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tal senso particolarmente rilevanti sono stati i contributi di Olve-Nils Goran, Eccles e
al.,che mi hanno consentito, di dare al lavoro, varie visioni sulle stesse
problematiche.
Il secondo capitolo procede a dimostrare che la Balanced Scorecard è, tuttavia,
qualcosa di più che un sistema di misurazione tattica ed operativa. Infatti, il suo
valore aggiunto scaturisce proprio nel momento in cui essa viene impiegata come
sistema strategico di management, per gestire la strategia a lungo termine.
L’obiettivo del management è, quindi, di utilizzare la scheda di valutazione bilanciata
per realizzare processi di management di importanza vitale: chiarire e tradurre
visione e strategia; comunicare e collegare fra loro obiettivi e misure strategiche;
pianificare, fissare obiettivi ed allineare iniziative strategiche; potenziare il feedback
e l’apprendimento strategico.Utilizzata in questo senso, la Balanced Scorecard
diventa lo strumento principe adottato dal management.In particolare, conferendoli
innovatività al lavoro, discuto della bsc come strumento per gestire la strategia e i
processi operativi e in particolare approfondisco la tematica della bsc come
strumento di bilanciamento tra leadership e management, concetti necessari per aver
successo in ambienti sempre più ipercompetitivi. A conclusione del capitolo parlo
dell’impatto dello strumento sui sistemi di incentivazione e responsabilizzazione,
tematica che sta diventando sempre più importante.Mentre sul piano teorico il
modello risulta essere semplice e facilmente comprensibile, esistono comunque delle
difficoltà relativamente al suo utilizzo. Criticità che vengono analizzate attentamente
nel terzo capitolo, grazie anche al contributo di Atkinson Norreklit e Schneiderman ,
mostrando diversi problemi e diversi punti di vista. Inoltre analizzo i prerequisiti di
progettazione e di utilizzo, che se non rispettati, portano al fallimento del sistema. A
conclusione del capitolo, discuto in breve alcune esperienze di utilizzo della bsc, in
particolare in Nokia e Unilever, che mi hanno dato la possibilità di mettere in
evidenzia, come il modello della bsc può essere utilizzato con modalità differenti e
per scopi diversi, anche se il fine ultimo è quello di ridurre la complessità e un
conseguente miglioramento della performance aziendale complessiva.
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Desidero ringraziare la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicine in
questo periodo,e in particolare
il Prof. Andrea Dossi per la cortesia e disponibilità dimostratami,
e le critiche costruttive che mi hanno consentito di svolgere un buon lavoro.
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CAPITOLO I
- Il contesto di nascita e sviluppo della balanced scorecard-
1.1 LA BALANCED SCORECARD COME RISPOSTA AI LIMITI DEI
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLE PERFOMANCE TRADIZIONALI
I metodi tradizionali di misurazione e valutazione delle prestazioni di un’impresa si
basano su indicatori di carattere economico-finanziario
1
.Questi indicatori soffrono di
alcuni limiti evidenti nel contesto odierno: sono parametri inadeguati per valutare il
percorso che le organizzazioni devono intraprendere per creare valore
futuro.Possiamo sintetizzare questi limiti come segue:
9 Le misure finanziarie descrivono in modo eccellente l’attività passata dell’impresa,
ma non hanno potere predittivo per il futuro.
9 Le attività che creano valore nelle organizzazioni odierne non sono correlate a
beni tangibili. Il valore risiede nelle idee delle persone che ci lavorano,nelle
relazioni con i clienti ed i fornitori, nei data base, nella cultura dell’innovazione,
nella qualità dei processi interni.
9 Le prestazioni finanziarie tendono ad essere misurate nel breve periodo ed
inducono correzioni a breve sacrificando attività di creazione valore di lungo
periodo.
9 Le misure finanziarie da sole non consentono di comunicare strategia e priorità al
management ed al personale.
Essendo un’astrazione, la maggior parte delle persone nell’organizzazione fatica a
comprenderle considerando più significativi i dati sulla performance direttamente
collegati con la loro attività giornaliera.Per superare questi limiti2, le misure
economico-finanziarie della performance passata devono essere integrate con le
misure dei driver della performance futura.
Da ciò ne deriva una evoluzione dei sistemi di programmazione e controllo
3
sempre
più orientati in un ottica strategica.
1
J.Vaivio, Exploring a non-financial management accounting change,Management Accounting Research n° 10,1999
2
H.Mintzberg, The Rise and Fall of Strategic Planning,1994
3
Amigoni F., Lo sviluppo di un sistema di controllo integrato (Balanced Scorecard), XXVII Workshop – Club dei Controller: Lo sviluppo di
un sistema di controllo integrato (Balanced Scorecard): logiche di progettazione e di funzionamento, Scuola di Direzione Aziendale
“L.Bocconi”, 19 Giugno 2001.
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Possono, quindi, essere individuate specifiche caratteristiche che tali sistemi devono
possedere per poter supportare adeguatamente i processi direzionali aziendali:
1) multidimensionalità dei parametri di controllo;
2) armonizzazione degli aspetti gestionali e strategici;
3) bilanciamento tra orientamento all’interno ed all’esterno.
1) multidimensionalità dei parametri di controllo: per controllare e guidare
adeguatamente l’attività aziendale nell’attuale contesto competitivo, le variabili di tipo
economico-finanziario appaiono essere indispensabili ma da sole non più sufficienti.
I parametri economico-finanziari devono, infatti, essere integrati da ulteriori variabili
di controllo, a carattere non economico-finanziario, che misurino i risultati aziendali
sotto profili diversi.Una delle assunzioni di base del filone di studi del performance
measurement è che l’utilizzo delle sole variabili economico-finanziarie non riesca a
misurare adeguatamente, quando si è di fronte a situazioni di complessità
gestionale, gli elementi che costituiscono i fattori critici nella produzione del valore.
E’ dunque necessario costruire un sistema dì parametri, di tipo sia qualitativo sia
quantitativo, che permetta di monitorare fattori quali la soddisfazione dei clienti,
l’ottimizzazione dei flussi dei processi interni, l’innovazione di processo e di prodotto
ed il miglioramento delle attività in modo da indirizzare correttamente le decisioni
aziendali. La direzione aziendale non può cioè fare affidamento su un unico sistema
di parametri, escludendo l’analisi di tutte le altre variabili. Ad ogni evidenza, infatti, un
sistema di parametri centrato su un unico aspetto,compreso quello economico-
finanziario,non può focalizzare l’insieme delle aree critiche di attività
4
.Deve anzi
essere osservato che, paradossalmente, un sistema basato su indicatori unicamente
di tipo economico-finanziario (come possono essere il ROI o il ROE) può dare
segnali fuorvianti sui percorsi da seguire in tema di innovazione e di miglioramento di
lungo periodo. È quindi evidente l’esigenza di addivenire ad un sistema di controllo e
di guida dell’azione aziendale che si avvalga, in modo equilibrato, di parametri sia di
tipo economico-finanziario, sia di tipo qualitativo e quantitativo non monetano.
4
Kaplan, Norton, The balanced scorecard - measures that drive performance
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2) armonizzazione degli aspetti gestionali e strategici: i sistemi di controllo
tradizionali sono focalizzati su elementi di breve termine, che vengono
implicitamente assunti quali fattori critici. Appare di converso necessario
procedere ad un ampliamento del sistema dei parametri che consenta di
realizzare un sistema di controllo in grado di considerare in modo
armonico sia gli aspetti gestionali che quelli strategici. Ciò risulta essere
particolarmente necessario quando il sistema è centrato unicamente su
parametri di tipo economico-finanziario orientati al breve periodo
5
. In tali
circostanze, infatti, si verifica spesso uno “scollamento” tra la formulazione
della strategia e la sua concreta implementazione. In realtà, sarebbe più
opportuno riferirsi ad un sistema di parametri in grado di collegare
compiutamente gli obiettivi strategici di lungo periodo con le attività di
breve termine
6
.Si vuole cioè sottolineare l’esigenza di realizzare un
sistema di controllo dotato di parametri accuratamente selezionati in grado
di analizzare ed indirizzare l’andamento delle variabili significative - non
solo di tipo economico-finanziario - sia nel breve che nel medio-lungo
termine
3) bilanciamento tra orientamento all'interno ed all’esterno:
i sistemi di misurazione delle prestazioni sono strutturati per integrare le tradizionali
analisi, focalizzate prevalentemente all’interno dell’organizzazione, con un’ottica a
più ampio respiro, che si rivolge in modo rilevante anche all’esterno. Infatti, il sistema
di parametri non vuole limitarsi al monitoraggio delle attività e dei processi per
migliorare l’efficienza di breve periodo, ossia orientare la gestione verso l’uso
ottimale delle risorse. L’obiettivo è più ampio, in quanto tende a bilanciare le
esigenze di efficienza con quelle di efficacia, e ciò sia nell’orizzonte temporale del
breve che del medio-lungo periodo. È quindi necessario introdurre parametri in
grado di focalizzare il sistema di misurazione anche nei confronti di elementi esterni
legati alla attività aziendale. In tal senso, diviene indispensabile integrare le
tradizionali misurazioni con ulteriori parametri, volti a monitorare i fattori che
5
Kaplan R.S.-, Norton D.P., Putting the balanced scorecard to work, in «Harvard Business Review, sep-oct 1993
6
Kaplan R.S. , Norton D.P., Using the balanced scorecard as a strategic management system, in «Harvard Business Review», jan-feb
1996.
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determinano la qualità dell’interazione tra l’azienda ed i soggetti esterni
7
. I soggetti
esterni possono appartenere al sistema competitivo o al sistema degli interlocutori
sociali. Per quanto riguarda il sistema competitivo, deve essere principalmente
evidenziata l’importanza della qualità delle relazioni tra l’azienda ed i clienti e tra
l’azienda ed i fornitori. In merito, invece, al sistema degli interlocutori sociali, i
soggetti esterni che possono particolarmente influire sulla vita aziendale sono
riconducibili alle autorità pubbliche di regolamentazione ed a tutti gli organismi o
associazioni che rappresentano l’espressione di movimenti di pressione della
comunità di riferimento.
Figura 1 - Crisi modelli tradizionali- (fonte Silvi 2002)
L’evoluzione degli studi e delle concrete applicazioni dei sistemi di programmazione
e controllo appare essere coerente con le esigenze appena descritte. Si assiste,
infatti, allo sviluppo di sistemi di misurazione delle performance
8
finalizzati a
governare, in modo integrato, tutte le variabili rilevanti (esprimibili in forma
quantitativo-monetaria, in forma quantitativa non monetaria ed in forma qualitativa), e
volti a favorire l’armonizzazione degli aspetti gestionali con quelli strategici. Un ruolo
di primo piano in tal senso è giocato dalla cosiddetta Balanced Scorecard.
7
Baraldi ,” Il controllo direzionale: riferimenti teorici e nuove tendenze” 2000
8
Neely A., Business performance measurement 2002