4
Ho deciso di fare questa scelta perché essendo l’EdA un argomento di studio in costante
evoluzione mi è sembrato opportuno fare un accenno a quegli autori che hanno gettato le basi
per lo studio dell’educazione degli adulti. Nel secondo capitolo invece ho deciso di parlare di
quella che è l’offerta di educazione degli adulti che può offrire l’Italia e l’Europa, anche per
evidenziare le eventuali differenze che ci sono nell’impstazione dell’EdA nei vari Stati europei.
Nell’ultimo capitolo invece ho deciso di parlare in modo più approfondito di quanto ho gia
fatto all’inizio di questa introduzione, di quella che è stata la mia esperienza di tirocinio presso
il C.T.P. di Piacenza.
5
CAPITOLO 1: IL SENSO DELL’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI: ALCUNE RIFLESSIONI
1.1 EDUCAZIONE DEGLI ADULTI, UNA BREVE DEFINIZIONE.
Il rapporto tra adulti ed educazione è sempre stato molto complesso. Si può esprimere in forma
d’attività chiaramente finalizzate all’apprendimento, oppure al contrario, sottoforma
d’esperienze, non direttamente finalizzate ad uno scopo apprenditivo, ma che di fatto,
producono quest’effetto. Si deve inoltre dire che la molteplicità delle situazione
d’apprendimento (nonché di formazione), in cui si trovano gli individui adulti, sono il chiaro
segno del fatto che ogni persona è spinta verso l’apprendimento, da motivazioni che variano da
soggetto a soggetto. Questo presuppone una certa flessibilità dell’educazione degli adulti, il cui
compito, come vedremo più avanti è quello di dare la possibilità a ciascuno di noi, di esprimere
se stesso e le proprie potenzialità, nel modo che ritiene più congeniale per la propria persona.
Se la si guarda sotto questo punto di vista, l’educazione degli adulti, non è più soltanto un
risarcimento per coloro che sono esclusi dalla società, ma diventa condizione per la
realizzazione degli individui.
Per dimostrare l’importanza di un’educazione degli adulti, possiamo rifarci ad alcuni aspetti
del processo di innovazione che si sta compiendo all’interno della nostra società. Le
caratteristiche più significative di questo processo sono:
− Il passaggio dalla società del lavoro alla società della conoscenza. Questa
transizione, comporta un accrescimento della componente intellettuale del soggetto
facente parte di questa società;
1
− L’esigenza di centrare sempre più l’educazione degli adulti sull’acquisizione di
competenze, non solo per permettere al soggetto di migliorare le performance
professionali, ma anche per quanto concerne i compiti dei ruoli in cui si definisce
socialmente l’essere adulti nei diversi contesti;
2
− Lo sviluppo sempre maggiore delle learning organization che comporta sempre più
la necessità da parte dei soggetti, di un investimento personale, sul loro percorso di
formazione.
3
________________
1 A. ALBERICI “imparare sempre nella società conoscitiva. Dall’educazione degli adulti all’apprendimento durante il corso di vita” – Paravia Scriptorium 1999,
Torino. pag. 10
2 Ibidem
3 Ivi pag.11
6
Da questo si può dedurre che oggi, l’educazione degli adulti e la qualificazione professionale,
non possono più essere considerati come due campi separati.Malcom Knowles, nel suo libro
“la formazione degli adulti come autobiografia”, affermava negli anni ’80, che il termine di
educazione degli adulti, era di difficile comprensione perché riguardava un triplice campo di
studio e di pratica che comprendeva:
- Il processo di apprendimento degli adulti;
- Una serie di attività organizzate da diverse istituzioni per raggiungere specifici obiettivi
formativi;
- Un campo di pratica sociale.
4
Secondo Duccio Demetrio l’ educazione degli adulti è“una declinazione pragmatica
dell’educazione permanente, che ne viene a costituire la dimensione teorica, e la definisce
come l’insieme degli ambiti in cui gli adulti sono impegnati in attività e situazioni apprenditive
per scopi di diversa natura”
5
. Questo concetto potrebbe essere sintetizzato partendo dalla
visione dello sviluppo umano come continuum in cui il viaggio nell’educazione va oltre la
concezione studiale dello sviluppo, perché si proietta lungo tutto l’arco della vita, in modo non
costante, attraverso quindi, accelerazioni, soste, arresti e passi avanti. In sintesi, potremmo dire
che si definisce educazione degli adulti, quell’insieme all’interno del quale si designano tutte le
esperienze che senza la presenza necessaria di luoghi o circostanze speciali (come può essere
l’apprendimento all’interno dell’istituzione scolastica), inducono i soggetti adulti, a rivedere
l’ambiente che li circonda, e di conseguenza a fare una rivisitazione dei compiti propri ed
altrui, all’interno della società. Con quest’abbozzo di definizione, si vuol far risaltare il fatto
che l’educazione degli adulti, è presente sempre ed in ogni luogo, ed è rappresentata da tutte le
esperienze che consentono a coloro che socialmente vengono riconosciuti come adulti, di
arricchire o completare la propria preparazione
L’educazione degli adulti, come già detto in precedenza, si presenta ai soggetti in forme
diverse. In particolare potremmo dire che per quanto riguarda le attività formali, l’educazione
degli adulti, è l’insieme di tutte quelle azioni ed attività finalizzate al conseguimento di un
titolo di studio nei canali di istruzione del sistema formativo.
_______________
4 M.KNOWLES – “La formazione degli adulti come autobiografia” – Raffaello Cortina Editore - Milano 1996 pag. 47
5 D. DEMETRIO – “Manuale di educazione degli adulti” - Laterza Bari 1997 pag. 32
7
Per quanto riguarda invece le attività non formali, potremmo dire che si definisce educazione
degli adulti, l’insieme delle attività che pur non rilasciando titolo di studio, sono finalizzate ad
estendere le conoscenze in uno specifico ambito del sapere o del lavoro, e vengono svolte in
risposta a particolari esigenze più spesso di tipo professionale.
Un’ultima categoria di azioni volte all’educazione degli adulti, sono quelle promosse da canali
informali. All’interno di questo filone, sono comprese tutte le attività, che pur implicando un
cambiamento non hanno come fine primo, l’acquisizione di obiettivi formativi specifici.
1.2 ALCUNI CENNI SULLO SVILUPPO STORICO DELL’EDUCAZIONE DEGLI
ADULTI
In una prospettiva storica, l’attività di promuovere attività educative nei confronti degli adulti,
riconduce ad iniziative prevalentemente a carattere socio - politico, filantropico e religioso,
piuttosto che ad una riflessione puramente pedagogica sulle possibilità e le modalità di un
processo educativo di cui è protagonista l’adulto. Alcuni autori come Hely, fanno addirittura
risalire l’educazione degli adulti, alla città di Atene
6
. Il motivo di quest’affermazione, fatta
anche da un altro autore, K. Richmond, sta nel fatto che la città greca, può essere considerata
un prototipo di società educante. Questo perché tutte le istituzione presenti ad Atene, erano
talmente in armonia tra loro che per i soggetti che vi vivevano, il semplice fatto di crescere in
questo luogo, era motivo di educazione.
7
Più recentemente, per comprendere al meglio il significato dell’educazione degli adulti, si deve
partire dal XIX secolo, periodo di grandi cambiamenti socioculturali, indotti da due grandi
eventi: la rivoluzione industriale e l’affermarsi delle scienze. In particolare, i due modelli ai
quali dobbiamo riferirci per descrivere l’educazione degli adulti, sono quello inglese e quello
danese.
8
Partendo dal modello inglese, possiamo dire che nell’Inghilterra del primo ‘800
l’esigenza di rivolgere particolare attenzione all’educazione degli adulti, si manifesta a causa
del divario che stava nascendo dal processo di industrializzazione (che fece aumentare in modo
esponenziale il progresso di beni materiali), e il basso livello di istruzione e cultura delle
masse.
____________________
6 A.S.M. HELY “Tendenze dell’educazione degli adulti” trad. dall’inglese – Roma Armando 1965 pag. 83
7 K. RICHMOND – “Educazione permanente nella società aperta” tradotto dall’inglese – Roma Armando 1974 pag. 91
8 M. L. DE NATALE – “Educazione degli adulti” – editrice la scuola pag. 43
8
Il vero cambiamento è fatto risalire al 1832, a seguito del Reform Act, che attribuì alla nuova
borghesia industriale e commerciale, l’opportunità di far sentire la loro voce, attraverso la
redistribuzione dei seggi elettorali. La borghesia nascente, istituì una serie d’ attività volte a
sconfiggere l’ignoranza delle masse lavoratrici. Una di queste attività, fu l’istituzione dei
Mechanic’s Institutes, dove si tenevano letture e conversazioni destinate alle masse di adulti
che lavoravano nel campo della meccanica per spiegare loro alcuni esperimenti scientifici. La
risposta da parte dei lavoratori a cui erano destinati i Mechanic’s Institutes, fu molto affluente.
Le masse, aderirono a questo impegno educativo, soprattutto per migliorare le proprie
condizioni economiche e sociali.
9
Queste istituzioni in breve tempo aumentarono sempre di più in Inghilterra, dando origine a un
tipo di educazione degli adulti volta ad un aggiornamento tecnico – professionale. Per quanto
riguarda il modello danese, possiamo dire che in Danimarca e più in generale in tutti i paesi
scandinavi, l’educazione degli adulti diventa un’ esigenza a seguito dello sviluppo democratico
di queste nazioni, che richiese una maggiore partecipazione del popolo nella gestione della vita
economica politica e culturale del Paese. Personaggio fondamentale per quanto riguarda la
nascita dell’educazione degli adulti nei paesi scandinavi, fu Grundtvig, il quale afferma che
“l’educazione degli adulti deve rendere l’uomo consapevole dei suoi legami con la
comunità”
10
. Grundtvig, considerava le istituzioni scolastiche del suo tempo, in modo molto
negativo: addirittura le definisce “scuole per la morte”
11
, perché si limitavano a impartire
conoscenze meramente libresche. Per dimostrare il suo dissenso verso l’istituzione scolastica,
Grundtvig, istituì le folkehφjkoler (scuole superiori popolari), orientate a chiarire e fornire
risposte ai problemi che la vita pone. Le scuole istituite da Grundtvig per gli adulti contadini
avevano come obiettivo quello di eliminare dal programma scolastico, tutto ciò che non serve
alla vita. Obiettivo delle folkehφjskoler era quello di promuovere il processo educativo in
forma dialogica.
12
Arrivando a tempi più vicini a noi, nel 1949 l’UNESCO, a soli quattro anni
dalla sua istituzione, promuove ad Elsinore, in Danimarca, la Prima Conferenza Mondiale
sull’educazione degli adulti.
________________
9 Ivi pag. 44 - 45
10 Ivi pag. 46 – 47
11 Ivi pag. 49 – 50
12 Ivi pag. 53
9
Tema centrale della Conferenza, è la diffusa preoccupazione per il problema
dell’analfabetismo, molto presente in quegli anni. Altro motivo dominante del dibattito erano
le responsabilità civili di una educazione degli adulti la quale doveva avere l’obiettivo di
“assicurare un equilibrio armonico tra diritti dell’individuo ad una vita personale libera ed
umana, ed i suoi doveri nei confronti della comunità alla quale appartiene”.
13
Nel 1960, a
Montreal, in Canada, sempre presieduta dall’UNESCO, si è tenuta la Seconda conferenza
mondiale sull’educazione degli adulti, dal titolo: “l’educazione degli adulti in un mondo in
trasformazione”. Durante questa Conferenza, il tema centrale è l’ampiezza del concetto di
educazione degli adulti. In particolare a Montreal si pone l’accento sul fatto che il
cambiamento è una caratteristica costante dell’ambiente in cui viviamo. Per questo motivo, gli
adulti devono essere posti in condizione di capire i cambiamenti dell’ambiente, al fine di
riconoscerli, orientarli modellarli e controllarli
14
. Il compito di far comprendere agli adulti i
mutamenti dell’ambiente, gravano sull’educazione degli adulti. La conferenza di Montreal è
importante perché è qui che per la prima volta si parla di lifelong education
15
o educazione
permanente, termine usato per definire l’universalità dell’educazione degli adulti. Ciò significa
che l’educazione degli adulti, ha come obiettivo quello di promuovere il valore della persona a
cui devono essere forniti gli strumenti per esprimersi lungo tutto l’arco della sua vita.
Altra tappa importante per l’educazione degli adulti è l’istituzione nel 1962, del Consiglio della
Cooperazione Culturale, promossa dal Consiglio d’Europa. L’istituzione del Consiglio
promuove un’ educazione permanente vista come indispensabile prospettiva educativa su cui
porre le basi per l’educazione dell’Europa del futuro.
Nel 1972, la commissione internazionale sullo sviluppo dell’educazione, nel Rapporto Faure,
afferma che “la finalità principale della scuola non è più soltanto quella di erogare contenuti,
ma soprattutto deve insegnare ad apprendere, di modo che il discente apprenda ad essere”
16
.
Negli anni ’80, all’interno del progetto n°9
17
, “educazione degli adulti e sviluppo sociale”, si
afferma che lo sviluppo sociale si fonda sulla convinzione che ogni soggetto può diventare
produttore ed agente di cambiamento nella società. In questo progetto, si enfatizza l’emergere
di nuovi bisogni educativi.
_______________
13 UNESCO – “ prima conferenza mondiale sull’educazione degli adulti 1949” – Paris pag. 10
14 UNESCO – “Seconda conferenza mondiale sull’educazione degli adulti in un mondo in trasformazione” – Montreal Canada pag. 41
15 ibidem
16 UNESCO – “commissione internazionale sullo sviluppo dell’educazione – commissione Faure” pag. 29
17 Consiglio d’Europa – “Progetto numero 9: educazione degli adulti e sviluppo sociale” pag. 37