INTRODUZIONE
La psicologia positiva è una realtà psicologica sempre più presente all’interno delle
concettualizzazioni, teorie ed applicazioni metodologiche che si interessano dello
sviluppo affettivo, emozionale e consapevole dell’individuo. L’obiettivo peculiare di
questo elaborato di tesi è osservare alla psicologia positiva sotto molti punti di vista:
biologico, emozionale ed applicativo e sulla base di queste assunzioni, l’elaborato
presenterà nel primo capitolo, un background teorico che osservi all’istanza psicologica
positiva sia sotto aspetti biologici e neurali e sia sotto un punto di vista applicativo che,
nel corso del tempo, ha subito delle progressioni metodologiche e di applicazione
peculiare. Il secondo capitolo invece, proporrà al lettore una esplorazione di quattro
letterature scientifiche di interesse che si sono appositamente occupate degli interventi
di psicologia positiva sulla base di differenti classi di popolazione.: nel dettaglio, le
eminenti letterature scientifiche saranno così presentate: Tejada-Gallardo C., Blasco-
Belled A., Torrelles-Nadal C., Alsinet C., (2020). Effects of school-based
multicomponent positive psychology interventions on well-being and distress in
adolescents: a systematic review and meta-analysis; Shaghaghi F., Abedian Z.,
Asgharipour N., Esmaily H., Forouhar M., (2020). Effect of Positive Psychology
Interventions on the Quality of Prenatal Care Offered by Midwives: A Field Trial;
Appiah R., Wilson‐Fadiji A., Schutte L., Wissing M. P., (2020). Effects of a
Community‐Based Multicomponent Positive Psychology Intervention on Mental Health
of Rural Adults in Ghana e per ultimo ma non per importanza Carr A., Cullen K.,
Keeney C., Canning C., Mooney O., Chinseallaigh E., O’Dowd A., (2020).
Effectiveness of positive psychology interventions: a systematic review and meta-
analysis. Attraverso le schedature poi, il terzo capitolo si proporrà come breve rassegna
scientifica sulla base di quelle che sono le similitudini e le differenze di estrapolazione
provenienti appunto da confronti metodologici, campionari, statistici e psicometrici di
queste quattro letterature. Attraverso l’estrapolazione dei dati inoltre, si cercherà di
comprendere l’efficacia e l’importanza degli interventi di psicologia positiva offrendo al
lettore una opportunità di comprendere pienamente la funzionalità e l’efficacia di questi
interventi.
1
CAPITOLO 1.
CIRCUITO DI REWARD PSICOLOGIA POSITIV A: INTERAZIONE
TRA BIOLOGIA E PENSIERO
La psicologia ha sempre cercato di adoperare metodologie atte alla promozione del
benessere della persona soprattutto in ottica di estirpazione della psicopatologia.
Recentemente però, i nuovi approcci psicologici hanno delineato delle fresche ed
innovative metodologie che concepiscono la malattia in termini di opportunità di
crescita e che possano servire all'individuo per aumentare la propria consapevolezza e di
conseguenza, quello che è il proprio grado di benessere psicologico. La psicologia
dunque, in questo senso, non viene semplicemente concepita come una istanza che
vuole riferirsi esclusivamente a dati biologici e neuroscientifici ma piuttosto, questa
nuova configurazione teorica, esperisce la necessità di individuare nuove condizioni che
possano mettere l'individuo di fronte ad una realtà multidimensionale, in cui società,
personalità, sentimenti, biologia ed emozioni vengono inevitabilmente ad intrecciarsi.
La psicologia positiva, in questo senso, rappresenta un circuito metodologico innovativo
che concepisce l'individuo come soggetto avente potenzialità e spinte motivazionali alla
propria crescita personale e psicologica. Attraverso l'osservazione biologica ed empirica
di quelli che sono i circuiti neurali degli individui, adibiti alla motivazione, alla
salvaguardia del proprio status interno ed alla valutazione dell'ambiente esterno, si è
potuti arrivare alla concezione che il benessere dell'individuo sia il frutto di azioni
simultanee inscrivibili sia rispetto ad un discorso puramente biologico e neuroscientifico
ed ancora, rispetto a concettualizzazioni che vedono la psicologia positiva come un
peculiare mezzo per la promozione salutistica dell'individuo e della società.
2
1.1. Cenni biologici al Circuito di Reward
Attraverso l'espressione Reward System Pathway o anche circuito della ricompensa e
della gratificazione, ci si riferisce a peculiari gruppi di strutture neurali che sono
direttamente responsabili della spinta propulsiva alla ricerca della motivazione
attraverso una serie di stimoli di gratificazione o di evitamento di potenziali danni ed
ancora, è direttamente responsabile di quello che è l'apprendimento condizionante ed
associativo di emozioni e pensieri sia positivi che negativi e che, a loro volta, vengono
associate ad esperienze relative al vissuto del soggetto (Kringelbach & Berridge, 2016).
In altri termini, è possibile sussumere che un soggetto, trovandosi di fronte ad uno
stimolo o ad una data condizione capace di sollecitare un senso di benessere o di
malessere psicologico, riesce a livello mentale, ad associare lo stimolo di qualsivoglia
natura ad una particolare condizione e tale associazione lo spingerà poi in futuro a
ricercare quel dato stimolo attraverso la motivazione (Kringelbach & Berridge, 2016).
La valutazione ed il riconoscimento di particolari stimolazioni ambientali è una base
fondamentale per l'emissione del comportamento umano perchè si ritiene che questa
condizione sia alla base del reinforcement learing (apprendimento con rinforzo) ed
anche rispetto al decision making (facoltà decisionale) che avvengono sulla base delle
esperienze passate dell'individuo che si relazionano a contingenze presenti ed a
mentalizzazioni future (Poletti, 2010). A livello neuroscientifico e rispetto la sensazione
di piacevolezza sono i circuiti frontostriali, ed in particolare quelli orbitali, ad essere alla
base della valutazione dello stimolo in entrata da parte del soggetto: nella fattispecie, le
funzioni esecutive degli esseri umani sono modulate a partire da quella che è la
corteccia prefrontale, responsabile di tutta una serie di processi neurali che consentono
l'adattamento all'ambiente esterno ed all'orientamento di scopi ed obiettivi come ad
esempio formulare intenzioni, monitorare le proprie performance in relazione ad una
peculiare condizione ambientale, valutare gli esiti delle proprie azioni ed ancora,
implementare strategie di coping (Poletti, 2010). Secondo l'autore Ettenberg (1993)
1
, la
sensazione di piacevolezza si caratterizzerebbe per la presenza di quattro peculiari
elementi psicologici:
1 Ettenberg A., (1993). "Anhedonia". In Pelizza L., Bonazzi F .,
(2008). The psychopathology of pleasure. Italian Journal of Psychopathology. 14. 293-306.
3
una intensa anticipazione di quelle che sono le esperienze di rievocazione del
piacere;
l'appagante ricordo di quella data esperienza vissuta e mentalizzata;
la volontà, da parte dell'individuo, di impegnarsi intensamente per potere a
termine una condizione di piacevolezza;
la tendenza a ricercare ripetutamente tutti quei comportamenti ed atteggiamenti
che produrrebbero la sensazione di piacevolezza.
Ancora, secondo l'autore Berridge (1996)
2
il fenonemo del Reward non deve essere
concepito come un processo neurale unitario, ma piuttosto deve essere inteso come una
vasta gamma di sistemi psichici di natura operativa, nella quale è possibile riconoscere
separatamente tre funzioni essenziali:
1. Hedonic Impact: ci si riferisce all'impatto edonico ovvero all'attivazione del
sistema di gratificazione sulla base di uno stimolo di tipo incondizionato;
2. Reward Learning: ci si riferisce all'apprendimento della ricompensa e cioè
all'acquisizione appresa dell'esistenza di una particolare associazione tra uno
stimolo incondizionato ed uno condizionato;
3. Incentive Salience: ci si riferisce all'efficacia dell'incentivo, cioè quando si
attribuisce a quel particolare stimolo una connotazione di piacevolezza e viene
ad essa attribuita una condizione di ricerca e di desiderio.
2 Berridge K., (1996). "Food reward: brain substrates of
wanting and liking". In Pelizza L., Bonazzi F ., (2008). The psychopathology of pleasure. Italian
Journal of Psychopathology. 14. 293-306.
4
1.2. Il circuito di Reward e la prospettiva psicologico-positiva
Durante quest'ultimo secolo, le discipline psicologiche hanno assistito a profondi
cambiamenti che si sono concentrati prevalentemente sulla ricerca della mitigazione
della sofferenza individuale: più precisamente, i ricercatori che si occupano di
psicologia positiva asseriscono che gli studi psicologici debbano ampliare quelle che
sono le ricerche circa le modalità con cui gli individui possono imparare ad essere felici,
oneste, ottimiste e grate suggerendo inoltre che gli individui possono praticare attività
intenzionali per poter aumentare quelli che sono i loro livelli di attribuzione positiva di
una data condizione o contingenza (Layous et al., 2011). Sebbene dunque la psicologia
positiva sia ancora in via di sviluppo, un numero sempre crescente di ricerche e di
evidenze empiriche hanno suggerito come la valutazione di potenziali variabili di
mediazione come quelli che sono pensieri, comportamenti e sentimenti positivi, possano
migliorare la comprensione dei meccanismi psicologici sottostanti ed ancora come
questi possano aiutare gli individui a perfezionare quelli che sono gli interventi positivi
rispetto la relazione con l'ambiente esterno (Oosterwijk et al., 2020). Gli incentivi
positivi e negativi che provengono dall'ambiente esterno dunque, modellano il
comportamento umano attraverso quelli che sono i circuiti centrali della motivazione
che, attraverso l'attivazione del sistema dopaminergico mesolimbico andranno ad
attivare la sensazione di piacevolezza dell'individuo in base ad una data condizione
(Wise, 2002). Nel campo della ricerca della psicologia positiva, l'elaborazione della
ricompensa è stata studiata in base alla relazione che intercorre tra il comportamento e
la motivazione a ricercare nuovi stimoli gratificanti ed infatti gli psicologi tendono a
considerare la ricompensa come un compenso per il controllo di una contingenza
esterna che possa, in qualche modo, condurre l'individuo a rinforzi positivi che a loro
volta, aumenteranno la probabilità di reiterare quel particolare comportamento (Hidi,
2016) ed infatti, i neuroscienziati hanno rilevato che quelli che sono i cambiamenti di
attività dopaminergica neurale, condificano la discrepanza che intercorre tra la
percezione dello stimolo esterno e quella che è l'attribuzione, da parte dell'individuo, del
suo valore effettivo, fornendo in tal senso un segnale di apprendimento per un processo
di previsione basata su una potenziale ricompensa (Kirk et al., 2019). Dunque, la
5