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INTRODUZIONE
La storia del commercio elettronico è recente, ma non nuovissima.
La vera novità è che non ci si serve “semplicemente” di sistemi e
infrastrutture informatiche per migliorare e ottimizzare il mercato, come
accade nei pagamenti e nei servizi; ma l’infrastruttura stessa, la Rete, ha
creato un nuovo mercato.
Un ambiente dove l’incontro fra domanda e offerta non si avvale dei
canali tradizionali di comunicazione, gli incontri, il telefono, il fax, ma
dei pc, connessi tra loro attraverso Internet.
Un mercato affollato, un mercato giovane e veloce che diminuisce tempi
e costi, che offre quindi nuove e inaspettate opportunità.
In questa trattazione si parla di e-commerce (commercio elettronico)
eppure si pensa immediatamente ad Internet ed all’acquisto effettuato
online attraverso carta di credito, ma in realtà questa è solo una parte del
commercio elettronico, che comprende un insieme di transazioni e
procedure rivolte ad un nuovo modo di fare business.
Il primo capitolo riporta una breve esposizione sulla nascita di Internet,
seguita dalle potenzialità offerte da questo mezzo infatti, una tra le
maggiori opportunità offerte da Internet, è quella di utilizzare il proprio
sito non solo come vetrina, ma come vero e proprio negozio virtuale,
tanto da arrivare alla definizione di commercio elettronico secondo la
definizione accolta dalla comunicazione della Commissione Europea
COM (97) 157:"consiste nello svolgimento di attività commerciali e di
transazioni per via elettronica e comprende attività diverse quali la
commercializzazione di beni e servizi per via elettronica, la distribuzione
on-line di contenuti digitali, l'effettuazione per via elettronica di
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operazioni finanziarie e di borsa, gli appalti pubblici per via elettronica
ed altre procedure di tipo transattivo della Pubblica Amministrazione".
Il secondo capitolo evidenzia gli aspetti normativi del commercio
elettronico con un excursus sul decreto legislativo n. 70/2003.
Il terzo capitolo pone l’attenzione sulle diverse tipologie di e-commerce,
partendo dal B2C(Business to Consumer) nelle sue due diverse strategie
passando poi al B2B (Business to Business)per finire con il C2C
(Consumer to Consumer).
Il quarto capitolo illustra il panorama dei sistemi di pagamento per il
commercio elettronico: SSL, Telepay, PayPal, cellulare.
Il quinto capitolo espone un’indagine sul commercio elettronico con
l’obiettivo di delineare le caratteristiche principali della Popolazione
Internet che ha effettuato un acquisto (Shopper) utilizzando come canale
di interazione Internet.
La crisi economica in atto, secondo una ricerca Casaleggio Associati,
non frenerà lo sviluppo del commercio elettronico in Italia.
Nel 2008 l'E-Commerce in Italia è cresciuto del 30,7% (0,68% della
vendite al cliente finale). Un trend positivo che si riconferma puntuale
dal 2004, con analoghe prospettive per il 2009, nonostante la crisi
economica. Il fatturato 2008 è stato di 6,4 miliardi di euro (2,5% del
mercato europeo).
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CAPITOLO 1
1.CHE COS’E’ L’E-COMMERCE: ORIGINI ED EVOLUZIONE
1.1 La nascita di Internet
Internet rappresenta il mezzo tramite il quale l’e-commerce si esplica, è
quindi opportuno presentare un breve excursus storico relativo
all’evoluzione della “rete delle reti”
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e illustrare le grandi potenzialità di
tale mezzo.
Internet è nato grazie ad uno studio commissionato dal Ministero della
Difesa degli Stati Uniti ad alcune università durante gli anni Sessanta.
Il sistema che collegava il calcolatore centrale, di cui disponeva la Difesa
statunitense, a tutti i computer delle sedi militari periferiche, era molto
vulnerabile, poiché tali computer non erano collegati tra loro, e quindi,
distruggere l’unità centrale sarebbe stato sufficiente per bloccare l’intera
circolazione d’informazioni nell’apparato difensivo.
Per risolvere questo problema, venne così affidato ad alcune università
l’incarico di studiare un sistema che raggiungesse contemporaneamente
due obiettivi:
1. Collegare tra loro i computer delle varie sedi indipendentemente da
quello centrale;
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Generalmente Internet è definita la “rete delle reti”.
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2. Poter continuare a comunicare anche nel caso in cui fosse attaccato e
distrutto il sistema di comunicazione di una qualsiasi delle sedi.
Nel 1969 Arpanet
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(questo fu il nome in codice dato al progetto)
collegava le prime 4 università che sperimentavano e utilizzavano il
nuovo modello di comunicazione; nel 1971 erano connessi 15 enti, tra
cui la Nasa.
Nel 1974 questo sistema di collegamento tra calcolatori fu ribattezzato
con il nome che porta attualmente: Internet.
Il nuovo mezzo di comunicazione, con il passare del tempo incrementò
la propria diffusione e venne adottato dalle università di tutto il mondo.
L’utilizzo di internet rimase però limitato all’ambito della comunità
scientifica internazionale fino alla fine degli anni Ottanta poiché era
possibile effettuare il collegamento alla rete solo per mezzo di calcolatori
complessi ed ingombranti e di una infrastruttura di telecomunicazioni
molto costosa; inoltre i programmi necessari per sfruttare le potenzialità
di internet erano molto complicati e quindi utilizzabili solo da persone
esperte.
L’evoluzione tecnologica avvenuta nei primi anni Novanta, ha consentito
una maggior facilità d’accesso alla rete; furono infatti creati programmi
di semplice utilizzo, i costi delle infrastrutture delle telecomunicazioni
diminuirono e divenne possibile effettuare la connessione anche tramite
un semplice personal computer dotato di modem.
Tutto ciò ha portato ad una riduzione delle barriere all’entrata
permettendo un consistente ampliamento del numero di potenziali
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ARPANET (acronimo di "Advanced Research Projects Agency Network", in italiano "rete
dell'agenzia dei progetti di ricerca avanzata"), anche scritto ARPAnet o Arpanet, venne studiata e
realizzata nel 1969 dal DARPA, l'agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti responsabile
per lo sviluppo di nuove tecnologie ad uso militare. Si tratta della forma per così dire embrionale dalla
quale poi nel 1983 nascerà Internet. Arpanet fu pensata per scopi militari statunitensi durante la
Guerra Fredda, ma paradossalmente ne nascerà uno dei più grandi progetti civili: una rete globale che
collegherà tutta la Terra.
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utilizzatori e favorendo la nascita di società che forniscono, a tutti coloro
che desiderano collegarsi, l’infrastruttura necessaria.
Grazie ai notevoli progressi verificatisi in ambito tecnologico, a partire
dal 1993 la diffusione della rete ha conosciuto una crescita senza
precedenti: nel luglio del 1997 i computer collegati erano oltre 19
milioni.
Oggi, in Italia, circa i due terzi di coloro che hanno un PC a casa
possiedono anche un modem e quindi sono abilitati al collegamento ad
Internet.
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1.2 Internet e il commercio elettronico come paradigma della società
globalizzata
La globalizzazione, esito di due fenomeni epocali come la caduta del
socialismo reale e l’evoluzione della tecnica , raggiunge nella rete
telematica il suo grado più elevato.
Nella rete mondiale non sono certo individuabili i luoghi dei singoli
computers, disseminati sulla superficie terrestre, e così i luoghi e le
identità degli innumerevoli utenti, che sfiorano attualmente il miliardo.
Il contenuto visivo ed auditivo, non ha posizione nello spazio.
Esso costituisce e determina il proprio “spazio”: lo spazio telematico,
che è non luogo, poiché i luoghi appartengono a terra, mare, aria.
Navigando in internet non si tocca alcun approdo spaziale, ma si
raggiungono soltanto risultati visivi o auditivi: parole e suoni che non
sono ne qui ne lì, ma nel puro spazio telematico, che si distende sopra la
terra come un sopra-mondo.
Il navigante non si sposta da un luogo all’altro, non lascia una terra per
un’altra, ma si muove in un indefinito campo di energia (c.d.
cyberspazio).
La mancanza di frontiere fisiche, di collegamenti territoriali e di una
dimensione spazio-temporale fanno di internet un vero e proprio
paradigma della società globalizzata.
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1.3 Le potenzialità di Internet
La decisione di servirsi di Internet come supporto alle strategie aziendali,
presuppone che l’impresa rivoluzioni l’impostazione sia delle sue
operazioni di marketing, che delle interazioni con i partner, i fornitori e
gli agenti.
L’utilizzo della rete permette di snellire le procedure organizzative e
semplifica la distribuzione delle informazioni perché consente ad
esempio l’aggiornamento dei dati e dei documenti in tempo reale e
l’automatizzazione degli ordini e delle transazioni rendendo più celeri le
attività commerciali, riducendo le spese dedicate alla logistica e alla
gestione del magazzino e ottimizzando i flussi di lavoro.
Una tra le maggiori opportunità offerte da Internet, è quella di utilizzare
il proprio sito non solo come vetrina, ma come vero e proprio negozio
virtuale.
La scelta di vendere i propri prodotti on-line, comporta una serie di
cambiamenti non solo nell’organizzazione interna dell’impresa ma anche
nelle modalità di interazione con i clienti e con i partner; Internet diventa
perciò uno strumento determinante per il miglioramento delle
performance aziendali e della customer satisfaction.
Integrando ai canali di distribuzione tradizionali il mezzo elettronico, la
società ha la possibilità di instaurare un rapporto diretto con i clienti
riducendo così le interazioni con gli intermediari, diminuendo le spese e
semplificando le procedure necessarie alla produzione e alla vendita dei
prodotti.
Da semplice alternativa ai mezzi di comunicazione e d’informazione
tradizionali, Internet è diventato oggi una realtà ben consolidata.
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La presenza in rete consente ad un’impresa di ampliare a livello globale
la propria visibilità con investimenti minimi; per tale motivo non si può
prescindere dal considerare l’importanza di Internet nel momento in cui
si stabiliscono le strategie aziendali.
Un aspetto da non sottovalutare è quello della relazione con il cliente.
La scelta di utilizzare il web come interfaccia per rapportarsi al
consumatore finale può dimostrarsi fondamentale qualora si desideri
incrementare il livello di fidelizzazione di quest’ultimo.
Velocità delle comunicazioni, personalizzazione dei servizi e offerte
speciali a misura di cliente sono alcuni degli strumenti chiave tramite cui
è possibile incentivare la ripetizione dell’acquisto.
Internet inoltre è un buon mezzo tramite cui raccogliere informazioni che
permettono di approfondire la conoscenza di gusti e preferenze dei
clienti per poter così impostare il servizio offerto andando incontro alle
loro esigenze.
In questa nuova ottica il consumatore è considerato non più come un
semplice interlocutore per la compravendita ma come un individuo con
tratti distintivi e peculiarità proprie.
A causa della sua sempre più ampia diffusione, non solo in ambito
aziendale, ma anche in ambiente domestico, Internet rappresenta oggi un
mezzo con grandi potenzialità da sviluppare nella direzione della
creazione di un rapporto sempre più stretto con la clientela.
In particolare, le imprese possono sfruttare questo mezzo, per:
fornire informazioni non solo sulla propria organizzazione, sui
prodotti e sui servizi offerti, ma anche sul proprio sistema
logistico, come ad esempio avviene per i siti che consentono di
verificare in ogni momento lo stato di una spedizione;
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inviare un’immagine positiva dell’organizzazione attraverso le
modalità di presenza sulla rete e la comunicazione ad esse
integrata;
consolidare la propria attività utilizzando “la rete delle reti” per
effettuare ordini e pagamenti;
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1.4 Definizione dell’e-commerce
Quando si parla di e-commerce (commercio elettronico) si pensa
immediatamente ad Internet ed all’acquisto effettuato online attraverso
carta di credito ma in realtà questa è solo una parte del commercio
elettronico, che comprende un insieme di transazioni e procedure rivolte
ad un nuovo modo di fare business.
Nell'ordinamento italiano non si rinviene una definizione di commercio
elettronico.
La dizione di commercio elettronico, infatti, compare solo nell'articolo
21 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n.114, recante "Riforma della
disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4,
comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59", ove è previsto che il
Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato promuova
l'introduzione e l'uso del commercio elettronico con azioni volte a:
a)sostenere una crescita equilibrata del mercato elettronico;
b)tutelare gli interessi dei consumatori;
c)promuovere lo sviluppo di campagne di informazione ed
apprendimento per operatori del settore ed operatori del servizio;
d)predisporre azioni specifiche finalizzate a migliorare la competitività
globale delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e alle
medie, attraverso l'utilizzo del commercio elettronico;
e)favorire l'uso di strumenti e tecniche di gestione di qualità volte a
garantire l'affidabilità degli operatori e ad accrescere la fiducia del
consumatore;
f)garantire la partecipazione italiana al processo di cooperazione e
negoziazione europea ed internazionale per lo sviluppo del commercio
elettronico.
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Tutto ciò senza che sia data alcuna indicazione in ordine ai confini
giuridici di tale espressione.
Secondo la definizione accolta dalla comunicazione della Commissione
Europea COM (97) 157 "Un'iniziativa europea in materia di commercio
elettronico" e contenuta nel documento "Linee di politica industriale per
il commercio elettronico" adottato dal Ministero dell'industria, del
commercio e dell’artigianato il 30 luglio 1998, il commercio elettronico:
"consiste nello svolgimento di attività commerciali e di transazioni per
via elettronica e comprende attività diverse quali la commercializzazione
di beni e servizi per via elettronica, la distribuzione on-line di contenuti
digitali, l'effettuazione per via elettronica di operazioni finanziarie e di
borsa, gli appalti pubblici per via elettronica ed altre procedure di tipo
transattivo della Pubblica Amministrazione".
A tale definizione fa rinvio, inoltre, la circolare n. 3487/C con la quale il
Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato ha fornito
alcune indicazioni sulla disciplina applicabile all'attività di vendita
tramite mezzo elettronico.
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CAPITOLO 2
ASPETTI NORMATIVI DELL’E-COMMERCE
2.1 Il Decreto Legislativo n.70/2003
Con la pubblicazione del d.lgs. 9 aprile 2003, n.70 il legislatore italiano
ha dato attuazione alla delega contenuta nell’art. 31 della legge 1° Marzo
2002, n.39 (legge comunitaria del 2001)per il recepimento della direttiva
n.200/31/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’8 giugno 2000
relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società
dell’informazione, in particolare il commercio elettronico, nel mercato
interno.
Detta normativa di recepimento, come prevedeva l’art. 22 dello stesso
d.lgs. n. 70/2003, è entrata in vigore a far data dal 14 maggio 2003, ed è
– quindi – in oggi pienamente operativa, affiancandosi agli altri
strumenti normativi adottati da altri Paesi membri per l’attuazione della
direttiva.
Come si perita di illustrare la Relazione governativa che accompagnava
la normativa in oggetto, la direttiva europea sul commercio elettronico si
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fonda sulla clausola “mercato interno”, e cioè sulla creazione di un
ambito coordinato di regolamentazione entro il quale il controllo delle
attività di prestazione viene effettuato nel Paese di stabilimento del
prestatore, ed è mirata ad assicurare la libera prestazione di servizi on-
line nell’insieme della Comunità, creando le regole uniformi per il
commercio elettronico che è per sua stessa natura, senza frontiere.
Con il provvedimento in esame, sempre secondo la Relazione,”al
Governo in piena aderenza alla politica europea (…) si propone di
sviluppare un’economia basata sulla conoscenza, di contribuire allo
sviluppo e alla moderazione dei mercati facilitando il sorgere di nuove
forme di gestione dell’attività imprenditoriale, in particolare di medie e
piccole dimensioni, promuovendo nuove tipologie di commercio”.
Uno degli obiettivi da perseguire viene indicato nella riduzione dei costi
di produzione e nel miglioramento delle possibilità di scelta e qualità dei
prodotti, accrescendo così la fiducia dei consumatori nei contratti
telematici.
Tale fiducia a monte “deve essere riposta su meccanismi che
garantiscano la sicurezza, l’affidabilità delle comunicazioni in rete, la
certezza dell’integrità del documento, sistemi rapidi di composizione
extragiudiziale delle controversie”.
I principali settori di armonizzazione sono: (i) quello del regime delle
informative e delle comunicazioni commerciali; (ii) quello relativo alla
conclusione del contratto per via elettronica; (iii) la disciplina delle
responsabilità del prestatore di servizi e (iv) il suo regime di
stabilimento.