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CAPITOLO 1: L’ECONOMIA DEL BENESSERE
Il benessere rappresenta una delle nozioni più controverse dell’indagine socio-
economica, sia sul piano concettuale che su quello operativo, dato il suo
carattere multidimensionale ed elusivo che ne fa materia di analisi
interdisciplinari.
Con il termine Economia del benessere si intende lo studio di quei processi
economici che influenzano direttamente il benessere individuale e collettivo.
Essa studia l’allocazione delle risorse dell’economia ed è mossa da una
domanda: esiste una allocazione delle risorse migliore delle altre? Esiste
un’allocazione grazie alla quale le persone stanno meglio?
1. Assunzioni fondamentali
Prima di parlare di allocazioni e distribuzioni di risorse è opportuno fare alcune
premesse. La prima fondamentale assunzione è che le persone sanno cosa
vogliono, esse conoscono le loro preferenze riguardo certe combinazioni di
beni, se un individuo si trova davanti a due beni x e y, può affermare: 1. Che
preferisce x ad y 2. Che preferisce y ad x 3. Che è indifferente tra i due.
Questo è l’assioma della completezza.
La seconda assunzione fondamentale è quella della transitività. Se A è
preferito a B e B è preferito a C allora A sarà preferito a C. Come si può notare,
la transitività implica la coerenza.
Questi due assiomi, insieme a quello della riflessività (un paniere di beni è
almeno altrettanto preferito a se stesso) costituiscono i principi di razionalità
minima. Tali premesse saranno particolarmente utili in seguito, quando
parleremo di criteri di scelta sociale.
Altre assunzioni fondamentali riguardano consumatori ed imprese, i primi sono
interessati alla massimizzazione dell’utilità, i secondi alla massimizzazione del
profitto.
2. Allocazioni, scatola di Edgeworth e Pareto efficienza
L’allocazione è la ripartizione di risorse scarse fra usi alternativi. Partiamo,
dunque, dal presupposto che in economia le risorse siano scarse e che bisogna
trovare un metodo efficiente di sfruttarle.
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Allocazione, dunque, presuppone ripartizione e la ripartizione avviene con gli
scambi, in genere regolati da moneta ma che per semplicità non menzioneremo
nei nostri esempi. L’esempio più utile di un’economia di puro scambio è
costituito dal modello due persone-due beni. Attraverso la ripartizione di risorse
tra loro, gli individui, arriveranno a massimizzare la loro utilità. La scatola di
Edgeworth è uno strumento particolarmente utile per analizzare tale fenomeno,
essa ci consente di vedere come due individui scambino i beni tra loro, e ci
consente di analizzare le loro curve di indifferenza.
Figura 1
Arriviamo ora alla nozione di Pareto efficienza. La situazione economica in cui
versa un gruppo di persone si dice Pareto efficiente se non ci si può spostare da
essa per migliorare la situazione di alcuni individui senza peggiorare quella di
altri. Nel grafico, i punti di tangenza tra le curve di indifferenza esprimono tale
situazione, e la linea che unisce tali punti è chiamata curva dei contratti.
Ricordiamo che le curve di indifferenza rappresentano combinazioni dei beni
per le quali ciascun individuo trae lo stesso livello d’utilità. In un mercato di
concorrenza perfetta, secondo gli studi di Pareto, sarebbero gli stessi operatori
economici che, utilizzando i prezzi come indicatori di scarsità relativa,
procederebbero alla ottima allocazione.
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Potremmo fare subito delle obiezioni a questa situazione, la prima è che il
raggiungimento di una determinata allocazione Pareto efficiente potrebbe
dipendere dalla dotazione iniziale dei beni e dal totale degli stessi, la seconda è
che anche un allocazione per la quale un determinato gruppo di individui non ha
nulla mentre risulta tutto nelle mani dell’altro, è Pareto efficiente. Tali problemi
li analizzeremo tramite i criteri di scelta sociale tra le varie allocazioni efficienti.
Possiamo già accennare che l’efficienza è un concetto che non va pari passo
all’equità.
3. Il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Già dai tempi di Adam Smith
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gli economisti hanno intuito che il sistema dei
prezzi ha speciali virtù non possedute da altri sistemi allocativi. Il sistema dei
prezzi induce individui interessati a sé, che puntano a massimizzare il proprio
benessere individuale, a portare l’economia in un ottimo stato. Smith ha più
volte menzionato la “mano invisibile”, teoria economica chiamata in francese
anche “laissez faire”. La mano invisibile non fa altro che mettere in equilibrio
tutti i mercati, portando ad un’allocazione delle risorse ottimale ed efficiente
massimizzando utilità e profitti. Perché accade? Nel mondo reale, le persone
guardano i prezzi e calibrano il loro comportamento in base ad essi. Il sistema
funziona in automatico. Quando l’offerta supera la domanda, il prezzo scende,
quando la domanda è maggiore dell’offerta, il prezzo sale.
P
as
ad
Q
Figura 2
Non è necessario, dunque, avere una costosa burocrazia centrale che ci dica
cosa fare, la “mano” della competizione ci porta nella giusta direzione e senza la
1 Autore di “Welfare of Nations”, 1776
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forza della coercizione. Rispettando i diritti individuali, il sistema di mercato è
basato sulla volontaria partecipazione delle persone. Ogni persona vuole le
risorse che la soddisfano in modo da determinare la sua posizione finale nel
sistema. Smith, oltre ad esporre questo, ha anche detto che il sistema di mercato
massimizza il surplus sociale, dunque, il benessere.
Primo teorema dell’economia del benessere: Se tutti hanno funzioni d’utilità
monotoniche, e se (x,p) è un equilibrio competitivo, dunque x sarà
un’allocazione posta nel nucleo (ed è, d’altronde, Pareto efficiente)
In altre parole, il primo teorema del benessere ci dice che ogni equilibrio
concorrenziale è Pareto efficiente. Il primo teorema, dunque, stabilisce che, date
le dotazioni iniziali, se lasciamo gli agenti comportarsi secondo le regole del
mercato, essi faranno in modo che il risultato di tale comportamento sarà
un’allocazione Pareto efficiente.
4. Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Dal primo teorema dell’economia del benessere possiamo trarre l’importante
conclusione che un equilibrio competitivo porta all’efficienza, dunque lasciando
lavorare da solo il sistema di mercato, senza alcun intervento esterno, si giunge
ad una distribuzione dei beni ottimale, che non potrebbe essere raggiunta
altrimenti da nessun gruppo di operatori economici. L’elasticità dei prezzi è il
mezzo in grado di consentire l’incontro tra domanda ed offerta aggregata, essi
salgono in caso di eccesso di domanda, scendono in caso di eccesso d’offerta.
Comunque, la distribuzione ideale dei beni apportata dal meccanismo
competitivo dipende in modo massiccio dall’allocazione iniziale (e dalle
dotazioni iniziali), questo implica che anche se l’equilibrio competitivo porta
all’efficienza esso porta comunque a grandi disuguaglianze. Ciò significa che ci
possiamo trovare di fronte società con grandi disparità di ricchezza, possiamo
trovare individui molto ricchi ed altri molto poveri con una classe media sottile.
Anche tale allocazione delle risorse è Pareto efficiente ma certamente non è
piacevole per uno stato avere tale disparità sociale in quanto si potrebbe
giungere facilmente a disordini, rivolte, problemi psicologici eccetera.
Apportiamo, adesso, un esempio pratico alle nostre considerazioni.
Consideriamo l’economia italiana, di circa 60 milioni di consumatori. Quanti
differenti tipologie di beni abbiamo? Ovviamente, la risposta a questa domanda
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dipende dal livello di aggregazione che usiamo, possiamo dire che il cibo è un
bene, così come mele, pomodori, patate, formaggio, sono un bene. Ragionando
a un livello disaggregato, possiamo affermare che esistono centinaia di migliaia
di beni prodotti e consumati in Italia. Adesso, immaginiamo il problema del
trasferimento diretto di migliaia di beni a migliaia di persone. Può un’autorità
centrale, come il governo, effettuare tale trasferimento in modo ragionevole?
Interessante può essere dare forma ai nostri ragionamenti, riportando un
esempio empirico: durante il primo shock petrolifero, negli anni ’70, gli Stati
Uniti provarono a razionare il consumo di benzina. Per raggiungere questo fine
essi istituirono un’autorità centrale che regolasse la distribuzione della stessa,
irrigidendo non solo il meccanismo dei prezzi ma anche la quantità che dovesse
essere consentita d’acquistare ai consumatori.
Il dipartimento d’energia, con migliaia di impiegati e migliaia di regolazioni,
ebbe successo a distribuire benzina ai consumatori americani in modo
ragionevole? Certamente No. Con la soppressione del meccanismo dei prezzi
nacque un nuovo problema: la coda alle pompe di benzina. In aggregato, i
consumatori sprecarono milioni di ore aspettando in fila. Questo sistema
distributivo, dunque, sprecò tempo, benzina, irritò le persone e causò perfino
morti, visto che ci furono anche notevoli episodi di violenza, senza contare,
inoltre, l’enorme spreco di risorse statali e l’impatto sul debito pubblico.
Tornando al nostro discorso, l’Autorità Centrale potrebbe teoricamente
informare tutti della precisa quantità delle migliaia di beni ma il costo e gli
sprechi sarebbero enormi.
Modifichiamo, ora, leggermente il nostro ragionamento. Supponiamo di non
toccare nulla, di lasciar fare tutto alla mano invisibile e di consentire al mercato
di trovare da solo il proprio equilibrio competitivo. Supponiamo, ancora, non ci
siano cause di distorsione del mercato come informazione asimmetrica, beni
pubblici, esternalità. Come affermato nel primo teorema dell’economia del
benessere, una tale situazione porta al raggiungimento di un’allocazione Pareto
efficiente. Adesso, però, vogliamo cercare di capire se è possibile “muoversi”
da un’allocazione efficiente all’altra. La domanda è la seguente: Può un
meccanismo di mercato modificato essere usato per spostarsi da un’allocazione
ottimale all’altra? La risposta è positiva. Ci si può chiedere come funziona
questo meccanismo. A differenza del precedente, l’Autorità Centrale, invece di
trasferire beni, trasferisce denaro. Dopo aver effettuato qualche variazione sui
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conti correnti dei consumatori, sia essa positiva o negativa, il meccanismo di
mercato porterà automaticamente al raggiungimento della nuova allocazione,
anch’essa efficiente. Il sistema di trasferimento di denaro ha importanti vantaggi
sul sistema di trasferimento diretto dei beni. Primo: è stabile. Esso è compreso
dai consumatori i quali difficilmente si opporranno a tali misure. Secondo:
preserva la libertà di scelta delle persone. Le persone adegueranno le proprie
funzioni d’utilità, e le relative scelte, ai nuovi livelli di reddito raggiunti.
Modificare i conti bancari di una persona è meno oneroso di controllare
direttamente cosa questa persona acquista e di annotare la quantità di beni da
essa acquistata. Infine, tramite il trasferimento di denaro non si hanno tutti quei
problemi incontrati nell’esempio degli anni ’70 in Usa col mercato della
benzina.
Secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere: Supponiamo tutti
gli individui abbiano funzioni d’utilità monotoniche e curve d’indifferenza
convesse. Sia y una qualunque allocazione Pareto efficiente desiderata che
assegna quantità positive di ogni bene ad ogni individuo. Dunque esiste un
vettore di trasferimenti bancari T e un vettore di prezzi P in modo che y e p
siano un equilibrio competitivo dati i trasferimenti.
Importante fare qualche osservazione a questo punto: la somma dei
trasferimenti deve essere pari a 0, dunque tutti i trasferimenti (sussidi) devono
essere finanziati tassando altre persone. Questo perché la monotonicità assicura
che le persone vorranno spendere nei limiti del loro budget. Non esiste alcun
modo che porti al risultato sperato semplicemente stampando moneta e dandola
ai più poveri. Alcune persone devono essere tassate ed altre devono ricevere
sussidi.
Altra osservazione, il teorema non ci indica quale allocazione dovrà essere
scelta. Noi abbiamo supposto che y sia un’allocazione più equa ma la decisione
di scegliere una particolare y è fatta, in qualche modo, da alcune persone e il
processo che usano per fare questa decisione per adesso è lasciato oscuro. In
seguito parleremo in base a quali criteri si possa scegliere un’allocazione
piuttosto di un’altra e quali meccanismi possano aiutarci nella scelta.