5
INTRODUZIONE
I cartoni animati sono diventati una componente quasi costante nella vita
dei bambini al giorno d’oggi, non solo perché alla visione di essi è generalmente
dedicata una considerevole quantità di tempo, ma soprattutto perché in conseguenza
a ciò, il cartone animato assume un’importanza culturale e influenza i
comportamenti e le abitudini del giovane telespettatore, andando ad impattare sul
suo quotidiano sviluppo.
Le numerose ricerche condotte in questo ambito mostrano come già nel
primo anno di vita il bambino cominci ad accostarsi quotidianamente al genere
televisivo del cartone animato, e spesso noi adulti tendiamo a dare per scontato tutto
ciò che li riguarda, ignorando quale sia il loro reale potenziale, ma anche i rischi ad
esso legati. Genitori e educatori dell’ epoca moderna hanno il dovere di conoscere
le numerose potenzialità che si celano dietro alla fruizione del cartone animato per
non essere esclusi da una parte consistente della crescita dei piccoli.
Durante la mia personale esperienza lavorativa all’interno delle scuole
dell’infanzia, mi è capitato spesso di assistere a scene in cui i bambini si
immedesimavano nei loro personaggi preferiti appartenenti al mondo dei cartoons
e basavano i loro giochi sulle vicende viste in televisione, talvolta manifestando
difficoltà nella distinzione tra realtà e finzione. Da qui è nato il mio interesse ad
approfondire lo studio dell’influenza che il cartone animato può avere sui bambini.
La letteratura scientifica si concentra più sugli effetti negativi della
televisione sul bambino, trascurando in larga misura gli aspetti positivi che tali
contenuti possono offrire, perciò nel mio lavoro, dopo un breve excursus storico del
cartone animato in Italia e nel mondo, ho voluto indagare, oltre ai possibili rischi
connessi ad un’esposizione eccessiva, quali benefici il bambino possa trarne nel suo
sviluppo cognitivo, emotivo e socio-relazionale.
Inoltre, ho approfondito quali sono le caratteristiche del cartone animato
educativo e i valori che possono essere trasmessi al bambino durante la visione, ed
elaborato una sorta di “libretto delle istruzioni” del cartone animato, evidenziando
le buone prassi per un suo utilizzo consapevole ed efficace e analizzando quali
6
possano essere le caratteristiche di un cartone animato che contribuisca
positivamente allo sviluppo del bambino.
Infine, ho voluto dedicare un capitolo all’ utilizzo didattico dei contenuti
animati dei quali l’insegnante di scuola dell’infanzia e primaria può avvalersi a
supporto dei metodi di insegnamento tradizionali per favorire l’apprendimento ed
accrescere la motivazione e l’interesse degli alunni.
7
CAPITOLO 1 STORIA DEL CINEMA D’ANIMAZIONE
1.1 Nascita del cartone animato
I primi tentativi di rendere l’idea del movimento si riscontrano nelle pitture
rupestri preistoriche raffiguranti uomini e animali in sequenza e nell’Antico Egitto
tramite spettacoli di ombre proiettate sulle pareti
1
.
Nel XVII secolo Athanasius Kircher inventò la lanterna magica, il primo
rudimentale strumento per la proiezione di quelle che vennero definite le
“pantomime luminose”, il quale mediante l’utilizzo di lastre di vetro rotanti con
disegnate le scene in successione, dava l'effetto di movimento. L’animazione, per
il momento, restava però limitata ad una o due sequenze, come un arto che si
muove o gli occhi che si aprono e si chiudono.
Un secolo dopo scoppiò la moda delle ombre cinesi, realizzate con le mani
o con sagome di carta. Successivamente vi fu il periodo dei giochi ottici basati sulla
persistenza dell'immagine sulla retina. Nel 1832, il fisico belga Joseph Plateau,
realizzò il fenachistoscopio, un disco di cartone circolare diviso in più spicchi su
cui era disegnata la sequenza di immagini da animare. Tale disco ruotava e,
attraverso delle fessure realizzate su di un altro disco, l’osservatore aveva
l’impressione del movimento. Un grande svantaggio del fenachistoscopio era però
costituito dal fatto che si potevano animare solo immagini cicliche, limite che
venne superato nel 1877 grazie all’invenzione del prassinoscopio da parte di
Charles-Émile Reynaud e successivamente del teatro ottico, qualche anno dopo, che
rappresentò un primo grande passo avanti verso la cinematografia in quanto per la
prima volta venne utilizzato un proiettore per pareti
2
.
La novità del teatro ottico durò pochi anni, e tutti gli strumenti inventati fino
a quel momento vennero spodestati dalla nascita del cinematografo i cui inventori
furono i fratelli Lumière. Prendendo spunto dal cinetoscopio di Edison, il cui
1
S. Cavalier, The World History of Animation, 2011; trad. it. Cartoon. Storia mondiale del cinema
d’animazione, Atlante, 2012, p. 35.
2
M. Pellitteri, Conoscere l’animazione. Forme, linguaggi e pedagogie del cinema animato per
ragazzi, Valore scuola, Roma, 2004, p. 29.
8
svantaggio principale era che il breve filmato poteva essere visionato da un solo
spettatore per volta, Auguste e Louis Lumière brevettarono una macchina che
fungeva da proiettore e sostituirono le strisce di carta disegnata con la pellicola
fotografica
3
. Grazie a questa invenzione il cinema d'animazione dovette
rinnovarsi; le prime animazioni riguardarono il movimento di oggetti inanimati,
realizzate nei film di Georges Méliès (1861-1938) e del regista catalano Segundo
de Chomon (1871- 1929), che furono i pionieri degli effetti speciali.
In un secondo momento, con l’invenzione della tecnica fotogramma per
fotogramma (o fotogramma singolo), si approdò ad una forma più moderna di
cinema d'animazione
4
. Il primo cartone animato moderno fu Fantasmagorie,
realizzato nel 1908 ad opera di Èmile Cohl, tecnico degli effetti speciali alla casa
cinematografica Gaumont. Nel film ogni singolo fotogramma fu disegnato su carta
bianca con inchiostro nero e riportato poi su pellicola fotografica per dare
l’impressione del disegno su lavagna. Ben presto, però, Cohl il quale aveva sempre
prodotto i propri film in autonomia e senza depositare un brevetto, fu superato
dalla concorrenza americana, dotata di una più evoluta tecnologia.
I fratelli Fischer realizzarono nel 1916 Koko il Clown, in cui gli autori
interagivano con i propri personaggi. Altri autori si cimentarono nell'animazione
in differenti modi, tra questi troviamo Lotte Reiniger la quale, grazie ad un ingente
finanziamento ottenuto, tra il 1923 e il 1926 realizzò un capolavoro dal titolo
Achmed, il principe fantastico che possiamo considerare il primo lungometraggio
di animazione al mondo. Si trattava di un film muto e in bianco e nero, anche se si
utilizzarono viraggi colorati per enfatizzare alcuni aspetti. Le marionette utilizzate
nel film erano composte da piombo e cartone combinati per rendere i movimenti
più snelli
5
.
3
Ivi.
4
S. Cavalier, Cartoon. Storia mondiale del cinema d’animazione, cit., p. 42.
5
Ivi, cit., p.88.
9
1.2 L’animazione americana
Negli Stati uniti uno dei pionieri del cartoon fu Winsor McCay che nel
primo decennio del Novecento diede vita alle avventure di Little Nemo e Gertie il
dinosauro portandole sul grande schermo.
Nel 1919 Pat Sullivan e Otto Messmer realizzarono Feline follies, in cui
esordì la prima star proveniente dal mondo dei cartoons: Felix il gatto, conosciuto
anche in Italia come Miao miao
6
.
Il personaggio di Felix, ispirato a Charlot interpretato da Charlie Chaplin,
in poco tempo conquistò il pubblico grazie alla sua trama ma soprattutto alla
sorprendente qualità tecnica.
Ne1924 Oskar Fischinger diede vita a qualcosa di più innovativo e
sperimentale collegando i colori alla musica di Brahms, Verdi e Mozart,
anticipando ciò che verrà realizzato da Walt Disney in Fantasia.
Il cinema d’animazione raggiunse un punto di svolta con l’introduzione del
sonoro sincronizzato: nel 1928 uscì il primo cortometraggio d’animazione
interamente sonorizzato, Dinner Time, diretto da Paul Terry. Nonostante
rappresentasse una novità in ambito cinematografico, il film non riscosse
particolare successo e ben presto venne imitato da altri produttori, tra cui in
particolare Walt Disney, il quale, a distanza di tre mesi dall’uscita di Dinner Time,
presentò Steamboat Willie, una pietra miliare della storia dell’animazione.
Steamboat Willie rappresenta il lavoro che diede inizio alla popolarità di Walt
Disney, non solo per la sincronizzazione di sonoro e animazione, ma soprattutto
perché da qui ha visto il suo debutto il personaggio di Topolino, destinato a
diventare il simbolo per eccellenza del cartone animato
7
.
Ciò che ha creato Walt Disney è un vero e proprio impero, che ha le sue
fondamenta nell’altissima qualità delle sue opere e nella modalità innovativa di
fare cinema, sia per le tecniche utilizzate, sia per la lungimiranza e l’originalità
6
M. Pellitteri, Conoscere l’animazione. Forme, linguaggi e pedagogie del cinema animato per
ragazzi, cit., p. 34
7
L. Raffaelli, Le anime disegnate. Il pensiero nei cartoon da Disney ai giapponesi e oltre, Minimum
fax, 2005, cit., p.43.
10
contenute nei suoi lavori.
Un'altra novità introdotta da Disney fu il cartone animato a colori; infatti,
nel 1937 uscì Biancaneve e i sette nani, il primo di una lunghissima serie di classici
Disney, con un successo senza precedenti.
Seguirono negli anni Quaranta altre produzioni che fecero della Walt
Disney Studios una potenza mondiale, tra cui ricordiamo Pinocchio e Fantasia,
seguiti da Dumbo e Bambi. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta furono prodotti
Cenerentola (1950), Alice nel Paese delle Meraviglie (1951), Le avventure di Peter
Pan (1953), Lilli e il vagabondo (1955), La bella addormentata nel bosco (1959),
La carica dei cento e uno (1961), La spada nella roccia (1963), Il libro della
giungla (1967).
Gli anni Trenta e Quaranta saranno gli anni del cartoon hollywoodiano,
con i fratelli Fleischer, creatori di Betty Boop e Popeye, ma anche le maggiori case
cinematografiche tenteranno di combattere il monopolio Disney: la Warner con
Fritz Freleng realizzerà personaggi come la Pantera rosa e Gatto Silvestro, Bob
Clampet il canarino Titti e Chuck Jones Willy coyote e Beep Beep.
Fu in questi anni che la Warner Bros fece uscire la famosa serie di cartoni
animati Looney Tunes, con celebri protagonisti come Bugs Bunny e Duffy Duck.
Una pagina importante della storia dell’animazione è quella scritta da Tex
Avery (1908-1980) i cui lavori rappresentano l’animazione esagerata e folle ed è
considerato l’opposto di Walt Disney con la sua struttura narrativa completamente
rinnovata e il ribaltamento della favola tradizionale fino alla sua trasformazione in
parodia
8
.
Fondata nel 1969 dall'italoamericano Joseph Barbera (1918-2006) e
dall'irlandese William Hanna (1910-2001), che in precedenza avevano lavorato
per Walt Disney, la Hanna & Barbera Productions è un’altra delle case produttrici
americane di rilievo. I loro primi personaggi furono Ruff e Reddy, che debuttarono
nel 1957. Della Hanna & Barbera Productions ricordiamo capolavori come Tom
& Jerry, Scooby Doo, L'orso Yoghi e I Puffi. Nel 1960 arrivò The Flintstones e fu
8
S. Cavalier, Cartoon. Storia mondiale del cinema d’animazione, p.122
11
il primo cartone animato ad approdare in prima serata
9
.
Uno degli studios nati più recentemente è la Pixar, specializzata in
produzioni al computer e divenuta famosa con lavori quali Toy Story (1995), Alla
ricerca di Nemo (2003), Gli Incredibili (2004), Ratatouille (2007), WALL-E (2008),
Up (2009), Toy Story 3 (2010), Cars 2 (2011), Inside Out (2015) e infine Alla ricerca
di Dory (2016). Toy Story rappresenta una svolta epocale nella storia
dell’animazione: per la prima volta i personaggi, nonostante siano stati realizzati in
computer grafica, esprimono emozioni e umorismo
10
. Nel 1989 apparve per la
prima volta sugli schermi una delle più lunghe e famose serie animate di tutti i tempi:
The Simpson, realizzato da Matt Groening a cui seguirono altre serie animate di
notevole successo, tra cui South Park, Futurama e I Griffin
11
.
1.3 Gli ANIME giapponesi
Il cartone animato giapponese, più comunemente definito anime, nacque nei
primi anni del Novecento, con Seitaro Kitayama, Oten Shimokawa e Jun’ichi
Kōchie, i quali, affascinati dalle prime animazioni provenienti dall’Occidente,
iniziarono ad animare le proprie vignette disegnate su lavagna, fotografandole una
ad una. All’inizio degli anni Venti nella produzione, la carta fino a quel momento
utilizzata venne sostituita con fogli di cellulosa e nel 1931 venne proiettato il primo
cartone animato sonoro.
Durante il secondo conflitto mondiale, il governo nipponico doveva
approvare tutte le nuove produzioni prima della loro uscita, ed esse dovevano
essere per forza legate alla propaganda militare o alla valorizzazione della cultura
del Sol levante. In questo periodo venne prodotto il primo lungometraggio
d’animazione giapponese M om ot ar ō umi no shinpei di Mitsuyo Seo, finanziato
dalla Marina imperiale allo scopo di raccontare la storia di Momotaro e decantare
alcune vittorie dell’esercito nel Sud del Pacifico.
Al termine della guerra, iniziò un periodo fiorente di produzioni in cui si
9
Ivi p. 170
10
Ivi, p. 298
11
Ivi p. 284
12
cercava di reggere la concorrenza americana, ma ancora oggi il Giappone,
nonostante i suoi ritmi di lavoro intensi, rimane al secondo posto nel campo
dell’animazione.
Nel 1956 nacque la Toei Animation, destinata a divenire uno degli studi di
animazione più famosi al mondo, noto per cult come Sailor Moon, Mazinga e
L’Uomo Tigre.
All'inizio degli anni '50 emerse la figura di Osamu Tezuka, un navigato
produttore di manga, con all'attivo 75.000 tavole disegnate, che rivoluzionò il
mondo dell’animazione giapponese attraverso numerose innovazioni come la
prima serie animata Astroboy che racconta le avventure di un bambino robot.
Tezuka fu il primo ad inserire nel fumetto alcuni elementi tipici dell’ambito
cinematografico, quali ad esempio primi piani e inquadrature dall’alto e dal basso
e nel 1965 produsse per la prima volta una serie anime a colori intitolata Kimba, il
leone bianco.
Negli anni '70 il mercato degli anime fu in costante crescita grazie alla
produzione di serie di successo mondiale come Goldrake, Lupin III, Candy Candy,
Heidi o i Barbapapà.
Gli anni ’80 segnarono un profondo cambiamento per il mondo
dell’animazione giapponese: migliorò nettamente la qualità tecnica, le storie si
fecero più articolate e le produzioni si diffusero maggiormente grazie al crescente
mercato degli home video (OVA “original video animation”).
In questi anni venne realizzato Dragon Ball, un prodotto che ancora oggi
viene seguito da grandi e piccoli il cui protagonista, Goku, esperto di arti marziali,
gira il mondo combattendo i nemici che minacciano la pace dell’universo.
Altri anime di fama mondiale realizzati negli anni ’90 furono Sailor Moon,
Naruto, One Piece, i quali appartengono alla categoria degli anime shonen, ovvero
cartoni rivolti per lo più alla fascia dell’adolescenza in cui i protagonisti viaggiano
per il mondo affrontando un percorso di crescita che li porterà ad acquisire
superpoteri e diventare eroi, lottando per far trionfare il bene sul male.