
principale della frase e ritenuto l‟elemento più saliente è il Rema, dotato nella
maggioranza dei casi dell‟informazione Nuova e posto dopo il Tema nelle
costruzioni standard; intonazioni o costrutti marcati possono, però, spostarlo.
Partendo dall‟ordine standard, Lombardi Vallauri ( cfr. 2007:189,191) nota che,
lo scrivente deve mettere ciò che vuole sia il Rema a destra, “perché comunque
il lettore tenderà a interpretare come Rema ciò che è a destra” (ivi.191) salvo
espliciti segnali del contrario come la messa in rilievo della frase scissa
1
oppure
segni di interpunzione ad esempio.
1
Vedi § 2.3
34
Qualsiasi elemento di un enunciato può assumere il valore di Rema, ma sono
due i maggiori mezzi formali del Rema: l‟intonazione - il mezzo più comune
spesso nel parlato- oltre all‟ordine delle parole che può funzionare specialmente
nel testo scritto.
Nel suo “Manualetto di linguistica”, Dardano (cfr.1996:62) presenta cinque
forme della progressione tematica:
a) Progressione lineare (il rema di una frase diventa il tema della frase
seguente):
La crisi nel Vicino Oriente è la prima prova concreta per la politica estera
del governo. Una prova del fuoco. (ST/17/7/06/POL)
b) Progressione a tema costante:
Tocca al sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri presentarsi a palazzo
Madama dove le commissioni riunite Esteri e Difesa stanno esaminado il
ddl di rifinanziamento della nostra missione a Kabul. Ma il suo chiarimento
si trasforma in una mezza conferma. Forcieri spiega infatti che le truppe
italiane non stanno partecipando all'operazione «Achille» e, quindi, non
stanno combattendo contro i taleban.(TM/15/03/07/POL)
Massimo D'Alema se ne va. Lascia l'Italia, l'Ulivo e i girotondi, i
professori e i morettisti, quelli che negli auditorium lo inseguono sotto palco
coi cartelli: "Dì qualcosa di sinistra", o almeno "dì qualcosa". Li ascolta, li
ha ascoltati anche lunedì sera fino a mezzanotte, a Firenze. Risponde, ha
risposto fino a notte fonda, l'altra sera: capisco il vostro stato emotivo, ma
sbagliate, gli ha detto (RP/27/02/02/POL)
Ricordi di campi coltivati, di greggi, di case con il pergolato, di vigne, di
aranceti, di spazi liberi, di terra, di alberi, che molti non hanno mai visto ma
che costituiscono comunque parte essenziale della loro identità. Ricordi dei
mille colori dell'arcobaleno che a Chatila e nei campi profughi non ci sono
mai stati: il verde delle colture, il marrone scuro della terra smossa, il giallo
del grano, il blu del mare, l'azzurro del cielo, il giallo della luce del sole che
entra nelle case. Ricordi del passato e sogni del futuro impersonificati da
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una miriade di uccellini in gabbia, come i loro proprietari, che si
intravedono su ogni sporgenza, balconcino, terrazza, gli unici posti dove i
bambini possono giocare. (MN/18/09/03/EST)
c) Progressione a temi derivati da un ipertema
Molti sarebbero i temi di cui il presidente francese e il governo italiano
potrebbero trattare, dall'interesse di Air France per Alitalia, all'incombente
semestre di presidenza francese, all'indipendenza del Kosovo, all'ingresso
della Turchia dell'Unione europea. (TM/20/12/07 /POL)
d) Progressione a temi derivati da un iperrema:
Per smussare-confermare, ieri si sono registrati due importanti interventi
diplomatici. Uno del vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini, l'altro
del ministro per le attività produttive, Antonio Marzano. Per Fini, sulle
grandi questioni, il governo deve dialogare con tutti, Cgil inclusa. Per
Marzano la Cgil non deve essere esclusa dai futuri tavoli di discussione,
visto che comunque siamo nell'ambito dell'accordo del `93 sulla politica dei
redditi, di cui la Cgil è stata protagonista in questi anni (MN/09/07/02/POL)
A torto si crederebbe di vivere tutti su un unico pianeta, la Terra. Più
giustamente si dovrebbe parlare di Terre, luoghi similari ove fatti e
circostanze hanno risonanze linguistiche affini, ma implicano significati
totalmente diversi. Così su una Terra un attore di quarta categoria che
recita uno stanco e stranoto copione fatto di frasi-affermazione che non sono
seguite nè da dimostrazioni, nè da logiche argomentazioni, ma fanno da leva
e argomento probante per le successive, diventa su un altra Terra il leader
maximo che ha provato le ragioni delle sue scelte presso un pubblico
finalmente liberato dai suoi dubbi. Su una Terra si vede un Nerone
petroliniano che non fa a tempo ad affacciarsi alla ribalta e accennare ad una
frase ad effetto che tutta la claque borgatara applaude entusiasta prima
ancora d'aver capito qualcosa, su un altra Terra si vede il presidente del
più armato paese del mondo pronunciare il discorso sullo Stato dell'Unione
ed essere interrotto ad ogni singola frase (la cosa è andata avanti per tutta la
prima mezz'ora) da scroscianti applausi provenienti da centinaia di
«rappresentanti del popolo».(MN/01/02/03/EST)
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Emma Bonino rimette il proprio incarico di ministro nelle mani di Romano
Prodi e Romano Prodi, tempo un‟oretta, la rimette al suo posto di ministro
senza «neppure prendere in considerazione» l‟ipotesi di sue dimissioni
(ST/18/07/07/POL)
In meno di 24 ore due farabutti uccidono quattro persone guidando con un
vertiginoso tasso di alcol nel sangue. I quattro in questione sono due
adolescenti e due bambini, colpevoli di trovarsi su un'altra macchina, di
attraversare la strada lungo le strisce pedonali (ST/16/07/07/POL)
e) Progressione tematica a salti (cioè un tema diverso per ciascuna frase)
"Esatto. Le cose stanno proprio così. I prezzi di oggi non rappresentano il
valore delle aziende quotate (mediamente), ma solo il fatto che politicamente
le Borse dovevano "stare su" . Il risultato, però, è che oggi ci ritroviamo con
delle Borse troppo alte, con delle Borse che non hanno ancora smaltito fino
in fondo gli eccessi del passato" (RP/04/03/02/ECON)
Ancora una grande vittoria per il neopresidente Nicolas Sakozy. Dopo il
successo delle presidenziali, la destra francese incassa una valanga di voti
anche al primo turno delle politiche, nonostante la fortissima astensione
(hanno votato meno del 60% degli aventi diritto): potrà contare su una larga
maggioranza in Parlamento. (CS/11 /06/07/EST)
Per rendere riconoscibile il Tema, Sobrero (cfr. 2003:422-423) nota che
l‟italiano dispone di tre diversi meccanismi:
a) La posizione nell‟enunciato: il Tema occupa la posizione iniziale
dell‟enunciato;
I risultati della Cop9 sono almeno due», annuncia il ministro dell‟Ambiente
tedesco, Juergen Trittin. (CS/11/12/03/ECON)
«La ripresa economica sta accelerando», ha confermato ieri Jean-Claude
Trichet ai top manager di tutto il mondo riuniti nella City di Londra per un
convegno. (CS/25/11/03/ECON)
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b) Il ricorso a una segnaletica soprasegmentale: una pausa dopo il tema o
un‟intonazione enfatica (come nelle frasi scisse);
E' la paura di esacerbare le divisioni tra i militari e i loro servizi che ha
indotto il regime ad agire con estrema cautela? Non credo.
(MN/12/08/07/ECON)
È Tronchetti che li sta sollecitando da dietro. (RP/03/01/06/POL)
c) La scelta e l‟uso dei pronomi: in italiano i pronomi atoni non hanno
salienza fonetica, non possono sostituire il tema di un enunciato ma sono
usati come pronomi di ripresa:
L'ultimo appello (l‟aprile scorso) l'hanno lanciato al presidente Giorgio
Napoletano. (CS/25/06/07/POL)
Un grave sbaglio sta per farlo George W. Bush, l'ultimo di una serie che
comincia con la scelta di abbandonare la linea interventista di Clinton per
delegare a Israele il ruolo di stabilizzatore del Medio Oriente. (ST/
17/07/06/EST)
1.2.2 Marcatezza semantica:
La prima categoria posta da Lombardi Vallauri
1
, quella del Presupposto-
Asserto, è relativa alle funzioni semantiche
2
. Stati (1980:98) nota che
“nell‟anlisi semantica di un enunciato sia compiuta la distinzione tra il
contenuto proposizionale (cioè che l‟enunciato asserisce effettivamente, in un
modo esplicito) e il contenuto presupposizionale o semplicemente
presupposizione, che si deduce dall‟enunciato senza che sia asserito un
expressis verbis”.
1
Cfr. §0
2
Secondo Lombardi Vallauri (2007:173) “La semantica linguistica si occupa di che cosa sia il significato,
dei rapporti che si istituiscono fra i significati delle parole, di come il significato si organizzi all‟interno di una
parola, di come possa mutare nel tempo”.
38
In questo senso una presupposizione è un‟informazione non contenuta nella
configurazione principale della frase ma pure necessaria perché l‟atto linguistico
compiuto pronunciando quella frase sia effettuato in modo adeguato. In questo
quadro, presentare un‟informazione come presupposta, ovvia già nota, può
essere molto più conveniente che asserirla con energia perché il locutore ritiene
il ricevente in accordo con lui sul valore di verità del contenuto stesso come
nell‟esempio:
“Tutti i figli di Giovanni sono calvi”
(Stati1980:98): presuppone che
Giovanni abbia dei figli e che gli interlocutori siano d‟accordo su tale
informazione.
1.2.3 Marcatezza pragmatica:
Oltre che di tipo sintattico, la marcatezza della frase può essere di tipo
pragmatico
1
. L‟importanza della pragmatica è spiegata in relazione
all‟indispensabilità per fare funzionare la comunicazione.
Dal punto di vista pragmatico un ordine non marcato, spiega Cinque
(1991:168-169), “presenta una minore rigidezza nella corrispondenza tra
articolazione Dato/Nuovo presentata dalla sua struttura e le effettive condizioni
contestuali di datità e novità degli elementi che lo compongono”.
Una frase non marcata pragmaticamente può essere adatta ad un numero più
alto di contesti linguistici o di sintagmi. Gli elementi della linguistica
pragmatica decidono lo statuto informazionale dei costituenti della frase e
dipendono dall‟interlocutore, il ricevente e la situazione comunicativa (cfr. Dik
1980:16; Sobrero 2003:422).
1
La linguistica pragmatica si occupa dei rapporti tra la lingua e i contesti situazionali, cioè le modalità
concrete con le quali si realizza la comunicazione (cfr. Dardano1996:93; Sobrero 2003:403). Studia due punti:
“a) le strategie che sono messe in atto sia da parte di chi parla che da parte di chi ascolta, per consentire la
riuscita di ogni atto linguistico, b) le relazioni tra lingua e contesto, codificate nella struttura linguistica”
(Sobrero 2003:403).
39
Quanto al rapporto delle categorie linguistiche, specialmente sintattiche, con
quelle pragmatiche funzionali, Sensini (1997:605) spiega che “il significato di
una parola, di una frase o di un testo, infatti, coincide con il loro uso concreto a
scopo comunicativo”. Così nel processo della comunicazione, dobbiamo
studiare non la semplice competenza linguistica del parlante, ma la sua
competenza comunicativa, che è data dall‟integrazione della competenza
linguistica con la competenza pragmatica. D‟altra parte Lombardi Vallauri
(2000:16) nota che “alcuni parametri linguistici sono in stretto rapporto con lo
statuto funzionale dell‟informazione. Questi parametri sono la maggiore o
minore completezza sintagmatica, la maggiore o minore prominenza intonativa,
la presenza o assenza di costrutti di messa in rilievo” (cioè le costruzioni
marcate). Questi parametri vanno d‟accordo con l‟informazione nuova. Inoltre,
una frase può risultare marcata esclusivamente in relazine al contesto
prescindendo dalla marcatezza sintattica; cioè la struttura sintattica e quella
pragmatica non devono coincidere in tutti gli enunciati.
Dal punto di vista pragmatico ogni enunciato è composto di due parti: una
“data”, che convoglia informazioni già note all‟emittente e all‟interlocutore, e
una “nuova”, di cui si presume che l‟ascoltatore non fosse precedentemente a
conoscenza (cfr. Bertinetto-Magno Caldognetto 2003:171; Simone 2003:89).
L‟ordine non marcato del Dato-Nuovo è dato-nuovo: in genere non si può mai
avere un elemento contestualmente Dato alla destra di un elemento Nuovo, e
viceversa, non si può avere un elemento contestualmente Nuovo alla sinistra di
uno Dato
1
.
L‟italiano offre una varietà di manipolazioni nella struttura dell‟enunciato e
questa costituisce “la sua principale caratteristica sintattica” (Simone 2003:87).
Per capire tali manipolazioni si deve prima accennare che l‟ordine non marcato
degli elementi in qualsiasi tipo di frase
2
in italiano è SV, SVO, SVOI, SVOIX
1
Perché l‟ordine pragmatico è DATO-NUOVO come nell‟esempio: «Gli interventi di Fassino e D‟Alema a
Lerici e di Veltroni sul Corriere hanno fugato tutti gli equivoci (CS/10/09/03/POL): dove “gli interventi” è
l’elemento dato posto a sinistra dell’elemento nuovo “tutti gli equivoci”.
2
In genere, le frasi in italiano possono dividersi secondo cinque criteri: modalità (dichiarative, interrogative,
imperative, esclamative); dipendenza (principali, dipendenti); polarità (affermative, negative); diatesi (attive,
40
(dove X sta per ogni ulteriore espansione della frase) (cfr. Cinque 1991:180;
Simone 2003:87; Beccaria 1996:526). Qualsiasi mutamento in tale ordine ne
risulta una struttura sintatticamente marcata
1
. Ad esempio, Lombardi Vallauri
(2007:169) dà sei ordini teoricamente possibili nelle frasi SVO: SVO, OVS,
SOV, OSV, VSO, VOS. L‟oggetto della frase SVO è strettamente legato al
significato del verbo anche se non è obbligatorio (cfr. Renzi 2001:134); il suo
spostamento è favorito “quando il verbo in sé costituisce il focus informativo”
(ibidem) (come nella negazione o quando è accompagnato da avvrebi).
Quanto al valore funzionale di tali ordini, Cinque (cfr.1991:173-175) esamina
la “progressione del Nuovo” spiegando che nelle frasi italiane o un solo
elemento può essere Nuovo o più elementi oppure tutta la frase: in frasi SVO,
ad esempio, la progressione del NUOVO è :
a) SV Dato, O Nuovo
La leadership palestinese ha inoltre proclamato una sorta di
boicottaggio dei mezzi d'informazione italiani perché «diffamatori e
superficiali». (MN/24/12/02/EST): l’articolo parla di un comunicato
lanciato dall’autorità palestinese riguardo ad alcune dichiarazioni di
Berlusconi. Così il soggetto “la leadership palestinese” è dato prima, il
verbo “proclamare” è ancora dato ma l’elemento nuovo è “il biocottaggio”
che fa da complemento oggetto).
b) S Dato, VO Nuovo
Chirac non ama Sarkozy, sperava nella candidatura del suo pupillo, il
premier de Villepin: in questa frase il soggetto Chiraq è già dato nel
passive); segmentazione (segmentate, non-segmentate) (cfr. Graffi 1994:129)). Il mio campo di studio sono le
cosiddette frasi segmentate le quali staccano un determinato costituente dagli altri.
1
Simone (2003:87) ricorda che queste inversioni sono maggiormente di tre tipi: “dislocazioni,
topicalizzazioni e frasi scisse” mentre Bonomi (2002:116) ne fa un elenco più dettagliato: “inversione del
soggetto, premissione dell‟oggetto al predicato, premissione dell‟aggettivo al sostantivo, premissione del
complemento di specificazione al sostantivo determinato, distanziamento dell‟ausiliare del participio con
inserzioni più o meno lunghe”. Questi ordini marcati sono dotati di particolari funzioni espressive che risultano
studiandoli dal punto di vista pragmatico (cfr.§0).
41
contesto mentre il verbo amare oltre al complemento oggetto Sarkozy sono
elementi nuovi.(TM/15/01/07/EST)
Bush condivide la linea italiana: «Siniora deve rimanere. Possiamo
continuare a lavorare insieme per fare pressioni sulla Siria affinchè non
ostacoli il Governo Siniora» (ST/09/06/07/POL): Bush è dato prima nel
contesto mentre il verbo “condividere” e il complemento oggetto “la linea
italiana” fanno il nuovo che sarà poi spiegato nella frase che segue i due
punti.
c) SVO Nuovo
- Sitt Zeinab, 80 anni, sdentata e vestita a grandi fiori, inneggia alla «luce dei
miei occhi, l'amato raìs» mentre esce da un seggio di Gamaliya, a due passi
dalla moschea di Al Azhar. (CS/08/09/05/EST) : la frase è tutta nuova
perchè è la frase abruptiva nell’articolo oltre a presentare elementi che non
esistono nel titolo di quest’articolo: “L‟Egitto vota tra brogli e caos”.
Prodi e Zapatero lasciano Blair da solo (TM/10/03/07/EST): questo è il
titolo dell’articolo e perciò tutti gli elementi in esso inclusi sono nuovi.
42
Parte seconda: Costruzioni marcate nei giornali italiani
In questa parte esamino le frasi segmentate in italiano, le cosiddette
costruzioni marcate: tema sospeso, topicalizzazione, frase scissa e dislocazione
(a destra e a sinistra).
Il mio corpus è costituito da 560 articoli tratti da tre pagine dei giornali:
politica interna (POL)
esteri (politica internazionale) (EST)
economia e finanza (ECON)
In questi articoli ho trovato 915 frasi contenenti costruzioni marcate ma
devo sottolineare prima che non tutte le frasi sono messe nella tesi perchè la
tesi non è tanto quantitativa quanto funzionale.
2.1 Tema sospeso
Il tema sospeso
1
, detto anche “anacoluto” o “tema libero”, è un esempio di
cambiamento di progettazione del discorso, tipico del parlato
2
(cfr. Bonomi
2002:323).
2.1.1 Proprietà sintattiche:
Dal punto di vista sintattico, il tema sospeso è caratterizzato di essere del
tutto esterno alla frase
3
, cioè non è legato sintatticamente alla frase da eventuali
preposizioni.
1
In inglese il tema sospeso è detto “Hanging Topic”.
2
Essendo una costruzione tipica del parlato, ho notato che la frequenza dell‟uso di questa costruzione è
rarissima: ne ho trovate solo due frasi.
3
Anche su livello fonologico, Beccaria (cfr. 1996:526) e Frascarelli (cfr. 2000:2) osservano che il tema
sospeso è sempre separato dalla frase da una pausa intonativa.
43
Frascarelli
(cfr. 2000:169) elenca tre proprietà sintattiche tipiche di quel
costrutto:
a) Non si possono trovare più temi sospesi in un enunciato;
b) Si trova solo nella parte sinistra della frase;
c) Se ci sono altri costrutti marcati nella frase, il tema sospeso deve
precederli
1
Nelle interrogative, il tema sospeso precede la parola interrogativa:
Tu come vai? (Renzi 2001:159)
Un tema sospeso può essere “discontinuo”; cioè i costituenti del sintagma
non devono susseguirsi come nell‟esempio:
Io, il mese scorso in città di Trento, con altri amici, siamo stati denunciati
(ivi.170)
Il pronome di ripresa è obbligatorio nel caso di tema sospeso e può essere o
pronome clitico, o un dimostativo, o un SN di tipo anaforico (cfr. Renzi
2001:145) :
Mario, parleremo a lui volentieri/ gli parleremo volentieri (Benincà
2003:267)
Mario...abbiamo incontrato quel farabutto davanti al negozio (Beccaria
1996:527)
Giorgio, non conosco nessuno che corra più veloce (Renzi 2001:146)
Nel mio corpus la forma più usata nei giornali è quella del pronome clitico
(come ne e ti negli esempi):
«Enti inutili», ne resistono ancora 139
1
Come negli esempi dati da Renzi: Giorgio, quel libro, l’ho dato a lui (2001:147); Pietro, IL PRIMO
PREMIO, gli hanno dato/ hanno dato a lui (ivi.159).