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Introduzione Introduzione Introduzione Introduzione
Q uesto elaborato si basa sullo studio di una tematic a a me cara e sulle
considerazioni che ho potuto trarre dalla mia esper ienza personale. Per
quanto riguarda lo studio mi sono interessato princ ipalmente dei testi
prodotti sull’argomento provenienti dall’ambito del la filosofia analitica.
Dalla mia piccola esperienza nella produzione di co rtometraggi,
lungometraggi, nell’analisi filmica e nell’organizz azione di manifestazioni
relative al cinema ho potuto trarre elementi import anti, a partire
dall’ideazione di questa tesi. La domanda che fa da titolo a questa
trattazione è una domanda che mi sono spesso posto sia quando
producevo opere filmiche sia quando mi capitava di commentare qualche
film in occasione di vari cineforum. Avendo poi fat to qualche
cortometraggio, mi sono spesso trovato nella situaz ione di essere indicato
come autore di cortometraggi, senza capire cosa ciò volesse dire. In un
caso particolare – quello del mio penultimo cortome traggio nel 2008 – ciò
ha assunto i connotati di un giallo hitchcockiano. Per quel progetto partii,
come spesso mi accade, da delle suggestioni artisti che, espressive ed
intellettuali e cominciai a figurarmi le immagini e d i ritmi che avrebbero
dato forma alle mie suggestioni. Il corto nella mia mente era muto, privo di
una musica particolare, ma avevo ben chiaro in test a il ritmo e la
“musicalità” delle immagini. La mia, di fatto, era una costruzione
prettamente visiva. Durante le riprese sono stato m olto flessibile,
completando il mio progetto creativo con elementi n uovi, punti di vista
inimmaginabili precedentemente e modificando il mio piano originale
adattandolo a situazioni contingenti e alla sua nuo va elaborazione. Una
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volta terminate le riprese effettuai un primo monta ggio, assemblando le
sequenze sulla base del ritmo che, per quanto modif icatosi nel tempo,
avevo ancora in mente dall’inizio del processo crea tivo. Da qui ho
cominciato a considerare delle musiche che potesser o coronare il mio
lavoro, dando senso e profondità alle mie scelte st ilistiche. In particolare la
musica avrebbe dovuto rendere un effetto espressivo molto importante ai
fini della comprensione dell’intero cortometraggio. Trovai in una canzone
l’accompagnamento perfetto alle immagini prodotte. L’emotività, il ritmo e il
trasporto che questo pezzo apportava al corto erano la sintesi di ciò che
avevo progettato fin dall’inizio. Modificai il mont aggio al punto da rendere
le immagini il più possibile sincroniche alla music a. Il risultato di questa
sincronia era emotivamente eccellente. Purtroppo, p erò, questi elementi non
erano sufficienti per il contenuto espressivo che l a musica doveva
supportare, mancando, infatti, l’effetto espressivo fondamentale per la
comprensione dell’opera. Decisi, allora, di interve nire, modificando
personalmente la canzone, introducendo degli elemen ti sonori di disturbo e
dei bruschi stacchi nei momenti chiave del corto. Q uesto, però, compromise
il trasporto emotivo che tanto mi aveva affascinato nella scelta del pezzo,
portandomi a concludere che il cortometraggio neces sitava di una musica
creata ad hoc. Accantonai per un po’ il progetto.
Qualche tempo dopo entrai in contatto con un compos itore che prese
l’impegno di realizzare la colonna sonora del corto . Sin dall’inizio il
compositore ha lavorato in costante contatto con me , avendo, però, a
disposizione solo le immagini del corto, senza il l oro accompagnamento
originale. Gli avevo indicato le caratteristiche de lla musica che volevo,
concedendogli la libertà necessaria per esprimere, con la sua sensibilità e
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le sue intenzioni, ciò che le immagini raccontavano e gli aspetti formali da
me indicati e da lui condivisi. Periodicamente mi i nviava il suo lavoro, io gli
proponevo modifiche alla musica e lui mi proponeva variazioni al
montaggio e diversi punti di vista artistici ed esp ressivi; il confronto è
proseguito finché non abbiamo ritenuto il risultato soddisfacente per
entrambi.
A corto terminato provai una strana sensazione rigu ardo l’opera conclusa.
L’intervento del compositore pesava molto sul risul tato finale e l’opera
risultava decisamente modificata rispetto alla sua prima versione. Eppure, se
avessi chiesto al compositore chi fosse l’autore de l cortometraggio, sono
assolutamente certo che avrebbe risposto con sicure zza che ero io. Io,
invece, nutrivo seri dubbi. Ma chi è il vero autore di quel corto? Sono io? E’
lui? Lo siamo entrambi? Non lo è nessuno? Se guardo quel corto noto delle
notevoli differenze espressive rispetto agli altri corti realizzati da me. Io
come “autore” di cortometraggi lo sono di quel cort o come degli altri? Che
cosa è cambiato? Abbandonando il riferimento autobi ografico, in ciò che
segue tenterò di rispondere alla domanda “chi è l’a utore di un film?”.
La trattazione è divisa in tre capitoli. Nel capito lo primo esporrò quali sono
le problematiche della produzione di un film che re ndono l’attribuzione
dello stesso quantomeno complessa ed articolata. Ri leverò quindi come
nella storia del cinema si siano modificati i ruoli , le relazioni e le dinamiche
tra i soggetti che prendono parte al processo creat ivo del film. Per
concludere ricorderò le caratteristiche principali della politique des auteurs
e le conseguenze di questo movimento, uno dei più i mportanti per ciò che
riguarda la figura dell’autore.
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Nel secondo capitolo esporrò gli argomenti principa li presenti nella filosofia
analitica contemporanea sul tema dell’elaborato, pr endendo in
considerazione anche le tesi post-strutturaliste di M. Foucault e R. Barthes.
Nel terzo capitolo traccerò il mio punto di vista a partire da quanto detto
nei primi due capitoli, tentando di fornire una sol uzione al problema,
adoperando definizioni tipiche dei contesti scienti fici e di quelli artistici.
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Capitolo I Capitolo I Capitolo I Capitolo I
Ruoli e profili nella produzione Ruoli e profili nella produzione Ruoli e profili nella produzione Ruoli e profili nella produzione
di un film di un film di un film di un film
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Per poter parlare di autore nel cinema è necessario innanzitutto esaminare
quali sono i ruoli che partecipano alla produzione, la loro interazione e le
dinamiche che si sono sviluppate tra loro nel corso della storia del cinema,
in modo da poter stabilire quali, di questi ruoli, siano quelli che più degli
altri possano essere considerati autoriali.
Il processo che porta a compimento una pellicola ci nematografica (anche
se oggigiorno il termine appare più che mai obsolet o) è alquanto
complesso. Esso varia in base a molteplici fattori, quali, ad esempio, il
tempo, i luoghi, i soggetti coinvolti e il budget ( più la realizzazione del film
è complessa e protratta nel tempo più il costo dell a lavorazione aumenta).
La produzione di un film inizia sempre da un’idea. Quest’idea può essere
creata in occasione del film dal futuro regista o d a uno sceneggiatore
oppure può essere elaborata a partire da un’altra o pera (un libro, un
dramma teatrale, un fumetto, un videogioco, ecc.). Questo implica già in
partenza una serie di relazioni tra vari soggetti c he possono essere più o
meno coinvolti nella produzione del film e qualcosa o qualcuno non
partecipante alla produzione dello stesso, ma ugual mente coinvolto. Nel
caso si tratti di un film che porta in linguaggio c inematografico un libro di
un dato autore, sarà difficile negare che il libro, e quindi l’autore del libro
stesso, siano completamente estranei al film che lo traspone in un
linguaggio diverso. Vale lo stesso nei casi di remake , come anche nei casi
di prequel e sequel , in cui esiste una dipendenza da un’altra opera, c he
può influire nel processo realizzativo. Questo tipo di influenza è difficile da
prendere in considerazione in questo momento, data la grande variabilità
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che il fenomeno assume e la relativa difficoltà del la misurazione dello
stesso. Ad ogni modo è un elemento che già all’iniz io di un progetto
creativo complica la questione dell’autore, rivendi cando per sé
un’importante fetta della creazione che seguirà.
Sempre ricordando che si tratta di un processo “sta ndard” e che le
eccezioni sono molto frequenti in quasi tutte le fa si che verranno qui esposte
(come d’altronde vedremo), nella fase germinale del la realizzazione di un
film bisogna prendere in considerazione almeno due figure che hanno un
grosso impatto pratico e creativo: lo sceneggiatore e il produttore.
1. 1. 1. 1. La sceneggiatura La sceneggiatura La sceneggiatura La sceneggiatura
Lo sceneggiatore sceneggiatore sceneggiatore sceneggiatore è quel ruolo che elabora in forma di testo l’idea del
soggetto. Il testo varia molto in base alle esigenz e del film e al rapporto tra
lo sceneggiatore che elabora l’idea e il regista ch e andrà a realizzarla,
spesso, secondariamente. La sceneggiatura può compr endere molti aspetti:
dai dialoghi dei personaggi del film alle indicazio ni su luoghi, tempi e
persino tipo di inquadrature. Quando è il regista s tesso a scrivere la
sceneggiatura, la può arricchire di indicazioni tec niche che gli serviranno
da promemoria o serviranno ad eventuali troupe seco ndarie che gireranno
autonomamente le riprese considerate dal regista di secondaria
importanza.
Nella maggior parte dei casi, però, il regista lavo ra su sceneggiature che
non sono scritte da lui. In questo caso tutte le in dicazioni presenti nella
sceneggiatura possono servire a rendere chiaro al r egista quale fosse l’idea
dello sceneggiatore: quanto queste indicazioni sian o semplici suggerimenti
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o importanti imposizioni dipende dal rapporto che e siste tra i due ruoli e
dall’importanza a livello mediatico, pubblicitario o semplicemente
organizzativo di chi impersona il ruolo in question e. La possibile
prevaricazione di una figura sull’altra è un proble ma che ha attanagliato
molti film nella storia del cinema, compromettendon e a volte la riuscita
artistica. In questa fase ci limitiamo ad analizzar e il problema da un punto
di vista pratico e realizzativo.
Nelle dinamiche tra le varie figure professionali c oinvolte entra in gioco
anche la figura del produttore.
2 2 2 2. . . . La produzione La produzione La produzione La produzione
Il produttore produttore produttore produttore è colui che crede in un progetto e mette a disposizione i fondi
necessari per la sua realizzazione. Esistono obiett ivi di diversa natura
riguardanti la produzione di un film: finalità di t ipo artistico e finalità di tipo
economico. Per quanto questa trattazione si occupi dell’analisi dell’opera
cinematografica sotto il profilo artistico, si deve ricordare che l’industria
cinematografica è un settore in cui vigono le regol e degli investimenti
produttivi. Un investimento di denaro deve portare a un guadagno che porti
alla produzione di altri lavori. Inoltre, la produz ione di film è per quasi tutte
le figure coinvolte un vero e proprio lavoro ed è f acile immaginare quanto
le ragioni artistiche possano essere piegate a conc rete necessità
economiche. Questo non intacca il possibile valore artistico di un’opera
cinematografica; si vuole solo sottolineare che il fattore economico deve
essere tenuto in considerazione. Il produttore è ne lla posizione di imporre
una linea guida, sia di stampo artistico che econom ico (considerando il