6
ripetizioni, rispetto del contenuto e della forma, tono e punteggiatura, la traduzione
dei titoli dei singoli racconti) e la quarta il confronto tra quest’ultimo e le restanti
traduzioni di cui si è a disposizione servendosi degli stessi criteri utilizzati per
Lavagetto.
Inoltre si fornisce una panoramica della traduzione dei titoli e si sceglie per ogni
traduttore un titolo che simboleggia le peculiarità traduttive proprie.
7
Capitolo 1
1.1 La pubblicazione di Betrachtung
Nel 1908, nel primo fascicolo della rivista bimestrale «Hyperion» diretta da
Franz Blei e con editore Hans von Weber uscirono le prime otto prose di Kafka
contrassegnate da numeri romani e riunite sotto il titolo Betrachtung
(“Meditazione”/“Contemplazione”). Solo nel novembre 1912 uscì la raccolta
completa con 18 prose in un’edizione numerata di
800 esemplari che aveva come casa editrice il
Rowohlt Verlag, anche se in quel periodo Ernst
Rowohlt aveva ceduto la ditta a Kurt Wolff. Dopo
pochi mesi essa infatti prese il nome da Kurt Wolff
che era stato socio di Rowohlt. I diciotto schizzi in
prosa furono stampati in un corpo molto grande. Ci
vollero undici anni per esaurire tutte le copie.
Un giorno Kafka dopo aver spedito
Betrachtung a Rowohlt, scrive: «La mia tremenda
calma disturba la mia inventiva. Sono curioso di
sapere come troverò una via d’uscita da questo
stato. Spingere non mi lascio, non so neppure la
strada giusta, che succederà dunque? Son io forse una grossa massa arenatasi
definitivamente nelle mie strade anguste?»
4
. La sua vita si muoveva tra questi due
poli: insicurezza e caccia alla franchezza.
4
Cfr. Franz Kafka, Tagebücher, cit. in Klaus Wagenbach, Franz Kafka. Eine
Biographie seiner Jugend 1883-1912, Francke AG Verlag, Bern 1958, 148-197.
Figura 1 - Copertina del primo
numero in grande formato della
prima annata di «Hyperion».
8
L’editore fornisce notizie importanti sulla pubblicazione in un suo scritto
5
.
Kafka era in viaggio con Max Brod; i due avevano lasciato Praga il giorno prima, e
sulla strada per Weimar avevano fatto tappa a Lipsia, sede della casa editrice di Kurt
Wolff. Legato a questa visita c’è un particolare aneddoto. Si racconta che
l’impressione avuta dall’editore fu quella di Max Brod in veste di impresario che
presenta la sua star allo stesso modo in cui una merce viene presentata al suo futuro
acquirente. Kafka, sempre secondo l’editore, era convinto che non avrebbe mai
potuto soddisfare gli elogi dell’amico. Wolff si rese conto inoltre che Kafka sembrava
volesse difendersi da tutto il mondo esterno giacché perfino la discussione tra i due
avveniva avendo come intermediario Brod. Il giorno stesso l’autore pronunciò una
frase degna di menzione: «Ich werde Ihnen immer viel dankbarer sein für die
Rücksendung meiner Manuskripte als für deren Veröffentlichung»
6
.
Senza l’insistenza di Max Brod il manoscritto non sarebbe mai stato pubblicato. Il
conflitto della pubblicazione dei suoi scritti accompagnò Kafka per tutta la vita: «La
pubblicazione di un mio scarabocchio mi inquieta sempre»
7
. Wolff in una lettera a
Kafka confessa che alla maggior parte degli autori sembra indifferente il destino dei
propri libri dato che si rivolgono agli editori molto raramente, e non di frequente
come lui, e gli assicura che le sue pubblicazioni sono d’alta qualità e per lui
raggiungono la perfezione linguistica
8
. Kafka invece non mostra alcun
apprezzamento per queste sue prime scritture tanto da salvarle ironicamente nel suo
testamento solo per non incomodare gli esecutori testamentari con la sua distruzione,
proibendone tuttavia la riedizione.
5
Kurt Wolff, Franz Kafka, in Franz Kafka, Antologia critica, a cura di Enza Gini,
LED, Milano 1993, pp. 27-34.
6
Cfr. Kurt Wolff, Autoren, Bücher, Abenteuer. (1965), cit. in Hartmut Binder,
Kafka-Kommentar zu sämtlichen Erzählungen, Winkler Verlag, München 1975, p.
117.
7
Cfr. Kurt Wolff, Franz Kafka, cit. in Kafka, Antologia critica, cit., p. 29.
8
Cfr. ivi, p. 30.
9
Lavagetto ci tramanda le parole di Kafka a riguardo: «I pochi esemplari di
Contemplazione possono restare, non voglio imporre a nessuno la fatica di mandarli
al macero, ma nulla di ciò che il volume contiene deve essere ristampato»
9
.
1.2 Analisi generale dei motivi e delle immagini presenti nei
racconti
In queste prose si riflette la crisi del
linguaggio poetico così nitidamente presente
proprio negli scrittori del tempo. La sfiducia di
Kafka era legata al loro carattere dipendente
ancora dalla letteratura del tempo nonché dal
clima espressionista.
Nella prefazione di Paolo Chiarini a un
libro di Maria Bianca Bornmann
10
, si afferma
chiaramente che probabilmente molte situazioni
letterarie delle sue opere siano allegorie
dell’attività stessa dello scrittore. Bisogna però
sottolineare che questa è una delle tante
interpretazioni che non si pone sicuramente
come definitiva. Bornmann nella sua minuziosa
analisi pone attenzione al fatto che lo scrittore
definisce molte delle sue creazioni una
manifestazione dell’esistenza stessa, tanto da dire nelle sue lettere a Felice Bauer che
9
Franz Kafka, Il silenzio delle sirene. Introduzione di Gustaw Herling, tr. it. e cura di
Andreina Lavagetto, Feltrinelli, Milano 1994.
10
Bianca Maria Bornmann, Motivo e metafora nell’opera di Kafka, Istituto Italiano di
Studi Germanici, Roma 1985.
Figura 2 - Kafka all'epoca della
laurea (1906).
10
scrivere è la sua unica «innere Daseinsmöglichkeit». La letteratura di Kafka nasce dal
bisogno di comunicazione e dal desiderio di fissare riflessioni o impressioni del
momento. In una delle lettere l’autore definisce i suoi brevi racconti «ein Stück von
mir»
11
. Per Kafka scrivere è mediazione di vita, filtro di esperienze e, soprattutto di
rapporti umani: è la sua «wesentliche, einzige […] Mitteilung»
12
. Fra le ragioni che
l’autore adduce a giustificazione della propria attività, una delle più frequenti è la
necessità della «Selbstbeobachtung» che è destinata a rimanere lacunosa dato che gli
eventi interiori non si lasciano descrivere come la realtà esteriore. Scrivere per Kafka
rappresenta anche il tentativo di distillare la parte di verità contenuta nei fenomeni.
Un’altra finalità perseguita e non realizzata nella propria opera è quella di riuscire a
comporre qualcosa di unitario.
Attenzione viene rivolta in Bornmann anche a uno dei racconti della raccolta
Betrachtung (Die Abweisung, 29-30). Il rifiuto della ragazza verso il narratore
rappresenta forse l’ispirazione letteraria sfuggente e inaccessibile dell’autore; al
pretendente si rimprovera la scarsa prestanza fisica. In tale racconto si trova inoltre
l’immagine del fluire, spesso presente nei testi dell’autore: «mit einer von der Luft
der Rasenplätze und der sie durchströmenden Flüsse massierten Haut». Un’altra
immagine presente è quella del fuoco. Essa è presente in Kinder auf der Landstraße
(9-14) dove dei bambini trascinano il narratore in un gioco vertiginoso (forse la
prima allegoria kafkiana del suo lavoro): «Feuer im Mund, wie Tiere in den Tropen».
Kafka sapeva benissimo che le sue opere erano di difficile comprensione, ecco
perché si rammaricò del fatto che Felice non avesse apprezzato la raccolta
Betrachtung:
Du müßtest ja nicht sagen, dass es Dir nicht gefällt (das wäre ja wahrscheinlich auch
nicht die Wahrheit), sondern daß du dich bloß darin nicht zurechtfindest. Es ist ja
wirklich eine heillose Unordnung darin oder vielmehr: es sind Lichtblicke in eine
11
Cfr. Franz Kafka, Briefe an Felice, cit. in Bornmann, Motivo e metafora, cit., p. 5.
12
Cfr. ivi, p. 7.
11
unendliche Verwirrung hinein und man muß schon sehr nahe herantreten, um etwas
zu sehn.
13
Le osservazioni strettamente tecniche su stile e composizione che Kafka ha
lasciato non sono pienamente coerenti. La sua attenzione è rivolta alla struttura
narrativa. Il senso stilistico di Kafka rifiuta ciò che è troppo caratteristico e si nota
una mancanza di qualsiasi coloritura locale. Ciò potrebbe sembrare strano
considerando l’apprezzamento dell’autore per l’espressività del teatro jiddish. Egli
capiva che tale lingua aveva radici e tradizioni troppo diverse dalle grandi lingue
letterarie.
Altri due motivi importanti nel testo di Bornmann sono l’assunzione e il
rifiuto. E’ proprio su quest’ultimo che si torna ad analizzare il racconto Die
Abweisung. Il narratore infatti è respinto da una ragazza che al suo invito oppone un
silenzio. Egli s’immagina che lo rimproveri a causa dei suoi mancati meriti, e, a sua
volta, l’accusa di orgoglio eccessivo: la separazione avverrà quasi come per voler
lasciare aperta una futura possibilità d’incontro. Tale motivo costituisce per
Bornmann una invariante del sistema metaforico kafkiano. Si parla cioè di variazioni
di un tema costante che viene ripetuto insistentemente in tutta l’opera. Esso
costituisce probabilmente metafora della coscienza delle possibilità stilistiche e di
una personale vocazione letteraria dell’autore. La ragazza potrebbe infatti
personificare la letteratura. Il rifiuto avviene di solito senza particolare
argomentazione da parte dell’istanza a cui è rivolta la richiesta; in queste situazioni
più che la durezza e l’assurdità del rifiuto appare l’insensatezza della richiesta.
Per Kafka la pratica letteraria ha un carattere davvero problematico. Non è
per lui un’evasione estetica, tanto che viene indicata con Arbeit e non Kunst. A suo
giudizio la creatività gli è negata e i suoi lavori hanno la caratteristica della
frammentarietà. Effettivamente gran parte della sua opera è costituita da grandi e
piccoli frammenti.
13
Cfr. Franz Kafka, Briefe an Felice, cit. in Bornmann, Motivo e metafora, cit., p.64.
12
Il difficile rapporto che Kafka ha con l’arte non resta solo un problema
estetico ma è chiaro nei suoi scritti dove la continua giustificazione sul problema
dell’esistenza di artista si frantuma in una molteplicità di situazioni e immagini
concrete.
Il motivo della difficoltà di respiro è un’altra costante dell’opera kafkiana.
Frequente è infatti la situazione di un personaggio che viene a trovarsi in un
ambiente angusto o come in Entlarvung eines Bauernfängers (14-17) dove, dopo una
situazione di tensione il protagonista trae un sospiro di sollievo: «Aufatmend und
langgestreckt betrat ich dann den Saal». Parallelo è anche il motivo dell’aria fresca.
Lo ritroviamo nello schizzo Der Nachhauseweg (25-26): «Man sehe die
Überzeugungskraft der Luft nach dem Gewitter!». Di tutto il pezzo questa è la sola
affermazione non sfiorata dal sospetto dell’ironia.
13
1.3 Commento dei singoli racconti
Kafka era consapevole della difficoltà
di comprensione dei suoi racconti tanto da
affermare in una lettera a Felice Bauer: «Ob
du wohl erkennst, wie sich die einzelnen
Stückchen im Alter voneinander
unterscheiden. Eines ist z.B. darunter, das ist
gewiß 8-10 Jahre alt»
14
. La difficoltà nasce
prima di tutto dal fatto che tali racconti non
sono stati realizzati contemporaneamente e di
conseguenza sono stati riuniti solo per la
pubblicazione. Si può considerare che in linea
di massima corrispondono ad un periodo
compreso tra il 1904 e il 1912. Se si considera
inoltre che alcuni racconti Die Bäume (33),
Kleider (28-29), Kinder auf der Landstraße
(9-14), Der Ausflug ins Gebirge (20) facevano parte del racconto Beschreibung eines
Kampfes si comprende come sia difficile individuare dei caratteri generali. A tal fine
e per rendere chiara l’esposizione si procederà con l’analisi breve di ciascun racconto
in modo da poter fornire il confronto tra le traduzioni che avverrà in una fase
successiva. Per questioni pratiche si analizzeranno i racconti nello stesso ordine con
cui compaiono nel testo originale.
14
Cfr, Franz Kafka, Briefe an Felice und andere Korrespondenz aus der
Verlobungszeit (1967), cit. in Hartmut Binder, Kafka-Kommentar zu sämtlichen
Erzählungen, Winkler Verlag, München 1975, p. 46.
Figura 3 - Copertina di Betrachtung,
apparve nel novembre 1912 a Lipsia.
14
1.3.1 Kinder auf der Landstraße
L’analisi operata da Baioni dà informazioni preziose. Estremamente calzanti
sono i suoi riferimenti a tali racconti definiti come schizzi, bozzetti, frammenti. Pezzi
di bravura e addirittura divertimenti.
In particolare Kinder auf der Landstraße fu scelto da Kafka per aprire la
raccolta di Betrachtung. Esso costituiva in Beschreibung eines Kampfes il sogno del
protagonista che ritorna al ricordo della sua infanzia perché tale fase della vita indica
per lui il ritorno al gioco perenne che fa sognare al fanciullo, alla fine della prosa, la
fiabesca città del Sud in cui nessuno è stanco perché sono tutti pazzi. Lo studioso
considera tale racconto una risposta all’interrogativo di Kafka:
Perché il mondo, quanto è grande, sembra essersi trasformato in una sola
universale congiura decisa a schiacciare questi insignificanti, mediocrissimi
eroi? Perché l’uomo di Kafka sembra aver perduto ogni strumento di difesa
nei confronti di questa realtà e soprattutto perché è colpevole di questa sua
continua sconfitta?
15
In quest’opera giovanile Kafka ha dato una risposta molto semplice rievocando la
sua infanzia. Egli narra di un bimbo che osserva seduto sull’altalena nel suo giardino
un improvviso volo d’uccelli ed ha l’impressione che non siano gli uccelli a salire,
ma lui invece a cadere. Ed effettivamente cade perché seguendo con gli occhi il loro
volo si abbandona passivamente all’altalena che prende ad oscillare. Questa è
considerata una versione delicata di uno dei temi delle opere giovanili dell’autore: il
tema della vertigine e della stanchezza. Il bimbo quindi incapace di reagire alla
propria stanchezza e troppo debole persino per sostenere passivamente le impressioni
del mondo che lo opprimono e confondono sembra potersi salvare nel ritmo sfrenato
della corsa e del gioco, anche perché nel gioco egli ritrova un contatto col mondo
degli altri che lo strappano dalla sua solitudine: «Wir durchstießen den Abend mit
15
Giuliano Baioni, Kafka. Romanzo e parabola, Feltrinelli, Milano 1962, pp. 11-48.
15
dem Kopf. […] Bald rieben sich unsere Westenknöpfe aneinander wie Zähne, bald
liefen wir in gleichbleibender Entfernung, Feuer im Mund, wie Tiere in den Tropen»
(9-14). Egli vive nel proprio mondo compiendo azioni caratterizzate
dall’immediatezza. Questo mondo fatto di bimbi rappresenta per Kafka solo la
nostalgia di qualcosa che oramai è andata perduta e non una speranza futura, dato che
a lui non è data la possibilità di intrattenere con il mondo un rapporto intimo: «wie
ein uneingelöstes Versprechen meldet sich hier die traumhaft gegenwärtige
Kindheitswelt»
16
.
In tale passaggio inoltre si scorge una variazione intimistica della passività
naturalistica che è l’impressionismo: «Getreidewagen mit Männern und Frauen auf
den Garben und rings herum verdunkelten die Blumenbeete» e ancora «[…] in dem
dunklen Kerzenrauch trieben sich noch eine Zeitlang die versammelten Mücken
herum». Un impressionismo di natura patetica, consapevole della sua labilità e di
conseguenza inserito nella rievocazione dell’infanzia perduta che risulta essere un
ultimo tentativo di aderire in parte alla realtà e di non abbandonare del tutto il mondo
delle cose e degli uomini. Il linguaggio del naturalismo da preciso, ma passivo
strumento di registrazione, si fa reazione, violenza, oppone alle impressioni delle
cose un suo autonomo peso espressivo, il ritmo di una pena intera, concitata,
crescente: «Wie Kürassiere in alten Kriegen, stampfend und hoch in der Luft, trieben
wir einander die kurze Gasse hinunter und mit diesem Anlauf in den Beinen die
Landstraße weiter hinauf». Nell’immagine degli uccelli che si alzano in volo come
un improvviso scoppio di luce si avverte il desiderio di una ultima salvezza o ancora
l’immagine di un treno illuminato che sbuca dalle macchie ed attraversa la sera: «Wir
sangen viel rascher als der Zug fuhr, wir schaukelten die Arme, weil die Stimme
nicht genügte, wir kamen mit unseren Stimmen in ein Gedränge, in dem uns wohl
war». Questa concitazione sempre crescente del gioco rappresenta soltanto l’ultima
disperata reazione alla stanchezza nella quale i fanciulli ripiombano ancor più
16
Herbert Tauber, Franz Kafka. Eine Deutung seiner Werke, Oprecht Verlag,
Zürich-New York 1941, pp. 11-20.
16
disperati: «Dann wollte man, den Arm quer vorgehalten, die Beine schiefgeweht,
sich gegen die Luft werfen und wieder bestimmt in einen noch tieferen Graben
fallen». Tale caduta si carica di significato nel passaggio seguente: «[…] und lag,
zum Weinen aufgelegt, wie krank auf dem Rücken».
1.3.2 Entlarvung eines Bauernfängers
Riferimenti concreti alla data della sua
stesura mancano. Un racconto posto alla fine della
seconda stesura di Beschreibung eines Kampfes è
molto simile: in esso un io narrante e il suo
compagno parlano di una società che il narratore
vorrebbe conoscere di sera e così camminano
entrambi di notte.
Molti dei riferimenti come la passeggiata in
tarda serata («[…] Endlich gegen zehn Uhr abends
kam ich»,14-17) fanno pensare alle abitudini
dell’autore. L’amico di Kafka, Max Brod, racconta di un loro viaggio dicendo che
Kafka s’intrattenne a parlare con delle persone che poi chiamò imbroglioni:
Im Cafè Riche (Paris) Gespräch mit zwei unbekannten Deutsch sprechenden
Herren über Mädchen in Paris. Da ich meine Erfahrungen zum Besten gebe,
dies und jenes empfehle, bekomme ich plötzlich Angst, für einen Agenten
eines bestimmten Etablissements, für einen Bauernfänger gehalten zu
werden. […] Franz gesteht mir, er hätte unbedingt den Eindruck gehabt, daß
sie Bauernfänger sind […]
17
17
Cfr. Max Brod, Über Franz Kafka (1966), cit. in Binder, Kafka-Kommentar zu
sämtlichen Erzählungen, cit., p.114.
Figura 4 - Disegno di Franz
Kafka