8 Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio.
1.1. Introduzione alla parte teorica
Nel mondo di oggi sono poche le aziende che si rivolgono ad una massa indistinta
di utenti. Volendo fare un parallelo con la biologia, sono l'adattamento,
l'evoluzione e la specializzazione a permettere la sopravvivenza in un mercato in
tempi di crisi. Riuscire a soddisfare i particolari bisogni di una eterogenea massa di
utenti è ciò che permette ad un'azienda di qualsiasi campo di sopravvivere. In
tempo di crisi girano meno soldi, perciò gli utenti/clienti si fanno più scrupoli nella
spesa ed esigono che l'esperienza connessa ad una compravendita , sia essa di un
bene piuttosto che di un servizio, sia impeccabile.
Il nucleo del lavoro che abbiamo svolto è rivolto all’utenza del cicloturismo,
ovvero un’approccio particolare al fare turismo, con le sue peculiarità.
Per capire bene il cicloturismo abbiamo bisogno di delineare cosa sia il turismo,
cosa si intende con prodotto turistico ed esperienza turistica; come il turista vede
se stesso, gli altri turisti, le persone dei luoghi con cui viene in contatto.
Declineremo quindi questi concetti come se fossero un paradigma per arrivare a
descrivere l'utente interessato dal caso di studio di questa tesi, ovvero il cicloturista.
Raramente il viaggiatore parte all'avventura senza sapere nulla in anticipo del
proprio viaggio, racconteremo perciò di come egli si informa e comunica,
descrivendo quei canali e strutture comunicative e informative che sfrutta per
colmare quelle lacune che egli pensa di avere.
Questi network informativi si basano su infrastrutture tecnologiche ben precise,
daremo rassegna di quelle più importanti soffermandoci maggiormente su quelle
che interessano il nostro utente finale.
In conclusione a questa sezione teorica tireremo le fila di quanto detto per
cominciare a definire il lavoro descritto nella seconda sezione, ovvero il caso di
studio progettuale.
Il caso studio riportato racconta di come il nostro gruppo di lavoro si sia mosso
per portare alla luce un prototipo funzionante di una App mobile rivolta ai
cicloturisti.
Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio. 9
D'inizio si racconterà al lettore del luogo da cui è partito il tutto, ovvero la città di
Riccione. In particolare descriveremo i servizi dei Bike Hotels, ovvero strutture
alberghiere che si sono specializzate nell'accogliere e coccolare i cicloturisti in ogni
loro bisogno e necessità particolare.
Successivamente si descriveranno i le fasi del lavoro. Per quanto riguarda i lavori
preliminari esporremo il metodo di ricerca, partendo dalla descrizione dei membri
del suddetto gruppo, elencando gli strumenti metodologici utilizzati e le seguenti
procedure messe in moto.
Di seguito racconteremo le vere e proprie fasi operative del progetto, ovvero di
come i membri si sono mossi nel mondo reale per conoscere gli utenti coinvolti e
si sono organizzati per portare avanti lo sviluppo dell'App fino ad arrivare ad una
descrizione del prototipo finale.
1.2. Il cicloturismo
Nella letteratura scientifica esiste pochissimo materiale al riguardo di questo
specifico argomento. Indagini di tipo reportistico sono state effettuate da
istituzioni locali quali: osservatori turistici di zona, agenzie e consorzi del settore
alberghiero o associazioni di ciclisti. Da queste fonti, italiane, abbiamo cercato di
estrarre dati il più possibile recenti e affidabili.
Cercheremo quindi, nelle sezioni successive, di analizzare il fenomeno
cicloturistico applicando gli strumenti forniti da chi studia il turismo come
macrofenomeno.
L’ISTAT riporta i seguenti dati per quanto riguarda i viaggi degli italiani nel 2011.
Non esistono riferimenti diretti al cicloturismo in quanto esso viene inserito, nelle
tavole riguardanti tipologie e mezzi di viaggio, in categorie più generiche.
• Dalla tavola 1.21 vediamo che, sul totale dei viaggi effettuati (circa 83,5
milioni), lo 0.8% (circa 641000) è stato effettuato con altri
1
mezzi rispetto ai
classici aereo, nave, macchina, bus, camper, ecc.
1
In questa categorizzazione ricadono motociclette, scooter, biciclette, ecc.
10 Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio.
• Dalla tavola 1.5 vediamo che, sempre sul totale dei viaggi effettuati, l’1,3%
(647 mila) è da considerarsi come tipologia di vacanza sport, dove, secondo
il parere del STLC (vedi paragrafo seguente), si può far ricadere la vacanza
cicloturistica.
Nel 2009 l’osservatorio del sistema turistico del lago di Como ha redatto un report
d’indagine sul cicloturismo in cui vengono distinti tre tipologie di utenti cicloturisti:
• Specialisti sportivi: sono semplicemente cicloamatori in vacanza.
Raggiungono il luogo della vacanza con altri mezzi e cercano la sfida
sportiva.
• Specialisti puri: per essi la vacanza comincia, si svolge e si conclude in sella
ad una bici, carica di zaini e borse con tutto il necessario per il viaggio.
• Generalisti: sono cicloturisti occasionali. Salgono in sella come attività
singola e particolare in una vacanza più variegata. In altre parole, l’attività
ciclistica è lontana dal focus della loro vacanza.
In questo report vengono inoltre riportati i periodi di picco per l’attività
cicloturistica, ovvero i mesi con clima più mite, cioè da marzo a maggio e da
settembre a ottobre.
Lo stesso periodo è riportato dai dati fornitici dal consorzio Riccione Bike Hotels
(S. Giuliodori, comunicazione personale, 21 dicembre 2011). In questi periodi il
cicloturismo porta nella zona riccionese oltre 100000 presenze, garantendo un
fatturato diretto di oltre 4,5 milioni di euro e, considerando anche l’indotto, si
arriva quasi 9 milioni di euro.
Da questa serie di dati possiamo già vedere alcuni aspetti che saranno approfonditi
nei prossimi capitoli:
• Essendo il cicloturismo un fenomeno di nicchia, esso ha dinamiche e
conseguenze sull’ambiente particolari.
• Il cicloturista è un turista che, nonostante quello che ci si potrebbe aspettare,
è ben disposto a spendere.
Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio. 11
1.2.1. Il prodotto cicloturistico, alcuni dati e la realtà
Il prodotto turistico è l’insieme di servizi interconnessi e localizzati in una
determinata area geografica. Prende grossa importanza la configurazione di filiera,
in cui l’utente finale è il turista stesso.
Questo insieme di servizi definisce il prodotto turistico come bene esperienziale,
ovvero un bene per il quale il consumatore non può verificarne aprioristicamente la
qualità, cioè la corrispondenza o meno con le proprie aspettative. Quindi trae le
sue conclusioni esclusivamente ex-post il consumo.
Diversamente da altri tipi di servizio, il servizio turistico impone all’utente fruitore
lo spostamento fisico in altra località, spesso non conosciuta, fatto che aumenta il
fattore di incertezza sulle aspettative.
Altro fattore che influenza la qualità dell’esperienza turistica è il rapporto con le
persone che l’utente incontra, siano essi operatori di filiera o semplici abitanti del
luogo. Da notarsi che anche questo fattore non è conoscibile a priori.
1.2.2. Il cicloturismo come nicchia turistica
Una caratteristica importante del cicloturismo è il suo essere un tipo di turismo di
nicchia. Il turismo di nicchia è l’esatto contrario di ciò che viene etichettato come
turismo di massa. Poon (1993) definisce il turismo di massa come un fenomeno su
larga scala, che impacchetta e vende servizi di svago standardizzati ad un prezzo
fisso ad una clientela di massa. Da questo deriva che il terreno di scontro per i
grossi operatori si svolge di più sulla rincorsa al prezzo più vantaggioso rispetto ad
una ricerca di vera qualità dell’esperienza da offrire. Di positivo resta che questo
processo storico ha reso più “democratica” la vacanza, dando accesso a persone di
classi economiche più svantaggiate l’opportunità di viaggiare per piacere.
12 Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio.
In una tabella sintetica riportiamo le maggiori differenze rispetto ad alcuni
parametri.
Parametro T. di massa T. di nicchia
Numero di utenti Molto alto Molto basso
Lunghezza della filiera Lunga Breve
Rendita valore Di scala Qualità
Tipologia offerte Standardizzate Particolari
Pianificazione Ripetitiva Ad hoc
Tab 1: confronto caratteristiche tra turismo di massa e nicchia
Ciò implica, da parte degli attori in gioco, l’utilizzo di un più sofisticato set di
procedure che tengano conto, distinguano e differenzino i turisti.
Il turismo di nicchia, quindi, offre l’opportunità di attrarre turisti con buona
capacità di spesa a fronte di investimenti più bassi, affrontabili da piccole imprese.
I turisti di nicchia sono alla ricerca di un’esperienza significativa nella
consapevolezza che i loro bisogni e volontà particolari siano soddisfatti. Si tenga
presente che il discorso riguardo “prodotti per il turismo di nicchia” e “mercati per
il turista di nicchia” è condotto dagli operatori, i quali sono molto più desiderosi di
categorizzare e strutturare la loro realtà per ovvi motivi organizzativi e di profitto.
Da qui, Novelli (2005) propone 3 diversi approcci all’organizzazione del prodotto
turistico di nicchia.
• L’approccio geografico e demografico: il luogo e la popolazione locale
giocano un ruolo chiave.
• L’approccio relativo al prodotto: la presenza di attività, attrazioni,
stabilimenti, cibo e altre amenità sono enfatizzati.
• L’approccio relativo al cliente: le aspettative e le richieste dei turisti sono
la chiave.
Da qui deriviamo i tre macro-tipi di turismo di nicchia: il turismo ad interesse
particolare, il turismo basato su tradizioni e cultura e il turismo focalizzato ad una
attività particolare.
Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio. 13
Il cicloturismo fa parte dell’ultimo macro-tipo, con le caratteristiche per ricadere
nel sottotipo definito come turismo d’avventura. A prima vista può sembrare
semplice capire cosa si intenda con “turismo d’avventura”, ma ricordiamo che tale
concetto è relativo alle esperienze dell’attore che ne sta facendo parte.
Un’escursione sul Monte Bianco potrà essere esperita come l’avventura della vita
per un normale cittadino urbano, ma per, poniamo il caso, uno sherpa nepalese
abituato al doppio delle altezze tale escursione potrà sembrare una passeggiata. Per
l’appunto Weber (2001: 371) pone l’accento proprio su questo dicendo “la
precedente esperienza di viaggio è un ulteriore aspetto che probabilmente influisce
la percezione di un individuo della vacanza come avventura”. Swartbrooke (2003)
va oltre, enumerando dieci caratteristiche base della avventura che, combinate,
definiscono gli aspetti di un’impresa particolare facendola rientrare nella
definizione di turismo d’avventura. Queste caratteristiche sono:
1) incertezza del risultato
2) pericolo e rischio
3) sfida
4) ricompense anticipate
5) novità
6) stimolo ed eccitamento
7) escapismo e separazione
8) esplorazione e scoperta
9) assorbimento e concentrazione
10) emozioni contrastanti
Sung (2001), invece, propone la descrizione tramite il posizionamento tra due poli,
ovvero tra soft adventure e hard adventure. La prima implica un basso rischio e può
essere intrapresa da chiunque con una minima sufficiente forma fisica, anche senza
precedenti esperienze e conoscenze al riguardo. La seconda, al contrario, richiede
esperienza, capacità di fronteggiare gli imprevisti e perfetta forma fisica allenata
specificatamente per l’attività che si andrà a svolgere. Partendo da un’analisi delle
14 Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio.
attività svolte e dalla loro difficoltà, Sung propone quindi una categorizzazione del
turismo d’avventura a 6 macro-categorie:
1) Natura semplice
2) Preparati al rischio
3) Punti di domanda
4) Dura sfida
5) Natura selvaggia
6) Neve invernale
Per dare una definizione che copra più aspetti possibili, riportiamo quella del
Mintel Report del 2001:
“Un’attività di svago che prende luogo in una destinazione inusuale,
esotica, remota o selvaggia. Tende ad essere associata ad alti livelli di
attività dei partecipanti, per la maggior parte in esterna. I viaggiatori
avventurosi si aspettano di affrontare diversi livelli di rischio,
eccitazione e tranquillità, e di essere testati per ciò che si vale. In
particolare essi sono esploratori di parti del mondo esotiche e
incontaminate, oltre a cercare sfide con se stessi.”
2
Questa definizione descrive perfettamente le persone che siamo andati a conoscere
nelle fasi di ricerca del progetto, le faremo conoscere anche a voi nei capitoli
successivi.
1.2.3. La tribù dei cicloturisti
Un altro concetto utile per descrivere il mondo del cicloturismo è quello delle
neotribù. Questo concetto è coniato e sviluppato, fra i tanti, prima da Maffesoli
(1996) con un taglio sociologico, poi da Arnould e Thompson (2005) e Cova et al.
(2007) in un’ottica applicata allo studio del marketing.
Questi approcci, in nuce, ribaltano l’approccio psico-economico allo studio dei
fenomeni verso uno studio di tipo socio-culturale.
2
Traduzione nostra.
Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio. 15
Maffesoli (1996) nel suo saggio seminale “The Time of the Tribes” vede la società non
come una somma di sottoculture discrete in cui gli individui si compartimentano,
escludendo talvolta appartenenza mutuale ad altri gruppi, ma come un amalgama di
tribù dinamiche e sovrapposte, in cui gli individui, ogni volta, sono riuniti da
un’estetica, un’etica e abitudini condivise. La spinta che porta gli individui a far
parte di queste tribù, secondo l’autore, sono prettamente emozionali, di
condivisione e transpersonali.
Arnould e Thompson (2005) portano quest’ottica allo studio del consumo e del
mercato, in cui la neotribù è un aggregato di individui che, durante la condivisione
di comuni interessi di consumo, producono sentimenti di solidarietà sociale,
definizioni identitarie e mondi culturali transitori.
In summa non ci interessa più studiare il mercato della domanda come segmenti
d’utenza basati su fasce d’età, su classi sociali basate sul reddito o su altri parametri
demografici di questo tipo ma, come dicono Cova et al. (2007), sulle neotribù
ovvero:
un insieme di individui non necessariamente omogenei fra loro (in
termini di caratteristiche sociali oggettive), ma interrelati mediante
un’identica soggettività, affettiva o etica, capaci di svolgere azioni
microsociali vissute insieme benché effimere.
In altre parole, secondo questi approcci, non ha senso capire chi sei prima che tu
faccia qualcosa, in quanto tu diventi ciò che sei quando lo fai come attore immerso in
un contesto socio-culturale, con regole specifiche ogni volta proprie.
Portando questi costrutti allo studio e all’approccio con la comunità cicloturistica
vediamo, in effetti, che non esiste un denominatore demografico che caratterizzi
l’utente cicloturista. Vi troviamo impiegati così come direttori di banca, studenti
come lavoratori, giovani come anziani, donne come uomini, che diventano
cicloturisti nel momento in cui si trovano a condividere l’esperienza, sia
organizzativa che fattuale, del viaggio.
16 Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio.
1.2.4. Il cicloturismo come esperienza
In Dinnie (2011) troviamo un interessante capitolo scritto da Hospers su “lo
sguardo del turista” (the tourist gaze).
Questo è un importante costrutto da tenere in conto quando si parla di esperienza
del turista, sia in fase di analisi della stessa o in progettazione di un prodotto o
servizio destinato ad essi.
Quando visitiamo un luogo come turista, volgiamo lo sguardo alle cose che ci
circondano in maniera diversa rispetto agli indigeni. I luoghi osservati non sono gli
stessi per tutti i turisti infatti, come per tutti i costrutti sociali, variano da cultura a
cultura. Genericamente, salta all’occhio ciò che è diverso rispetto a ciò che si può
vedere a casa propria.
Questo sguardo non si muove comunque in maniera casuale, in quanto esso è stato
influenzato da una massa di informazioni portate dai media pubblicitari di vario
tipo, quali guide, documentari, brochure, cinema, ecc. Quando visitiamo un luogo
sappiamo già cosa stiamo andando a vedere, e i servizi sul luogo sono stati
organizzati per accoglierci. Così la manipolazione ricade sia sul turista che sulle
attrazioni.
Volendo fare un quasi-esperimento su due piedi, se dicessimo “Pisa” quale sarebbe
la prima cosa che vi verrebbe in mente di visitare? Se dicessimo New York?
Così, come già anticipato da Urry (2002), se vediamo una coppietta baciarsi a
Parigi, vediamo “la romantica e senza tempo Parigi”.
Con lo sviluppo del turismo dalla seconda metà del diciannovesimo secolo,
vediamo anche un altro fenomeno svilupparsi e intrecciarsi ad esso, ovvero lo
sviluppo e la diffusione della fotografia di veduta. “Catturando” le vedute dei
luoghi non più vissuti, i luoghi diventano panorami, MacCannell (1999) fa notare
che non si visitano più tanto le chiese per pregare quanto per fotografarle.
Osborne (2000) azzarda di più, dicendo che l’industria turistica ha creato un sacco
di “attrazioni pseudo-autentiche” fini a se stesse, in altre parole: non si visita
perché è interessante, ma è interessante perché si visita. Un estremo snaturamento
Aspetti sociali nella progettazione di applicazioni mobile: un caso studio. 17
dei luoghi si ha quando gli abitanti, per attrarre più turisti, trasformano i propri
luoghi e travestono se stessi assecondando stereotipi.
Ovviamente qualcuno si salva da questa “massificazione dello sguardo”, fa notare
sempre Urry (1995): questo è il turista alla ricerca dell’esperienza autentica, che
vuole vivere i luoghi che visita come un abitante, senza esperienze pre-
confezionate. Urry lo chiama “post turismo di massa” e noi vi troviamo molte
analogie con i concetti già esplorati al riguardo del turismo di nicchia.
Hospers cita inoltre i 5 elementi fisici, già elencati da Lynch (1960), che
contribuiscono alla creazione dell’immagine di un luogo urbano nella mente delle
persone:
• I percorsi: strade, ferrovie, sentieri e altri canali lungo i quali le persone si
muovono. Esempi per antonomasia possono essere le famose Route 66 o i
Champs-Elysées
• I bordi: zone di chiara transizione e confini lineari, come lungomari e zone
verdi.
• I distretti: quartieri, caseggiati e altre sezioni della città con caratteristiche
distintive. Esempi possono essere Soho a Londra e la Chinatown di
Toronto.
• I nodi: punti d’incontro strategico, come piazze, incroci o stazioni dei treni
cittadine. Esempi sono il Dam di Amsterdam e la Plaza Mayor a Madrid.
• I punti di riferimento: oggetti fisici che servono da punti di riferimento
pubblici, come il museo Guggenheim di Bilbao e il Turning Torso di
Malmö.