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Lo studio � stato condotto durante cinque mesi di stage all�interno
della menzionata societ�, leader in Europa nel settore.
Nella seguente dissertazione, dopo il primo capitolo relativo alla
normativa tecnica, vengono enunciate e descritte nei contenuti le
norme della serie 9000 dell�International Organization for
Standardization, (ISO), rappresentanti il �best seller� mondiale
della normazione. Si introducono le VISION 2000, tappa evolutiva
delle UNI EN ISO 9000, che semplificano la struttura sistematica
delle norme ed unificano i diversi standard. Sempre nel capitolo
secondo, si delineano le ragioni che conducono un�azienda ad
ottenere la certificazione di qualit� e le fasi per ottenerla.
Il terzo capitolo si apre con una panoramica storica della
DUCATI, segue la descrizione dell�intera gamma produttiva ed, in
particolare, ci si sofferma sui prodotti della sezione Generatori di
cui si vuole ottenere la certificazione. Questi sono:
• impianti di accensione elettronica,
• alternatori per ricarica batteria,
• accensione elettronica induttiva,
• centralina elettronica e bobina,
• motorini di avviamento.
Successivamente viene mostrata la struttura organizzativa, il
LAY-OUT dello stabilimento ed il mercato in cui opera l�azienda.
Il quarto capitolo tratta il Sistema Qualit� all�interno della
suddetta realt� elettromeccanica; � perci� specificata la
documentazione necessaria all�implementazione di tale sistema:
• Manuale della Qualit�,
• Procedure Operative,
• Documenti di Pianificazione.
Ci� � riferito alle fasi che riguardano la progettazione e lo
sviluppo, la produzione, il controllo ed il collaudo. Inoltre si
analizza l�argomento delle verifiche ispettive, AUDIT, del
sistema.
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Nel quinto capitolo vengono presentati i Documenti di
Pianificazione dei prodotti pi� significativi della sezione
Generatori che durante lo stage in azienda ho personalmente
controllato, aggiornato e talvolta modificato; le procedure, di
come sono state eseguite tali operazioni, sono spiegate in
dettaglio.
Nel sesto ed ultimo capitolo � presa in esame un'altra
problematica da me affrontata durante il periodo trascorso in
DUCATI: l�identificazione e la taratura delle apparecchiature di
controllo, misura e collaudo. In particolare il censimento delle
apparecchiature mi � stato reso difficoltoso dalla dispersione delle
stesse all�interno dello stabilimento e dalla parziale
identificazione effettuata negli anni precedenti con codici ripetuti,
che non permettevano l�univocit� della codifica. La trattazione si
conclude con le istruzioni relative alla taratura degli strumenti
elettrici, meccanici e dei termometri.
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1 LA NORMATIVA TECNICA
1.1 LE NORME CONSENSUALI
In un sistema sociale e produttivo sempre pi� complesso, in cui va
attenuandosi il ruolo dirigistico dello Stato e vanno estendendosi
le forme di delegificazione, � inevitabile la valorizzazione della
normativa tecnica consensuale, che consiste in una serie di vincoli
che il sistema produttivo genera autonomamente al suo interno,
contemperando le esigenze dei produttori con quelle degli
utilizzatori.
Tutti i prodotti e i servizi sono, quindi, riconducibili a due
differenti regolamentazioni che ne diversificano le modalit� di
commercializzazione e d�uso:
1. Le norme tecniche consensuali sono documenti normativi che
definiscono le caratteristiche di prodotti e processi, la cui
adozione � facoltativa (norme volontarie), redatti con il
contributo degli operatori interessati ed emessi da un
organismo nazionale o internazionale di normazione, ente di
diritto privato e riconosciuto. Questo � il segmento dei prodotti
governati dalle libere leggi del mercato. Nel sistema
consensuale la forma di esplicitazione della conformit� del
prodotto o del servizio � scelta liberamente dall�imprenditore,
in funzione della propria politica per la qualit� o delle richieste
del mercato. Tali norme sono uno strumento flessibile, non
rappresentando un vincolo rigido ma indicando solo la strada
maestra che si pu� percorrere per raggiungere gli obiettivi
preposti.
2. Nelle norme legislative, invece, l�ottemperanza alle
caratteristiche di prodotti e processi predefiniti � resa
obbligatoria da prescrizioni di legge. Tale settore �
caratterizzato dai prodotti per il cui impiego sussistono
esigenze di elevati livelli di protezione. Nel sistema legislativo
La normativa tecnica
9
la forma di esplicitazione della conformit� del prodotto o del
servizio � prescritta in modo univoco o con possibilit� di scelta
per l�azienda fra un numero limitato di forme consentite dalle
autorit� di controllo, nazionali o sovranazionali, queste sono le
�regole tecniche�.
Di conseguenza la normativa consensuale � uno strumento
facilmente aggiornabile, poich� non � esposta a pesanti iter
burocratici, come avviene invece per le regole tecniche emanate
per legge.
Le regole tecniche sono requisiti, comprese le disposizioni
amministrative che ad esse si applicano, la cui osservanza �
obbligatoria, �de jure o de facto�, per la commercializzazione e
l�utilizzazione in uno stato membro, nonch� le disposizioni
legislative, regolamentari e amministrative degli stati membri
intese a vietare la fabbricazione, la commercializzazione di un
prodotto.
Costituiscono regole tecniche �de facto� le disposizioni
legislative, regolamentari e amministrative di uno stato membro
che fanno riferimento o a specificazioni tecniche o ad altri
requisiti la cui osservanza conferisce una presunzione di
conformit� alle prescrizioni fissate dalle suddette disposizioni.
Un�altra sostanziale differenza tra le due regolamentazioni � che
l�apparente debolezza delle norme volontarie, dovuta all�assenza
di un potere coercitivo, si commuta in una forza dal momento che
le costringe ad essere ragionevolmente applicabili per venire
accettate e rispettate. Infatti esse riescono a fare coesistere gli
oneri economici che comportano con la fattibilit� tecnologica,
conferendo un sostanziale vantaggio competitivo.
Inoltre il coinvolgimento delle parti interessate nell�elaborazione
delle norme costituisce un elemento qualificante e riflette un
postulato della qualit�.
Capitolo 1
10
1.2 GLI ENTI DI NORMAZIONE
Fra l�inizio del Novecento e gli anni �20 sono stati creati gli enti
di normazione tecnica nei principali paesi industrializzati, che
sono confluiti ben presto nei corrispondenti organismi
internazionali. I primi a nascere sono stati gli enti dedicati al
settore elettrotecnico, maggiormente toccati dai problemi della
sicurezza e dalla necessit� d�interconnessioni a vasto raggio: nel
1906 � stata costituita l�IEC (International Electrotechnical
Commission), cui ha successivamente aderito il CEI (Comitato
Elettrotecnico Italiano), nato nel 1909. Per quanto riguarda la
generalit� degli altri settori, la nascita dell�organismo
internazionale competente (l�ISO - International Standardization
Organization), nel 1926, � stata preceduta da quella di enti
nazionali come il DIN tedesco, la francese AFNOR, l�inglese BSI
e l�italiano UNI (1921). Nel 1961 � avvenuta la creazione dei
corrispondenti organismi europei: il CENELEC (Comitato Europeo
di Normazione Elettrotecnica) e il CEN (Comitato Europeo di
Normazione), avevano inizialmente il compito di adottare
normative dell�IEC e dell�ISO la cui applicazione poteva risultare
utile a livello europeo. Nel campo elettrotecnico ed in quello
elettronico vi � stato da sempre un collegamento molto stretto fra
il livello nazionale e quello internazionale.
Recentemente � stato costituito un altro ente normatore europeo
settoriale: l�ETSI (European Telecommunications Standards
Institute).
Solo con l�affermarsi del mercato unico europeo � decollata anche
l�attivit� del CEN, che dalle attuali 500 norme emanate all�anno
dovrebbe passare a una produzione media di 2500 norme. Nel
campo di attivit� del CEN si sta cercando un collegamento sempre
pi� stretto con la sfera internazionale dell�ISO. Grazie ad un
accordo raggiunto recentemente, i due organismi possono
procedere ad una votazione parallela per adottare, in
contemporanea, progetti di norme d�interesse comune, questo �
La normativa tecnica
11
avvenuto, per esempio, a proposito delle norme ISO 14000 sui
sistemi di gestione ambientale.
Gli enti di normazione tecnica sono rappresentativi di
organizzazioni imprenditoriali, membri tecnico-scientifici,
pubbliche amministrazioni, associazioni dei consumatori. Essi
agiscono per lo pi� su tre diversi livelli:
1. livello nazionale,
2. livello europeo,
3. livello internazionale.
Esempio: l�Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) pu�
emettere in Italia norme UNI, operando in seno al CEN (Comitato
Europeo di Normazione) pu� contribuire all�elaborazione di norme
europee EN, inoltre come membro dell�International Organization
for Standardization, pu� contribuire alla stesura di norme ISO.
L�interconnessione con una rete internazionale � una prerogativa
delle norme consensuali che attribuisce a queste ultime un
particolare "vantaggio competitivo" rispetto alle normative di
legge.
Inizialmente la normazione tecnica ha investito le fasi essenziali
dei processi produttivi, necessarie per ottenere prodotti con le
caratteristiche volute (specifiche e controlli sui materiali e
componenti in entrata, taratura e manutenzione delle macchine,
controlli di processo, collaudi, verifiche di prodotti finiti) per poi
spostarsi a monte, alla fase di progettazione di prodotti e impianti,
per i quali si volevano ottenere determinate prestazioni ai fini
dell�economicit�, dell�efficienza, della sicurezza e della tutela
della salute e dell�ambiente. Infine, con la serie ISO 9000 sulla
conduzione aziendale per la qualit�, la normativa � arrivata ad
interessare l�intero sistema dell�impresa in tutte le sue principali
funzioni: dalla direzione generale alle strutture organizzative,
dalla formazione del personale alla determinazione delle
procedure operative e di documentazione.
Capitolo 1
12
1.2.1 LE FASI DELLA FORMULAZIONE DELLE NORME
La formulazione delle norme segue verosimilmente l�iter
sottoindicato:
1. Un�impresa o un gruppo d�imprese ritiene opportuno che una
certa procedura e/o tecnologia divenga patrimonio comune di
un intero comparto produttivo.
2. L�impresa si rivolge agli enti di normazione (a livello
nazionale, ma anche internazionale), i quali verificano la
fattibilit� del progetto proposto e contribuiscono poi a creare
un gruppo di lavoro in cui siano rappresentate le diverse parti
in causa (fornitori e utilizzatori industriali, esponenti delle
pubbliche amministrazioni, se le norme coinvolgono interessi
di carattere collettivo ed infine rappresentanti dei
consumatori, per i beni di largo consumo).
3. Il progetto di norma � sottoposto a "inchiesta pubblica", nel
corso della quale sono vagliate le eventuali osservazioni
provenienti dagli operatori del settore o da altri gruppi
professionali o industriali.
4. La norma viene emanata.
A richiedere l�elaborazione di nuove norme pu� essere anche
un�autorit� politica nazionale o la Commissione europea, quando
ci� si rende necessario per facilitare l�applicazione di una legge
nazionale o di una direttiva comunitaria.
La normativa tecnica
13
1.3 L�APPROCCIO COMUNITARIO DEL RINVIO ALLE
NORME
Negli anni �70 e �80 si � cercato di contribuire alla costruzione
della nuova Europa unificando i testi delle leggi nazionali in
materia industriale, con la definizione dettagliata dei requisiti
tecnici dei prodotti, ma la rigidit� dei dettati legislativi, i
lunghissimi tempi di approvazione, la difficolt� di mettere
d�accordo i diversi governi ha fatto fallire questo tentativo.
Finalmente il cosiddetto "rinvio a norme tecniche" ha consentito
di accelerare il processo di armonizzazione legislativa. Il Nuovo
Approccio comunitario, scattato ufficialmente con la Risoluzione
del Consiglio del 7 maggio 1985, limitava l�ambito delle direttive
comunitarie a requisiti essenziali di interesse collettivo (tutela
della salute e dell�ambiente, sicurezza, risparmio energetico)
intorno ai quali era pi� facile raccogliere il consenso dei vari
governi. Le prescrizioni particolari si sarebbero ritrovate invece
negli standard armonizzati presso gli enti europei di normazione,
cui le stesse direttive avrebbero fatto rinvio per ottenere una
presunzione di conformit� dei prodotti ai requisiti essenziali. Le
norme necessarie sarebbero state elaborate sotto preciso mandato
della Commissione, ma in ogni caso avrebbero mantenuto il loro
carattere di volontariet�, potendo il fabbricante dimostrare per
altra via il rispetto dei requisiti essenziali fissati dalle direttive.
Non dovendo sottostare ai lunghi iter burocratici delle leggi, le
norme consensuali potevano tenere pi� facilmente il passo con
l�evoluzione tecnologica e offrire allo stesso tempo soluzioni
valide per un dialogo commerciale allargato all�intera Europa ed
anche ai paesi extraeuropei.
14
2 LA CERTIFICAZIONE ISO 9000
2.1 LE NORME ISO 9000
Le norme della serie "9000" dell�International Organization for
Standardization sono state adottate in 90 nazioni; i sistemi qualit�
di oltre 150.000 aziende sono stati certificati a fronte di queste
norme e il tasso di crescita della loro diffusione � ancora
altissimo.
Nate negli anni �50 nel settore militare americano con lo scopo di
assicurare che i prodotti forniti all�esercito fossero conformi ai
requisiti tecnici contrattuali, le norme sul controllo interno di
qualit� sono state riprese dall�ente di normazione inglese British
Standards Institution, che nel 1959 ne ampli� il campo di
applicazione all�intero sistema aziendale, con le norma BS 5750.
L�ISO trasse spunto da questo standard pubblicando nel 1987 la
prima edizione della serie n. 9000, che costituisce oggi il minimo
comune denominatore per la conduzione aziendale secondo i
principi della qualit� e che � stata adottata in Europa come EN
ISO 9000 e in Italia come UNI EN ISO 9000.
Prima di definire cosa sono le norme ISO 9000 e ISO 14000 �
essenziale definire il significato di NORMA: "Documento,
prodotto mediante consenso e approvato da un organismo
riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee
guida o caratteristiche, relative a determinate attivit� o ai loro
risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato
contesto".
Dopo che l'apposito comitato ISO/TC 176 le ha approvate, le
Norme della Serie UNI EN ISO 9000 vengono pubblicate come
International Standard dall'ISO (International Organization for
Standardization) e sono recepite dall'Uni in Italia. Sono definite
una famiglia di standards che rappresenta il consenso
internazionale sulle pratiche di buon governo imprenditoriale, con
La certificazione ISO 9000
15
lo scopo di permettere alle aziende di distribuire prodotti e servizi
che incontrino i requisiti qualitativi del cliente con costanza nel
tempo. Sono anche un�importante occasione per rifondare
l�organizzazione sui punti veramente importanti per una "efficace
gestione dei propri processi aziendali" mirati alla realizzazione di
un prodotto o alla erogazione di un servizio conforme alle
aspettative, controllo del risultato. Infine esse sono Norme
volontarie.
Le ISO 9000 sono una serie di norme di carattere generale ed
indipendenti dagli specifici settori economici. Esse definiscono
quali requisiti debba incontrare un Sistema Qualit� senza
prescrivere alcuna modalit� attuativa specifica, lasciando grandi
opportunit� e flessibilit� per implementare differenti settori di
attivit� e culture d'impresa.
Tali norme si dividono in:
1. LINEE GUIDA
Sono documenti ad uso interno dell'azienda. Forniscono una
guida alle organizzazioni che hanno deciso di dotarsi di un
Sistema Qualit� aiutandole, ad esempio, nella scelta e
nell'utilizzazione delle norme contrattuali (ISO 9000-1 e ISO
9000-2), oppure fornendo prescrizioni per l'applicazione delle
suddette norme in settori specifici (ISO 9004-2 per i servizi;
ISO 9000-3 per lo sviluppo, la fornitura e la manutenzione del
software).
2. NORME CONTRATTUALI
Sono le UNI EN ISO 9001, 9002 e 9003 che costituiscono il
riferimento per gli Enti di certificazione ai fini dell'emissione
del certificato di conformit�. Hanno, pertanto, valenza
contrattuale perch� attraverso l'utilizzo del marchio di
certificazione � possibile dimostrare ai clienti e fornitori che
l'organizzazione si � dotata di un Sistema di Qualit�
1
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