1.4 Possibilità Di Utilizzazione Del Biometano nella Rete del Gas Naturale
Purtroppo, in Italia fino a oggi non era possibile l‟utilizzo del biometano in ambito
cogenerativo o nell‟autotrazione a causa della mancanza di standard qualitativi e della definizione
delle modalità tecniche di connessione alla rete del gas. Fortunatamente, il presente Decreto
Legislativo, in commento, ha dato inizio ad un percorso di definizione e di incentivazione del
biometano.
Infatti, con l‟introduzione dall‟articolo 20, comma 1, il legislatore prevede che, entro tre
mesi dalla entrata in vigore del presente decreto, l‟Autorità per l‟energia elettrica e il gas emanerà le
specifiche direttive tecniche relativamente al collegamento degli impianti di produzione di
biometano nella rete del gas naturale. Così il legislatore, finalmente, allinea L‟Italia agli altri paesi
del nord Europa in tema di biometano.
Con l‟immissione diretta del biometano nella rete del gas naturale si apre una nuova
frontiera nello sfruttamento di fonti di energia rinnovabile nell‟Italia. La produzione e l‟immissione
in rete di biometano sono attività già consolidate in altri Paesi Europei stabilendo precise specifiche
di qualità per l‟immissione in rete.
Il presente Decreto legislativo 28/2011, nell‟articolo 20 comma 1, adesso stabilisce la
possibilità di utilizzazione del biometano immesso nella rete del gas naturale rispettando alcune
esigenze di sicurezza fisica e di funzionamento del sistema, incentivando il suo utilizzo ed il suo
sviluppo come fonti di energia rinnovabile.
Nell‟articolo 20, comma 2, lettera a, il legislatore determina che “ Le direttive di cui al
comma 1, nel rispetto delle esigenze di sicurezza fisica e di funzionamento del sistema: a)
stabiliscono le caratteristiche chimiche e fisiche minime del biometano, con particolare riguardo
alla qualità, l‟odorizzazione e la pressione del gas, necessarie per l‟immissione nella rete del gas
naturale”. Dunque, con questo articolo il legislatore si preoccupa in garantire la qualità del
biometano e la sicurezza nella sua utilizzazione.
Ancora, il legislatore stabilisce nell‟articolo 20, comma 2, lettera c, che le direttive
prevedono la responsabilità dei gestori di rete della pubblicazione degli standard tecnici per il
collegamento degli impianti di produzione di biometano alla rete del gas naturale. Uno dei punti
fondamentale per il biometano essere immesso in rete è il trattamento e la pulizia del biogas negli
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impianti di biometano, dove il biogas viene trasformato per avere le stesse caratteristiche del gas
naturale ed essere pertanto immesso in rete.
Quando viene effettuato questo upgrading
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, il biometano ottenuto, infatti, è identico al gas
fossile che importiamo, sia dal punto di vista chimico che da quello fisico, e pertanto può essere
immesso in rete senza alcun problema. Si tratta infatti del metodo ideale per far giungere del
carburante pulito a cogeneratori ad alto rendimento, ma anche alle caldaie ad uso privato od
industriale.
Uno dei motivi che si può sfruttare il biometano con un‟efficienza sensibilmente maggiore
rispetto al biogas è che questo può essere trasportato nella rete del gas naturale già esistente. Anche
il biometano presenta evidenti vantaggi dal punto di vista ecologico, presentando un bilancio neutro
di CO2 poiché l‟anidride carbonica che si libera durante la produzione di biometano non deriva da
giacimenti fossili
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bensì proviene dall‟atmosfera.
Infatti, l'immissione di biometano nelle reti urbane del gas, al posto del metano
"tradizionale", rappresenta una grande sfida energetica. In Germania sono già diversi i casi in cui è
stata dimostrata la fattibilità tecnica di reti di biometano al servizio di piccoli centri abitati.
Dunque, la biomassa, se utilizzata in modo sostenibile in tutte le fasi (accrescimento,
raccolta, conferimento e conversione energetica), rappresenta una fonte di energia rinnovabile e
disponibile localmente ed il suo impiego può consentire la produzione di energia e calore limitando
le emissioni complessive di CO2, oltre a rappresentare la possibilità di sviluppare interessanti
nicchie di mercato e di specializzazione.
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Quando il biogas prodotto da un impianto di digestione anaerobica è purificato al 98% di metano e compresso a
220 bar diventa biometano.
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Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione (carbogenesi), sviluppatasi in milioni di anni,
di sostanza organica, seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in forme molecolari via via più stabili e
ricche di carbonio. In pratica si può affermare che i combustibili fossili costituiscono l'accumulo, sottoterra, di energia
solare, direttamente raccolta nella biosfera nel corso di periodi geologici, dai vegetali tramite la fotosintesi clorofilliana
e indirettamente, tramite la catena alimentare, dagli organismi animali. Hanno per contro importanti svantaggi: - sono
inquinanti, anche se con l'utilizzo di macchine moderne questo problema si è notevolmente ridotto. Una forma di
inquinamento è data dalla diffusione in atmosfera di sostanze associate naturalmente a questi combustibili. Per esempio
la liberazione di anidride solforosa (SO
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) responsabile del fenomeno delle piogge acide; -Il loro utilizzo determina un
incremento della quantità di CO
2
in atmosfera, un gas non direttamente inquinante, ma oggi considerato come il
maggiore imputato del surriscaldamento globale. La quantità di CO
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emessa dipende dal tipo di combustibile utilizzato,
a parità di energia prodotta il carbone produce una quantità quasi doppia di anidride carbonica rispetto al gas naturale; -
non sono risorse rinnovabili, dato che il processo di fossilizzazione della sostanza organica è estremamente lungo e la
quantità che oggi si fossilizza è trascurabile rispetto ai fabbisogni energetici della società in cui viviamo. Questo
comporta un progressivo esaurimento dei giacimenti e quindi delle scorte disponibili, a fronte di un progressivo e
costante aumento della domanda di energia (con conseguente aumento dei prezzi). L'aumento dei prezzi, la
consapevolezza che le scorte disponibili sono destinate ad esaurirsi ed una maggiore sensibilità verso le tematiche
ambientali, ha accentuato le politiche di diversificazione delle fonti dei singoli paesi, favorendo lo sviluppo di sistemi di
approvvigionamento energetico alternativi ai combustibili fossili. Sito Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia
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1.5 Le Caratteristiche Fisiche e Chimiche Del Biometano
Ricordiamo che, il biometano come già ampiamente trattato nel presente Decreto
Legislativo in particolare nell‟articolo 2, lettera o, è considerato un “gas ottenuto a partire da fonti
rinnovabili avente caratteristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti a quelle del gas metano e
idoneo alla immissione nella rete del gas naturale”.
Il biometano praticamente non si differenzia dal gas naturale
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. Entrambi i gas sono
composti per la maggior parte da metano (CH4), però il biometano non deriva da fonti fossili ma si
da biogas, che può essere prodotto in impianti appositi a partire da molti substrati quali materie
primi rinnovabili, liquami, letame o rifiuti.
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Il biogas è una miscela di gas costituita soprattutto da metano, generalmente oltre il 60% e
per il restante 40% soprattutto da CO2 e minime quantità di altri gas come idrogeno (H2), solfuro di
idrogeno (H2S), azoto (N2), ossigeno (O2). Può contenere acqua, ammoniaca (NH3), siloxani e
vapore acqueo.
Le concentrazioni percentuali dei diversi gas dipendono principalmente dalla composizione
del substrato di origine e poi dalla tecnologia impiantistica utilizzata che influisce sulle modalità
biochimiche di digestione del substrato da parte dei microorganismi.
Il biogas da digestione anaerobica può essere purificato (upgrading) fino al 95-98%,
eliminando la CO2 e le altre sostanze presenti e producendo una miscela detta biometano che, dal
punto di vista energetico, è praticamente identica al gas naturale.
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La principale differenza tra il biogas e il gas naturale riguarda il contenuto di CO2, quest‟ultimo gas è sempre
molto abbondante nel biogas, mentre è in tracce nel gas naturale. Inoltre il gas naturale alti livelli di altri idrocarburanti
diversi dal metano che gli conferiscono una maggiore densità energetica. PAGNONI G.A., Impiante a Biomasse per la
produzione di energia, Roma, Genio Civile, 2011, pg. 41.
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Liquame suino; effluente zootecnico caratterizzato da un basso contenuto di sostanza secca o solidi totali (1-6%)
e con un contenuto di sostanza organica (o solidi volatili) estremamente variabile a causa delle diferenti tipologie di
allevamento. Liquame bovino; le deiezioni bovine sono spesso rimosse dalle stalle utilizzando raschiatori. L‟aggiunta di
paglia, spesso effettuata nelle stalle, determina variazioni nel contenuto di solidi totali(8-15%). L‟effetto di diluizione è
minimo rispetto a quello che si ha con le deiezioni suine anche a causa del fatto che normalmente le zone calpestate dal
bestiame vengono pulite e risciacquate con basse quantità di acqua. Come nel caso dei suini, anche nelle deiezioni
bovine il contenuto di solidi totali dipende fortemente dal sistema di allevamento degli animali. PAGNONI G.A.,
Impiante a Biomasse per la produzione di energia, Roma, Genio Civile, 2011, pg. 103 – 104. Si definisce letame o
stallatico il prodotto della fermentazione dei reflui zootecnici. Con questi ultimi si intendono le deiezioni degli animali
da allevamento (feci e urina) miste a materiale solido usato come lettiera (paglia, sabbia, segatura, ecc.). Rifiuti sono
tutto quanto risulta di scarto o avanzo alle più svariate attività umane. La Comunità europea, con la Direttiva
n.2008/98/Ce del 19 novembre 2008 (Gazzetta Ufficiale Europea L312 del 22 novembre 2008) li definisce
sottoprodotti, e, in particolare, qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o l'obbligo di
disfarsi. Sito Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia
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