Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
1
Capitolo 1 – Introduzione
Citando il famoso filosofo e sociologo francese Edgar Morin, lo sport, ma il gioco
del calcio in particolare, ha rappresentato nel Novecento un fenomeno
socialmente ingombrante e sociologicamente sommerso. E' stato una delle
principali forme d’intrattenimento per miliardi di persone che in tutto il pianeta
hanno popolato stadi, impianti, strutture specializzate o ambienti all'aria aperta,
per partecipare ad una passione comune, un'emozione, ad una mitologia
collettiva. Lo sport ha, da sempre, attirato, oltre che tifosi e semplici spettatori,
ingenti capitali da parte di industriali ed imprenditori che, appassionati, hanno
investito risorse e denari per poter vedere il proprio club, e di conseguenza il
proprio nome, all’apice della ribalta.
Negli ultimi anni si è però propagata la volontà di diffondere un’idea di sport e di
vittoria non come semplice conseguenza di un intervento mecenatistico, bensì
come frutto di investimenti mirati e di un Fair Play economico nel quale tutti gli
operatori avessero medesime potenzialità e stesse possibilità di vittoria.
Per dare qualche dato, alla FIFA, la Federazione Internazionale del calcio, sono
affiliate più federazioni calcistiche di quante siano le nazioni appartenenti all'ONU
(208 rispetto a 193). Secondo uno studio promosso dalla FIFA stessa, nel mondo
ci sono circa 270 milioni di persone coinvolte nel calcio, tra giocatori (265
milioni), arbitri e staff tecnico (circa 5 milioni di persone). Il fatturato aggregato
del calcio europeo, nel solo 2010, ha raggiunto quasi 18 miliardi di euro, tra club
professionistici di prima e seconda divisione, leghe e federazioni calcistiche.
In questo ambito, si è sviluppato l’intenzione di produrre un elaborato che
trattasse il nuovo regolamento di Fair Play finanziario (Financial Fair Play nel
linguaggio UEFA) paragonandolo alle normative presenti nelle principali leghe
sportive americane, cioè NBA, NFL, NHL ed MLB.
La crisi economico – finanziaria che ha colpito l’intero globo terrestre ha
sicuramente influito in questo passaggio di visione dello sport, anche se,
fortunatamente, non ha rallentato il fatturato dei principali club sportivi europei
che continuano a mantenere un importante vantaggio nei confronti delle società
medio – piccole a livello di ricavo aggregato annuo. I dati raccolti nell’anno
solare 2011 raccontano che le 20 società con il maggior fatturato hanno avuto
introiti per 4,4 miliardi di euro (in crescita dell’1.3% rispetto al 2010), i quali
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
2
rappresentano oltre un quarto del totale dei ricavi combinati di tutti i club
europei.
1
Di conseguenza, c’è molto da lavorare affinché esistano le condizioni per avere
campionati fortemente equilibrati e più avvincenti come capita al di là
dell’Atlantico, dove tutti i club hanno possibilità di competere a prescindere dal
loro nome o dal loro marchio e dove ogni vittoria è basata su scelte strategiche
vincenti ed investimenti sostenibili e con visione al futuro. Infatti, negli USA la
cifra massima che una squadra può spendere per gli emolumenti corrisposti al
proprio personale non deve superare una certa soglia, a prescindere dai propri
ricavi. Questo metodo viene chiamato Absolute Salary Cap, mentre la UEFA ha
stabilito un Relative Salary Cap, nel quale è previsto che le spese sostenute dai
club non devono eccedere gli introiti per una somma pari a 5 milioni di euro.
Nell’elaborato verranno analizzate, nel secondo e nel terzo capitolo, le
caratteristiche dei due sistemi, con l’obiettivo di valutare quale risponda meglio
allo scopo per cui sono stati creati, cioè garantire equità, permettendo a tutti i
club di essere sullo stesso piano e creando una cultura dello sport in cui il più
ricco o il più furbo non avrà mai il sopravvento sul club e il manager più bravo.
Il primo sistema oggetto di disamina è il nuovo regolamento adottato dalla UEFA,
organo federale del calcio europeo, denominato Fair Play Finanziario. Gli obiettivi
di questo quadro normativo sono molteplici ma alla base vi è la volontà di
riportare le società calcistiche su binari di rispetto della più semplice norma
economico – finanziarie, cioè non spendere più di quello che si guadagna.
Alla luce di questa riforma, verrà effettuato anche una revisione di quel che è
stato fatto in passato per aumentare la competitività dei tornei continentali e
come si sono mosse le società (e i loro presidenti) per adattarsi alle varie
mutazioni di normativa o all’afflusso di capitali extracomunitari.
Il secondo sistema analizzato è il microcosmo sportivo USA, al cui interno vivono
le principali leghe professionistiche nordamericane, le quali adottano regolamenti
differenti tra loro ma utilizzano gli stessi principi di equità, fondati sull’utilizzo di
un monte salariale uguale per tutte le società.
Tale metodologia è in vigore da molti anni negli Stati Uniti e questo permette di
valutare ex-post come tifosi ed investitori abbiano reagito e come i ricavi
integrati della lega e dell’intero sistema siano cresciuti o diminuiti nel corso del
tempo.
1
Fonte: Deloitte Touche Tohmatsu – Money League 2011, 9 febbraio 2012
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
3
Nel quarto capitolo verranno trattate alcune similarità e differenze riscontrate nei
capitoli precedenti esaminando analiticamente alcune questioni di particolare
interesse ed attualità, come il rinnovo del contratto collettivo nazionale nelle
varie leghe sportive nordamericane e le lotte che ne hanno anticipato la
conclusione oppure il confronto tra la normativa europea e quella americana
relativamente al tema dei free agents, cioè quei giocatori che hanno terminato il
contratto con una squadra e sarebbero, teoricamente, liberi di accasarsi altrove.
Nella conclusione si farà una riflessione di quanto analizzato in precedenza e dei
risultati raccolti nel corso dell’elaborato, con una valutazione sintetica dei due
sistemi e una proposta relativamente alle contromisure che potrebbero essere
messe in atto per ovviare ai difetti di tali sistemi.
1.1 Sfondo economico - culturale
A settembre 2009, il Comitato Esecutivo UEFA, ha approvato all’unanimità il
Financial Fair Play, cioè un sistema in cui le società che partecipano alle
competizioni continentali debbano basare il proprio bilancio sul principio
dell’autosufficienza, uguagliando costi e ricavi. O quasi.
Esistono, infatti, varie eccezioni, elencate nell’allegato XI del regolamento UEFA
sul Fair Play finanziario, introdotte per permettere alle società di entrare nel
sistema di gestione virtuosa, in maniera graduale.
La creazione di regole finanziarie ben definite nel mondo dello sport non è però
una concezione di stampo europeo bensì è un’idea ripresa dal mondo
professionistico americano, dove già nel periodo della Grande Depressione venne
fissato un cosiddetto Salary Cap nella NHL (National Hockey League), la lega
nazionale USA dell’hockey su ghiaccio.
Per Salary Cap s’intende la somma massima che una società può spendere per i
salari, la quale può essere stabilita sia per l’ammontare totale della rosa dei
giocatori (Team Salary Cap) che per singolo giocatore (Player Salary Cap).
Negli Stati Uniti, il Salary Cap risulta essere un procedimento comune e utilizzato
da tempo nel contesto sportivo (pur essendo stato oggetto, nel corso degli anni,
di contestazioni anche piuttosto accese da parte degli atleti), mentre, soltanto di
recente, tale metodo ha raggiunto una certa visibilità in Europa, in particolare
nella disciplina del rugby, in cui il sistema di controllo delle spese per salari è
stato introdotto dapprima in Inghilterra, dalla Rugby Football League (RFL),
successivamente dalla Rugby Football Union (RFU) e, a seguire, dalla federazione
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
4
francese Ligue Nationale de Rugby (LNR), che ha adottato tale sistema a partire
dalla stagione 2010–11.
2
In realtà, sotto mentite spoglie, la nuova normativa europea fissa già, all’interno
del Financial Fair Play Rules, una sorta di Salary Cap, in quanto la voce degli
stipendi è la quota di costo più rilevante nei bilanci delle società di calcio (in
Serie A il rapporto ricavi – emolumenti è del 68%, in Premier League 67%, nella
Liga 62% e Bundesliga 51%), le quali, dovendo limitare le proprie uscite,
andranno a limare inizialmente le spese principali, toccando quindi l’esborso per
stipendi corrisposti al proprio personale.
Più che dal punto di vista economico, questo sistema è visto come una
rivoluzione culturale per il tifoso europeo (ben rappresentato dal tifoso italiano
medio) che dovrà abituarsi a non avere più una proprietà che, con l’obiettivo di
vincere, copra annualmente le perdite sistematiche rilevate, senza preoccuparsi
della sostenibilità dell’intero sistema, ma dovrà aspettarsi, anzi pretendere, un
management in grado di organizzare un modello competitivo in cui le spese non
superino i ricavi e in cui gli asset societari vengano valorizzati al massimo.
Infatti, uno studio prodotto dal G14 (organizzazione che raccoglie i principali 14
club del calcio europeo) ha accertato che nei bilanci 2009/2010 l’ammontare
delle perdite delle società partecipanti alle due competizioni continentali (UEFA
Champions League e UEFA Europa League) superava il miliardo e 200 milioni di
euro e i debiti i 5 miliardi di euro. Nell’anno successivo, il trend è stato di crescita
con una perdita aggregata di oltre 2 miliardi di euro e un debito di circa 7
miliardi di euro.
La Tabella 1 espone come si siano comportate le principali società europee
nell’anno solare 2009, stagione precedente alla pubblicazione del UEFA Club
Licensing and Financial Fair Play Regulation, secondo una serie di parametri di
fondamentale importanza per valutarne la salute economico – finanziaria.
2
Fonte: RIGAZIO Sara, 12 marzo 2012 - “UEFA Financial Fair Play Rules: prove per un sistema di
Salary Cap”
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
5
(Tabella 1)
In Italia, in particolare, Moratti nell'Fc Internazionale, Berlusconi nell’Ac Milan,
Agnelli nella Juventus Fc, Garrone nella Us Sampdoria, Della Valle nella Acf
Fiorentina, Preziosi nel Genoa Cfc, Zamparini nella Us Città di Palermo, Pozzo
nell'Udinese Calcio, De Laurentiis nella Ssc Napoli, Lotito nella Ss Lazio, cioè i
dieci grandi patriarchi del calcio nostrano, in rigoroso ordine di "generosità",
hanno speso l’ingente somma di 2 miliardi e 483 milioni di euro nel corso della
loro presidenza per permettere ai propri club di lottare per i massimi traguardi
nazionali e continentali.
Nello specifico, nell’ultimo anno solo 7 società sulle 20 che partecipano al
campionato di Serie A hanno avuto un utile a fine esercizio 2011, mentre le
perdite si sono attestate sui complessivamente 285 milioni di euro.
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
6
Oltre alla situazione drammatica in cui versano i conti delle società calcistiche,
non può non essere tenuta in considerazione la crisi economico – finanziaria che
sta colpendo l’intero pianeta e, a cascata, il mondo dello sport. In questo settore,
le imprese bancarie hanno impegni importanti, soprattutto in Spagna ed in
Inghilterra, dove i principali club hanno assunto ingenti debiti, offrendo a
garanzia il valore del marchio del club oppure tramite l’aiuto del proprietario che,
pur di incrementare la liquidità a disposizione del club, impegna beni propri.
1.2 Sfondo sportivo
La creazione di un sistema di precise regole finanziarie all’interno del calcio
europeo, oltre che ad un obiettivo di sostenibilità economica dell’intero sistema
calcistico, punta all’eliminazione delle disparità anche sotto il profilo sportivo.
Si è infatti osservato come nelle leghe americane, dove esistono stringenti
normative economiche che legano i club sportivi all’osservazione di determinate
regole (in particolare al Salary Cap System), esiste una rotazione più ampia dei
club che vincono il titolo o che competono per i primi posti.
Per esempio, osservando gli ultimi 10 anni, nel campionato NBA (National
Basketball Association, lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti
d'America e del Canada) 6 differenti squadre si sono forgiate del titolo di
campione (3 San Antonio Spurs, 2 Miami Heat e Los Angeles Lakers, 1 Detroit
Pistons, Boston Celtics e Dallas Mavericks); nel campionato NFL (National
Football League, lega professionistica di football americano del mondo) 7 diverse
squadre (2 titoli per i New York Giants, Pittsburgh Steelers e New England
Patriots, 1 per Green Bay Packers, New Orleans Saints, Indianapolis Colts e
Tampa Bay Bucaneers), mentre nella MLB (Major League Baseball, lega
professionistica di baseball nordamericana) ben 8 squadre hanno vinto il titolo (2
volte St. Louis Cardinals e Boston Red Sox, 1 volta San Francisco Giants, New
York Yankees, Philadelphia Phillies, Chicago White Sox, Florida Marlins e
Anaheim Angels).
Questa situazione di incertezza di risultati porta ad una partecipazione planetaria
nei confronti delle serie finali di ogni campionato, in quanto una maggior
competizione è sinonimo di elevato interesse e quindi incremento dei ricavi per le
leghe e, a cascata, per i club e l’intero settore di riferimento.
Anche la UEFA si è mossa in questa direzione cambiando, dapprima, formula al
principale torneo (nel 1992-93 si passò dalla Coppa Campioni alla UEFA
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
7
Champions League, dalla sola eliminazione diretta ad un sistema misto con
girone all’italiana ed eliminazione diretta), ampliando poi il numero di squadre
partecipanti alla maggior competizione europea (nel 1997/98 fu abrogata quella
clausola che era divenuta l'essenza stessa della Coppa dei Campioni, cioè la
partecipazione dei soli campioni in carica, aumentando il numero di partite che
una squadra deve sostenere per vincere il titolo da 9 ad un massimo di 19) e
aumentando infine il numero di stati che potevano portare uno o più club a
competere per la conquista del titolo europeo (con la riforma Platini del 2009,
possono partecipare le squadre che militano nei campionati associati alla UEFA in
base alla posizione in classifica ottenuta durante la precedente stagione oltre alla
squadra detentrice del trofeo).
3
Ogni paese ha diritto ad un numero di posti definito dalla posizione al quale si
attesta nel Ranking UEFA per campionati nazionali, sulla base di determinati
coefficienti.
I ranking federazioni per coefficienti si basano sui risultati ottenuti dai club
appartenenti a quella federazione nelle ultime cinque stagioni di UEFA
Champions League e UEFA Europa League. Il sistema dei punti prevede:
1. Ogni squadra ottiene due punti per una vittoria e un punto per un
pareggio (metà nelle qualificazioni e negli spareggi);
2. I club che raggiungono gli ottavi, i quarti di finale, le semifinali o la finale
della UEFA Champions League, o i quarti, semifinali o finale della UEFA
Europa League, ottengono un punto extra per ogni turno;
3. Per la partecipazione alla fase a gironi della UEFA Champions League,
sono previsti ulteriori quattro punti per la qualificazione agli ottavi di
finale.
3
Fonte: Wikipedia.com - http://it.wikipedia.org/wiki/UEFA_Champions_League
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
8
(Tabella 2)
I coefficienti vengono calcolati con una media, dividendo il totale dei punti
ottenuti per il totale dei club di quella federazione partecipanti alle due
competizioni di quella stagione. La cifra che si ottiene viene sommata a quella
delle precedenti quattro stagioni per calcolare il coefficiente. Quando due nazioni
hanno lo stesso coefficiente, la federazione con il coefficiente più alto nella
stagione più recente viene posizionata davanti.
Nella Tabella 2, si presenta la classifica dei primi 15 campionati aggiornata alla
fine della stagione 2010-11 che ha stabilito i posti UEFA assegnati a ciascun
campionato nazionale per la stagione 2011-12, individuando quindi la griglia di
partenza delle coppe europee nella stagione 2012-13.
Questi ranking verranno aggiornati dopo ogni turno di competizioni per club
UEFA.
Nella Tabella 3 e 4, invece, sono esposti, rispettivamente, i coefficienti nazionali
al termine della stagione 2011-12 e il Ranking UEFA per campionati nazionali
aggiornati al novembre 2012.
Iannace Marco Umile - Contro le disparità economiche: Fair Play Finanziario nel regolamento UEFA e nelle leghe sportive americane
Laurea in Economia e Finanza Internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Università degli Studi di Milano, Dicembre 2012
9
(Tabella 3)
(Tabella 4)
Allo stesso modo, ricopre particolare importanza il Ranking UEFA per club, con il
quale si definisce una classifica d’importanza di tutti i club europei.
Esso si basa sui risultati ottenuti dai club nelle cinque precedenti stagioni di UEFA
Champions League e UEFA Europa League e con esso si determinano le teste di
serie nei vari sorteggi di competizioni UEFA.