Introduzione
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infrastrutture. Anche dal punto di vista dell’inquinamento i veicoli a guida
automatica sono all’avanguardia, i carrelli AGVs sono azionati elettricamente in
ogni loro parte. L'energia elettrica viene fornita da una batteria di cui ogni
macchina è dotata. Batterie speciali a basse emissioni permettono l'uso anche nei
settori alimentari. Questo rende gli AGVs preferibili ai carrelli manuali azionati
ad esempio da motori a combustione.
L’obiettivo di questa tesi sperimentale svolta nel LAI, Laboratorio di
Automazione Industriale dell’Università degli Studi di Cassino, è la realizzazione
di un veicolo a guida automatica con controllo remoto Bluetooth. Il veicolo dovrà
essere dotato di controllo di posizione, velocità e corrente con possibilità di
impostare una traiettoria riprogrammabile da un computer remoto o un palmare.
Nel primo capitolo della tesi vengono illustrati i sistemi di movimentazione dei
materiali in genere e con particolare attenzione i veicoli a guida automatica.
Saranno quindi mostrate le principali applicazioni degli AGV, le tecniche di
navigazione dalla più semplice con guida vincolata, alle più complesse con guida
inerziale. Saranno inoltre mostrate le tipologie di batterie utilizzate, le diverse
componenti di un sistema di supervisione e controllo, e i dispositivi di sicurezza
utilizzati per gli AGVs.
Nel successivo capitolo si affronteranno più nel dettaglio le principali tipologie di
azionamenti elettrici. Verranno mostrati i principali tipi di motori utilizzati nei
sistemi di movimentazione, le tipologie di convertitori statici possibili e le più
comuni tecniche di controllo, senza mai entrare troppo nello specifico delle
singole tecniche.
Il terzo capitolo è stato dedicato all’esposizione dello stato dell’arte di R.E.Mo.5,
così come è stato lasciato prima di questo lavoro di tesi. Sarà a tal proposito
mostrata la struttura meccanica, l’elettronica di potenza e il controllo
implementato. Il capitolo viene concluso da un paragrafo riguardante le specifiche
di progetto della nuova realizzazione del robot.
Il quarto capitolo è stato dedicato all’implementazione del controllo di R.E.Mo. 5.
Si simulerà in ambiente Simulink il funzionamento dei motori a corrente continua,
si analizzeranno in dettaglio risorse e limiti della scheda di controllo, se ne
mostrerà la configurazione motivandone le scelte progettuali. Si darà ampia
Introduzione
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descrizione del codice utilizzato nella programmazione del microcontrollore, si
mostrerà il pannello di controllo realizzato in ambiente Labview spiegandone il
funzionamento, infine si illustreranno le varie tipologie di comunicazione
utilizzate.
Nel quinto ed ultimo capitolo vengono invece mostrati i rilievi sperimentali. Nel
primo paragrafo verranno illustrati gli steps fondamentali che hanno portato alla
realizzazione definitiva di R.E.Mo.5. Verranno poi commentate prove termiche
per mostrare il corretto funzionamento dei motori e convertitori chopper, saranno
illustrate le acquisizioni di corrente e tensione in diverse condizioni di
funzionamento. Si mostrerà in ultimo l’acquisizione di posizione e velocità
effettuata in ambiente LabView.
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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CAPITOLO I
I Sistemi di Movimentazione dei Materiali
I.1 Generalità
Il sistema di movimentazione dei materiali (material handling system MHS) di un
impianto produttivo è definito come l’insieme degli strumenti di movimentazione
all’interno dell’impianto stesso.
Le tipologie fondamentali di strumenti componenti un MHS sono:
• carrelli a mano (hand trucks)
• carrelli motorizzati (powered trucks)
• gru, monorotaie e montacarichi(cranes, monorails and hoists)
• convogliatori (conveyors)
• robot
• veicoli a guida automatica (AGVs)
I carrelli a mano sono piattaforme con ruote per la movimentazione manuale
degli articoli, dei carichi unitari e dei materiali vari. Esempi sono carriole, carrelli
a due o quattro ruote, sollevatori a mano, carrelli forklift manuali.
I carrelli motorizzati sono veicoli con piattaforme motorizzate per spostamento
meccanizzato di articoli, unità di carico e materiali sfusi. Sono guidati dall’uomo e
l’energia è fornita da batterie, gasolio o gas propano. Esempi includono walkie
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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trucks (dove l’operatore cammina con il veicolo per sterzarlo), riding trucks,
carrelli forklift, treni con motrice e rimorchio, carrelli a gru.
Fig. I-1 Walkie truck della Sichelschmidt con alimentazione a batterie
Le gru, monorotaie e montacarichi sono dispositivi di movimentazione
generalmente comandati manualmente, progettati per alzare, abbassare e
trasportare oggetti pesanti. Esempi sono gru con piattaforma, gru a braccio,
monorotaie aeree, montacarichi a mano e motorizzati.
Fig. I-2 Monorotaia realizzata dalla FATA Automation
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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I convogliatori sono apparecchi di movimentazione spesso meccanizzati o
automatizzati, progettati per muovere materiali tra specifiche locazioni su
traiettoria prefissata generalmente in grande quantità o volumi. Hanno il
vantaggio di operare indipendentemente dai lavoratori e sono facilmente
interfacciabili con un ampia gamma di altri apparecchi di movimentazione,
operazione o immagazzinamento. I movimenti dei trasportatori sono generalmente
controllati da un PLC, ed interfacciati tra di loro mediante una rete LAN. Esempi
sono trasportatori a gravità (rulli, ruote) e convogliatori motorizzati (rulli cinghie,
catene).
Fig. I-3 Convogliatore realizzato dalla Benda Manufacturing Inc.
Un robot è un dispositivo che può muovere materiali, pezzi o utensili da una
posizione ad un’altra sotto un controllo programmato senza intervento umano.
Può svolgere compiti semplici come pick-and-place, saldatura o verniciatura. Il
carattere distintivo è la programmabilità.
La Japanese Industrial Robot Association (JIRA), associazione di fama mondiale,
nata nel 1973 con lo scopo di promuovere ed incoraggiare la ricerca e lo sviluppo
della robotica nell’industria manifatturiera, classifica i robot in 6 classi:
Class 1. Manipolatori manuali: con diversi gradi di libertà operati direttamente
da umani.
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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Class 2. Robot a sequenza fissata: programmati per una sequenza fissata di
operazioni e non riprogrammabili.
Class 3. Robot a sequenza variabile.
Class 4. Robot ripetitori: eseguono istruzioni fissate prese da una memoria.
Class 5. Robot a controllo numerico: controllati da dati in forma digitale.
Class 6. Robot intelligenti: usano percezioni sensoriali per valutare l’ambiente
in cui operano, prendere decisioni real-time e controllare il proprio
movimento di conseguenza.
Fig. I-4 Robot Layer Palletizer della FANUC Robotics America Inc.
Un veicolo a guida automatica (automated guided vehicles AGV) è un sistema di
movimentazione di materiale consistente in un veicolo senza guidatore che segue
un percorso sotto la guida di un calcolatore. E’ generalmente capace di selezionare
il proprio percorso fra molti possibili per raggiungere una stazione di lavoro o un
magazzino assegnato. Alcuni sistemi AGV possono modificare dinamicamente il
loro cammino sulla base di informazioni di congestione e disponibilità di una
tratta.
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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Essendo i veicoli a guida automatica l’obiettivo di questa tesi nei seguenti
paragrafi si tralascerà la trattazione degli altri sistemi di movimentazione materiali
per un’analisi approfondita dei sistemi AGV attualmente presenti sul mercato.
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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I.2 AGV: Applicazioni
I.2.1 Motrice (Tow)
L’utilizzo degli AGVs come motrici fu il primo e attualmente rimane il più
frequente. L’utilizzo delle motrici prevede il trasporto di carichi dentro e fuori i
magazzini verso le aree di assemblaggio e smistamento. I carrelli trasportati
possono essere più di uno, in questo modo, l’AGV fermandosi in ogni
destinazione può rilasciare solo il carrello richiesto. L’utilizzo di questi sistemi è
giustificato quando l’area di lavoro è molto estesa, permettendo l’eliminazione di
carrelli elevatori e treni non automatizzati.
Fig. I-5 Motrice AGV con più carrelli
I.2.2 Carrello a forca (Fork truck)
Le applicazioni degli AGVs come carrelli a forca sono relativamente nuove. I fork
trucks sono utilizzati quando il sistema richiede carico e scarico di pallets dal
pavimento o altro piano rialzato. L’automatizzazione dei carrelli a forca ne
permette l’utilizzo senza l’intervento dell’uomo.
Il veicolo può posizionare la sua forca a qualsiasi altezza permettendone
l’interfacciamento con convogliatori o altri AGVs. Questo tipo di AGV richiede
un controllo molto accurato del posizionamento del carico e del vicolo stesso.
CAPITOLO I - Sistemi di Movimentazione dei Materiali
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Poiché questi sono gli AGVs più costosi il loro impiego può essere giustificato
solo nel caso in cui si vuole realizzare una completa automazione.
Fig. I-6 Fork truck della Savant Automation
I.2.3 Trasportatori di unità di carico (Unit load carrier)
L’utilizzo degli AGVs come trasportatori di unità di carico è abbastanza diffuso
nelle applicazioni che richiedono una integrazione dei convogliatori con
operazioni di manifattura e assemblaggio o sistemi di stoccaggio in magazzino.
Questi veicoli sono un mezzo molto efficiente per il trasporto orizzontale su
medie distanze, possono movimentare grandi volumi di materiale collegando altri
sistemi in modo completamente automatico. Per queste loro caratteristiche sono
spesso utilizzati in magazzini e sistemi di distribuzione, dove i percorsi sono
relativamente corti, ma i volumi movimentati sono alti. Qui i trasportatori di unità
di carico sono sicuramente preferibili ai traini, in quanto la loro forma compatta
ne permette la manovrabilità in aree molto strette.