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comprendendone i rischi maggiori. Ritiene che questa riforma dovrebbe includere una
rendicontazione con audit eseguito da terzi.
Poi prevede l’introduzione di una norma specifica per le obbligazioni green, maggiore
attenzione ai criteri ESG da parte delle agenzie di rating, dei sistemi di etichettatura per i
servizi finanziari in modo che gli investitori debbano sapere quali investimenti sono green
e tutti i prodotti che compongono il fondo di investimento, in particolare se rispettano
l’accordo di Parigi e gli obiettivi ESG. Infine, raccomanda la BEI di continuare ad
investire e finanziare progetti green e riconoscendo il ruolo di indipendenza della BCE di
mantenere stabile i prezzi ma di rispettare l’accordo di Parigi acquistando obbligazioni
societarie che rispettino i criteri ESG.
1.3.3) “UE TAXONOMY”
La “taxonomy” è un report stilato dal Technical Expert Group (TEG) della Commissione
Europea ed è stato pubblicato il 18 giugno 2019 nell’ambito del Piano d’Azione UE - The
Action Plan. È uno strumento di classificazione che serve per aiutare gli investitori e le
imprese a prendere decisioni di investimento sostenibili sulle attività economiche, dal
punto di vista ambientale, climatico e sociale. Inoltre, può anche servire per far sviluppare
e crescere la cd “clean economy” e a migliore le prestazioni ambientali delle industrie di
cui disponiamo oggi. La tassonomia contribuisce a guidare il capitale verso obiettivi di
sostenibilità. Il report, oltre a spiegare l’approccio e le metodologie usate, fornisce anche
delle indicazioni pratiche per coloro i quali decideranno di utilizzarlo e una lista di tutti i
criteri di selezione con eventuali analisi degli impatti economici.
La tassonomia UE è formata da un elenco di attività economiche, le quali possiedono dei
criteri di performance, i quali, a loro volta vengono considerati per l’apporto dato ai sei
obiettivi ambientali. Un’attività economica, per essere inclusa nella tassonomia UE, deve
soddisfare i criteri di selezione e deve contribuire in modo sostanziale ad almeno un
obiettivo ambientale senza arrecare danni significativi alle altre cinque fermo restando la
soddisfazione delle garanzie sociali minime. I criteri possono includere soglie
quantitative e qualitative che devono essere rispettate nello svolgimento dell’attività
aziendale da parte delle imprese e di conseguenza gli investitori si aspettano che le
imprese soggette alla tassonomia, le rispettino.
32
Gli investitori istituzionali e i vari asset manager dovranno spiegare se e come hanno
utilizzato i criteri della tassonomia dal momento in cui decidono di commercializzare i
prodotti d’investimento sostenibili dal punto di vista ambientale. I criteri tecnici di
screening stabiliscono i requisiti per la determinazione del contributo sostanziale e del
danno non significativo (Substantial Contribution and Doing No Significant Harm,
DNSH). I 6 obiettivi ambientali della tassonomia sono:
1. Mitigazione dei cambiamenti climatici;
2. Adattamento ai cambiamenti climatici;
3. Uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse marine;
4. Transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riciclo dei rifiuti;
5. Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
6. Protezione di ecosistemi sani.
La tassonomia è molto flessibile e dinamica in quanto è basata sulle più recenti scoperte
scientifiche ed industriali e deve rispondere ai cambiamenti della tecnologia, di
conseguenza deve adattarsi alle diverse strategie di investimento da parte degli investitori.
È importante sottolineare come essa non è un rating per stabilire se un’azienda è “buona”
o meno, così come non può dire in quale impresa sia meglio investire fornendo solamente
un giudizio sulle prestazioni ambientali e non un giudizio sulle prestazioni finanziarie di
un investimento.
Essendo un report “nuovo”, non prevede tutte le attività possibili in quanto molte attività
economiche devono essere ancora valutate dal TEG e di conseguenza non sono state
incluse se non potevano dare un contributo sostanziale o non rispettavano i criteri DNSH.
Molte attività verranno aggiunte in futuro per sviluppare tutti gli aspetti rimasti
incompiuti, grazie alla raccolta di feedback dall’esterno, e in particolare, i criteri di
selezione scelti dal TEG per 67 attività, danno un contributo alla mitigazione e
all’adattamento ai cambiamenti climatici in diversi settori tra cui l’agricoltura, le foreste,
l’industria manifatturiera, l’energia, i trasporti, l’acqua, la gestione dei rifiuti, la
tecnologia e le costruzioni. Il TEG ha identificato nel suo report, tre tipi di attività che
possono dare un contributo fondamentale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, i
quali si possono suddividere in questo modo: il primo gruppo rappresenta le attività
compatibili con un’economia a zero emissioni nette nel 2050 e che sono quindi già low
33
carbon come per esempio i trasporti a zero emissioni. Il secondo gruppo comprende le
attività che contribuiscono alla transizione come per esempio le auto con emissioni sotto
i 50g CO2/Km. Infine, il terzo racchiude le industrie che rendono possibile le attività dei
precedenti due gruppi come per esempio la produzione di turbine eoliche, impianti di
riscaldamento molto efficienti
39
.
1.5.1.1) Benefici della tassonomia
La tassonomia Europea è stata decisa e voluta dalla Commissione Europea e, come si
evince dal report del TEG, gli investimenti pubblici per raggiungere gli obiettivi
ambientali, di sviluppo sostenibile (SDG) e degli impegni derivanti dall’Accordo di Parigi
non sono sufficienti e di conseguenza è necessario una mobilitazione e re-indirizzamento
del capitale privato con investimenti che superano i 175 miliardi di euro. Il tutto per
rispettare gli impegni dell’UE in materia di clima, ambiente e sostenibilità. Oltre alle
società anche gli investitori giocano un ruolo fondamentale in quanto attraverso le proprie
decisioni riescono ad influenzare il comportamento delle società stesse e di altre emittenti
titoli e queste decisioni impattano direttamente sulla realizzazione di questi obiettivi. Gli
impegni politici forniscono importanti segnali alle imprese, ma non solo, anche agli
investitori, alle banche e agli enti pubblici in merito alle future tendenze economiche, alle
opportunità di investimento e ai rischi.
La tassonomia UE offrirà agli investitori diversi vantaggi mediante un linguaggio comune
che potrà essere utilizzato dagli investitori per esprimere le loro aspettative in merito alle
decisioni di investimento. Il linguaggio comune servirà anche agli emittenti, i responsabili
politici, le autorità di regolamentazione, le aziende e gli sviluppatori di progetti che
potranno utilizzarlo per pianificare e raccogliere fondi, sviluppando una pipeline di
opportunità di investimento sostenibile in quanto senza di esso si corre il rischio di
generare le cd pratiche di greenwashing
40
. La tassonomia colma il divario tra gli obiettivi
internazionali e le pratiche di investimento, segnalando chiaramente i tipi di attività che
sono coerenti con gli obiettivi di transizione, adattamento e altri obiettivi ambientali a
basse emissioni di carbonio. Essa permette agli investitori e agli emittenti di risparmiare
tempo e denaro perché dopo un’attenta analisi dei criteri (elaborati da esperti del settore
39
Morningstar, Una tassonomia UE per le attività eco-sostenibili.
40
Comportamenti solo all’apparenza virtuosi e utilizzati solamente come leva per il marketing dei prodotti.
34
ambientale e industriale) essi si possono concentrare solo su alcune aziende
comprendendo la relazione rischio/rendimento di un investimento. In questo caso gli
investitori e i gestori possono anche sostenere diversi stili e strategie di investimento,
fermo restando che investire in attività ammissibili in tassonomia non è obbligatorio, ma
è un buon esempio da seguire. Gli investitori possono evitare il rischio reputazionale e
garantire che la loro strategia sia solida andando ad esaminare le attività economiche che
compromettono obiettivi climatici, ambientali e sociali più ampi. Un concetto importante
per gli investitori riguarda l’introduzione dei dati ambientali e quindi potranno facilmente
capire quali imprese stanno contribuendo alla transizione a basse emissioni di carbonio e
quali stanno costruendo la resilienza ai cambiamenti climatici. La tassonomia premierà le
aziende che intraprenderanno attività sostenibili dal punto di vista ambientale e aiuterà ad
accedere ai finanziamenti per la R&S.
La tassonomia verrà utilizzata dai soggetti che commercializzano la gestione del
portafoglio, fondi OICR, fondi di investimento alternativi (FIA), prodotti di investimento
basati su assicurazioni (IBIP), prodotti e regimi pensionistici. Essa può essere utilizzata
per esprimere la preferenza di investimento, selezionare le partecipazioni, progettare
prodotti finanziari green, misurare le prestazioni ambientali di un fondo azionario o
obbligazionario o l’utilizzo di proventi derivanti dal finanziamento di progetti green. La
tassonomia non è obbligatoria per le decisioni di investimento, di conseguenza, gli
investitori possono spiegare le loro metodologie alternative nelle loro comunicazioni. Per
ogni prodotto rilevante, gli investitori, dovrebbero indicare la percentuale di investimenti
che finanziano attività ammissibili alla tassonomia (o che sarebbero ammissibili secondo
una metodologia alternativa). Tale obbligo di comunicazione è volto ad allinearsi ai
requisiti della recente approvazione di “Regulation on Disclosures Relating to
Sustainability Risks and Sustainable Investments”. Ai sensi di questo regolamento,
approvato nel maggio 2019, gli operatori del mercato finanziario che offrono un fondo
con obiettivi di sostenibilità devono comunicare quali sono tali obiettivi e le metodologie
utilizzate per valutare, misurare e monitorare i progressi compiuti rispetto a tali obiettivi,
nonché una valutazione dell'impatto complessivo del prodotto finanziario in termini di
sostenibilità. Gli investitori hanno la possibilità di utilizzare la tassonomia per spiegare
come intendono raggiungere uno o più obiettivi ambientali. La tassonomia può essere
utilizzata su base volontaria anche da altri finanziatori, imprese e autorità locali sia
35
all'interno che all'esterno dell'UE, come per esempio le banche potrebbero utilizzare la
Tassonomia per prestiti green, finanziamenti di progetti o prestiti privati. Gli investitori
internazionali potrebbero utilizzare la tassonomia anche nei loro mercati locali, trattando
i criteri come parametro di riferimento per confrontare le attività locali con gli elevati
standard ambientali dell'UE e informando adeguatamente le decisioni di investimento.
Come si può notare nella tabella sottostante ci sono diversi usi della tassonomia e anche
diversi utilizzatori:
Figura 2 – Utilizzatori e usi della tassonomia (Fonte: Sustainable finance TEG report: “Using the taxonomy”)
1.5.1.2) Ruolo degli investitori
Essi devono identificare le attività svolte dalla società, dall'emittente o le attività coperte
dal prodotto finanziario che potrebbero essere ammissibili, poi, per ciascuna attività si
deve valutare se l'impresa o l'emittente soddisfa i criteri pertinenti per un contributo
sostanziale, come ad esempio la produzione di energia elettrica <100g CO2/kWh. Si deve
verificare che i criteri DNSH siano rispettati dall'emittente. Gli investitori che utilizzano
la tassonomia probabilmente utilizzeranno un processo di due diligence, come il processo
36
di revisione della performance delle partecipazioni sottostanti e questo processo serve
principalmente per evitare qualsiasi violazione delle tutele sociali minime previste dal
regolamento della tassonomia all’articolo 13. Ultimo step consiste nel calcolare
l'allineamento degli investimenti con la tassonomia e preparare le informazioni a livello
di prodotto d'investimento. Affinché la tassonomia funzioni, gli investitori avranno
bisogno di dati sulle prestazioni delle società o degli emittenti in base ai criteri di attività
della tassonomia.
I mercati dei dati richiederanno un certo tempo per svilupparsi man mano che gli emittenti
e le società di ricerca e di rating ESG svilupperanno i loro sistemi. I dati che saranno
necessari comprendono:
A. “Ripartizione delle entrate per attività fiscalmente ammissibili o ripartizione
delle spese per attività fiscalmente ammissibili;
B. Prestazioni rispetto ai criteri tecnici di screening, o ai dati di gestione ambientale,
ove ciò costituisca un indicatore accettabile della conformità ai criteri tecnici di
screening, compresa la valutazione del DNSH;
C. Dati gestionali su tematiche sociali: Politiche in materia di diritti del lavoro,
sistemi di gestione, audit, relazioni”.
Oltre ciò, gli investitori, per capire se un’attività contribuisce o meno all’adattamento dei
cambiamenti climatici, dovrebbero applicare tre principi:
• Principio 1: “L'attività economica deve ridurre il più possibile e con il massimo
impegno, tutti i rischi fisici materiali del clima. L'attività deve integrare misure
volte a ridurre tutti i rischi climatici fisici materiali posti dall'attuale variabilità
meteorologica e dai futuri cambiamenti climatici”.
• Principio 2: “L’attività economica deve essere coerente con le esigenze di
adattamento del settore e non deve andare contro uno dei sei obiettivi”.
• Principio 3: “L’attività economica ha risultati legati all'adattamento che possono
essere definiti e misurati utilizzando indicatori adeguati. Ove possibile, i risultati
delle attività di adattamento dovrebbero essere monitorati e misurati sulla base di
indicatori definiti per i risultati dell'adattamento”.
37
1.5.1.3) Come funzionerà la tassonomia con i green bond?
I green bond sono obbligazioni la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto
positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti
pulite, l’uso sostenibile dei terreni ecc. Gli emittenti, investitori e intermediari hanno
deciso di dare vita ai Green Bond Principles (GBP), i quali rappresentano un framework
internazionale per i green bond e il TEG ha proposto nella sua relazione un potenziale
Green Bond Standard UE (EU GBS). Il GBS consente agli emittenti di emettere debito
in linea con la tassonomia e, all'investitore di investire in strumenti di debito allineati in
modo semplice e sicuro. L’EU GBS offre agli operatori del mercato (emittenti, investitori,
revisori esterni, autorità pubbliche e società civile) quattro strumenti e pratiche:
1. Definizione di green projects;
2. Green bond framework;
3. Mandatory verification;
4. Mandatory reporting on;
Figura 3 – EU Green Bond Standard (Fonte: Sustainable finance TEG report: “Using the taxonomy”)
Il regolamento della tassonomia è coerente con l’accordo di Parigi e stabilisce che essa
deve contribuire ad evitare pericolose interferenze antropogeniche con il sistema
climatico. La strategia della Commissione Europea è attualmente in discussione negli
Stati membri dell’UE e prevede una strategia di decarbonizzazione a lungo termine ossia
che l’UE debba puntare alla neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e in
particolare mira alla riduzione di gas serra dell’80-95% rispetto ai livelli preindustriali
del 1990.
38
Ovviamente ogni Stato contribuisce in maniera differente e prima di arrivare a
considerare il 2050, l’UE e i suoi Stati membri devono raggiungere gli obiettivi vincolanti
per il 2020 e il 2030.
1.5.1.4) Valutazione dei danni significativi
Per quanto concerne l’analisi della valutazione dei danni significanti recati all’ambiente
è stata effettuata l’analisi “Do No Significant Harm”, la quale ha il compito di assicurare
che i criteri tecnici di screening e la stessa tassonomia non contengano attività
economiche che compromettano gli obiettivi ambientali prestabiliti con un approccio
incentrato sull’individuare pratiche e criteri mediante i quali è possibile mitigare i
potenziali danni agli obiettivi ambientali. Il TEG ha sviluppato una tabella che fornisce
informazioni chiave sull’ammissibilità delle attività alla tassonomia come per esempio la
costruzione di nuovi edifici:
Figura 4 – Esempio di attività ammessa ai criteri della tassonomia (Fonte: Sustainable finance TEG report: “Using the
taxonomy”)
Questa attività è stata selezionata perché può dare un contributo sostanziale alla
mitigazione dei cambiamenti climatici. Poiché vi sono potenziali impatti negativi
sull'adattamento ai cambiamenti climatici, sull'acqua, sui rifiuti, sull'inquinamento e sugli
ecosistemi, essi devono essere affrontati dall'azienda che conduce questa attività affinché
l'attività sia considerata fiscalmente ammissibile.
La tassonomia aiuta a definire tutte le attività che rimarranno in un’economia a emissioni
zero (almeno) nel 2050 e i modi per realizzare questa transizione rimangono a
disposizione delle imprese, dei cittadini e dei responsabili politici a livello UE, dei suoi
Stati membri e delle città. Per esempio, il modo in cui un sistema elettrico viene de-
carbonizzato può essere differente per ogni stato membro a seconda delle caratteristiche
39
e delle risorse disponibili, quindi è anche compito degli investitori, in base a queste
caratteristiche, quali aziende o progetti finanziare. Un’attività ammissibile alla
tassonomia può contribuire al percorso di transizione di un singolo paese o regione solo
se ovviamente è anche coerente con la transizione dell’intero sistema di cui l’attività fa
parte. Il compito degli investitori è di considerare i sistemi globali di cui fanno parte le
attività e i percorsi di transizione locale e scegliendo di finanziare le attività più coerenti
con la transizione dell'intero sistema nel loro contesto specifico, gli investitori possono
massimizzare l'impatto sulla sostenibilità dei loro investimenti, in quanto le singole
attività multiple si rafforzano a vicenda e portano a maggiori benefici combinati.
1.3.4) TEG report: “PROPOSAL FOR AN EU GREEN BOND STANDARD”
Per sostenere maggiormente il finanziamento della crescita sostenibile, la Commissione
Europea ha pubblicato il cd “The Action Plan”, il quale definisce una strategia globale
per collegare ulteriormente la finanza alla sostenibilità mediante la creazione di norme ed
etichette per i prodotti finanziari green. In particolare, il piano d'azione mira a:
1. Riorientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili per conseguire una
crescita sostenibile e inclusiva;
2. Gestire i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici, dall'esaurimento
delle risorse, dal degrado ambientale e dalle questioni sociali;
3. Promuovere la trasparenza e il lungo termine dell'attività economica e finanziaria.
A giugno 2018 la Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti tecnici sulla
finanza sostenibile, il TEG, il quale ha un mandato di un anno, incentrato sul settore
finanziario, con il compito di assistere quattro aree chiave del piano d'azione attraverso
lo sviluppo di:
1. un sistema di classificazione unificato per le attività economiche sostenibili;
2. un Green Bond Standard dell'Unione Europea (UE-GBS);
3. un benchmark per le strategie di investimento a basse emissioni di carbonio;
4. delle linee guida per migliorare la divulgazione delle informazioni relative al
clima da parte delle imprese.
L’obiettivo principale del TEG consiste nel creare delle linee guida per l’utente su come
interpretare la tassonomia all’interno dell’UE-GBS e inoltre esso afferma che le misure