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PREFAZIONE
“Siamo in basso e non vediamo abbastanza, ma la presunzione di
essere in alto ci fa pensare di vedere tutto e ciò che non sappiamo
spiegare diventa “magico” e “miracoloso”.
Penso che la prova più ardua che un essere umano debba superare, sia
imparare a riconoscere la semplicità naturale dell’essere in divenire.
La famosa frase di Ermete Trismegistro (tre volte Maestro), “Così in
basso come in alto”, sintetizza il concetto dell’Alchimia, la grande ricerca
dell’oro interiore.
Oro-Spirito, Argento-Anima, Rame-Cuore diventano una cosa sola: un
grande castello con tanti abitanti, visceri-ossa-nervi, che recepiscono le
informazioni che il cuore assorbe dall’esterno.
Con il principio Cartesiano, la scissione di anima e corpo ha fatto sì che la
scienza progredisse nella conoscenza dell’essere fisico, ma che con il
passare del tempo l’uomo demandasse a qualcun altro il compito di una
crescita spirituale indispensabile per conoscere e tradurre la mappa del
nostro benessere psico-fisico.
La medicina Olistica (dal greco olos= tutto), ricongiunge questi tre pezzi
che hanno perso le chiavi di casa, riportando l’essere dentro sé stesso.
Lo studio del simbolismo degli organi del corpo umano fa riferimento alla
teoria Quantistica, che vede l’uomo come parte unica di materia ed energia
inscindibili e inseparabili. Soma e psiche diventano due facce della stessa
medaglia che danzano su diversi livelli la stessa coreografia.
Questo complesso ‘passo a due’, talvolta non riesce ad esprimersi in
sinergia e questa alterazione armonica si identifica dapprima nel disagio, poi
nella malattia.
Questa concezione psicosomatica si serve del linguaggio simbolico per
cogliere il legame di senso che unisce questi fenomeni apparentemente
distanti come mente, corpo e spirito.
Il mondo che ci circonda è in effetti costituito da simboli i quali sono la
parte visibile di un mondo che non vediamo o che non ci permettiamo di
vedere.
I simboli sono anche il linguaggio con il quale comunicano i Chakra, i
centri che collegano l’energia universale ai nostri corpi fisici.
Nel cielo ‘Cosmo’, il Sole e la Luna sono delle energie e dalla loro unione
la Terra riceve il suo equilibrio.
Il sistema cosmico viene chiamato ‘Macro’ (grande).
L’uomo è l’immagine del cielo e viene chiamato ‘micro-cosmo’ (piccolo).
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Il corpo umano è composto da zone d’energia che sono di due tipi: yin-
femminile (polo negativo) e yang-maschile (polo positivo). Quando queste
energie sono in equilibrio godiamo di ottima salute, ma se una di queste due
forze viene a mancare, l’equilibrio si rompe compromettendo con la sua
disarmonia la nostra salute.
Ogni parte del nostro corpo, ogni organo, vive le stesse emozioni, disagi,
gioie e sofferenze della nostra mente. Attraverso la sincronicità degli eventi, il
Macrocosmo fornisce al Microcosmo la chiave della felicità e del benessere
psico-fisico.
Anche il linguaggio simbolico contenuto nei 22 Arcani Maggiori costituisce
l’alfabeto della scienza occulta.
I principi assoluti, vere e proprie chiavi di lettura, che uniti alla volontà
individuale possono essere oggi, come al tempo degli Egizi, origine di ogni
conoscenza e di ogni potere.
Se noi troviamo il coraggio di aprirci alle vibrazioni evocate dai colori, dai
numeri e dalle figure contenute nei Tarocchi, ritroveremo il potere che lega i
tre mondi materiale, mentale e spirituale.
Come dice Edward Bach: “Ognuno di noi ha una missione divina in questo
mondo e le nostre anime utilizzano le nostre menti e i corpi come strumenti
per compiere questo scopo. Cosicché, quando stanno lavorando all’unisono,
il risultato sarà la salute, la serenità e la prosperità”.
Quando non c’è più la dualità, ogni cosa, ogni atto, ogni pensiero avrà una
collocazione spontanea e naturale che consente un giusto fluire dell’energia,
quindi un giusto vivere le esperienze.
La guarigione spirituale non è un concetto statico ma è un divenire senza
limite che ci porterà in dimensioni sempre più sottili dove è possibile
sperimentare il concetto di ‘miracolo’.
I sensi di colpa, la mancanza di amore verso noi stessi, la paura e gli
attaccamenti non ci fanno procedere. Creano blocchi energetici nelle
coscienze più basse. Ci tengono sempre legati alla ricerca spasmodica di
soldi, di un lavoro, di una casa e questo ci impedisce di evolverci. Non
sappiamo lasciare andare. Se paragoniamo quello appena detto ad un mobile
antico, pesante e nero, e l’evoluzione ad una piuma, è facile comprendere
come l’esistenza quotidiana di coloro che sono ancora prigionieri di questa
condizione sia altrettanto pesante perché è difficoltoso spostare tutti i giorni
questa materia (il mobile antico).
Ecco perché siamo sempre stanchi e ci trasciniamo in un’esistenza malata.
In realtà siamo noi a trascinare il mobile già pesante di per sé, in un contesto
greve, denso dove non c’è ottimismo e la luce della speranza non entra più.
Fin dai tempi di Ramsete i pellegrini giungevano in Egitto da tutto il mondo
per conoscere i misteri e penetrare il segreto delle cose presso i Sacerdoti del
tempio di Osiride. Se il pellegrino era mosso da un’autentica ricerca della verità,
gli veniva consentito di procedere all’iniziazione che avveniva attraverso un
percorso in una galleria dove 22 affreschi illuminati da lampade di cristallo,
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rappresentavano i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Ma prima di giungervi il
novizio doveva aver superato varie prove negli oscuri corridoi per vincere la
paura dell’ignoto e trovare il coraggio attraverso un atto di fede.
Infatti quasi sempre l’inizio della guarigione spirituale avviene in
conseguenza ad un evento traumatico. Ed ecco, che anche l’evento
traumatico in questo caso è positivo perché quando viene compreso
rappresenta il momento della prima liberazione. Ci fa dire “Adesso basta!
Devo cambiare”. La necessità di vivere questo processo, purtroppo, non è
per tutti. La maggior parte degli individui si blocca, proprio in quel momento
delicato, perché è molto breve, in cui noi diciamo e non diciamo “Basta!”.
Chi non affermerà la volontà di cambiare, di programmare la propria
esistenza, passerà ancora qualche tempo a trascinare il suo mobile antico
fino al prossimo evento, poiché fino a che saremo vivi, ci verranno date
continuamente opportunità di cambiamento.
LE CAUSE DELLA MALATTIA
Citando Edward Bach: “La malattia nella sua essenza è il risultato di un
conflitto fra l’anima, lo spirito, e la mente, psiche, e non sarà mai estirpata
senza uno sforzo spirituale e mentale. Qualunque sforzo diretto soltanto sul
corpo potrà riparare soltanto superficialmente il danno della malattia. Ma
questa non è guarigione poiché la causa è sempre operante e può in ogni
momento manifestarsi sotto altra forma. Infatti in molti casi un’apparente
guarigione è nociva in quanto nasconde all’ammalato la causa reale del suo
male. Causa che passando inosservata può guadagnare forza”.
La malattia apparentemente così crudele, è di per sé stessa benefica,
perché se la interpretiamo correttamente ci mostrerà i nostri difetti essenziali.
La sofferenza è un correttivo che mette in luce la lezione che non avremmo
potuto apprendere con altri mezzi, e non può essere eliminata se prima tale
lezione non sarà compresa.
L’infermità quindi non è di origine materiale. Infatti, più ci accaniamo contro il
sintomo senza modificare i nostri comportamenti, più creiamo cause di malattia,
come le abitudini negative che provocano delle inevitabili conseguenze nel
futuro e nella nostra esistenza attuale.
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L’ENERGIA
A tutto ciò che è materialmente tangibile e vivibile corrisponde una copia più
sottile e invivibile. Così è anche per il nostro corpo fisico al quale corrisponde
una parte non tangibile e non visibile agli occhi fisici che chiameremo anatomia
occulta.
Per comprendere questo, è necessario condividere il concetto che tutto è
energia.
La scienza occidentale, disponendo di strumenti sempre più sofisticati, è in
grado di rilevare qualità sempre più sottili del campo energetico universale.
Le ricerche indicano che esso è costituito da un’energia che la scienza non
aveva finora definito. Se consideriamo la materia come energia condensata, il
campo energetico universale potrebbe collocarsi in una dimensione che sta
tra la materia e l’energia.
Nell’antica tradizione spirituale Indiana, si parla di un’energia universale
chiamata Prana che è considerata l’elemento che costituisce e genera ogni
forma di vita.
I Cinesi, nel terzo millennio avanti Cristo, ipotizzarono l’esistenza di un’energia
vitale chiamata Ch’i, che permeava tutta la materia animata e inanimata. Questa
energia ha un movimento a spirale di cui troviamo traccia nelle impronte digitali e
nella struttura di certi vegetali. Ad esempio nella cipolla, il cavolo, nelle
conchiglie, la sezione del tronco degli alberi, nei vortici dei fiumi e dei mari, e
nella disposizione delle correnti dei cicloni.
La parola energia, come la usiamo noi, descrive uno stato autoperpetuante di
interazione tra le varie parti dell’Universo. In oriente si è sviluppata soprattutto
una visione sottile del corpo umano, piuttosto che un’analisi oggettiva di tipo
anatomico-fisico. Innanzi tutto per motivi religiosi, nell’antico Egitto sezionare i
cadaveri era considerato un sacrilegio e inoltre la concezione sottile era
funzionale a metodi di guarigione che tendevano a ristabilire il corretto flusso
energetico. In questa dimensione sottile, non visibile agli occhi fisici e quindi
occulta, sono presenti organi quali: nadi, meridiani, chakra, corpi sottili, aura.
E’ evidente che non sono organi del tipo che siamo soliti conoscere, ma
piuttosto ne sono un corrispettivo nella dimensione invisibile e collegano gli
organi fisici con l’Universo.
Questo collegamento è possibile solo quando vi è armonia negli esseri.
Quando questa viene turbata, il collegamento si interrompe e questo origina
blocchi energetici sui quali la medicina orientale interviene per ristabilire
l’armonia.
Immaginiamo che nel nostro corpo, oltre al sistema venoso e arterioso in
cui scorre il sangue, vi siano altri canali invisibili in cui scorre l’Energia
Cosmica e Pranica. Nella tradizione indiana questi canali vengono chiamati
Nadi, dal termine sanscrito Nad indicante movimento. I Nadi hanno diversi
spessori e sezioni. Il più importante, Sushumna, corre lungo la colonna
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vertebrale e trasmette l’energia vitale a tutto il corpo. I Nadi, quando si
incrociano formano dei centri di forza, Chakra, i più significativi dei quali sono
sette, situati nei plessi nervosi più importanti.
I CHAKRA
La parola Chakra deriva dal sanscrito e significa ruota o cerchio che ruota
in senso orario o antiorario.
Secondo l’antica dottrina Indiana dei Tantra, i Chakra sono dei centri sottili
d’azione presenti nel corpo umano. Alcuni testi parlano di 88.000 Chakra.
Ogni punto del corpo umano sarebbe un vortice in grado captare, di
modificare e distribuire l’energia. Per altri i centri sono 144 tra piccoli e grandi.
I Chakra principali, detti Maestri, sono sette così situati: il 1° alla base
della spina dorsale, il 7° sulla sommità del capo. Gli altri lungo il Nadi
Sushumna che passa attraverso la colonna vertebrale e che nell’anatomia
occidentale corrisponde all’asse cerebro-spinale.
Tutto ciò che accade ci influenza essenzialmente attraverso queste sette
vie che corrispondono a sette livelli (sfere dell’anima).
Esiste la possibilità per tutti noi di entrare nella parte più profonda delle
nostre coscienze, da qui l’intuizione di poter leggere questo linguaggio
simbolico con degli strumenti ricchi di simboli quali sono i Tarocchi.
I nostri Chakra formano un sistema per modellare la coscienza che
permette di vedere meglio in noi stessi in tutte le nostre componenti: mente,
corpo, comportamento, cultura.
Gli schemi all’interno dei Chakra tendono a perpetuarsi; da qui il concetto di
Karma.
In alcuni riti Indù i Chakra sono rappresentati da dischi che vengono
lanciati come boomerang affinché tornino indietro. Per questo è facile
rimanere intrappolati dall’azione autoperpetuate di un Chakra.
Veniamo presi in uno schema che ci trattiene su un particolare livello, che
si tratti di un rapporto di lavoro, di un’abitudine o come accade nella maggior
parte dei casi, semplicemente di un modo di pensare.
I Chakra muovono l’energia, e funzionano come pompe o valvole che
regolano il flusso energetico dei corpi.
I sistemi fisici attraverso cui interagiscono i Chakra sono l’endocrino e il
nervoso.
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I Chakra sono anche detti Loto perché simboleggiano i petali del fiore che
descrive metaforicamente l’apertura del chakra. I fiori di loto sono sacri in
India. Crescendo dal fango, simboleggiano il percorso dello sviluppo
dell’essere primitivo e la piena fioritura della coscienza.
I sette Chakra Maestri sono concepiti come un’unità integrale che lavora e
cresce insieme. Come un albero che ha le radici nella terra e le foglie nel
cielo.
La dottrina dei sette Chakra, i centri dell’energia del corpo umano, è una
delle più antiche sviluppate sulla conoscenza e comprensione del nostro
organismo e del suo funzionamento.
Anche se la dottrina dei Chakra fonda le proprie radici in un passato assai
remoto, è stato dimostrato che essa esisteva in culture assai diverse tra loro.
Le più antiche testimonianze risalgono al 3000 a.C. circa e sono collocabili
nell’area geografica che oggi corrisponde ad India, Nepal e Tibet.
In Europa la più antica testimonianza risale ai Merovingi di Franconia. I Re
Merovingi allo stesso modo dai Lama Tibetani di quell’epoca si facevano
praticare un foro spirituale nella calotta cranica proprio in corrispondenza del
Chakra della Corona.
Ciò rende evidente il carattere del tutto particolare della dottrina dei
Chakra. Essa può essere ugualmente utile ad ogni persona senza che questa
debba modificare radicalmente le proprie abitudini di vita.
Fine ultimo della dottrina dei Chakra e del lavoro dei Chakra stessi è quello
di consentire di vivere consapevolmente la propria totalità. Via via che
l’allievo procede nel suo cammino apprende in misura sempre maggiore a
concepire sé stesso come inscindibile unità composta da corpo, anima e
spirito. Impara che la sua condizione fisica, mentale e psicologica dipende
dall’attività di energie, così sottili da essere quasi impercettibili, che scorrono
nel suo corpo.
Proprio queste energie uniscono inscindibilmente corpo, anima e
spirito.
I profondi mutamenti, che investono ogni ambito della vita quotidiana,
rendono sempre più difficile per l’uomo e la donna moderni il conoscersi a
fondo. Per questa ragione la dottrina dei Chakra diventa sempre più
significativa in quanto vi può aiutare a trovare sé stessi.
Per essere affrontata correttamente, la dottrina dei Chakra non deve
essere considerata una panacea, né deve essere appiattita o falsata nei suoi
contenuti essenziali, ma va affrontata con consapevolezza.