potenzialità di Internet hanno reso effettiva la capacità di creare contatti
e sodalizi nati su un contratto preciso: lo scambio. Lo scambio di
risorse non si è limitato all’ambito professionale, ma ha investito
disparate situazioni, adattando strumenti già esistenti a funzioni
molteplici.
Il nostro studio prende le mosse dalle teorie sulla collaborazione on line,
formulate soprattutto in ambito economico e lavorativo per estendere le
medesime alla sfera personale. In particolar modo il nostro interesse si
concentra intorno alla dimensione privata di soggetti portatori di un
disagio psicologico (l’anoressia-bulimia, l’ansia, il panico, la
depressione), i quali si uniscono intorno ai gruppi virtuali di supporto,
rendendo pubblica una situazione privata. Nello specifico si
evidenzieranno le peculiarità della comunicazione e delle relazioni sui
forum di auto aiuto.
Nel primo dei sei capitoli abbiamo affrontato la natura della
comunicazione umana: iniziare il nostro discorso dagli studi di
semiotica, linguistica e prossemica ha il preciso disegno di dimostrare
che la primissima forma di scambio e condivisione è già presente nella
facoltà di comunicare. Il linguaggio umano è infatti condivisione di un
codice attraverso cui mittente e ricevente regolano il flusso
bidirezionale di sensi che reciprocamente esprimono. Comunicare è in
sé un atto collaborativo: rappresenta una delle primordiali cooperazioni,
ovvero la costruzione di un mezzo per dare e ricevere ogni sorta di
informazione sul mondo e sui noi stessi.
Analizzare il linguaggio umano inoltre è propedeutico ai successivi
capitoli; infatti è sul linguaggio verbale che si basa in maggiore misura
la comunicazione umana, dunque anche la comunicazione on line, che
pur avvalendosi della multimedialità della Rete si fonda sulla forma
verbale scritta.
Nel primo capitolo si sottolinea che uno dei criteri utilizzati in
zoosemiotica per differenziare la comunicazione dalla interazione
meccanica è la possibilità di mentire: partendo da questo presupposto
non meraviglierà quindi la serie di riflessioni sulla costruzione della
propria identità in Internet, identità che può essere a volte lontana dalla
realtà . L’inganno può essere conscio o inconscio, ma ciò che preme
mostrare è che la comunicazione ha già in sé il seme dell’apparenza. In
quanto rappresentazione il linguaggio è in sé simulazione della realtà.
E’dunque approssimazione e può persino diventare invenzione.
Nel secondo capitolo viene definito il luogo virtuale in cui avvengono
gli incontri fra utenti, il cyberspazio, definito secondo i criteri di
Sterling (1992) il quale individua nello spazio comunicativo mediato
dalla tecnologia di Internet quel luogo- non luogo in cui avvengono gli
incontri tra membri delle comunità on line.
Ciò che dà coesione e accelera i processi di socializzazione è quel fattore
di differenziazione che intercorre tra i gruppi on line e altri esempi di
gruppi: nei primi il motivo principale d’incontro è l’interesse, mentre in
altri tipi di gruppi possono esserci motivazioni contingenti quali la
vicinanza geografica o rapporti amicali e parentali.
Per Rheingold (1994) una comunità virtuale nasce dall’interazione di un
certo numero di persone in uno spazio pubblico e in un tempo
abbastanza lungo perché si verifichi un coinvolgimento emotivo: ma
soprattutto nasce su una passione o un argomento in comune. Nel nostro
caso l’argomento in questione, che fa da collante ad un numero di
individui sparsi geograficamente, inizialmente estranei, ignari delle
fattezze dell’altro, è un disturbo: un disagio che sovente stigmatizza
l’individuo e non permette di vivere il quotidiano secondo
comportamenti consueti (ciò che la società chiama normalità), che
impedisce, in ultima analisi, una vita soddisfacente.
Prendendo spunto dagli studi di Sherry Turkle (1997) ci si interroga, nel
terzo capitolo, sul rapporto fra Real Life e Virtual Life. Questo è un
tema saliente se pensiamo che i forum di auto aiuto sono frequentati da
persone talvolta isolate a causa del proprio disagio. Le comunità on line,
e nello specifico i forum di auto aiuto non appaiono però
necessariamente un mondo parallelo che distacca gli individui dalla
realtà fisica. Al contrario i navigatori appaiono per lo più consapevoli
che le comunità virtuali non possono sostituirsi ai classici rapporti
sociali basati sugli incontri faccia a faccia. Le comunità virtuali si
presentano come un prolungamento della Real Life non una
sostituzione; in particolare i forum di auto aiuto sono un canale di
comunicazione preferenziale verso persone considerate simili perché a
conoscenza delle implicazioni di un disagio psicologico. Dunque,
seppur i rapporti con il quotidiano vivere sono avvertiti spesso
problematici dagli utenti, il forum non si trasforma in una seconda vita
priva di difficoltà e non è alienante rispetto alla realtà tangibile e
concreta. Ma perché si sceglie il forum rispetto ad altri mezzi?
La potenzialità d’espressione del forum risiede nella sua struttura:
basarsi sulla forma scritta e sull’anonimato, con ciò che ne consegue.
La scrittura è intima e permette la riflessione: la forma scritta rimane
visibile sotto gli occhi di chi scrive e per ciò è suscettibile di analisi e
critica: sul versante del ricevente la comunicazione scritta necessita di
un processo di decodifica che si realizza in tempi più lunghi rispetto alla
comunicazione orale. Sinteticamente si può affermare che il linguaggio
scritto implica un maggior sforzo cognitivo.
E’pur vero che la non sincronicità del mezzo può dar adito a difetti di
espressione e interpretazione non correggibili in fieri durante l’atto
comunicativo. Inoltre è privo di elementi paralinguistici e può essere
considerato “freddo”
Ma nonostante questi limiti il forum è uno strumento sovente adoperato
nei gruppi di supporto on line, tanto efficace da permettere l’innescarsi
di una serie di rapporti sociali che confluiscono nella dimensione
collaborativa. La stura a tali processi di scambio di risorse , di empatia
emotiva e di sviluppo relazionale, fa del forum di auto aiuto una
stampella per coloro i quali cercano una via di guarigione ai disturbi da
cui sono affetti.
La natura della collaborazione e le sue manifestazioni sono meglio
chiarite nel quarto capitolo in cui si passano in rassegna le varie
posizioni che si sono succedute nell’ambiente scientifico partendo dal
darwinismo.
Molti studi dimostrano tanto nel ramo della biologia quanto in quello
della psicologia e della sociologia, che non sempre è vera la massima
“bellum omnium contra omnes (lett. "guerra di tutti contro tutti")
(Hobbes,1651 pag 12): nella selezione naturale non prevale sempre il
soggetto più forte; piuttosto in ambienti competitivi chi sa unirsi in
trame collaborative riesce a sfruttare le potenzialità degli altri soggetti e
dunque è in grado di accresce il carniere delle proprie armi vincenti.
La collaborazione si può manifestare attraverso uno scambio paritario di
risorse (reciprocità), ma anche attraverso il sentimento dell’altruismo:
molti autori affermano che il cosiddetto altruismo è un comportamento
solidale che sottende un’inconscia aspettativa di tornaconto, in termini
sia sociali che emozionali (ad esempio l’instaurarsi di un legame, il
giudizio sociale , attesa di scambi di favore). In quest’ottica l’altruismo
è uno scambio o precisamente è un investimento di risorse nell’attesa di
un ricompensa.
Nel quinto capitolo si verificherà sulla base di studi di autori quali King
(1994), Sprull (1995) e Wallace (2000) la validità dei gruppi di supporto
on line, confrontando le esperienze di questi autori. Lo studio condotto
da Galegher, Kiesler e Sproull (1995) basato sull’analisi del testo,
conclude che negli ambienti di auto aiuto, nella fattispecie i forum,
occorrono certe marcature linguistiche per attrarre l’attenzione di chi
legge. Analizzando le marcature si nota che la solidarietà è un
atteggiamento rivolto a chi dimostra la propria appartenenza al gruppo.
Per questo motivo possiamo affermare che il formarsi di un sentimento
di appartenenza alla comunità diviene condizione imprescindibile
perché si verifichino gli scambi (siano essi per reciprocità o per
altruismo). L’ animale sociale di aristotelica memoria si ritrova, dunque,
anche nel microcosmo dei forum di auto aiuto.
Dagli studi precedenti, come da quelli di King (1994) si possono
evincere le proprietà che fanno del forum uno strumento potenzialmente
terapeutico: i forum, come altre forme di conferenza in rete, hanno il
valore del diario: lo stesso atto di scrivere serve a ridurre l’ansia e a
rielaborare traumi. In secondo luogo l’anonimato garantito in Internet fa
del forum il perfetto confessionale per dichiarare i propri pensieri.
Infine, ma non ultimo per importanza, il soggetto che necessita di
supporto può accedere 24 al giorno ad una fonte di aiuto interattiva.
Nel sesto capitolo il caso studio porterà alla luce le dinamiche
collaborative sul forum di auto aiuto dell’associazione “Il gioco della
vita”, analizzando la collaborazione alla luce delle sue tre dimensioni :
egoismo, collaborazione cosciente (reciprocità), altruismo.
La dinamica relazionale della collaborazione può incominciare sia
coscientemente, sia in maniera inconscia: si può verificare un “baratto”
di risorse (reciprocità) oppure può verificarsi una richiesta di risorse
(egoismo) a cui si può rispondere sia per ottenere uno scambio, sia per
quel sentimento di solidarietà (altruismo) grazie al quale si dona
“apparentemente”senza ricevere.
Attraverso tutti i tipi di relazione la comunità si accresce e il
patrimonio collettivo può ripartirsi fra tutti i membri. Anche
l’altruismo, quindi, paga in termini di tornaconto. Inoltre l’altruismo
agevola l’instaurarsi nel tempo di successivi rapporti simmetrici basati
sulla reciprocità.
Il questionario sottoposto all’interno dei forum del sito “Il gioco della
vita” fa emergere, nei primi due blocchi di domande, l’autopercezione
dei membri circa la propria partecipazione ; la successiva analisi dei
fattori riporta le motivazioni di partecipazione sui tre assi di reciprocità,
egoismo e altruismo evidenziando quale dinamica comportamentale è
preponderante. Con l’analisi dei legami fra i post si è potuto verificare
direttamente sui messaggi il modo in cui si instaurano le dinamiche
collaborative, rifacendoci sempre alle tre dimensioni su citate.
La reciprocità è maggiormente presente, ma scopo dello studio è
svelare che in ultima analisi l’altruismo, abbondantemente presente, è
comunque una manifestazione non consapevole della reciprocità; come
leggiamo ne I Promessi Sposi "una mano lava l'altra, e tutte e due
lavano il viso. " (Manzoni ,1842, cap14) Dunque è grazie alla presenza
di atteggiamenti volti alla collaborazione che questi forum possono
risultare positivi per chi vi partecipa.
Terzo e quarto blocco di domande rafforzano l’idea, già espressa nel
resto del lavoro, che i forum di auto aiuto affiancano la vita reale e non
la sostituiscono e che tali mezzi di comunicazione sono percepiti come
ausilio e bagaglio di informazioni per il proprio disturbo.