di “interculturalità”
4
, nozione di base del percorso di studi seguito, particolarmente
orientato alla realtà della comunicazione internazionale e quindi interculturale.
Inizialmente sarà tracciato un breve iter storico generale in tema di “diritto
commerciale internazionale”, ponendo maggiore attenzione alle peculiarità degli
ordinamenti giuridici italiano e francese, che fanno da cornice all’oggetto trattato in
questa sede.
Il primo capitolo tratterà, in maniera dettagliata, tutti gli aspetti della società a
responsabilità limitata italiana, dalle disposizioni del codice civile attinenti alle
modalità per la sua costituzione all’organizzazione interna, ripercorrendo
l’evoluzione della disciplina della società fino alla posizione autonoma che la riforma
del diritto societario ha inteso attribuirle nel sistema delle società di capitali. Fino al
2004, anno dell’entrata in vigore della riforma, la società a responsabilità limitata era
disciplinata in modo residuale sulla scia della società per azioni - S.p.A. - tale da
essere considerata la sua “sorella minore”; la nuova disciplina ha radicalmente
innovato tale modello societario al fine di renderlo uno strumento flessibile e del tutto
indipendente, ma soprattutto uno strumento particolarmente adatto alla realtà delle
piccole e medie imprese, particolarmente diffuse nel nostro paese.
Il secondo capitolo, redatto in lingua francese, analizzerà in maniera ampia ed
approfondita, così come la prima parte sulla società a responsabilità limitata italiana,
tutte le caratteristiche della société par actions simplifiée dell’ordinamento francese.
Ad un discorso introduttivo riguardante le origini e l’evoluzione di questa forma
societaria, seguirà l’analisi descrittiva di temi più specifici quali la fattispecie
costitutiva, l’organo direzionale, le decisioni dei soci, il controllo della società, e, per
finire, l’azionariato. Il paragrafo finale del capitolo in questione sarà dedicato alla
société par actions simplifiée unipersonnelle (S.A.S.U.), la società per azioni
semplificata unipersonale.
4
È fondamentale sottolineare come tale concetto, sebbene qui inteso semplicemente in modo
“astratto”, costituisca parte integrante del bagaglio culturale comune ad ogni linguista. Come dice
Gilles Verbunt nel suo La société interculturelle. Vivre la diversité humaine, Paris, Seuil, 2001,
«L’interculturel est déjà un fait, qui ne fera que s’amplifier demain».
2
Riguardo alle decisioni dei soci, argomento trattato nel terzo capitolo del
presente elaborato, a fronte di un’ampia sfera di autonomia nella società a
responsabilità limitata italiana, alle deliberazioni assembleari si sostituiscono le c.d.
“decisioni” dei soci; per semplificare i processi decisionali i soci possono prescindere
dal vecchio metodo collegiale ed utilizzare i metodi della consultazione scritta e del
consenso espresso per iscritto. Nella società francese le modalità dell'approvazione
delle decisioni comuni vengono stabilite dai soci negli statuti. È tuttavia obbligatorio
che certe decisioni vengano prese collegialmente quali, ed esempio, quelle relative
all’allestimento dei libri contabili ed alle modificazioni del capitale sociale.
Il terzo capitolo approfondirà, altresì, l’organo amministrativo, focalizzando
l’attenzione sulle competenze degli amministratori e sulle varie forme di
amministrazione contemplate nella società italiana. Riguardo alla société par actions
simplifiée, particolare attenzione sarà invece dedicata alla figura del Président che
rappresenta l’unico organo obbligatorio.
Per concludere, un paragrafo conclusivo traccerà le linee del lavoro svolto al
fine di individuare i punti d’incontro e di contrasto tra le due tipologie societarie a
confronto.
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Abstract
This dissertation deals with the contrastive analysis between two types of
particularly widespread companies: the Italian s.r.l. (società a responsabilità limitata
– “Limited liability company”) and the French S.A.S. (société par actions simplifiée
– “Simplified joint stock company”). The idea of focusing the attention on two
European commercial company types comes from a personal interest on International
commercial law, accrued during my course of study.
The work is divided into three main sections: the first one illustrates the
origins, the evolution and the main features of the Italian commercial entity; it
describes, in details, some topics such as the incorporation of the society, its
organization, the funding system, the partner’s exclusion clauses, and so on.
The second part examines, as the first section, all the aspects of the French
legal form of company, focusing on the ways of its incorporation, on its organization,
on the possibility to create a company including only one member (S.A.S.U.: société
par actions simplifiée unipersonnelle) and, lastly, on its advantages and
disadvantages.
The third chapter focuses on two subjects which are interesting basis for
comparison: the partner’s decisions and the administration system. In particular, this
section examines the ways of decision making and the different types of
administration. As regards the French company, a particular attention is paied to the
Président (the chairman), the head of the company.
Lastly, a final paragraph highlights the shared elements and the differences
between the two types of business organization.
This analysis has enlightened that the two legal entities have many features in
common, but also have some little divergences. In brief: first of all, both are limited
commercial companies; this means that their liability is limited by law. In other
words, the company’s finances are distinct from the personal finances of their
4
owners, therefore the partners are not personally responsible for the company’s debts,
but they may lose money they have invested in the company if it fails. Secondly, both
entities are especially suitable for smaller companies with a limited number of
owners; this means that, unlike the past, they facilitate the entrance of “little”
entrepreneurs in the system of commercial companies. Thirdly, the partners of both
company types are extremely “free” in drafting the Articles of Association. This
means that they can personally establish the company rules which better meet their
needs. Another aspect that the two companies have in common is the fact that they
cannot recur to the risk capital market; consequently, both are not suitable for the
listed companies. Regarding internal administration, the Italian organization may be
managed by a sole managing director or a board of Directors with a collegial or not
collegial management; the presence of the statutory auditors is not obligatory. On the
contrary, in the french S.A.S., the head is the Président, who is also responsible for
the operation of the company. However, this company, unlike the société anonyme,
does not have a board of Directors. The S.A.S. may also have a Directeur Général
(General manager), who has as much authority as the Président with respect to third
parties. Finally, as far as the decision making is concerned, in both companies the
partners may adopt resolutions either collectively or by written consultation.
However, some decisions must be adopted collectively.
5
Premessa
1. Cenni sull’evoluzione del diritto commerciale con particolare
riferimento agli ordinamenti giuridici italiano e francese
Il diritto commerciale, che inizialmente costituiva una branca del diritto
privato generale, comprende le norme che disciplinano le attività delle imprese
commerciali e i contratti da loro stipulati. Può quindi essere definito come il diritto
privato delle imprese, il diritto societario per l’appunto. Per nessun Paese europeo la
storia del diritto può essere ricostruita chiudendosi entro i confini nazionali, e questo
vale ancor di più quando si parla di diritto commerciale, che si riferisce, in senso
generale, al diritto degli affari e alle regole del mercato volute dal legislatore per
regolamentarne i fenomeni e la vita.
Un diritto commerciale di carattere consuetudinario iniziò a svilupparsi in
Europa nel XII sec. a partire dall'Italia settentrionale, applicato al ceto mercantile
negli ambiti del commercio a distanza e del diritto marittimo. Anche se rapporti
commerciali ve ne sono ovviamente stati in tutti i tempi, la formazione di un sistema
organico di diritto commerciale si ha solo verso la fine del Medioevo, epoca in cui
tramonta il sistema feudale, si riaprono i mercati e rifiorisce l’economia dello
scambio. Il diritto commerciale delle origini va distinto e contrapposto dal diritto
comune: è un diritto dotato di proprie fonti (gli statuti mercantili) e di propri organi di
giustizia, di proprie regole, principi
5
, ma soprattutto è un “diritto internazionalmente
uniforme”
6
. Successivamente, il diritto commerciale si evolve adattandosi ai
mutamenti del sistema economico e politico delle varie epoche, perdendo
progressivamente il carattere originario di diritto mercantile ed espandendo così il suo
ambito di applicazione.
5
In particolare, i principi ispiratori di fondo erano la tutela del credito e della rapida e sicura
circolazione della ricchezza.
6
CAMPOBASSO G. F., Manuale di diritto Commerciale, Torino, 2005.
6
L' Ordonnance du commerce, elaborata in Francia nel 1673, è considerata la
prima codificazione del diritto commerciale privato. Nel 1804 si ha l’emanazione del
Code Napoléon, il codice civile tuttora in vigore in Francia e in Belgio, detto
“napoleonico” sia perché portato a compimento sotto l’Impero di Napoleone,
imperatore dei francesi, sia perché Napoleone stesso prese parte ai dibattiti sul
relativo progetto. In particolare, questo codice, impostato sui principi di uguaglianza e
libertà dell’individuo, ebbe la grande importanza di rompere definitivamente col
sistema del diritto comune e di dare avvio, in tutta Europa, alla codificazione
7
. Ad
esso seguirono quattro nuovi codici che furono: il codice di procedura civile,
promulgato nel 1806, il codice di commercio del 1807
8
, il codice di procedura penale
del 1808 e il codice penale del 1810. In particolare, il codice del 1807 è considerato il
primo codice di commercio dell’era moderna e fonte di diritto universale: ad esso,
infatti, «si assegnava un destino più vasto che al code civil; doveva, a differenza di
questo, varcare i confini dell’Impero»
9
. E così è stato: è su di esso, infatti, che si
modellarono i moderni codici di commercio. L’attuale codice di commercio
rappresenta una riformulazione di quello del 1807; in particolare il codice ha subito
ulteriori modifiche nel 2000, nel 2001 e nel 2007.
Per quanto concerne l’Italia, negli anni del dominio napoleonico fu vigente un
codice civile che era la traduzione italiana del code Napoléon; successivamente, dopo
la caduta dell'impero e la restaurazione, quasi tutti gli stati italiani emanarono codici
civili, in gran parte modellati sull'esempio del Code Napoléon. Il primo codice civile
italiano risale al 1865
10
, emanato dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Il codice
di commercio risale invece al 1882, anch’esso emanato seguendo il modello
realizzato in Francia dalla codificazione napoleonica. Oggi le fonti del diritto
commerciale sono contenute nel codice civile promulgato nel 1942 o in leggi speciali;
7
In particolare fu il modello per i codici civili della provincia canadese del Québec, dei Paesi Bassi,
dell'Italia, della Spagna, di alcune repubbliche latinoamericane e della Louisiana.
8
Tale codice risale al codice di Hammurabi del 1730 a.C., la raccolta più antica di leggi risalenti al re
di Babilonia Hammurabi.
9
F. GALGANO, Lex mercatoria. Storia del diritto commerciale, Bologna, il Mulino, 1998, cit., p. 19.
10
Detto “Codice Pisanelli”, dal nome del Ministro guardasigilli di allora.
7
ciò si differenzia da quanto accade in altri ordinamenti giuridici i quali dispongono di
un vero e proprio codice di commercio, dedicato espressamente alla materia
commercialistica. La riforma del "diritto delle società", entrata in vigore il primo
gennaio 2004, ha comportato notevoli modifiche alla precedente disciplina del
settore
11
. Infine, altre significative evoluzioni nella materia sono intervenute in
conseguenza del recepimento di articolate normative Comunitarie volte ad
armonizzare le legislazioni nazionali europee e a regolare materie complesse come,
ad esempio, la concorrenza.
Nello specifico, la normativa relativa alle società è disciplinata, nel codice
civile italiano e nel codice di commercio francese, rispettivamente, nel Libro V (titolo
V “Delle società”) e nel Livre II (“Des sociétés commerciales et des groupements
d'intérêt économique”)
12
.
11
Tale riforma ha innovato profondamente la materia in diversi punti: ha introdotto la possibilità di
costituire società per azioni unipersonali, ha dettato una disciplina specifica per la società a
responsabilità limitata ed ampliato i canali di finanziamento delle società per azioni.
12
In particolare la disciplina della società a responsabilità è racchiusa nel Capo VII del codice civile
artt. 2462 - 2483 c.c.) mentre la disciplina della société par actions semplifiée nel Titre II –
Dispositions particulières aux diverses sociétés commerciales, Chapitre VII - Des sociétés par actions
simplifiées (artt. L.227 - 1, L.227 - 20 e L.244 – 1, L.244 - 4 ).
8