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CAPITOLO 1
IL VENTO, UNA FONTE RINNOVABILE DI ENERGIA
1.1 CARATTERISTICHE DELLE FONTI RINNOVABILI
Accanto alle pi� tradizionali fonti, comunemente impiegate per la produzione di
energia, che al giorno d�oggi restano il petrolio, il carbone, il gas e il nucleare, si
sta sviluppando negli ultimi anni lo sfruttamento delle nuove energie rinnovabili,
ossia energie le cui fonti possono ritenersi praticamente inesauribili.
Oltre a questa importante caratteristica, la spinta all�utilizzo delle fonti
rinnovabili � anche conseguenza di un orientamento in direzione di energie meno
inquinanti, in grado di ridurre l�avvelenamento atmosferico e prive inoltre di
grandi rischi di incidenti quali contaminazioni radioattive e disastri ecologici.
Un altro aspetto importante di tali fonti � rappresentato dal fatto che sono meno
vincolate agli equilibri politici internazionali in grado di influenzarne
sfruttamento e costi, cosa che accade invece per i combustibili fossili.
Come appunto rivela la loro definizione, le fonti rinnovabili non sono limitate nel
tempo, esse si trovano in natura in misura tale da poter essere utilizzate con
profitto in varie zone del pianeta; proprio per questo la messa a punto e la
diffusione di nuove tecnologie ha inoltre un considerevole valore strategico e di
sicurezza energetica in relazione a possibili scenari futuri di minore disponibilit�
e di maggior costo dell�energia.
Acqua, calore geotermico, vento, sole, biomasse e rifiuti organici rappresentano
oggi le pi� importanti fonti rinnovabili, anche se, fino ad ora, solo l�energia
idroelettrica, principalmente, e quella geotermica e da biomassa, in misura
minore, vengono convertite in modo significativo e con una tecnologia che pu�
essere considerata matura.
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Tuttavia, oltre ai pregi sopra elencati, ci sono anche problemi che riguardano
essenzialmente i limiti di utilizzazione, dovuti ad esempio, alla aleatoriet� delle
condizioni ottimali per lo sfruttamento di alcune fonti rinnovabili, che rendono
discontinua la conversione in energia elettrica; considerando infatti diversi
periodi di tempo, le propriet� fisiche della sorgente possono variare
sensibilmente, fino a scendere al di sotto dei valori consentiti per la generazione.
Altri limiti riguardano lo stato attuale delle tecnologie, che non sempre
garantiscono rendimenti globali competitivi sul piano tecnico-economico rispetto
ai sistemi tradizionali; occorre poi ricordare, che per alcune fonti rinnovabili
esistono anche divergenze tra potenzialit� ed effettive possibilit� di uso,
determinate dalla natura estremamente dispersa di tali forme di energia, spesso
condizionate da una densit� energetica per unit� di superficie piuttosto bassa. Ci�
comporta quindi l�inevitabile realizzazione di sistemi di conversione con notevoli
dimensioni, caratterizzati da un�elevata occupazione territoriale.
La tendenza generale invalsa in questi ultimi anni nel settore energetico, anche in
seguito all�incremento della qualit� della vita che ha contribuito alla continua
crescita dei consumi, � quella di ridurre gli sprechi, dipendere sempre meno da
altre nazioni e proteggere l�ambiente; considerazioni che hanno spinto governi,
enti di ricerca ed aziende ad investire capitali nello sviluppo di nuove forme di
energia �pulita�.
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1.2 PROSPETTIVE A MEDIO TERMINE PER LE ENERGIE
RINNOVABILI
Quantificare con precisione l�energia elettrica che potr� essere prodotta
utilizzando le fonti rinnovabili � un compito piuttosto difficile, poich�, tale
valutazione deriva da complicate previsioni probabilistiche, in particolar modo
per quanto riguarda alcune fonti rinnovabili �nuove� come quell�eolica e solare.
Gli elementi in gioco e le condizioni necessarie per uno sviluppo significativo
sono di notevole complessit� e vengono principalmente sintetizzati in:
disponibilit� e caratteristiche dei siti prescelti, successo della sperimentazione
degli impianti prototipo, garanzie di produzione di serie da parte delle industrie
di settore, ipotesi sui costi futuri delle energie tradizionali e sviluppo degli
autoproduttori.
Alcuni di questi elementi dipendono da fattori di vario genere che influiscono in
maniera significativa sulla penetrazione (informazione adeguata, confidenza nella
tecnologia, costo dell�energia prodotta, impatto ambientale, incentivazioni e
disponibilit� di capitale necessario agli investimenti, ecc.).
L�utilizzo delle nuove energie rinnovabili in particolare � destinato chiaramente
ad occupare soltanto un ruolo di tipo integrativo nella produzione energetica, che
potr� acquisire una certa rilevanza nel caso in cui si proceda ad uno sviluppo sia
a livello di grandi impianti collegati alle reti elettriche di distribuzione, sia a
livello di autoproduzione locale distribuita, quest�ultima particolarmente
conveniente per utenze isolate e non collegabili alla rete per difficolt� tecniche,
economiche e autorizzative o anche per integrazione dell�energia assorbita dalla
rete in particolari situazioni. In particolar modo, l�idea di una autoproduzione
diffusa � perfettamente adattabile alla caratteristica di presenza sostanzialmente
uniforme sul territorio di alcune fonti rinnovabili (ad esempio solare).
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Il potenziamento dell�apporto da fonti rinnovabili costituisce comunque un
obiettivo primario per conseguire una decisa politica di diversificazione delle
fonti di energia e di valorizzazione delle risorse nazionali.
L�insieme degli aspetti precedentemente focalizzati, fornisce una prospettiva che
appare oggi interessante sul possibile sviluppo nel medio termine delle energie
rinnovabili che potrebbero seppure entro certi limiti, soddisfare in maniera
crescente una parte del fabbisogno mondiale di energia elettrica.
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1.3 PERCHE� SCEGLIERE L� ENERGIA EOLICA
Prendendo in considerazione le nuove fonti rinnovabili, si pu� verificare come
l�energia proveniente da fonte eolica sia attualmente quella che presenta
competitivit� economica maggiore. Un�indicazione di quanto tale settore sia
maturo e promettente la d� la diminuzione dei costi della produzione di
elettricit�, che si � avuta negli ultimi vent�anni, derivante dai continui sviluppi
tecnologici degli impianti ed in particolare degli aerogeneratori. Si prevede
inoltre che se la produzione degli aerogeneratori avverr� su ancor pi� larga scala,
ci sar� una ulteriore diminuzione.
L�energia eolica � innanzitutto un�energia �pulita� in quanto non emette fumi e
non contribuisce al rischio di piogge acide e all�effetto serra. Pu� essere
particolarmente utile per elettrificare piccole isole e localit� montane
caratterizzate da particolare ventosit� che sono difficilmente allacciabili al
sistema elettrico pi� vicino. E� poi un�energia politicamente nobile, perch�
facilmente utilizzabile anche da paesi molto poveri e in via di sviluppo grazie alla
sua inesauribilit� e al fatto di essere svincolata da contratti politici
internazionali; inoltre la sua produzione non necessita di alcun materiale
d�importanza strategica.
Ci� che per� pu� realmente far fare un salto di qualit� e di quantit� allo
sfruttamento eolico, � la possibilit� di convogliare l�energia prodotta dagli
aerogeneratori sulla rete elettrica, offrendo cos� nuove opportunit� alle
compagnie elettriche o anche a produttori privati.
Come per le altre fonti rinnovabili, anche l�eolico presenta alcuni difetti, che si
possono riassumere principalmente nell�intermittenza di produzione dovuta alla
variabilit� del vento, nella bassa densit� energetica in rapporto all�area su cui �
dislocato l�intero impianto e nei problemi derivanti dall�inserimento degli
aerogeneratori nell�ambiente circostante.
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La tendenza che si sta affermando negli ultimi anni � comunque quella, come gi�
accennato in precedenza, di ricercare nuove soluzioni in grado di soddisfare al
meglio le varie esigenze di tutte le parti interessate.
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CAPITOLO 2
STRATEGIE DI SVILUPPO E ASPETTI ECONOMICI
CONNESSI ALLO SFRUTTAMENTO DEL POTENZIALE
EOLICO
2.1 LE REALIZZAZIONI EOLICHE NEL MONDO
La produzione eolica mondiale ha avuto nell�ultimo decennio una rapida crescita
che ha interessato soprattutto i paesi in cui sono stati attuati piani di sviluppo,
sostenuti dai rispettivi governi, per favorire le iniziative legate al settore eolico.
I dati a disposizione indicano che a livello mondiale, la potenza installata ha
sorpassato nell�Aprile 1999 la quota di 10�000 MW. Alla totale produzione
mondiale di energia elettrica da fonte eolica, cinque nazioni contribuiscono
assieme per pi� dell�80% : Germania, Stati Uniti, Danimarca, India e Spagna.
Si prevede poi, per gli anni futuri, che la produzione eolica mondiale debba
crescere ancora considerevolmente. L�Unione Europea ha stimato infatti che pi�
di 40�000 MW saranno installati negli stati ad essa appartenenti entro il 2010.
Parte di questa produzione sar� costituita da impianti fuori costa realizzati in
Danimarca e Olanda (figura 2.1). Gli Stati Uniti hanno invece previsto che altri
10�000 MW di macchine eoliche saranno installati sul territorio nazionale entro il
2010, molte delle quali verranno posizionate sugli altipiani del paese. I dati
riportati in tabella 2.1 tengono conto della produzione di energia elettrica da
fonte eolica (aggiornata ad Aprile 1999) relativa ai paesi che aderiscono alla IEA
(International Energy Agency), un organo autonomo all�interno
dell�Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) che
costituisce una struttura legale per collaborazioni internazionali, programmi di
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ricerca e sviluppo e scambio di informazioni riguardanti il settore energetico tra i
24 paesi membri.
FIG. 2.1
POTENZA INSTALLATA NEI PAESI MEMBRI IEA
PAESE
POTENZA (MW)
INSTALLATA
PAESE
POTENZA (MW)
INSTALLATA
GERMANIA 2875 CANADA 100
STATI UNITI 2020 GRECIA 40
DANIMARCA 1400 GIAPPONE 32
SPAGNA 1000 FINLANDIA 25
PAESI BASSI 371 AUSTRALIA 10
REGNO UNITO 320 NORVEGIA 9
ITALIA 200 NUOVA ZELANDA 4
SVEZIA 181 MESSICO 3
TOTALE 8590
TABELLA 2.1
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2.2 LE INSTALLAZIONI EOLICHE IN ITALIA
L�Italia, essendo situata in un bacino chiuso come quello del Mediterraneo, non �
interessata da venti di forte intensit� e di andamento regolare come in altre parti
del pianeta. La posizione geografica della nazione, unita alla rilevante presenza
sia di catene montuose che di masse d�acqua, origina una certa complessit� nel
regime dei venti, in quanto determina una diversa distribuzione stagionale delle
pressioni atmosferiche e conseguentemente un andamento dei flussi d�aria molto
variabile nel corso dell�anno.
La nostra penisola pu� comunque contare, specie nelle zone mediterranee e nelle
isole, su venti di discreta intensit�, quali il maestrale, lo scirocco e il libeccio.
Un�indicazione sulla situazione Italiana pu� essere data dalla sottostante tabella
2.2 in cui sono raccolti i dati relativi alla potenza installata (MW) nei vari
impianti eolici dislocati sul territorio nazionale e aggiornati al mese di Maggio
1999. Attualmente, sulla base degli impianti realizzati e in costruzione, si
prevede che la potenza eolica installata in Italia possa arrivare a circa 300 MW
nei primi mesi del 2000.
SITO EOLICO OPERATORE POTENZA (MW)
Alta Nurra (SS) Enel 2,4
Bisaccia (AV) Regione Campania 2,4
Bisaccia (AV) Alenia REI 0,64
Bisaccia (AV) Com. Montana Monti Lattari 0,64
Palena (CH) Consorzio Bonifica Sangro Aventino 1,28
Acqua spruzza (IS) Enel 2,44
Colle Confalone (IS) Com. Montana Sannio 0,32
Nasca-Carloforte (CA) Comune 0,96
Monte Uccari-Nurra (SS) Consorzio Bonifica della Nurra 1,6
San Simone (NU) Consorzio Bonifica Sardegna Centrale 0,2
Brunestica-Nurra (SS) Consorzio Bonifica della Nurra 0,96
Tocco da Casauria (PE) Comune 0,4
Campanedda (SS) Consorzio Bonifica della Nurra 1
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Ottava (SS) Consorzio Bonifica della Nurra 1
Villacidro (CA) Consorzio zona ind. Villacidro 1,17
Villa Favorita (CA) Societ� Villa Favorita 0,15
Collarmele (AQ) Marsica Gas 0,4
Ostuni (BR) Az. Agr. Massari V. 0,15
Grogastu-Assemini (CA) Air Liquide Italia 0,225
Castelnuovo-Daunia (FG) Riva Calzoni 2,6
C. de Ferla-Petrosino (TP) Sicilmarine s.r.l. 0,6
Montefalcone (BN) IVPC 25,8
Alberona (FG) IVPC 3
S. Agata di Puglia (FG) IVPC 25,2
Monteleone di Puglia (FG) IVPC 16,8
Anzano di Puglia (FG) IVPC 7,2
Collarmele (AQ) Enel 9,1
Lamezia T. (CZ) Consorzio Industriale 0,64
Monte Arci (OR) Enel 10,88
Castelfranco Miscano (BN) F. Sanseverino 1,2
Serre (SS) Acquaria A. 1,1
S. Giorgio la Molara (BN) IVPC 19,8
S. Giorgio la Molara (BN) RWP 10
Foiano V.F. (BN) Parco Eolico Foiano 2,8
Foiano V.F. (BN) IVPC 5,4
Sale d. Langhe (CN) Agricon 0,15
Baselice (BN) IVPC 7,2
S. Marco dei Cavoti (BN) IVPC 11,4
Molinara (BN) IVPC 14,4
S. Benedetto VdiS (BO) RWP 3,5
Celle S. Vito (FG) RWP 3,15
Rocca S. Felice (AV) IVPC 2,4
Castelfranco in Mis. (BN) F. Sanseverino 9,6
Accadia (FG) Lucky Wind 10,8
TOTALE
224,405
TABELLA 2.2
19
2.3 PROGETTI E OBIETTIVI DEL GOVERNO ITALIANO
In Italia, la quota di elettricit� generata da fonti di energia rinnovabile �
attualmente pari a circa il 22% della produzione nazionale annua. Per la maggior
parte, questa energia � ottenuta da impianti idroelettrici e in misura minore da
impianti geotermici. Da alcuni anni, il governo ha mostrato un certo interesse nei
confronti di nuove fonti come vento, sole e biomasse, con l�obiettivo di
incrementare diversificazione e sicurezza delle risorse disponibili, migliorando i
bilanci economici (l�Italia dipende notevolmente dal petrolio importato e ha
inoltre soddisfatto, negli ultimi anni, circa il 15% della sua domanda di elettricit�
con importazione dall�estero), rispettando l�ambiente e ricercando nuove
opportunit� di impiego e di sviluppo sociale.
Considerando il settore dell�energia eolica, in passato il Ministero dell�Industria,
Commercio e Artigianato (MICA) ha promosso una serie di iniziative consistenti
in programmi di ricerca e dimostrazione, il cui studio � stato affidato agli enti di
stato ENEA ed ENEL.
Tra le principali misure adottate negli anni precedenti per favorire la diffusione
delle fonti rinnovabili e quindi anche della produzione eolica, una speciale
citazione va fatta per la delibera No.6 emessa dal CIP (Commissione
Interministeriale Prezzi) in data 29 Aprile 1992, la quale assicurava prezzi di
favore da pagare per l�energia immessa in rete da fonti rinnovabili o da altre
riconosciute come assimilate (es. generazione combinata di elettricit� e calore).
Tali incentivi suscitarono un sorprendente interesse da parte degli investitori
privati che presentarono al MICA un gran numero di progetti. Attualmente, i
benefici della 6/92 del CIP sono stati per� ristretti agli impianti gi� operativi o in
costruzione dall�inizio del 1997 e ai 721 MW di progetti eolici inseriti dal MICA
nelle sue prime sei graduatorie. Una parte di questi progetti sono gi� stati
realizzati, contribuendo cos� alla crescita della potenza eolica installata in Italia.
20
Si spera comunque che tutti i 721 MW di cui sopra diventino presto operativi in
seguito agli accordi di programma stabiliti nel 1998 e di cui parleremo
successivamente.
I progetti pi� recenti (come i 1498 MW di potenza eolica relativi alle ultime tre
graduatorie del MICA) non hanno invece potuto usufruire di alcun prezzo di
favore; a tal proposito � tuttora atteso dagli investitori un piano nazionale per lo
sviluppo delle fonti rinnovabili, che possibilmente preveda un�incentivazione
specifica per le iniziative che riguardano esclusivamente questo settore,
eliminando cos� il riferimento alle assimilate.
Nel 1998, in Italia, si sono verificati due eventi fondamentali che hanno dato
spazio alla discussione di nuovi progetti riguardanti il settore del rinnovabile.
Il primo � rappresentato dalla Conferenza Nazionale Energia e Ambiente tenuta a
Roma il 25-28 Novembre, organizzata dall�ENEA con il supporto del governo.
Le risultanze fondamentali della conferenza, trattano molteplici argomenti che
vanno dalla riorganizzazione del settore elettrico alla intenzione del Governo
Italiano di perseguire gli obiettivi del protocollo di Kioto, ma in particolare ci�
che interessa maggiormente il nostro discorso � la pubblicazione da parte
dell�ENEA di un �Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle fonti
rinnovabili� che traccia un quadro sulle prospettive che si aprono per queste fonti
in ambito nazionale e propone gli obiettivi da raggiungere entro il 2010.
Il secondo importante evento riguarda il Decreto Legislativo No. 79 sul riassetto
del mercato dell�energia elettrica, emesso nel Marzo 1999 dal Ministero
dell�Industria, al fine di attuare la deliberazione 96/92/EC dell�Unione Europea,
che dettava le linee guida per la realizzazione di un libero mercato interno
Europeo dell�elettricit�. Tale decreto, basato sui principi generali della direttiva
UE, rappresenta uno dei pi� avanzati progetti finora messi a punto in Europa per
la liberalizzazione del settore elettrico. Tra i punti chiave considerati, �
21
opportuno citare un interessante paragrafo all�interno dell�articolo 11, dove si
prevede esplicitamente il ricorso alle fonti rinnovabili e si stabiliscono a partire
dal 2001 per i produttori e gli importatori di quantit� superiori a 100 GWh/anno
di elettricit�, delle percentuali minime obbligatorie di energia prodotta da
impianti nuovi o ripotenziati che utilizzino fonti rinnovabili (inizialmente pari al
2% dell�energia eccedente i 100 GWh/anno di cui sopra).
Un possibile piano governativo dovrebbe seguire le indicazioni introdotte nel
Libro Bianco stampato dall�ENEA accennato precedentemente, e realizzato a sua
volta, tenendo conto di quello edito a fine 1997 dall�Unione Europea, che poneva
come principale obiettivo quello di raddoppiare il contributo delle fonti
rinnovabili nel bilancio energetico complessivo di energia primaria entro il 2010
(dal 6% al 12% del totale fabbisogno di energia primaria nei paesi UE). Per
l�Italia, secondo il Libro Bianco ENEA, ci� significherebbe incrementare la
produzione nazionale di energia rinnovabile oltre le 24 Mtep, in relazione alle
12,7 Mtep del 1996. In accordo con questa strategia, l�energia eolica potr� in
seguito occupare un importante ruolo, contando di arrivare entro il 2010 a una
produzione sul territorio nazionale pari a 3000 MW. Per ottenere questo risultato
un importante aiuto sar� dato dal decreto sul mercato dell�energia elettrica
attraverso l�articolo 11 sopra menzionato. Ulteriori finanziamenti per lo sviluppo
deriveranno poi dalla recente stipulazione (1998) dell�Accordo di programma
concordato tra Governo, Regioni, ENEA, ENEL, Associazioni Bancarie e altri,
con l�intento di rendere operativi tutti gli impianti ad energia rinnovabile, per un
totale di 2300 MW, riconosciuti idonei ad ottenere i prezzi di favore garantiti
dalla deliberazione No.6/92 del CIP. Per l�eolico, ci� dovrebbe significare la
messa in campo, entro la fine del 2001, di tutti i 721 MW di progetto inclusi nelle
prime sei graduatorie MICA.
Esistono inoltre programmi e interventi a livello regionale per favorire l�utilizzo
delle fonti rinnovabili e in particolare dell�energia eolica. Fino ad ora hanno
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principalmente interessato regioni come Puglia, Campania e Sicilia con la
disponibilit� di contributi in conto capitale da parte dei POP (Programmi
Operativi Plurifondo). Questi contributi finanziati attraverso i fondi strutturali
stanziati dall�Unione Europea, non sempre risultano sufficienti, da soli, a
garantire la redditivit� delle iniziative; tuttavia con il loro aiuto si stanno
realizzando interessanti progetti soprattutto, come detto precedentemente, nel sud
del paese. In generale, anche sulla base di passate esperienze all�estero, vi � per�
motivo di ritenere che una politica di incentivazione fondata sulla concessione di
prezzi di favore per l�energia fornita alla rete, sia in genere molto pi� efficace dei
sussidi in conto capitale, al fine di incoraggiare la messa in campo e la corretta
gestione di impianti eolici caratterizzati da buone prestazioni ed elevato grado di
affidabilit�.