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CAPITOLO 1
LA GUIDA AUTONOMA
1.1. Definizione di auto a guida autonoma
Il presente capitolo tratta del delicato tema della mobilità e della sua evoluzione, a
partire dalle origini della motorizzazione fino ai trend attuali e ai prevedibili scenari
futuri. In particolar modo si prende in considerazione il mondo dell’automobile, la quale
ha reso la mobilità individuale un diritto fondamentale della cittadinanza moderna,
nonostante la sua invenzione risalga a poco più di cento anni fa. Per tale ragione si
rende necessario sottolineare che, a prescindere dagli aspetti positivi e negativi che tale
fenomeno ha portato nella vita dell’uomo, ad oggi ci sono oltre un miliardo di veicoli
che continuano a circolare sulle strade del nostro pianeta.
Sicuramente quella dell’automobile è un’industria che si è inevitabilmente
associata alla crescita della fabbrica moderna, comportando un’evoluzione in maniera
costante nel corso dei decenni e riuscendo così a fornire innovazione e tecnologia a tutta
una serie di altre attività umane
1
.
In tale contesto, dal punto di vista manifatturiero, bisogna ricordare che il
processo di fabbricazione di un’automobile e di tutte le sue componenti non solo è uno
dei processi più automatizzati e tra i più integrati dal punto di vista della logistica, ma
anche tra i più globalizzati. Quest’ultimo aspetto è diventato abbastanza importante
negli ultimi anni, infatti oggi non si parla più di “auto nazionale”, dato che le stesse case
produttrici hanno stabilito le loro sedi di ricerca e produzione in diversi continenti,
come nel caso della produzione statunitense di automobili, dove l’oltre cinquanta per
cento è realizzata proprio da costruttori giapponesi, europei e coreani.
Certamente il settore dell’auto è molto importante per l’economia di un Paese,
dato che ricopre un ruolo di avanguardia nell’innovazione tecnologica, di management e
di marketing, oltre che il suo inevitabile fascino ne hanno fatto oggetto di analisi.
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Cassia F., Ferrazzi M., L’industria dell’auto: Come la globalizzazione cambia la macchina che
ha cambiato il mondo, libreria universitaria edizioni, Padova, 2016, pp.5-6.
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Difatti, viviamo in un’epoca, in cui il crescente uso di tecnologie di tipo esponenziale
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sono destinate a cambiare la vita delle persone ed a trasformare il modo stesso di
lavorare ed organizzare le imprese.
In altre parole, l’uso dell’intelligenza artificiale, la robotica, network digitali e
l’auto a guida autonoma, sono alcuni degli esempi concreti che hanno cambiato il nostro
mondo. Tuttavia, tra i reali esempi qui sopraelencati che hanno cambiato
inevitabilmente la vita dell’uomo, si cercherà di definire e spiegare in maniera
approfondita, che cosa s’intende per auto a guida autonoma.
Nello specifico, per “auto a guida autonoma”, anche denominate automobili-
robot, s’intendono tutti quei veicoli in grado di svolgere le funzioni principali di una
normale vettura, senza però avere bisogno di un essere umano dietro al volante. Quindi,
attraverso l’uso di strumenti quali il radar e il GPS, esse sono in grado di percepire
l’ambiente circostante in cui si muovono e di potersi spostare aggirando ostacoli o,
ancora, di affrontare le più svariate situazioni che man mano incontrano durante il loro
percorso.
Un veicolo a guida automatica è perciò un veicolo in cui un sistema
computerizzato, formato da hardware e software, sostituisce parzialmente o totalmente
l’input umano
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. Certamente queste particolari vetture potrebbero portare numerosi
vantaggi alle persone, in quanto sono in grado di percorrere lunghi percorsi senza
problemi di “stanchezza”, riuscendo a garantire la possibilità di spostarsi anche a
persone disabili o non-vedenti, le quali effettivamente non hanno la possibilità di
guidare auto normali. Le auto guidate dai robot, se ben funzionanti, potrebbero risultare
sicuramente più sicure di quelle guidate dagli esseri umani, dato che i robot non
guardano dal finestrino laterale, non si distraggono per cambiare i canali della radio,
non rispondono al cellulare, e di certo non litigano con gli altri passeggeri.
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Il termine esponenziale si riferisce alla famosa Legge di Moore, formulata dal cofondatore di
Intel, che agli inizi della rivoluzione informatica profetizzò che la potenza di calcolo del chip di un
computer, fosse destinata a raddoppiare ogni 18 mesi. AA. VV., “Change management: Gestire il
cambiamento organizzativo con un approccio human centered”, Francoangeli editore, Milano, 2018,
p.18.
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Fonte: AA.VV. AUTO-MATICA IL FUTURO PROSSIMO DELL’AUTO: CONNETTIVITÀ E
AUTOMAZIONE, Giugno 2017, ACI-Automobile Club d’Italia, p. 11.
Cfr. http://www.fondazionecaracciolo.aci.it/.
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Le auto a guida autonoma possono quindi giocare un ruolo importante nella
riduzione degli incidenti, che sono concretamente la prima causa di morte tra i giovani e
provocano all’incirca un milione e duecentomila vittime all’anno nel mondo. Quindi,
uno dei fattori legati all’uso dell’auto autonoma ovvero quella del futuro, è sicuramente
connesso alla loro affidabilità e sicurezza
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. Tuttavia, oltre agli aspetti positivi, è bene
considerare anche gli effetti negativi. Vi sono infatti tutta una serie di rischi a cui
potremmo andare incontro con l’uso di questi nuovi sistemi di trasporto. Si pensi ad
esempio al caso in cui una vettura autonoma abbia un guasto in movimento senza che i
passeggeri siano in grado di poter prendere il controllo dell’auto, dato che
verosimilmente in futuro queste vetture potrebbero perdere totalmente la presenza di
pedali e volante.
La domanda dei consumatori per veicoli autonomi in ogni caso, risulta già
piuttosto elevata, dato che molti guidatori sono disposti a pagare anche un sovraprezzo,
pure molto consistente, per quei veicoli semi-autonomi, ovvero quelli Had cioè highly
automated driving. Inoltre, è importante ricordare che l’adozione di veicoli autonomi o
semi-autonomi è destinata ad affermarsi prima nei cosiddetti segmenti premium e
successivamente a diffondersi anche su auto di gamma più bassa, finché con grande
probabilità diventerà uno standard produttivo ampiamente diffuso.
In questo settore non ci sono solo le classiche case automobilistiche ma anche i
più grandi produttori nel settore high-tech. Google ad esempio, ha in fase di sviluppo
una vettura a guida autonoma denominata “Google Car” che, nella sua ultima versione,
non ha più volanti e pedali ed è in grado di muoversi attraverso un sofisticato software
che analizza gli input che riceve dalla strada e li concilia con il sistema delle mappe di
Google stessa.
Anche Apple, ha di recente lanciato il progetto “Titan” per la resa di questi
veicoli in futuro convogliando nel team di sviluppo un imprecisato numero di ingegneri
e progettisti. Inoltre, le stesse case automobilistiche da molti anni lavorano su progetti di
auto automatizzate, stipulando uno dietro l’atro contratti proprio con società attive nel
settore tecnologico ed informatico, come ad esempio:
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Cassia F., Ferrazzi M., L’industria dell’auto: Come la globalizzazione cambia la macchina che
ha cambiato il mondo, op.cit., p. 61.
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• FCA con Google, per creare appunto un’auto che si guida da sola;
• Wolkswagen collabora con il colosso coreano LG per l’auto connessa;
• BMW con Intel per l’auto autonoma;
• Volvo con Uber, e così via
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.
Difatti, i grandi giganti della Rete come Google e Apple hanno effettivamente
stretto alleanze strategiche con diverse aziende, non solo partendo dai costruttori di
auto, ma anche prendendo in considerazione i fornitori di tecnologie radaristiche e di
navigazione.
Tale aspetto è molto importante perché non esclude che le aziende altamente
tecnologiche avrebbero il potere anche di trasformarsi in veri e propri concorrenti con la
reale sperimentazione su strada, dei loro prototipi
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. Tuttavia, nei vari Paesi del mondo
nei confronti di tale argomento, nessuno si muove con la stessa velocità. La Cina, il
Brasile, e la Turchia, appaiono più disponibili e anche più felici dell’avvento delle
automobili autonome nel mercato e ritengono che il veicolo autonomo sarà una vera
realtà nella vita quotidiana, già a partire dal 2020-2021.
Proprio la Cina grazie alla collaborazione con le università e i giganti della
tecnologia, come ad esempio Huawei, mira ad inserirsi nella corsa per la macchina
autonoma. L’università di Jiao Tong di Shangai, da molto tempo lavora su tale tema,
facendo ricorso allo scambio d’informazioni con altri laboratori, potendo contare anche
su studenti universitari molto appassionati di questa tecnologia.
Nei confronti degli studi sull’auto autonoma, di parere diverso sono invece i Paesi
europei, i quali procedono con cautela, data l’abitudine e allo stesso tempo il piacere
della guida che è ben radicato nella tradizione culturale. Quindi, in primo luogo le
aziende produttrici di auto di ultima generazione possono contare sui produttori
tradizionali per poter sviluppare appunto l’auto del domani. Difatti, la proporzione più
alta tra metodo tradizionale ed innovazione tecnologica nel settore automobilistico è
5
Cassia F., Ferrazzi M., “L’industria dell’auto: Come la globalizzazione cambia la macchina che
ha cambiato il mondo”, op.cit., p.62.
6
Fonte: Corporate Vehicle Observatory, “Le auto a guida autonoma. Siamo già nel futuro?”,2016,
pp.7-10. Cfr.www.cvo-Italia.it.pdf.
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presente nei paesi con una fortissima tradizione automobilistica, come: Germania,
Francia e Italia.
In Germania ad esempio è stato posto in essere un progetto dedicato allo sviluppo
del veicolo autonomo, il quale era stato già annunciato nel novembre 2013 e
successivamente nel 2015 in occasione del Salone di Francoforte, in cui il Ministro
federale dell’Istruzione e della Ricerca di allora, Johanna Wanka, aveva messo in chiaro
la volontà politica proprio della Germania, a svolgere un ruolo di primo piano a livello
mondiale in questo segmento, attraverso l’attuazione di un programma di ricerca proprio
per la guida automatica, lanciato in quell’occasione e con un budget di circa 52 milioni
di euro.
Infatti, si era proposta la sfida di integrare questa particolare nuova tecnologia,
nelle linee di produzione di veicoli già esistenti. Quindi, dopo aver citato Paesi che
stanno investendo nel settore dell’auto autonoma, ad oggi possiamo constatare che il
cosiddetto potenziale del mercato automobilistico autonomo rimasto è abbastanza
problematico da valutare, secondo varie opinioni si ritiene che entro il 2035 potrebbe
rappresentare il 17% del mercato automobilistico mondiale, mentre per altri si stima che
nel 2040, la quota di mercato sarà superiore al ben 35%
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.
Inoltre, le auto automatiche saranno molto più economiche in termini di costi di
gestione, ma soprattutto più pulite. Difatti se, fino a qualche anno fa, il consumo medio
delle auto era di 7l/100 km, questa cifra, oggi si è già ridotto a 5l/100 km. Si ipotizza
infatti, che entro il 2035, tali tipi di auto dovrebbero arrivare a consumare, in media, non
più di 2l/100km oltre al fatto che le auto ibride, elettriche oppure con pile alimentate a
combustibile riusciranno a superare, in numero, le tradizionali auto a combustione
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.
Alla luce di quanto è emerso dall’analisi finora svolta, si può dire che il termine
“guida autonoma”, ormai sia entrato nel linguaggio comune, facendo sognare tutti sulla
possibilità futura che un giorno non ci sarà più bisogno di guidare la propria auto.
Certamente l’avvento della guida autonoma porterà anche tutta una serie di
problematiche future che già oggi fanno molto discutere; la più semplice, ad esempio
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Ivi.
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Gulinelli J., “5 cose che sapranno fare le auto nel 2035- Come saranno le auto tra vent’anni?
Proviamo a fare delle ipotesi, rimanendo realisti...”,31 marzo 2015. Cfr. https://www.panorama-auto.it/