4
Management supera la prospettiva di contatto con il cliente con il solo fine di fidelizzarlo,
ma lo introietta negli sviluppi aziendali affinché il valore prodotto possa aumentare.
La presenza di nuovi paradigmi comunicativi possibili grazie alle Information
Technology, una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori dell’ambiente di
mercato che li circonda e l’esistenza di nuove possibilità di interazione aziendale rendono
necessario ipotizzare nuove strategie che possano soddisfare queste nuove esigenze,
tentando di massimizzare il valore che produttori e consumatori ricercano negli scambi
commerciali.
Durante lo studio effettuato, si esamineranno le nuove teorie di comunicazione basate
su piattaforme nuove e come queste influiscano sull’efficacia dei precedenti modelli; verrà
inoltre analizzata la figura del nuovo consumatore, informato e proattivo, che si sta
delineando negli ultimi anni e si tenterà di capire come le sue abitudini di scelta siano
cambiate ed in base a quali nuovi criteri queste si basino; si analizzerà, quindi, la capacità
delle imprese e dei modelli economici di far fronte a questi cambiamenti, cercando di
desumere quali possano essere le strategie aziendali in grado di creare vantaggio
competitivo in questo nuovo ambiente economico.
Attraverso lo studio di queste nuovi scenari, si cercherà di delineare un modello capace
di cogliere le criticità presenti nei rapporti cliente/produttore ed in grado di generare valore
attraverso un rapporto continuo e duraturo tra i due attori principali dell’economia di
mercato: il Modello Bidirezionale (anche definito “Collaborative Relationship
Management”).
Infine attraverso l’analisi puntuale del caso “Fiat 500” si tenterà di verificare la reale
efficacia del modello nella creazione di vantaggi competitivi attraverso l’introduzione del
cliente all’interno dei processi decisionali durante lo Sviluppo di un Nuovo Prodotto, e si
cercherà di individuare l’apporto dato dal rapporto alla creazione di vantaggi competitivi
per l’impresa.
5
2. Teorie ed Evoluzione dei Nuovi Sistemi di Comunicazione: Implicazioni nei
Canali, nei Processi e negli Strumenti
Economia e Comunicazione hanno da sempre avuto un legame molto stretto che ha
spesso portato le due discipline ad intrecciarsi ed ad implementarsi l’una con l’altra. Molti
studiosi e ricercatori riconoscono questa simbiosi, a partire da Harold Innis che, agli inizi
del XX secolo, ha teorizzato l’evoluzione delle relazioni tra paesi interdipendenti, nello
scambio di materie prime; nel novero delle "materie prime", lo studioso ha trovato nella
comunicazione una fondamentale crucialità, da considerare come uno dei presupposti
esistenti alla base dello sviluppo delle economie nazionali. Se già agli inizi del 1900 questa
relazione era evidente, oggigiorno i progressi tecnologici ottenuti nel campo delle
telecomunicazioni rendono le due discipline complementari. Inevitabili sono dunque le
interazioni e le influenze che l’una ha sull’altra in una società moderna, definita “Società
dell’Informazione”.
2.a Canali e teorie di Comunicazione
2.a.i Evoluzione dei Processi e delle Dinamiche di Comunicazione
E’ noto come le imprese possano usare diversi metodi e canali per comunicare con
i loro consumatori, ma la continua evoluzione tecnologica ha apportato sostanziali
modifiche ai paradigmi comunicativi a cui si era abituati negli anni ’90. Questi erano
principalmente basati su un modello “one-to-many" (Hoffman, Novak 1996), dove il
consumatore era raggiunto dal messaggio attraverso “tecniche di interruzione” (Scott
2007). In un’ottica push, la notizia attira l’attenzione del consumatore mentre egli sta
compiendo determinate azioni o sta seguendo un flusso di informazioni, al quale
attribuisce importanza. Esempi pratici di questa tecnica sono comuni e numerosissimi
nella vita quotidiana: spot pubblicitari durante i palinsesti televisivi, pagine pubblicitarie
inserite nei rotocalchi, annunci durante i programmi radiofonici. Le implicazioni a livello
strategico del modello “one-to-many” sono importanti perché portano in seno delle
limitazioni sostanziali alle interazioni tra il produttore ed il potenziale cliente. Prendendo in
6
esame la rappresentazione con cui Hoffman e Novak concettualizzano questo modello
‘tradizionale’, possiamo facilmente analizzare le sue implicazioni.
Figura 1
Fonte: adattato liberamente da Hoffman e Novak
Legenda: lo schema vuole rappresentare le dinamiche ed i flussi di comunicazione presenti nel paradigma “one-to-
many”. La comunicazione parte esclusivamente dal Produttore, il quale sceglie il Contenuto ed il Vettore con il quale
vuole veicolare il messaggio ai consumatori.
Il messaggio parte dal Produttore che ne determina il Contenuto e lo veicola
attraverso un canale (vettore) verso i Consumatori. La fattispecie del modello impone due
grossi limiti nell’interazione tra i vari attori. In primis, il flusso di informazioni ha un verso
univoco (1), implicando l’impossibilità da parte del produttore di ricevere feedback da parte
del destinatario riguardo al messaggio (e dunque il prodotto) o la modalità in cui è stato
veicolato. La seconda conseguenza derivante da tale modello è l’incapacità congenita di
trasmettere il messaggio solo ai potenziali clienti (2): nonostante il produttore abbia
precedentemente analizzato le variabili del vettore per meglio raggiungere solo il target
potenziale del suo prodotto, non sempre questo accade con la massima precisione. I
consumatori caratterizzati nel grafico da linea discontinua sono coloro i quali non hanno
alcun interesse potenziale nel prodotto, eppure essi sono toccati ugualmente dal
messaggio creando inefficienze e sprechi di risorse all’interno del processo economico.
7
Lo sviluppo di nuovi canali nelle telecomunicazioni, ha ‘notevolmente alterato la
visione tradizionale dei metodi di comunicazione’ (adattato da Hoffman e Novak). Nei
primissimi anni ’90, l’avvento di Internet nel portafoglio di vettori di comunicazione ha
rivoluzionato in modo sostanziale le dinamiche con cui gli attori dell’ambiente economico
comunicano ed interagiscono tra loro, modificando gli stessi presupposti di base delle
teorie di comunicazione e facendo sì che i limiti del rigido modello tradizionale venissero
eliminati.
I consumatori potenziali erano precedentemente visti come soggetti isolati, incapaci di
scambiare tra loro idee ed opinioni; le Information and Communication Technology (ICT)
ora danno loro la possibilità di diventare soggetti attivi: i destinatari, per definizione “attori
passivi” nel processo di comunicazione, adesso si confrontano, riformulando o esprimendo
pareri ed opinioni personali riguardo al prodotto, il messaggio ed il processo con il quale
questo è veicolato.
Ciò è reso possibile principalmente da due caratteristiche che Internet apporta al
processo di comunicazione: l’abbattimento dei costi di comunicazione, definiti come il
costo che un agente deve sostenere per codificare e veicolare un messaggio, e la
capillarità di diffusione, definita come il numero di destinatari raggiungibili attraverso
l’utilizzo di un solo vettore. Internet apporta quindi una semplificazione radicale nel
funzionamento del processo di comunicazione, rendendolo accessibile e fruibile da
chiunque. Inoltre, il flusso di informazioni non è più “unidirezionale”, ma in alcune fasi del
processo è riformulato e re-veicolato. Considerando il maggiore grado di interattività tra i
soggetti,
"media are important only as a conduit, as a means of connecting sender
and receiver, and are only interesting to the extent that they contribute to
or otherwise interfere with the transmission of messages from sender to
receiver".
(Steuer 1992, p. 77-78).
Fase successiva e contemporanea di questo processo evolutivo nelle dinamiche
relative ai flussi di informazione è quella che Hoffman e Novak definiscono
“Comunicazione in Hypermedia Computer-mediated Environment (CMEs)”.
8
“We define a hypermedia Computer-Mediated Environment as a dynamic
distributed network, potentially global in scope, together with associated
hardware and software for accessing the network, which enables
consumers and firms to (1) provide and interactively access hypermedia
content (i.e., "machine interactivity") and (2) communicate through the
medium (i.e., "person interactivity"). We further define network navigation
as the process of self directed movement through a hypermedia CME.
Figura 2
Fonte: adattato liberamente da Hoffman e Novak (1996).
Legenda: il flusso di informazioni nei CMEs assume caratteristiche differenti rispetto al paradigma tradizionale. Si vuole
rappresentare la dinamica comunicativa applicandola al contesto economico, evidenziando le maggiori possibilità di
interazione tra i differenti attori e la democratizzazione della capacità di produrre e veicolare informazioni.
Le caratteristiche principali della comunicazione in Hypermedia CMEs, sono i due
livelli di interazione che i soggetti possono ottenere: a) “Machine Interactivity” è, secondo
la definizione di Steuer, la capacità degli agenti di modificare ed interagire sia con la forma
che con il contenuto del messaggio in tempo reale; b) “Person Interactivity” è definita,
invece, come la possibilità di un attore di raggiungere un qualsiasi altro partecipante al
processo di comunicazione, a prescindere che costui sia un consumatore od un
9
produttore. Si delinea in questo modello la Bidirezionalità della comunicazione, eleggendo
i destinatari di fattispecie passiva del modello tradizionale ad attori attivi nel processo di
formazione, codifica e diffusione del messaggio comunicativo. La definizione “one-to-
many” del modello classico decade per lasciare spazio al nuovo paradigma “many-to-
many”, nel quale i ruoli tra produttore e consumatore si intersecano, spesso invertendo le
funzioni precedentemente assegnate in modo statico.
Sommando teoricamente tutte le nuove opportunità offerte e i limiti rimossi dagli
Hypermedia CMEs possiamo affermare che ogni partecipante ha un numero illimitato di
scelte da effettuare nell’intero processo (e.g. numero di interazioni che può avere con gli
altri consumatori/utenti, personalizzazione del messaggio, durata della sua azione).
L’ampliamento del “perimetro” entro il quale la comunicazione avviene e l’eliminazione
della Monodirezionalità del flusso di informazioni fanno sì che l’utilità marginale dell’agente
sia determinata da caratteristiche qualitative della comunicazione e non più meramente
quantitative. In primo luogo, viene considerata la qualità del numero di fonti disponibili.
Questo genera utilità sia per il consumatore che per il produttore, poiché attraverso i
CMEs non si limita a veicolare le informazioni ma è in grado ora di riceverne direttamente
dai consumatori.
Si crea quindi una simmetria informativa tra produttore e cliente, un’altra
dimensione fondamentale del nuovo ambiente competitivo. Essa semplifica e riduce i costi
di ricerca di informazioni da parte del consumatore e permette al produttore di ricevere
feedback da parte dei clienti (In seguito saranno analizzati i risvolti che questa
caratteristica apporta ai processi strategici e di analisi delle imprese).
Infine, è bene enfatizzare il passaggio da un sistema basato sulla Diacronicità (la
comunicazione tra le imprese e i consumatori avviene in tempi differenti e progressivi) ad
un sistema che rende possibile la Sincronicità1 della comunicazione, presentando la
possibilità di un’interazione continuativa e duratura nel tempo tra gli agenti.
Riassumendo, i processi di comunicazione hanno subito un’evoluzione strutturale che è
stata in grado di modificare la direzione condizionata del flusso di informazioni ed il
numero ed il grado di interazioni possibili tra i differenti soggetti. La capacità di
1
A parte le conversazioni attraverso software VOIP, in tutto simili a quelle telefoniche, Internet non consente
l’esistenza di comunicazioni PERFETTAMENTE sincroniche. Presupponendo che la caratteristica di una comunicazione
sincronica è la sovrapponibilità degli enunciati di vari emittenti (Screti, 2000), anche le “conversazioni” in chat non
hanno l’attributo di sincronicità. Si fa riferimento, dunque, al LAG (ovvero il tempo di risposta al messaggio del
destinatario) che le IT rendono brevissimo, anche se i due soggetti non sono fisicamente in prossimità, comportando
una potenziale immediatezza nella risposta.
10
raggiungere solo destinatari scelti è stata perfezionata introducendo importanti
conseguenze nelle strategie di comunicazioni adottate dalle aziende:
“The web has opened a tremendous opportunity to reach niche buyers
directly wih targeted messages that cost a fraction of what big-budget
does.”
(Scott, 2007)
L’analisi strategica dei media plan in termini di costo è ormai diventata incentrata
non più sulla quota di mercato ottenibile con la diffusione di informazioni, ma sulla quota
relativa di buyers che il messaggio riesce a raggiungere in maniera specifica, puntale.
Anche le abitudini dei consumatori nella ricezione delle informazioni subiscono dei
cambiamenti: reso possibile un flusso continuo di messaggi, gli attori sono disposti a
divenire destinatari solo nel momento in cui essi manifestino l’esigenza di quelle
informazioni. La filosofia del vettore push che ha da sempre permeato i meccanismi di
comunicazione produttore/consumatore viene meno per lasciare posto ad un meccanismo
pull innescato dall’utente stesso nel momento stesso in cui egli senta la necessità di
essere informato.
2.a.ii Evoluzione degli Strumenti di comunicazione
Con i paradigmi, anche gli strumenti sono cambiati, evoluti, si sono adeguati alla
velocità ed alla dinamicità con cui i flussi di informazione viaggiano oggi tra gli utenti.
L’esigenza di interazione continua ha spinto la stessa piattaforma virtuale, Internet, ad
evolvere seguendo un sentiero in cui portabilità, facilità ma soprattutto connettività
trasversale fossero le parole chiave del nuovo modello. Tim O’Reilly è il primo a
teorizzare l’evoluzione della piattaforma Internet, definendolo “Web 2.0”, evidenziando
come ora sia possibile un’interazione più efficace ed efficiente rispetto ai vecchi strumenti
(HTLM) con i quali le informazioni venivano veicolate.
I nuovi formati XLM sono oggi in grado di separare il contenuto dalla forma del
messaggio, rendendone possibile la modifica e la diffusione in maniera semplice da parte
di chiunque. Ma a rendere molto più dinamico il processo è il più alto grado di fruibilità di