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INTRODUZONE
Il presente elaborato si propone l’obiettivo di analizzare il concetto di
innovazione strategica, nella fattispecie il lavoro verterà su una corrente di
pensiero che ha totalmente rivoluzionato l’approccio alla strategia competitiva: la
Strategia Oceano Blu.
Sin dagli albori dell'era industriale, le imprese non hanno fatto altro che
combattere strenuamente la concorrenza per cercare di accaparrarsi un fetta nel
mercato.
Del resto la concorrenza è da sempre considerato un elemento positivo, capace di
autoregolare le dinamiche del mercato ed è proprio su questo fattore che si fonda
il pensiero strategico tradizionale.
Col passar del tempo, però, le imprese sono aumentate a dismisura e per di più
gli innumerevoli sviluppi tecnologici non hanno fatto altro che accentuare il
fenomeno della globalizzazione.
Di conseguenza, la fetta è divenuta via via più piccola, diminuendo, di
conseguenza, i margini di profitto e trasformando l’arena competitiva in un vero
e proprio Oceano insanguinato.
A questo punto, viene quasi naturale chiedersi quali potrebbero essere le
prospettive di crescita se, invece di combattere questa guerra senza frontiere, le
aziende fossero in grado di operare in uno spazio di mercato incontestato, senza
l’asfissiante pressione della concorrenza?
A seguito della crisi delle “tigri asiatiche” del 1997 e della crisi finanziaria
globale del 2007 è emerso il bisogno di un cambiamento radicale, che
permettesse alle aziende di oltrepassare le proprie difficoltà.
A sostegno di queste aziende W. Chan Kim e Renée Mauborgne, dopo aver
analizzato più di trenta settori in un arco temporale di oltre cento anni, hanno
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messo a punto un modello sistematico, capace di ridefinire i confini del mercato
e di sfruttare queste nuove opportunità, creando la cosiddetta Strategia Oceano
Blu.
La strategia si basa sul pensiero militare cinese, sostanziato da Sun Tzu secondo
cui la massima abilità dello stratega sta nel “vincere senza combattere”.
Così come descritta nell’omonimo bestseller, questo approccio strategico
permette una crescita profittevole, capace di sottrarsi alle dinamiche classiche
della concorrenza, tramite l’implementazione di mosse strategiche creative ed
innovative.
Seguendo il principio sintetizzato da Tom Peters con il motto “Distinct or
Extinct”, la strategia fa notevole uso di strumenti di visualizzazione, al fine di
facilitare e guidare passo passo l’intero management verso la differenziazione
della catena del valore del proprio sistema prodotto.
Innumerevoli sono le imprese che nel corso dei decenni hanno fatto uso, anche
inconsciamente, di questa strategia (da Ford a Ryanair, passando dal Cirque du
Soleil fino alla Apple).
In questa tesi il focus sarà posto sul caso aziendale di Netflix, leader mondiale
nella distribuzione di contenuti video online streaming, che grazie alle idee ed
alla caparbietà del proprio CEO, Reed Hastings, ha saputo uscire da un settore
ormai in declino, reinventandosi nella azienda che oggi tutti noi conosciamo.
L’elaborato è stato articolato in tre parti, la prima delle quali cercherà di
esaminare l’approccio tradizionale alla strategia aziendale, approfondendone le
tematiche, nonché gli strumenti analitici introdotti a loro tempo da autori classici
quali Porter, Barney, Normann ed altri.
La seconda parte, invece verterà sui principi e sulle idee fondanti della Strategia
Oceano Blu, caratterizzata anche essa da framework e strumenti analitici che ne
permettono una corretta formulazione e relativa attuazione.
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Infine, nell’ultima parte della tesi, la lente sarà posta su Netflix, analizzandone,
innanzitutto, la storia e l’evoluzione. In seconda battuta l’azienda sarà esaminata
sia con strumenti classici (SWOT Analysis) e sia con gli strumenti tipici della
Strategia Oceano Blu, che metteranno in evidenza tutti quei fattori che hanno
portato questa società al successo.
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CAPITOLO I.
ORIENTAMENTO TRADIZIONALE ALLA STRATEGIA
COMPETITIVA.
1) La Strategia Competitiva.
L’introduzione al primo capitolo sarà dedicata alla Strategia Competitiva in
senso stretto, si cercherà, pertanto, di dare una definizione a questo critico aspetto
aziendale.
Al fine di ottenere una visione più chiara della strategia, si farà ricorso al
cosiddetto “modello delle 5 P”, un valido strumento rappresentativo, pratico per
dare una prima idea della materia.
Infine, a conclusione del capitolo, verrà analizzato il punto di vista di uno dei più
autorevoli esponenti e studiosi dell’economia moderna, Michael Porter.
1.1. Definizione di Strategia.
La strategia aziendale trae le sue origini dall’arte militare, infatti, nella sua
accezione originale, la parola “strategia” deriva dal greco strategheia
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, ovvero,
“l’arte del generale” e veniva adottata per descrivere le tattiche e i piani adoperati
dal generale allo scopo di avere la meglio sul nemico.
Tornando all’ambito aziendale, al fine di ottenere una visione quanto più
completa possibile sul concetto di strategia, verranno analizzate quattro differenti
definizioni che, pur ponendo l’accento su aspetti dissimili, sono da considerarsi
pressoché complementari fra loro.
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Si veda Francesca Jacobone in “Economia dei Sistemi Produttivi” (2014).
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• “Teoria dell'azione di successo in presenza di opposizione consapevole”
tale definizione fornitaci da Luca Desiata
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riesce, con straordinaria lucidità, ad
esprimere la reale essenza della strategia competitiva e a darci un primo quadro
sommario incentrato particolarmente sulla opposizione consapevole, dunque, sui
competitors.
• “La strategia è il fondamento di obiettivi, finalità o scopi, comprende le
politiche ed i programmi atti al raggiungimento di tali obiettivi ed è espressa in
modo tale da definire il settore all’interno del quale l’impresa agisce o dovrà
agire ed il tipo di impresa che è o dovrà essere” Kenneth Andrews
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considera la
strategia uno strumento manageriale atto a identificare gli obiettivi aziendali e a
sostanziare le tattiche per raggiungerli. Inoltre la stessa strategia consente di
definire, al meglio, il posizionamento dell’impresa all’interno del macroambiente
economico.
• “La strategia di un’impresa è l’insieme delle scelte e delle azioni che
determinano il suo posizionamento strutturale realizzato e ricercato
simultaneamente sui diversi mercati di sbocco e nei confronti dei diversi
interlocutori sociali al fine di raggiungere una condizione di equilibrio
complessivo” dunque, il pensiero espresso da Claudio Dematté
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, seppur peculiare
al precedente, introduce un nuovo interessante aspetto, quello della condizione di
equilibrio complessivo, volendo, stavolta, porre il focus sul complesso sistema
degli stakeholders aziendali.
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Si veda Luca Desiata in “Scacchi e strategie aziendali” (2012).
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Si veda Kenneth Andrews in “The concept of corporate strategy” (1971).
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Si veda Claudio Dematté in “Il concetto di strategia” (1990).
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• “La strategia è il disegno che definisce il sistema delle attività aziendali,
orientandole verso obiettivi e risultati comuni”
in questo caso, Giorgio
Invernizzi
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introduce il sistema delle attività aziendali. Quest’ultimo è composto
dalle attività correnti, tipiche della catena di valore e volte al pieno
soddisfacimento degli stakeholders, e dalle attività di set-up, le quali
costituiscono il vettore per il rinnovamento strategico.
1.2. Modello delle “Cinque P”.
Come si è potuto evincere, la strategia aziendale è un sistema complesso,
caratterizzato da molteplici aspetti, la cui comprensione ed identificazione può
risultare quantomeno difficoltosa.
Al fine di semplificare questo processo, Henry Mintzberg elabora un modello
caratterizzato da soli cinque punti essenziali, capaci di esplicitare al meglio tutte
le funzioni di una buona strategia
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.
5
Si veda Giorgio Invernizzi e Vittorio Coda in “La strategia aziendale” (2014).
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Per una trattazione più approfondita si veda Henry Mintzberg in “The Strategy Concept I: Five Ps for
Strategy” (1987).
STRATEGIA
Ploy
Position
Pattern Perspective
Plan
Figura 1.1 – Modello delle 5P di Mintzberg.
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• Plan
La pianificazione è qualcosa che ci viene naturale, essa, infatti, consiste in una
predisposizione consapevole di una serie di attività ed alla identificazione dei
risultati attesi;
• Ploy
Mintzberg afferma che le tattiche volte ad influenzare, contrastare o persuadere i
concorrenti dall’intraprendere o meno determinate azioni, possono essere
considerate parte integrante di una strategia di successo;
• Pattern
Un modello di azione incentrato sulle attività e sulle competenze acquisite con
l’esperienza lavorativa, al quale le persone che lavorano in azienda possono
riferirsi costantemente;
• Position
La strategia permette di identificare una posizione specifica nell’arena
competitiva, nei confronti dei clienti e in relazione ai concorrenti e aiuta a
identificare la propria value proposition;
• Perspective
Una visione orientata al futuro che configura gli obiettivi di lungo termine e
ruolo nei confronti degli stakeholders;
1.3. Visione “Porteriana” di strategia.
Michael E. Porter è uno dei più autorevoli contribuenti alla teoria della strategia
competitiva e nella sua pubblicazione “What is Strategy” pubblicato sulla
Harvard Business Review
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, espone tutto il suo pensiero riguardo la strategia,
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Per una trattazione più approfondita si veda Michael Porter in “What is Strategy” (1996).