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Testate le potenzialità dell’e-commerce attraverso il sito di aste on-line di ebay, il
passo successivo diventa quello di creare un sito web dedicato al commercio
elettronico. Questa soluzione non solo consente indiscutibili vantaggi economici
(terminato l’utilizzo della piattaforma commerciale di ebay viene meno l’obbligo di
pagamento delle commissioni di inserzioni e di quelle finali calcolate sul prezzo di
vendita), ma permette, soprattutto, maggiore autonomia ed indipendenza.
Una volta raggiunta la creazione di un sito web dedicato all’e-commerce, le
caratteristiche e i vantaggi di ebay non vengono accantonati. L’obiettivo è quello di
utilizzare ancora una volta la notorietà di ebay e la sua capacità di attrarre sempre
nuovi potenziali acquirenti on-line. La piattaforma di ebay, secondo i nostri progetti,
svolgerà il ruolo di vetrina promozionale dove verranno offerte modeste quantità dei
prodotti forniti dai nostri clienti. Il fine ultimo di questa strategia è quello di indirizzare
un utente di ebay che ha acquistato uno o più prodotti gestiti da β-commerce verso i
siti privati dedicati all’e-commerce dei nostri clienti. A questo punto la qualità degli
articoli offerti e del servizio fornito costituiranno le discriminanti capaci di rendere il
visitatore di questi siti e-commerce un acquirente abituale.
In questo modo qualunque produttore avrà la possibilità di creare un canale di
vendita alternativo che, con lo scorrere del tempo e la diffusione delle vendite on-line
in campo privato come in quello pubblico, potrà trasformarsi nel principale canale
commerciale, consentendo significativi risparmi economici.
Attraverso la creazione di questo elaborato ho potuto apprezzare appieno
l’importanza di eseguire un business plan prima di sviluppare qualsiasi progetto
imprenditoriale. Infatti, come si può apprendere attraverso la lettura di queste pagine,
un’opportuna analisi di mercato ha evidenziato i limiti e le difficoltà dell’idea
imprenditoriale di partenza e ha condotto ad un progetto valido e realizzabile.
Questo elaborato, nelle prime battute, descrive brevemente le caratteristiche di un
business plan, i vantaggi che scaturiscono dalla sua stesura e le sezioni che lo
compongono.
Si passa, quindi, a presentare lo scenario di riferimento in cui si calerà la società β-
commerce. Vengono presentate alcune definizioni di commercio elettronico,
soffermandosi sulle opportunità economiche e sulle diverse tipologie di commercio
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elettronico; inoltre vengono presentati due casi reali consolidati nell’e-commerce.
Nello stesso capitolo viene presentato brevemente anche ebay, sottolineandone le
peculiarità, le modalità di utilizzo e i molti servizi offerti dalla piattaforma.
A questo punto viene presentata l’idea imprenditoriale iniziale, i limiti e le difficoltà
incontrate fino a giungere ad illustrare la soluzione imprenditoriale progettata.
A partire dal quarto capitolo inizia la trattazione vera e propria del business plan.
Innanzitutto, si è resa necessaria una definizione del mercato in cui β-commerce
avrebbe operato: si è osservato lo sviluppo, le opportunità di inserimento e il fatturato
complessivo del settore.
A seguire ho illustrato le mie decisioni nella scelta delle categorie merceologiche da
trattare e nei domini di ebay in cui operare, motivandole con dati raccolti in svariati
siti internet che ho elaborato successivamente. Ho illustrato nel dettaglio la
metodologia di analisi adottata per effettuare la determinazione delle categorie
merceologiche e dei diversi domini di ebay e anche la metodica utilizzata per
effettuare le analisi statistiche dei diversi settori merceologici.
Di fondamentale importanza è stato dimensionare i potenziali clienti e i probabili
concorrenti e riunirli in gruppi. Data la nuova costituzione di questa società e le
difficoltà di avvio tipiche per ogni nuova impresa è stato fondamentale prendere in
considerazione tutti i possibili concorrenti e restringere l’insieme dei potenziali clienti.
Al fine di non disperdere troppe energie e denaro ho deciso di considerare, per
ragioni puramente geografiche, come potenziali clienti solamente quelli con sedi
presenti nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia.
Una volta definito sotto tutti gli aspetti l’ambiente esterno che avrebbe circondato la
nuova società, evidenziandone le opportunità di guadagno e le minacce, ho illustrato
il servizio che β-commerce avrebbe offerto a tutti i suoi clienti.
Ho previsto che la società avrebbe sviluppato due differenti linee di business: la
prima operante sul sito di ebay, la seconda completamente dedicata all’e-commerce.
La prima linea di business avrebbe offerto ai propri clienti le capacità e le
competenze per gestire al meglio le vendite di articoli sul sito di ebay, mettendo a
disposizione anche diversi servizi opzionali che avrebbero fatto risparmiare ai clienti-
produttori tempo ed energie. La seconda linea di business si sarebbe dedicata,
invece, alla fornitura di competenze e conoscenze per la creazione e la gestione di
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nuovi siti riservati al commercio elettronico e alla gestione di siti e-commerce
incapaci di ottenere risultati positivi.
A questo punto ho iniziato a descrivere la parte più progettuale del business plan,
definendo la politica di prezzo e quella di distribuzione del servizio, la tempistica del
processo, il flusso informativo all’interno della società e le procedure di spedizione.
Ho illustrato nel dettaglio l’organizzazione aziendale (esplicitando i compiti e le
caratteristiche di ogni divisione), la forma giuridica e societaria in cui l’azienda si
sarebbe costituita, ho descritto il personale esterno che β-commerce avrebbe
assunto, definendo i cardini dei diversi rapporti di collaborazione e le specifiche
politiche di incentivazione.
Attraverso numerose tabelle ho illustrato il piano delle vendite previste e il piano di
acquisizione dei clienti e del personale, progettati secondo le stime e le analisi
eseguite precedentemente.
Nel capitolo sesto viene presentato il piano finanziario, ovvero il documento capace
di far risaltare agli occhi del lettore la validità e la fattibilità economica di un’idea
imprenditoriale. In questa sezione sono presentate le tavole dei costi sostenuti dalla
società, quelle delle capitalizzazioni, degli investimenti e degli ammortamenti, il
prospetto del flusso di cassa e i documenti tipici dell’informativa aziendale, ovvero
stato patrimoniale e conto economico.
La società progettata è stata in grado di raggiungere buoni risultati sia dal punto di
vista economico che da quello finanziario. Nei tre anni di osservazione su cui è stato
basato il business plan β-commerce ha raggiunto e mantenuto utili d’esercizio e
flussi di cassa sempre positivi e crescenti. Inoltre, ognuna delle due linee di business
è stata capace di generare ricavi sempre maggiori dei costi ad essa imputati: questo
dato, nel caso in cui si volesse rendere concreta questa idea progettuale, evidenzia
come (almeno per i tre anni di osservazione) nessuna delle due linee di business
dovrebbe registrare risultati tali da richiederne l’eliminazione e, quindi, la
riprogettazione di parte del modello.
La presenza di un’elevata cassa è stata prevista fin dall’inizio. infatti, ero
consapevole del fatto che β-commerce avrebbe operato in un settore dove non
sarebbero stati necessari ingenti investimenti ma, piuttosto, un certo impegno
economico per formare un adeguato team di lavoro. Il personale interno come quello
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esterno, con la sua professionalità e il suo know how, rappresenta il vero motore di
questa società.
Inoltre, il fatto di non dover sostenere costi di produzione, di incassare solamente
quando si è portata a termine una transazione (relativa ad articoli non di proprietà), il
modesto apporto di capitale richiesto ai soci e, soprattutto, la politica di pagamento
che impone che i versamenti sul conto corrente del produttore da parte di β-
commerce vengano effettuati solamente dopo almeno trenta giorni dalla vendita sono
sicuramente aspetti che incidono fortemente sulla dimensione finale della cassa di
questa società. Infine, la mission stessa di β-commerce, ovvero sfruttare ebay per
evitare onerose spese di web marketing, rappresenta un altro fattore determinante
che giustifica la redditività di questa impresa.
Marco Andrini
Capitolo Primo Il Business Plan
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Capitolo primo
Il business plan
1. Il Business Plan: una veduta d’insieme
1.1. L’introduzione al Business Plan
Un business plan, in una visione molto semplicistica dell’argomento, è la
rappresentazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniali di un progetto
aziendale sulla corrente gestione di un’impresa.
Un business plan si presta ad un vasto numero di tipologie di progetto:
dall’investimento in impianti produttivi all’investimento puramente finanziario, dal
lancio di un nuovo prodotto all’aggressione di un nuovo mercato, dall’avvio di una
campagna pubblicitaria alla modifica in corso d’opera di un progetto precedente, e
molti altri casi.
Esso si fonda sull’individuazione di alcune ipotesi di lavoro, sulla traduzione di tali
ipotesi in dati qualitativi e quantitativi e sull’elaborazione di tali dati secondo
determinate tecniche più o meno raffinate. La fase successiva consiste
nell’interpretazione dei risultati ottenuti al fine di assumere decisioni, che possono
indurre colui che redige il business plan a orientare diversamente i propri orizzonti
oppure insistere nel progetto iniziale. Il progetto aziendale cresce e si sviluppa
contestualmente alla stesura del business plan, fino all’elaborazione della decisione
conclusiva.
Un business plan è un importante strumento di crescita professionale che stimola
l’impresa che lo realizza a rapportarsi al futuro, a confrontarsi con le realtà che la
circondano, a esaltare la comunicazione all’interno e all’esterno dell’impresa stessa,
Capitolo Primo Il Business Plan
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a pensare in termini di valore creato e a valutare attentamente la formula
imprenditoriale e, quindi, anche la strategia
La traduzione letterale di business plan può essere “piano di affari”, al quale di solito
si preferisce “piano aziendale”. Questo termine non sembra mostrare necessità di
traduzioni in quanto, da molto tempo, è entrato a far parte del linguaggio comune in
molti settori lavorativi.
Il business plan deve generalmente comprendere un ciclo a medio termine, di solito
da uno a tre o cinque anni (dal quale poi disporre i piani operativi), ed un altro a
lungo termine che comprenda tutto l’orizzonte strategico. Il piano a medio termine,
centrato sul ciclo più breve, si appoggia sui presupposti di base e sulle previsioni dei
ricavi, costi e profitti dei prossimi tre o cinque anni ed è più che sufficiente per
tracciare un percorso oltre ad essere il più realistico.
Il Business Plan è uno strumento operativo che, in modo organico e sistematico,
esplicita tutti gli elementi che compongono qualsiasi progetto imprenditoriale, per
poterli pianificare, analizzare ed individuare eventuali punti critici e valutare le
possibili ricadute, dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Il Business Plan
rappresenta non solo uno strumento di pianificazione, ma anche di comprensione,
controllo e comunicazione che, debitamente utilizzato, offre un’opportunità
fondamentale per analizzare tutte le fasi della vita di un’azienda, dalla nascita fino al
suo successivo sviluppo.
Il Business Plan consente di valutare tutte le possibili conseguenze che derivano
dalla realizzazione di diverse strategie produttive, organizzative, commerciali e
finanziarie.
La struttura di un business plan è composta di solito di due parti distinte:
9 una prima parte descrittiva, dove vengono illustrati ed analizzati gli aspetti
fondamentali che caratterizzano il progetto imprenditoriale;
9 una seconda parte analitico-numerica, il cui scopo è di individuare, attraverso
proiezioni economico-finanziarie, i risultati attesi dell’iniziativa e l’impatto che
potrà avere sulla struttura aziendale, se il progetto riguarda un’impresa già
esistente.
Capitolo Primo Il Business Plan
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Un Business Plan valido dovrebbe essere sempre composto da queste due parti, che
risultano tra loro complementari. Infatti predisporre un Business Plan in modo solo
descrittivo e non supportandolo con degli adeguati riscontri numerici, non fornisce a
questo documento il valore e l’attendibilità richiesti perché il progetto esposto venga
presa in seria considerazione da chi di dovere. Può accadere che il progetto risulti
interessante e valido nei contenuti trattati, ma potrebbe dimostrarsi finanziariamente
inattuabile, il che potrebbe compromettere il felice svolgimento del progetto. Allo
stesso modo un Business Plan che espone solo dati numerici risulterebbe
incomprensibile ad un osservatore che non vi abbia lavorato: non potrebbe
rappresentare in modo concreto e compiuto l’iniziativa e non sarebbe in grado di
rendere chiari gli obiettivi perseguiti, le strategie che si dovranno attuare, i punti di
forza e le criticità del progetto.
Solamente la commistione di dati numerici e di opportune descrizioni è in grado di
fornire al lettore di un business plan la piena consapevolezza del progetto che si
intende realizzare.
Non esiste un “vademecum” che descriva passo a passo la realizzazione di un
business plan e che cataloghi gli argomenti da trattare e quali, invece, da evitare.
Ogni tipologia di progetto aziendale richiede un diverso modello di business plan e,
anche all’interno di una stessa tipologia di progetto aziendale, ogni documento si
differenzia da tutti gli altri per le specifiche che ogni realtà presenta. Spetta alla
sensibilità professionale e al buon senso dell’autore del business plan inserire tutti gli
elementi che ritiene più efficaci per la valutazione e la rappresentazione del progetto
imprenditoriale, in funzione delle finalità stabilite.
E’ comunque semplice individuare alcuni argomenti cardine che devono trovare
adeguato spazio, nella forma e nei contenuti, all’interno di un business plan, anche in
quanto rappresentano argomenti centrali nella vita di un’impresa; essi sono:
9 una sintesi del progetto imprenditoriale;
9 un’analisi delle motivazioni di base che ne rendono interessante o
necessaria l’attuazione;
9 un’analisi del mercato di riferimento;
Capitolo Primo Il Business Plan
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9 le strategie produttive e commerciali che l’impresa pone e porrà in essere per
mantenere e accrescere la propria competitività su tale mercato;
9 i risultati attesi, in termini di proiezioni economico-finanziarie, dalla
realizzazione del progetto alle sue ricadute sulla struttura aziendale esistente.
In altri termini, bisogna quindi spiegare cosa vogliamo fare, perché è opportuno farlo,
qual è l’ambiente competitivo esterno in cui ci muoviamo, come pensiamo di essere
competitivi sul mercato, quanti ritorni economici e finanziari ci aspettiamo dal
progetto che ci proponiamo di porre in essere. Questi aspetti, che richiederanno un
serie di valutazioni e considerazioni, rappresentano i punti cardine dai quali un
imprenditore non dovrebbe mai prescindere quando effettua una valutazione della
propria impresa. A fianco di questi elementi, quando il business plan dovrà essere
utilizzato per fini esterni ne troveremo altri comunque fondamentali, che hanno lo
scopo di far conoscere l’impresa e i suoi promotori, a descrivere la struttura
aziendale, a illustrare prodotti e servizi realizzati, a esplicitare i fabbisogni esterni e
tutto ciò che potrà essere utile alla comprensione dell’iniziativa da parte del soggetto
nelle varie fattispecie coinvolte.
Il business plan consente di fornire una vera e propria “fotografia” della situazione
dell’azienda nel suo complesso. Per questo motivo la sua stesura deve essere
particolarmente curata ed esaustiva, sia nel contenuto che nella forma di
presentazione: le notizie e le idee riportate nel business plan devono essere precise
e dettagliate, ma al tempo stesso anche innovative ed accattivanti. Da non
sottovalutare è l’aspetto formale: l’impostazione grafica, la cura del layout di pagina,
la forma ortografica e grammaticale sono tutti aspetti che possono contribuire, anche
in maniera determinante, a fornire un quadro positivo o negativo della realtà
aziendale.
Molte delle cause che provocano il rifiuto di finanziamenti per un progetto sono
spesso rintracciabili già alla prima lettura del business plan. La prima è sicuramente
la scarsa credibilità dell’idea, del progetto o dell’imprenditore, riconducibile alla
difficoltà di implementazione del progetto, al carente interesse manifestato dal
mercato e all’assenza nel progetto di un vantaggio competitivo.
Capitolo Primo Il Business Plan
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I finanziatori sono scoraggiati, inoltre, da quei piani aziendali che presentano una
scarsa redditività prospettica, un’assenza di vantaggio temporale specifico (time to
market) rispetto al mercato, uno scarso dinamismo ed esperienza (il cosiddetto track
record) da parte del management team o, infine, la sensazione di mancanza di
chiarezza, lealtà e trasparenza nei rapporti.
1.2. Le principali funzioni del Business Plan
Il business plan serve, prevalentemente, all’imprenditore in quanto traccia la strada
da percorrere per raggiungere gli obiettivi prestabiliti ( di rendimento, livelli
d’investimento e cash-flow ). Inoltre può essere visto come un biglietto di
presentazione all’investitore, infatti esso è la base per la richiesta del capitale di
rischio e quindi è, spesso, per l’imprenditore il primo strumento di contatto con
l’investitore istituzionale. Questo documento rappresenta il biglietto di presentazione
dell’imprenditore , dell’impresa e del progetto.
Le funzioni cui un business plan deve adempiere sono molteplici. La tabella
sottostante elenca le principali funzioni che svolge il piano aziendale sia da un punto
di vista interno alla società che esterno alla stessa. E’ doveroso precisare però che,
anche quando risponderà a quelle che sono identificate come funzioni esterne, un
business plan dovrà prima di tutto servire al vertice imprenditoriale come analisi
interna per la verifica di fattibilità di ciò che si intende realizzare. Allo stesso modo è
importante sottolineare come delle valutazioni svolte a fini interni possano essere
sottoposte, in un secondo momento, a terzi per coinvolgerli nel progetto
imprenditoriale.
Capitolo Primo Il Business Plan
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Funzioni Interne Funzioni Esterne
Strumento di analisi per valutare la
fattibilità di una nuova iniziativa.
Richiedere finanziamenti esterni
Strumento di pianificazione per
valutare nuovi programmi
d’investimento.
Concorrere ad agevolazioni
pubbliche
Strumento di monitoraggio e
controllo delle dinamiche di
sviluppo dell’attività
Promuovere nuovi rapporti
commerciali.
Strumento di apprendimento e
approfondimento interno
Conseguire certificazioni ambientali
e di qualità.
Tabella 1.1 Le funzioni del Business Plan
1.3. A chi e a cosa serve il Business Plan
È opinione diffusa che il business plan sia uno strumento da predisporre solo per
finalità esterne, come la richiesta di un finanziamento, di una agevolazione o di una
certificazione ambientale.
A volte, addirittura, viene visto come un onere da sopportare per ottenere l’obiettivo
prefissato; proprio per questi motivi, spesso, viene predisposto in modo affrettato,
con considerazioni incongruenti, con ritorni economici a volte troppo modesti, a volte
troppo ottimistici per essere considerati attendibili.
Questo modo di operare esula dalle reali finalità di un business plan e non consente
di favorire dei vantaggi che scaturiscono da questo documento. Redigere un
Business Plan corretto, infatti, serve innanzitutto all’imprenditore, o al gruppo
imprenditoriale, per valutare la fattibilità di qualsiasi iniziativa per capire se le
opportunità a essa correlate sono superiori ai rischi cui si andrà ineluttabilmente
incontro e per individuare un’adeguata copertura finanziaria.
Nella corretta gestione di un’impresa, l’approssimazione progettuale rappresenta
probabilmente il rischio maggiore.
Capitolo Primo Il Business Plan
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La competitività di un’azienda, invece, discende spesso dalla sua capacità di
pianificare, prevenire o anticipare gli eventi, intesi sia come rischi che come
opportunità di crescita. Un progetto imprenditoriale che non risulti accuratamente
pianificato può abortire sul nascere e causare il fallimento di una nuova iniziativa, ma
può anche compromettere seriamente un’azienda già avviata. Tra le principali cause
di crisi finanziarie delle imprese italiane vi è proprio la realizzazione di investimenti
che non sono adeguatamente analizzati in tutte le loro problematiche e criticità.
Redigere un piano d’impresa non serve solo all’imprenditore per avviare una nuova
attività o pianificare un rilevante programma di investimenti, ma anche per monitorare
l’andamento della propria azienda, per coglierne le possibili dinamiche di sviluppo,
per definire e aggiornare periodicamente le strategie d’impresa.
Il Business Plan costringe l’imprenditore a prendere in considerazione aspetti
specifici e importanti per la gestione dell’azienda, assolvendo anche ad una funzione
di auto-apprendimento e approfondimento interno di tematiche che altrimenti
sarebbero state trascurate.
Svolte queste funzioni interne, il business plan trova un suo concreto utilizzo anche
all’esterno dell’impresa come efficace e diretto mezzo di comunicazione rivolto
all’ottenimento di determinati obiettivi. Ogni business plan si riferisce ad un ventaglio
molto eterogeneo di realtà che presentano finalità molto diverse fra loro, quindi
accanto agli argomenti comuni da sviluppare in qualsiasi business plan, ve ne sono
altri che meritano di essere trattati più o meno approfonditamente a seconda del
nostro progetto. Questo non vuol dire che è necessario redigere un business plan ad
hoc diverso per ogni situazione; questo ci farebbe travisare la realtà dei fatti. La
singola situazione ci porterà a porre in evidenza quegli elementi e quelle risposte che
più efficacemente si prestano a chiarire gli argomenti affrontati.
Un business plan svolge tre ruoli molto importanti:
9 viene utilizzato come strumento di pianificazione e gestione di impresa.
Un business plan è un documento che deve essere sempre aggiornato. Le
sue continue revisioni sono dovute alla frequenza con cui lo scenario interno
di un’azienda, così come le condizioni esterne, possono mutare con il passare
Capitolo Primo Il Business Plan
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del tempo. Il business plan serve soprattutto per stabilire una linea di
orientamento unitaria e coerente con tutti i livelli dell’impresa. Naturalmente,
nella stesura di un business plan, sono avvantaggiate le imprese già avviate,
in quanto possono basare le loro analisi su serie storiche ed esperienze ben
consolidate.
9 viene utilizzato come strumento di verifica a consuntivo per valutare le
performance dell’impresa in un circoscritto arco temporale. I
l costante lavoro di verifica ed aggiornamento del business plan è il
presupposto indispensabile per la verifica dello scostamento tra i risultati attesi
e quelli effettivamente raggiunti. Risulta fondamentale fare delle proiezioni il
più possibile “realistiche”, in modo da non deludere le aspettative. I possibili
finanziatori sono più facilmente convincibili da risultati in linea con le previsioni
o addirittura superiori alle previsione stesse rispetto a risultati distanti dalle
performance previste.
9 viene utilizzato come strumento finanziario.
La necessità del reperimento delle risorse finanziarie è forse la necessità più
importante che spinge le imprese alla redazione di un business plan. Questo
documento offre ai potenziali finanziatori, infatti, una visione di insieme
dell’impresa sia da un punto di vista organizzativo che gestionale e strategico.
I principali casi che richiedono la stesura di un business plan sono i seguenti:
9 promuovere una nuova iniziativa imprenditoriale
9 investire in un’azienda esistente
9 analizzare le dinamiche di sviluppo di un’azienda
9 accedere al credito bancario
9 richiedere agevolazioni pubbliche
9 promuovere nuovi rapporti commerciali
9 ottenere certificazioni di qualità o ambientali
Capitolo Primo Il Business Plan
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1.3.1. Gli obiettivi
Il business plan deve porsi i seguenti obiettivi:
9 descrivere qual è la visione strategica e l’obiettivo imprenditoriale unificante.
9 identificare la missione aziendale, cioè i singoli obiettivi da raggiungere per
realizzare la visione strategica e i mezzi da utilizzare.
9 descrivere la situazione attuale, offrendo anche una sintesi dei dati
economico-finanziari storici, relativi agli ultimi tre anni, e prospettici, mediante
l’utilizzo di rendiconti finanziari, conti economici, stati patrimoniali e indici di
analisi finanziaria.
9 esprimere con chiarezza gli obiettivi che si intendono raggiungere e le
modalità per perseguirli.
9 verificare la coerenza tra le singole azioni indicate ed, in particolare, tra
descrizione dell’attività e conseguenti costi di investimento e di gestione.
1.3.2. L’orizzonte temporale
Per quanto riguarda l’orizzonte temporale da prendere in considerazione per un
business plan, bisogna considerare che esso varia in funzione del fatto che il
documento riguardi la realizzazione di un progetto o di un’impresa. Nel primo caso il
periodo temporale di riferimento può coprire l’intera vita del progetto, nel secondo
caso, generalmente, varia da tre a cinque anni, con un grado di analisi molto
dettagliato per il primo anno e un approccio più generico per i successivi anni.
1.3.3. I destinatari del business plan
I principali destinatari di un business plan sono i potenziali finanziatori e investitori
dell’azienda. Infatti una delle principali motivazioni che spingono un’azienda a
realizzare un business plan è la necessità di reperire fonti di finanziamento.
Bisogna tenere ben presente che la redazione di un ottimo business plan da sola non
è sufficiente per ottenere le risorse finanziarie ricercate. Vi sono alcuni elementi che
possono contribuire al felice conseguimento degli obiettivi prefissati:
Capitolo Primo Il Business Plan
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9 L’immagine societaria: l’immagine che la società si è costruita negli anni in
termini di affidabilità, solvibilità, correttezza e capacità manageriali è un
aspetto che i potenziali investitori tengono molto in considerazione.
9 La valutazione economica: è necessario che il business plan sottolinei e
dimostri che i flussi di cassa generati in un determinato periodo coprano gli
esborsi iniziali.
9 Garanzie: bisogna anche considerare che i potenziali finanziatori possano
richiedere delle garanzie economiche a salvaguardia del capitale concesso in
caso di insuccesso. Le garanzie richieste possono essere pegni, ipoteche o
anche fideiussioni.
Un aspetto che verrà preso in grande considerazione da parte dei potenziali
finanziatori è la quota di capitale impegnata direttamente dall’imprenditore nel
progetto.
Dal punto di vista di un finanziatore un considerevole apporto di capitale da parte
dell’imprenditore rappresenta la migliore garanzia del suo impegno e della sua
onestà e, quindi, del probabile successo del progetto.