6
La storia della medicina e' invece la storia delle idee, dei fatti, delle biografie dei
personaggi che sono stati protagonisti di questa disciplina
4
. In questo lavoro
ricostruisco i tentativi di alcuni studiosi come Ildegarda di Bingen, Taddeo
Alderotti, Aldobrandino da Siena, di dare un contributo alla tutela della salute
dell'uomo, tenendo conto degli elementi di storia della medicina, della cultura,
della filosofia in cui si inseriscono le loro teorie, nonche' degli elementi
biografici di tali autori. Il lavoro si apre con una breve storia della medicina,
perche' ritengo utile che chi lo legga abbia un'idea del filo conduttore che lega
l'evoluzione del pensiero medico alle considerazioni del presente lavoro. Le
teorie passano da una scuola all'altra e da uno studioso all'altro, vengono
assimilate, filtrate, ed a volte si perde qualcosa durante il cammino, ma, chi
arriva dopo, ha comunque la possibilita'di risalire alla fonte, operando una
ricostruzione del materiale precedente, e cio' rende possibile verificare la
veridicita' delle informazioni, nonche' avvalersi di uno sguardo globale sul
panorama degli avvenimenti. Douglas Gutrhrie apre proprio la sua Storia della
medicina con una citazione di Winston Churchill che dice "Chi sa guardare piu'
addietro nel passato sapra' guardare piu' lontano nell'avvenire"
5
, che ricorda
la famosa frase di Bernardo di Chartres, letterato del XII secolo il quale,
parlando della propria epoca, affermava che "siamo nani sulle spalle dei
giganti". Guardando la storia, notiamo che esiste nella letteratura medica un
genere che si occupa dei principi che salvaguardano la salute dell'uomo. E'
quello per l'appunto dei "Consigli per la salute", e nella cultura occidentale ha tra
i precursori uno scritto dello Pseudoaristotele indirizzato ad Alessandro Magno,
mentre abbiamo anche ulteriori testimonianze di notevole importanza risalenti a
civilta' precedenti, come quella babilonese o quella egiziana. A volte questi
consigli erano scritti su richiesta di qualche personaggio potente, oppure erano
composti per l'esigenza del popolo, magari in periodi di particolari difficolta', o
erano materiale medico che gli allievi utilizzavano nelle scuole, oppure ancora,
facevano parte delle normative che regolamentavano l'istituzione medica.
Ripercorriamo alcune tappe attraverso le quali questo genere si e' sviluppato
nell'arco della storia, partendo per l'appunto dall'epistola dello Pseudo Aristotele,
e tenendo presente le concezioni mediche dell'antica Grecia e il lavoro di
Ippocrate. Dopodiche', la questione della storia della medicina si sposta per un
breve tempo ad Alessandria, dove si sviluppano in particolare gli studi di
anatomia, e passa poi a Roma con gli importanti contributi di Celso e Galeno e
l'inizio di una accurata legislazione sanitaria ed igienica. Il Medioevo vede lo
sviluppo della medicina bizantina, di quella araba, mentre in occidente troviamo
una medicina cristiana monastica, cui fanno seguito il sorgere della scuola
medica salernitana di stampo laico, e l'avvio delle Universita'.
4
cfr. A. Castiglioni, Storia delle medicina , ed. Unitas, Milano 1927, pp. 6-12.
5
Questa frase fu pronunciata nel marzo 1944 presso il Royal College of Physicians ; Cfr.D.Guthrie, A history
of medicine Thomas Nelson and Son ltd., London 1945; trad it. di Lotte Dann Treves, Storia della medicina,
CDE, Milano 1967, Prefazione, p.13.
7
Querto lavoro, in particolare, si sofferma sull'opera di tre autori, Ildegarda di
Bingen , mistica e studiosa del mondo naturale, autrice di un'opera intitolata
Causae et curae, in cui il corpo è considerato come strumento dell'anima, e la
guarigione è inserita in una dimensione teologica; Taddeo Alderotti, medico
accademico, fautore di una medicina di stampo laico, autore di un' opera
intitolata Consilia e di un Libello per la conservazione della salute;
Aldobrandino da Siena, "medico in Francia nel XIII secolo"
6
, autore di un
trattato intitolato Le régime du corps, in cui vengono cosiderate le virtù dei cibi,
e viene considerata anche la fisiognomica, in quanto scienza che permette di
conoscere la psicologia di un uomo a partire dalle caratteristiche fisiche.
Elementi storici, culturali, filosofici e scientifici si intrecciano, dando origine ad
un quadro affascinante che potrebbe aiutarci a comprendere di piu' come il tema
della salute non sia solo un tabu' che possa essere risolto esclusivamente dal
medico, ma anche un bene che ogni uomo ha il diritto e la possibilita' di
conservare nel migliore dei modi, seguendo determinati consigli, utilizzando cibi
conformi alla propria personale costituzione, seguendo un regime di vita
equilibrato. Questo e' il proposito di questo lavoro, tenere viva l'informazione,
per far si' che non si dimentichi il contributo di alcuni studiosi, che hanno fatto
in modo di dare una descrizione per certi aspetti piu' umana della salute, e che
hanno tenuto conto dell'uomo e della sua malattia, non soltanto come entità
fisiche, ma anche nelle loro componenti psichiche, sociali, ambientali, e
considerando in certi casi, anche una dimensione spirituale; hanno, inoltre,
considerato un uomo che la possibilità e la capacità di conservare la propria
salute.
6
cfr. A.Garosi, Aldobrandino da Siena, medico in Francia nel XIII secolo nella storia del costume e dell'igiene
medievali, Signorelli, Milano 1981.
8
1. Le teorie riguardanti la salute dall'antichita' al XIII sec d.C.
1.1 I primordi e le antiche civilta'.
La medicina e' la scienza della salute. Nell'arco della storia, l'uomo, si e' trovato,
fin dall'epoca preistorica, faccia a faccia con i problemi riguardanti il suo
benessere psicofisico. I suoi tentativi di risolvere i malesseri hanno portato allo
sviluppo di diversi metodi di guarigione cosi', ripercorrendone la storia, si passa
attraverso varie epoche, si assiste alla nascita e al decadimento di civilta' fiorenti
per cui culture, eventi storici e filosofie si susseguono. Per quanto riguarda la
medicina essa e' in epoca primitiva di carattere istintivo, poi assume
connotazioni magiche e religiose, in quanto la malattia viene vista come un
enigma, risultato di qualche influsso misterioso, e quindi troviamo che l'arte
sanitaria e' dapprima nelle mani di stregoni, ed in seguito in quelle di sacerdoti,
che agiscono anche e soprattutto sull'anima del malato
7
. Poi, l'arte della
guarigione, assumera' un carattere maggiormente empirico, arricchendosi delle
esperienze acquisite, mentre ad un certo punto la speculazione, sviluppandosi in
modo particolare nel mondo greco, porra' le basi e gli stimoli per la ricerca di un
metodo razionale, e la nascita di una vera e propria scienza medica, in cui teoria
e pratica cominceranno a procedere fianco a fianco. Per quanto riguarda il
rapporto medicina-civilta' possiamo ricordare le fiorenti culture indiana e cinese,
per il fatto che ci hanno lasciato due tradizioni mediche tuttora utilizzate in
occidente, ossia l'ajurveda e l'agopuntura, basate su importanti principi quali
quelli dell' equilibrio di elementi e di umori, che ricordano la medicina
occidentale delle origini. Gia' queste prestigiose culture, offrivano dei consigli
per la salute. La medicina indiana e' antica di 5000 anni e, benche' avesse
raggiunto un livello piuttosto elevato nell'ambito della chirurgia, si dedico' ad
una forma alternativa di guarigione, chiamata ajurveda, ossia "scienza della
vita". Essa considera l'uomo come un essere multidimensionale , dotato non solo
di un corpo fisico, ma anche di un corpo vitale (pranamayakos), un corpo
mentale (manomayakos), un corpo della consapevolezza (vigyanmayakos), ed
ognuno di questi corpi puo' essere curato con diverse forme di terapia. Ad
esempio, mentre l'allopatia agisce sulla dimensione fisica e l'agopuntura sul
corpo vitale, l'omeopatia agisce sul corpo mentale e l'ipnosi su quello della
consapevolezza
8
. La medicina indiana si basa inoltre sulla dottrina dei cinque
elementi, ossia etere, acqua, aria, fuoco, terra, e si avvale di una terapia con
l'ausilio di erbe, metalli, massaggi, nonche' di particolari tecniche di
purificazione del corpo e della mente che vanno a costituire la ben conosciuta
disciplina dello yoga. Per la medicina cinese, i cui testi piu' antichi risalgono al
3500 a.C., la salute e' in funzione dell'equilibrio e dell'armonia tra i due principi,
7
cfr. A. Castiglioni, Storia della medicina, op. cit., pp. 19-31.
8
cfr. O. Rajneesh, From medication to meditation, Osho foundation international, Poona (India) 1990; trad it.
di Swami Anand Videha, Dalla medicazione alla meditazione , Red edizioni, Como 1993, pp. 30-34.
9
quello maschile (Yang) e quello femminile (Ying), in quanto l'uomo e' visto a sua
volta come un elemento del cosmo, soggetto all'alternarsi di queste due forze. E'
notevole, per la medicina cinese, l'accento posto sulla prevenzione, tant' è vero
che un medico cinese non veniva considerato, e quindi pagato, per la sua
capacita' di guarire, quanto per la sua capacita' di prevenire, e quindi di
mantenere sano chi si rivolgeva a lui. Un libro importante della tradizione
medica cinese e' il Nei ching , o Canone della medicina interna dell'Imperatore
giallo. Sono molto importanti per la medicina cinese la dietetica, in cui l'accento
e' posto sulla trifologia, ossia sulla scienza di combinare i cibi, l'esercizio fisico,
la riflessologia, la respirazione, la sessualita', la purificazione del corpo e della
mente tramite il digiuno e la moxibustione
9
10
.Quest' ultima tecnica, sorta in
Giappone nel IX secolo, si diffuse ampiamente in Cina , e sara' utilizzata anche
da Ildegarda di Bingen nel XII secolo
11
. Ricordiamo che il Puccinotti si è
occupato in maniera approfondita dell'importanza della medicina orientale per
quanto riguarda la storia della medicina
12
. Incontriamo nel nostro percorso le
grandi civilta' assira e babilonese
13
, in cui religione e medicina hanno dei
contatti tra loro, in quanto il sacerdote e' intermediario con le divinita' che
possono apportare la guarigione; e' quindi una medicina di carattere teurgico,
anche se gia' vi riscontriamo medici laici che si occupano di chirurgia. Il codice
di Hammurabi (2200 a. C.), ci propone delle disposizioni per il medico, le
ricompense ed anche le pene a cui poteva essere soggetto un medico, e quindi
notiamo che la medicina comincia ad essere anche codificata. In tale civiltà
venivano praticate l'epatoscopia
14
, in quanto pratica aruspicina
15
, e
l'osservazione degli astri a scopo diagnostico
16
. Troviamo nella letteratura
riguardante questo periodo, una lettera che ben si collega al nostro lavoro
riguardante i "Consigli per la salute". Essa risale al 670 a.C. ed e' indirizzata da
un certo medico Urad-Nana al re assiro Asaraddon (680-669), a cui il medico
invio' una medicina
17
. Essa riporta : "Buona salute ! Eccellente salute al Re mio
Signore! E che gli dei guaritori Ninurta e Gula gli concedano il benessere del
cuore e del corpo. Il Re mio Signore non cessa di domandarmi perche' ancora
9
Moxa deriva da moe kusa, che in giapponese significa "erba che brucia", in quanto veniva utilizzata
l'artemisia vulgaris, in forma di sigari o conetti. cfr. sito Internet www.dozenshiatsu.com,
www.messaggishiatsu.com; cfr.L. Di Nepi, Medicina alternativa, Newton, Roma 1989, Medicina orientale, pp.
112-135.
10
cfr. D.Reid, The tao of health, sex and longevity , Simon and Schuster Ltd, London 1989; trad. it. di U.
Dettore, Il tao della salute, del sesso e della longevita' , Edizioni Mediterranee, Roma 1992.
11
cfr. G.Hertza-W.Strehlow, Handbuch der Hildegard Medizin, Hermann Bauer KG, Freiburg 1987; trad. it. di
E.Zanolari, Manuale della medicina di Santa Ildegarda. Erbe medicinali e cereali per vivere in salute, Casa
editrice Athesia, Bolzano 1992, Moxibustione o migliore irrigazione sanguigna per mezzo del cono rovente,pp.
280-281.
12
cfr. F. Puccinotti, Storia della medicina, Vol I, Medicina antica; Della medicina orientale, Wagner, Livorno
1850, pp. 3-196.
13
cfr. J.Bottèro, La magia e la medicina a Babilonia , in AA.VV. Les maladies ont une historie L'Histoire,
Seuil 1985, Per una storia delle malattie, a cura di J.Le Goff e J.C. Sournia, Dedalo, Bari 1986, pp. 13-36.
14
Il fegato era considerato la sede dell'anima e centro della vita.
15
aruspicina è la tenica di divinazione effettuata per mezzo delle viscere di animali.
16
cfr. G.Cosmacini, op.cit. p.30.
17
cfr. J. Bottèro, op.cit. p. 15.
10
non avrei ne' diagnosticato la malattia di cui soffre, ne' preparato i rimedi
idonei. E' vero che, in precedenza, parlando al cospetto del re, mi ero confessato
incapace di identificare la natura del suo male. Ma al momento, affinchè,
facendosela leggere, ne tragga le istruzioni contenutevi, invio al Re la presente
missiva sigillata. E, qualora il Re mio Signore lo voglia, si potra' anche far
ricorso all'aruspicina. Il Re dovra' dunque utilizzare la lozione che qui gli invio:
dopo di che, lo stato febbrile di cui soffre in questo momento, lo abbandonerà.
Io avevo gia' preparato due o tre volte questo rimedio a base d'olio: il Re lo
riconoscerà senza dubbio. Se più gli aggrada, glielo si potrà applicare anche
l'indomani. Esso deve allonatanare il male. D'altra parte, quando si porterà al
cospetto del re la suddetta lozione al sillibànu di ( forse radice essiccata
liquerizia), l'applicazione potrà farsi, come già una o due volte, a porte chiuse
(?). Il Re dovrà allora sudare , e ciò perchè, in un involucro a parte, ho
aggiunto queste sacchette porta amuleti: il Re dovrà tenerle appese al collo.
Invio inoltre un unguento che unisco qui al resto, con cui il Re potrà fare delle
strofinazioni in caso di crisi. Tra i Sumeri, il medico e' chiamato asu ("colui che
conosce l'acqua"), sottintendendo un individuo che conosce l'acqua in quanto
principio di tutte le cose, e di conseguenza, un individuo che possiede un sapere
totale
18
. Una cosa curiosa, e' che in questa cultura ogni cittadino era
potenzialmente un medico dilettante, tant'e' vero che era usanza esporre i malati
nella strada in modo che, se tra i passanti qualcuno avesse gia' sofferto di quella
malattia, poteva offrire liberamente dei consigli
19
. Nell'antico Egitto troviamo
divinita' salutari come Imothep, Thot, Iside, tre tipi di guaritore (medico,
esorcista e sacerdote), cosi' come medici specialisti nelle varie malattie ("ognuno
e' medico di una sola malattia e non di piu', perche' ci sono i medici degli occhi,
quelli della testa, dei denti, delle malattie intestinali, e quelli delle malattie
incerte"
20
) , tecniche particolari quali l'imbalsamazione, una diagnostica
elaborata e una profonda conoscenza nel campo dell'erboristeria e
dell'aromaterapia. Possiamo pensare a quali cure potesse essere soggetto il
faraone che si poteva permettere di disporre di uno o piu' medici personali, tra i
quali viene citato un certo Sekhet'enanach
21
. Inizialmente la medicina egizia e'
piu' una prerogativa della casta sacerdotale, e si presume ci siano stati templi in
cui i sacerdoti venissero istruiti all'arte di guarire, come ad esempio quello di
Sais o quello di Eliopoli
22
. La medicina egizia ha la anche prerogativa di
considerare due paradigmi importanti: quello di distinguere le malattie in
malattie interne (dovute a cause inaccessibili a sensi) ed esterne (accessibili ed
esplicabili), e quello di accogliere due categorie di guaritori, una in contatto con
gli dei e gli spiriti, e che comprende sacerdoti, terapeuti ed indovini, l'altra piu'
"artigiana" per cosi' dire, e che comprende medici per uomini, veterinari per
18
cfr. G. Cosmacini, op. cit. p. 31.
19
Erodoto ne parla nelle sue Storie, cfr. D. Guthrie op. cit., p. 32; cfr. G.Cosmacini, op. cit. p. 30.
20
cfr. G.Cosmacini, op. cit. p. 28 e cfr. Erodoto, Storie; trad. it. di A.I.d'Accinni, Rizzoli, Milano 1995 Libro
III, 129; Libro II, 84.
21
cfr. D.Guthrie, op. cit., pp. 34-35.
22
cfr. G. Cosmacini, op., cit. p. 20.
11
animali, farmacisti, chirurghi ed imbalsamatori
23
. Per quanto riguarda le
informazioni circa la letteratura medica dell'antico Egitto, si fa riferimento ad
alcuni papiri, come quello di Ebers o di Smith , che potrebbero rappresentare i
frammenti dei Libri ermetici del dio Thot andati perduti
24
. Il papiro di Ebers,
risalente al 1500 a.C. e' considerato il piu' antico libro di medicina e riporta
ricette, esorcismi, formule magiche da accompagnare al rimedio, la malattia
25
per cui e' indicato e la posologia. I farmaci sono per lo piu' di origine vegetale,
animale o minerale (come ad esempio, piombo e antimonio). Tra i farmaci
troviamo l'olio di ricino, la bile del maiale da applicare agli occhi, il grasso di
diversi animali, utilizzato ad esempio per combattere le calvizie. La birra e'
considerata per i disturbi intestinali, come veicolante di altri medicamenti e
contro le infammazioni. Sono riscontrate anche notevoli conoscenze in ambito di
ostetricia e ginecologia : "... metterai orzo e grano in due sacchetti di tela che la
donna bagnera' con la sua urina ogni giorno...se orzo e grano germoglieranno
entrambi ella partorira'. Se germogliera' per prima l'orzo sara' una femmina, se
germogliera' per prima il grano sara' un maschio. Se non germoglieranno ne
l'uno ne' l'altro, non partorira'"
26
. Nel papiro Smith e' riportato il concetto di
prognosi verso cui puo' evolvere la malattia, che viene espressa secondo tre
formule: "malattia che io curerò "; "malattia contro cui io combatterò "; "
malattia per la quale non si può fare nulla"
27
. Anche il popolo d'Israele ha le
sue concezioni riguardo alla salute, e la Bibbia riporta diversi precetti per
mantenerla. L'Esodo biblico, puo'essere fatto risalire all'epoca di Ramsete II
(1290-1224 a.C); nella parte del Vecchio Testamento relativo ai precetti di
Mose', che corrisponde al Levitico, e che fa parte dell'apparato legislativo del
popolo ebraico, si legge di diverse proibizioni riguardanti determinati cibi, che
favorivano l'insorgenza di certe malattie, di prescrizioni riguardanti l'igiene,
della circoncisione, dell'abluzione, della purificazione del corpo
28
. Vi si legge,
ad esempio, "il grasso del toro, del montone e della capra, non
mangiatelo...non mangerete sangue, ovunque voi abitiate, nè di volatili, nè di
animali"
29
. Si passa poi a considerare le cosidette Leggi di purita' , che
considerano le carni commestibili o proibite rispettivamente di animali terrestri,
animali acquatici, animali alati ed altre norme generali sull'alimentazione,
nonchè le norme per la puerpera, per i casi di lebbra, per gli ascessi, le ustioni, le
piaghe, l'esantema
30
, le calvizie, le impurita' sessuali, il digiuno, le relazioni
sessuali
31
. La salute e' per lo piu' in connessione con il comportamento morale,
con la purezza e con l'igiene, ma Dio e' comunque il supremo guaritore. Nel
23
cfr. G.Cosmacini, op., cit. p. 27.
24
cfr. D. Guthrie, op.cit., e cfr. L.Premuda, op. cit., pp. 42-43.
25
Riguardo la descrizione di alcune malattie dell'Antico Egitto cfr. G.Cosmacini, op.cit., pp. 39-48.
26
Cio' sara' dimostrato dagli studi di J.Manger dell'Istituto di farmacologia dell'Universita' di Wùrzburg nel
1933.
27
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 29.
28
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 35.
29
cfr. Bibbia , ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1999, Levitico, 7, 22-27.
30
ogni eruzione cutanea di vesciche, pustole, bolle.
31
cfr. Levitico, 11-17.
12
libro di Siracide, che e' un inno alla Sapienza ispirato dall' Altissimo, si trovano
consigli riguardanti la virtù ed il vizio, come "...non eccedere nella smania della
passione"
32
, e la salute viene accostata alla serenita', alla gioia del cuore : "non
c'e' miglior ricchezza che la salute del corpo...e' meglio il riposo eterno che la
malattia cronica..l'invidia e la rabbia abbreviano i giorni, la preoccupazione
porta a precoce vecchiaia. Un cuore sereno ha buon appetito, gusta quanto
mangia. "
33
. Vengono raccomandate la moderazione a tavola, di evitare
l'ingordigia che e' causa di malessere, insonnia, nausea e colica, e chi se ne
guarda allunga la vita, inoltre "il sonno e' sano se lo stomaco e' misurato".
Il vino e' buono e "per gli uomini equivale a vita...ma il bere molto vino provoca
irritazione e caduta"
34
, ed ancora : " non tutto serve a tutti e non a tutti piace
tutto. non essere insaziabile di godimento, non abbondare nelle delizie. Perchè
nei molti cibi c'è la malattia e l'ingordigia porta la colica. L'ingordigia ha
portato molti alla tomba, chi se ne guarda prolunga la vita "
35
. Il medico va
onorato per le sue prestazioni, "il Signore ha creato anche lui", ma per quanto
riguarda la guarigione, che viene dall'Altissimo, ("l'arte di guarire viene
dall'Altissimo, e chi guarisce riceve pure i doni dal re. La sua scienza fa
camminare il medico a testa alta, egli riscuote ammirazione davanti ai
grandi...Il Signore ha dato la scienza agli uomini, perchè fosse glorificato con
questi poteri meravigliosi. Con essi il medico guarisce e vince la sofferenza e il
farmacista fa la sua mistura...Figlio, nella tua malattia non disprezzare ciò, ma
prega il Signore ed egli ti guarirà.), occorre ripudiare l'errore, pregare,
purificare il cuore ( "...Ripudia l'errore, correggi l'opera delle tue mani, purifica
il cuore da ogni peccato. Offri soave odore e un memoriale di fior di farina, offri
pingui sacrifici secondo le tue possibilità. E ricorri pure la medico; il Signore
ha creato anche lui, non ti abbandoni perchè è necessario. C'è il momento in cui
la guarigione è nelle loro mani. Anch'essi pregano il Signore perchè conceda
loro di dare conforto e guarigione ai loro pazienti" ), perche' "..chi pecca
davanti al suo creatore cada nelle mani del medico"
36
. La malattia e' quindi in
connessione con il peccato, rivolto contro le leggi dell'Altissimo, mentre la
guarigione lo e' con la riconciliazione con Dio, con il seguire le sue Leggi. Nel
Libro dei Re troviamo il profeta Eliseo, che opera miracoli risanando una
sorgente la cui acqua era cattiva, gettandovi del sale
37
, poi guarisce Naaman,
comandante di un esercito, dalla lebbra, facendolo bagnare sette volte nel
Giordano
38
. Troviamo anche un altro esempio di guarigione, operata dal profeta
Isaia sul re Ezechia, che viene guarito da un ulcera con un impacco di fichi. Il
libro di Tobia, descrive invece le vicissitudini di Tobia e Sara, due ebrei
deportati in Assiria, dopo la distruzione del Regno d'Israele (721 a. C.), ma
32
cfr. Siracide 6,2 .
33
cfr. Siracide, Salute e serenità, 30, 14-25.
34
cfr. Siracide, Moderazione e buona educazione a tavola, 31, 12-31.
35
cfr. Siracide, Temperanza nei cibi, 37, 27-31.
36
cfr. Siracide, Importanza del medico, 38, 1-15.
37
cfr. 2 Re, 2, 19-25.
38
cfr. 2 Re, 5, 1-
13
sostenuti da Dio mediante l'angelo Raffaele. E' l' angelo a consigliare a Tobia di
utilizzare il fiele, il cuore, ed il fegato di un pesce come farmaci, il cuore ed il
fegato per allontanare gli spiriti malvagi, il fiele per curare gli occhi colpiti dalle
macchie bianche
39
.
1.2 Il periodo greco-romano.
In Grecia esiste una concezione religiosa e mistica, che si esplica sia attraverso
una religione ufficiale, che attraverso culti misterici
40
, quali i Misteri Eleusini
(VII sec. a.C.) , il culto di Dioniso, l'orfismo (VI sec.a.C.), alla cui base sta la
convinzione dell'origine divina dell'uomo, la quale va recuperata tramite un
processo di purificazione. In Grecia troviamo una medicina mistica,
appannaggio di sacerdoti che agivano in speciali templi chiamati "asclepiei",
costruiti in genere in prossimita' di sorgenti termali e dotati in seguito anche di
un ginnasio per gli esercizi fisici, di terme per i bagni, di un odèion "per le
audizioni musicali con finalità terapeutiche"
41
, come ad esempio quelli di
Epidauro, Cos e Pergamo dedicati ad Asclepio
42
, dio della salute, che secondo la
leggenda, aveva appreso la capacità di curare attraverso l'uso di balsami,
incantesimi, pozioni. Egli era affiancato da una serie di altre divinita' come
Apollo, padre di Asclepio e inventore dell'arte sanitaria, oppure il centauro
Chirone, figlio di Zeus, che dimorava sul monte Pelio in Tessaglia, e che educo'
egli stesso Asclepio all'arte sanitaria, ed in seguito, si affiancano ad essi anche
divinità femminili, come Igea e Panacea . La medicina greca percio', come
possiamo constatare, attinge per un certo periodo di tempo alla cultura della
mitologia dell'epoca. In una città come ad esempio Argolide, il culto di Asclepio
43
si impone nel VI sec.a.C, e, durante il periodo di Ippocrate (V sec a. C.), vive
la sua piena egemonia
44
. Negli asclepiei venivano praticate cure attraverso
rituali, guarigione attraverso il sonno e i sogni e, probabilmente, come si
presuppone avvenisse anche nei templi egiziani, era praticata l'ipnosi. Il paziente
compiva dei rituali di purificazione, presumibilmente un lavaggio e il digiuno,
seguiti da un sacrificio di animale, (usanza che ci ricorda la frase pronunciata da
39
cfr. Tobia, 6, 1-10.
40
mysterion, ossia mistero, dal greco myein, "chiudere gli occhi e le labbra"; erano infatti accessibili soltanto ai
mystoi (iniziati), introdotti al culto dai mystagoi (guide). cfr. Enciclopedia delle religioni. Culti misterici,
Garzanti, Milano 1989.
41
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 51.
42
Asclepio era figlio di Coronide ed Apollo. Ella, seppur incinta, si concesse all'arcade Ischi, cosicche' Apollo
la fece uccidere dalla sorella Artemide, ma rapi' il figlio dal grembo e lo consegno' a Chirone affinche' gli
insegnasse "a guarire le dolorose malattie degli uomini". Asclepio si lascio' poi sedurre per denaro, e fece
resuscitare Ippolito e Glauco, e per questo fu colpito da Zeus con un fulmine; cfr. Pindaro, Le pitiche,
Mondadori , Milano 1995, pp. 93-95. Asclepio sarebbe poi resuscitato dallo stesso Zeus e posto nel firmamento
come una costellazione a figura serpentina. E' infatti raffigurato accompagnato dal serpente guaritore, simbolo
di rigenerazione. Ricordiamo che il serpente compare nel "caduceo", che e' il simbolo dell'Ordine dei Medici.
cfr. sito internet www.ordinemedct.com.
43
sarà ufficializzato in Atene nel 429 a.C., cfr. A. Castigloni, op. cit., p. 126.
44
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 51.
14
Socrate in prossimità della morte: "O Critone, siamo ancora in debito di un
gallo ad Asclepio. Dateglielo e non dimenticatevene. "
45
) , in attesa di sdraiarsi
nell' Abaton, dove durante la notte, Asclepio appariva in sogno indicando rimedi
adatti, o guarendo direttamente
46
. Le testimonianze di stele e lapidi rinvenute ad
Epidauro portano 44 esempi di guarigione, in seguito alle quali i beneficiari
dovevano fare un' offerta e, se non la effettuavano, rischiavano di soccombere
alle ire del dio. Gradualmente le guarigioni dei santuari, inizialmente per lo più
spesso opera di fenomeni autosuggestivi del malato, alle quali, comunque
dobbiamo dare atto della presenza di un elemento di fede, tendono a diventare
anche il frutto della crescente competenza dei sacerdoti anche in ambito
dietologico e medicinale
47
. Teniamo conto che nel II sec. d. C., quando Galeno
si fa promotore di nuove frontiere della medicina per così dire "laica", templi
dedicati ad Asclepio sono ancora presenti. Nelle opere di Omero si era gia'
peraltro esaltato il medico in quanto uomo di valore, e qui, oltre alla concezione
teurgica per cui la malattia e' castigo divino, troviamo anche nozioni di
chirurgia, e l'accenno a farmaci di origine naturale. Accade a volte, inoltre, nella
letteratura omerica
48
, che l'uomo attiri a se la collera di un dio, il quale non si fa
scrupoli nello scatenare pestilenze o epidemie, come nel caso di Apollo che
colpisce la tribu' di Agamennone, il quale si e' rifiutato di restituire al padre la
bella prigioniera Criseide; ed in tal caso il popolo si pone nelle mani del
sacerdote divinatore, per conoscere come placare la collera del dio
49
. Nell'
Iliade sono anche menzionati Podalirio e Macaone, figli di Asclepio e
considerati guaritori (iatròi), di grande prestigio. La malattia rimane connessa
per lo piu' con la dimensione del sovrannaturale, salvo il caso che si tratti di
ferite provocate durante i combattimenti, su cui si deve intervenire praticamente
50
. Nell' Odissea c'e' l'accenno ai guaritori di mali (iètera), che rientrano nella
categoria dei "demiurghi", ossia degli artigiani, e viene citato il nepente , usato
da Elena : "...nel dolce vino, di cui bevean, farmaco infuse contrario al pianto e
all'ira e che l'oblio seco inducea d'ogni travaglio e cura.."
51
. Anche in altri
autori, come Esiodo, troviamo presenti, nel suo poema Le opere e i giorni,
alcune prescrizioni di carattere "salutistico", seppur legate a certe forme di
superstizione, come "non orinare in piedi stando in faccia al sole", o "non
procreare di ritorno da un infausto funerale"
52
. Teniamo in considerazione che
Esiodo dà molta importanza al concetto di giustzia (Dike), che l'infrazione alla
legge divina appare a lui come violenza (hybris), che quindi dovrà essere espiata
45
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 52 e cfr. Platone, Fedone, 118 a, in AA.VV. Platone, Tutte le opere.Vol I ;
trad.it di G.Giardini , Newton, Roma 1997, p. 259.
46
La guarigione tramite incubazione e' citata nel Pluto di Aristofane e nelle Orazioni sacre di Aristide, (II
sec.d.C.) .
47
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 54.
48
cfr. Omero, Iliade, trad it di R.C.Onesti, Einaudi, Torino 2972, p. 3.
49
cfr. G. Cosmacini, L'arte lunga. Storia della medicina dall'antichita' ad oggi. , Laterza, Bari 1997, Le origini,
p. 9 .
50
L'Iliade riporta la descrizione di 147 ferite.cfr. G.Cosmacini op. cit. p. 9.
51
Odissea IV, 282-300.
52
cfr. G.Cosmacini, op. cit., p. 12.
15
con una pena; la malattia potrebbe essere vista e considerata, secondo queste
premesse, dall'autore, pertanto, notiamo anche nella cultura greca, la presenza di
un punto di vista per così dire, "fatalistico". Emerge e si conferma, così,
l'importanza di seguire una via retta, equilibrata, limitando gli eccessi, e tale
consiglio è emblematico e rappresenta bene ciò che la cultura greca ci ha
tramandato: un ideale di equilibrio ed armonia, nonchè una grande saggezza. Ci
sono in Grecia, nell'ambito della vita sociale, anche medici pubblici che
esercitavano nello iatrèion, e che dal IV secolo saranno retribuiti tramite
un'imposta speciale, a volte coadiuvati da un rizotomo (tagliatore di radici), e ci
sono chirurghi, levatrici, lobotomisti, venditori di rimedi, "periodeuti", ossia
medici vaganti il cui primo esempio puo' essere considerato Democede
53
.
Teniamo conto, inoltre, dell'importanza che veniva rivolta al corpo fisico in
Grecia, in quanto c'era una diffusione di ginnasi
54
, in cui si allenavano gli atleti
ed avveniva l'educazione fisica dei giovani, e che, ingrandendosi, diventeranno
palestre, in cui sarà presente la figura del pedotriba.
L'allenamento fisico era quindi tenuto in grande considerazione, sia in periodo di
guerra che non, e questo per sottolineare l'importanza, che la cura del corpo
fisico rivestiva in questa cultura. Per quanto riguarda la ginnastica utilizzata a
scopo medico, nonchè l'accento posto sull' importanza della dieta per mantenere
il corpo fisico in salute, possiamo ricordare i nomi di Icco di Taranto (V. sec.a.
C.) , e di Erodico da Lentini. Coesisteranno, in Grecia, per diverso tempo, due
aspetti della pratica medica, quello magico-religioso e quello empirico, mentre
nel VI sec.a.C., si assiste alla nascita della filosofia, per cui al mythos si affianca
il logos
55
, e quindi c'e' il primo tentativo di spiegazione razionale della realta'; il
filosofo si pone il quesito del "perche' " il cosmo sia in un determinato modo,
non accontentandosi di spiegazioni sovrannaturali, rifiutando la superstizione;
cio' costituira' le fondamenta su cui potra' sorgere la futura scienza occidentale.
Inizialmente i filosofi si interessano dell'osservazione della natura, considerata
come un Tutto, come e' il caso dei filosofi ionici Talete, Anassimandro,
Anassimene, che elaborano una spiegazione del "principio" alla base della
realta', ed introducono il concetto dell'esistenza di una legge, che presiede la
regolazione dei fenomeni naturali. In particolare un elemento importantissimo,
per quanto riguarda la salute dell'uomo, viene considerato da Anassimene; tale
elemento è l'aria, intesa sia nel suo significato metereologico (aèr), che nel suo
significato fisiologico (pneuma), considerata quindi in quanto respiro , soffio
vitale, anima e, comunque, eletta dall'autore anche come principio del cosmo
56
.
Pitagora (570-490 a.C), invece, e' fondatore di una scuola mistica a Crotone, ed
afferma una filosofia di stampo ascetico, che ha lo scopo di liberare l'uomo dal
53
Democede (n.570), viaggerà esercitando la medicina; a Samo sarà presso il tiranno Policrate, poi presso
Dario, che guarirà da una distorsione, così come guarirà una certa Atossa da una mastite; per questo sarà
generosamente ricompensato; cfr. A. Pazzini, op. cit., p. 75.
54
cfr. F. Puccinotti, op. cit., I ginnasi in Grecia, pp. 227-232.
55
cfr. L. Premuda, op. cit., pp. 54-55.
56
cfr. L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico. Vol. I. L'antichità. Il Mediovo., Garzanti,
Milano 1970, pp. 38-39.
16
ciclo delle nascite (metempsicosi). L'educazione pitagorica non si occupa solo
dell'aspetto spirituale ma anche di quello fisico, in quanto l'uno non e'
indipendente dall'altro, e per questo avranno grande importanza nel regime di
vita pitagorico la dieta, l'esercizio fisico, la danza, la musica, che sara' usata per
creare armonia nell'essere umano
57
. Per quanto riguarda la dieta: "...anche il
regime alimentare, quando è giusto e ordinato, fornisce un notevole contributo
alla migliore educazione. Perciò preme considerare le regole che Pitagora
stabilì anche a tale riguardo. In generale...rifiutava quei cibi che producono
flatulenza e son causa di disordine dell'organismo...approvava quanto
ristabilisce la condizione fisica ed esercita azione astringente; e perciò
considerava un cibo adatto anche il miglio....rifiutava ciò che era estraneo agli
dei...esortava ad astenersi totalmente anche dagli animali considerati sacri...
esortava ad evitare tutto ciò che era d'ostacolo alla facoltà profetica o alla
purezza dell'anima, ovvero a una condizione di virtù e temperanza.. a coloro che
erano più inclini alla speculazione e ch in questa si erano spinti più avanti,
vietava in modo assoluto i cibi superflui e ingiustificati: raccomandava di non
cibarsi mai delle carni di un essere vivente, di non bere assolutamente vino, di
non sacrificare agli dèi, animali, di non fare loro in alcun modo del male.
Nell'ambito poi dei politici, prescriveva ai legislatori di astenersi dalla carne
degli animali. Dal momento che era loro intenzione praticare la perfetta
giustizia, era ben necessario che non recassero oltraggio agli esseri viventi con
noi imparentati...Un vincolo di parentela unisce gli esseri viventi, e gli animali,
per il fatto di avere in comune con noi la vita e di essere costituiti dei medesimi
elementi...Quanto poi agli altri seguaci, che non conducevano una vita
perfettamente pura, santa e consacrata alla conoscenza, egli consentiva loro di
cibarsi di determinati animali, ma stabiliva anche per costoro un ben preciso
ordine di astinenza. Ai medesimi proibiva di mangiare cuore e cervello, parti
queste che tutti i pitagorici dovevano evitare di consumare in quanto preposte
alla guida del corpo e per così dire fondamenta e sedi del pensiero e della vita.
Alla base di tale divieto era la natura del Logos divino. Analogamente,
imponeva di astenersi dalla malva, in quanto essa rappresentava il primo
messaggero e l'annunciatrice del legame di affinità intercorrente tra mondo
celeste e mondo terreno. Prescriveva anche di non cibarsi del pesce melanuro,
in quanto apparteneva agli dèi inferi, e per altre ragioni consimili voleva che
non si prendesse il fragolino, e pure l'astensione dalle fave si doveva a molte
ragioni di ordine naturale, religioso e psicologico "
58
. La musica era invece in
grado di procurare la catarsi, e di contribuire pertanto alla salute psicofisica
dell'uomo. Pitagora è quindi un precursore nel campo della musicoterapia, una
disciplina in voga anche al giorno d'oggi, che si occupa di utilizzare per
l'appunto determinati tipi di musica, per apportare guarigioni. I pitagorici si
avvalevano della lira e del canto prodotto dai cantori, i quali eseguivano peana
57
cfr. Giamblico, La vita pitagorica, introduzione, traduzione e note di M. Giangiulio, Biblioteca Universale
Rizzoli, Milano 1991.
58
cfr. Giamblico, La vita pitagorica, Rizzoli, Milano 1991, pp. 251-256.
17
che ritenevano procurassero gioia, armonia ed ordine interiore. C'erano
determinate melodie, composte per le passioni dell'anima, gli stati di
scoraggiamento, la depressione, altre per l'eccitazione e l'ira. Mentre il suono del
flauto era considerato più adatto per le feste popolari, la lira, accompagnava le
danze. Per favorire l'emendazione dell'animo, i pitagorici usavano recitare versi
scelti di Omero ed Esiodo. Giamblico riporta anche di Empedocle che,
eseguendo una determinata melodia con la lira e recitando il verso dell'Odissea
che suona " allontana il dolore e l'ira, di tutti i mali rende mendichi"
59
, avrebbe
ammansito un giovane intenzionato a commettere un omicidio. I pitagorici
utilizzavano la musica prima di coricarsi, per avere un sonno tranquillo, e al
levarsi mattutino, per affrontare la giornata con serenità
60
. La cultura greca ci ha
fornito, quindi, un importante ed ulteriore elemento utile per la conservazione
della salute emotiva: la musica. Inoltre, per quanto riguarda il pitagorismo,
sembra sia stata la scuola pitagorica a proporre per prima una concezione
tetradica dei quattro elementi, concezione poi accolta da Empedocle, ed in
seguito proposta da Filistione con in aggiunta il concetto di qualità (dynamis),
per cui al fuoco appartiene il calore, all'aria il freddo, all'acqua l'umido, alla
terra il secco
61
. Un altro autore successivo, appartenente alla scuola pitagorica
ed importante per il suo contributo alla scienza ed alla comprensione dell'essere
umano, sarà Filolao (V. sec.)
62
, primo organizzatore e sisteatizzatore delle
dottrine pitagoriche, il quale propone una teoria che considera quattro principi
attivi nell'essere umano : il principio razionale, con sede nel cervello; il
principio della vita sensibile, animale, con sede nel cuore; il principio vegetativo
con sede nell'ombelico; il principio generativo, con sede nell'organo genitale
63
.
Lo sperma è principio di vita, ed il calore diventa il principio alla base del
"funzionamento" del corpo umano. Con Filolao, le radici considerate da
Empedocle, si trasformano in elementi, e si inseriscono in uno schema
numerico-geometrico, per cui , il cubo corrisponde alla terra, il tetraedro al
fuoco, l'ottaedro all'aria, l'icosaedro all'acqua, il dodecaedro allo sfero. Tale
prospettiva è riscontrabile anche nel Timeo platonico. Anche la medicina ha
avuto le sue scuole come quella di Cnido (VII sec.a.C.), di Cos, posteriore alla
prima, e quella, sorta nella Magna Grecia, a Crotone. Quella di Cnido ci ha
lasciato una serie di Sentenze Cnidie da ascriversi probabilmente ad Eurifone. La
concezione medica di questa scuola e' rivolta all'organo piu' che all'organismo,
alla parte piu' che al tutto, cosicche' si sono raccolti numerosi dati ma senza
applicare ad essi un procedimento razionale-sintetico. La medicina e', per la
scuola di Cnido, fatta di diagnosi e terapia, e ne risulta una certa confusione
nella classificazione delle malattie, in quanto ad ogni sintomo e' fatta coincidere
una malattia specifica; manca percio' un' unificazione interpretativa e si ha una
59
cfr. Omero, Odissea, IV, 221.
60
cfr. Giamblico, op. cit, pp. 257-261.
61
cfr. L. Geymonat, op. cit., pp. 317-318.
62
cfr. M. Vegetti, Il mondo del numero: Filolao di Crotone, in L. Geymonat, op. cit., pp. 73-78.
63
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 70.
18
sovrabbondanza di malattie; inoltre, in questa scuola, si utilizza una metodologia
terapeutica del "prova a dare", che ha ancora ben poco di scientifico. La terapia
dell'epoca utilizzava succhi vegetali (ad esempio, Ctesia, medico della scuola di
Cnido, scrisse sugli usi dell'elleboro
64
), percio' ricordiamo che si manifesta vivo
in questo periodo l'interesse dell'uomo per le virtu' curative delle erbe, come
vedremo anche piu' approfonditamente per quanto riguarda il Medioevo. Tra le
figure importanti legate alla medicina greca ricordiamo anche Alcmeone di
Crotone (VI sec.), che fu definito da Wellimann pater medicinae grecae
65
. Per
lui l'uomo e' un microcosmo in cui agiscono infinite qualità (dynamèis), che
formano nel loro stato normale un composto armonico ed omogeneo (krasis); la
salute e' data dall' isonomia di questi, mentre la monarchia di uno di essi e' causa
di malattia. La salute e' quindi collegata al concetto di armonia, e questo sara' un
elemento portante nella storia della medicina greca, ed anche della cultura greca
in generale. Il cervello e' considerato l'organo che governa il corpo. Mentre gli
dei tutto conoscono, agli uomini e' consentito solo congetturare (techmairestai) e
cio' porta all'importanza della ricerca, del procedere grazie agli indizi, alle
congetture, alle prove, grazie a cui quale si può pervenire a "valutare in base a
indizi sicuri" , che sara' un altro importante elemento a disposizione del mestiere
del medico, su cui si potrà fare affidamento in seguito. Gradualmente la
medicina comincia ad avere una sua collocazione a prescindere dalla religione,
ma rimangono figure che sono medici, filosofi e maghi. Empedocle di Agrigento
(504-443 a.C.), considera i 4 elementi, (terra, acqua, aria, fuoco) come "radici" e
parla di due principi, ossia "discordia" e "amicizia". Egli e' considerato anche
come igienista (risanò le acque infette di Selinunte con incantagioni e magia) e
vincitore di epidemie, nonchè per essersi occupato del fenomeno della
respirazione e del movimento del sangue; secondo lui il cuore distribuisce in
tutto l'organismo il "pneuma"
66
. Empedocle e' una figura "iatromantica",
magica, quindi non si pone tanto il problema della logica e del metodo, ma tende
ad affidarsi ad un metodo prevalentemente analogico-mstico, e cio' e'
interessante, perche' puo' dare lo spunto per prendere in considerazione, per
quanto riguarda il rapporto tra technai e magia, un eventuale considerazione del
concetto di "miracolo", in quanto "possibilita' di physis che techne' porta alla
luce"
67
. La medicina e' quindi una medicina connessa con la natura, ma la natura
è intesa in un senso particolare, ed accoglie così in se' principi cosmologici ed
antropologici; la natura si svela all'uomo e si offre ad una techne che ne sappia
comprendere e svelare i segreti . Notiamo inoltre, che a seconda delle varie
scuole, dei presupposti che ne sono alla base, delle finalita', anche la concezione
mistica, magica, che coinvolge la dimensione sovrannaturale, può continuare ad
influire, in modi diversi, sulla concezione della terapia. Il V sec.a.C. sara' un
64
cfr. L. Premuda, op. cit., p. 64.
65
cfr. M. Vegetti, L'incontro con le filosofie italiche: Alcmeone di Crotone, in L. Geymonat, op. cit. pp. 121-
124.
66
Concetto ripreso poi da Galeno che sta a significare il respiro inteso anche come "soffio vitale".
67
cfr. M.Vegetti, Il mondo della vita. Empedocle di Agrigento, in L. Geymonat Storia del pensiero filosofico e
scientifico. Volume primo. L'antichita' e il Medioevo. Il mondo., p.71.
19
periodo molto interessante per la scienza, poiche' ha inizio il differenziarsi delle
grandi "technai"
68
, come la medicina (tèchne iatrikè, ossia "arte di curare"), l'
architettura, la matematica. Il medico è iatros, ed appartiene alla classe dei
demiurghi e degli operai utili al popolo
69
, ma gradualmente, la medicina va
acquisendo sempre più dignità. Tècne è un termine multicomprensivo,
comprende sia "il mestiere del fabbro che forgia i metalli, del geometra che
misura la terra, del matematico che crea teoremi, del musico che trova e
produce armonie, del medico che cura la salute degli uomini. E' un mestiere
che, in ogni caso comprende una teoria e una pratica, presenti in diversa
misura, ed esige l'applicazione di procedure razionali, elaborate dall'intelletto
fatto sapiente, come nel caso del matematico, o realizzate dalla mano fatta
potente, come nel caso del fabbro "
70
. Come abbiamo visto fino ad ora, la
Grecia, per quanto riguarda l'arte di guarire, ci offre una certa varietà. La
Tradizione
71
, intesa come depositaria della dottrina dell'Uno, del Logos, nel suo
contatto con il territorio del Sacro, rimane spesso affiancata al concetto di
guarigione, come abbiamo osservato per quanto riguarda il discorso dei templi;
il territorio del Sacro, quindi, non trascura di "occuparsi" anche della salute
fisica dell'uomo. D'altro canto, l'esperienza del "tecnico", parallelamente, offre il
suo servizio all'individuo, nella vita quotidiana, infatti sono tecnici coloro che
hanno costruito i templi, gli scultori, e lo sono anche i medici e coloro che
tramite mezzi empirici, riescono a procurare la guarigione. La medicina, ora, dal
V secolo, acquisisce un valore contemporaneamente teorico ed empirico, e si
avvia a realizzare l'ambizone di diventare scienza a tutti gli effetti (epistème). La
medicina appartiene alla categoria delle arti che hanno per oggetto l'uomo,
mentre il sapere medico comincia anche ad essere espresso attraverso la
scrittura, e mentre lo studioso comincia ad interrogarsi sulla dignita' di tale
materia, sul suo ruolo, la sua funzione, i suoi presupposti teorici. Nasce cosi'
l'idea che la medicina debba appropriarsi di un metodo (hodos). Ricordiamo
questo periodo, d'altro canto, anche per gli sviluppi che ha ricevuto la storia con
l'opera di Erodoto e in seguito di Tucidide, perche' ora anche tale disciplina
acquisisce un suo metodo di indagine. Elementi importanti, diventano cosi' l'
osservazione, la descrizione, la generalizzazione, l'oggettivita', ed essi dovranno
essere tenuti in considerazione, in seguito, anche dallo storico della medicina
72
.
d
68
per un discorso più ampio in merito, cfr. M. Vegetti, Le scienze della natura e dell'uomo nel V secolo, in L.
Geymonat, op. cit, pp. 110-126.
69
cfr. A. Castiglioni, op. cit., p. 147.
70
cfr. G. Cosmacini, op. cit., p. 49.
71
cfr G. Andrès, Principes de la mèdecin selon la Tradition, Dervy Livres, Paris 1980; trad it. di N. Spicacci,
La medicina tradizionale, ed. Mediterranee, Roma 1997.
72
cfr. M. Vegetti, L'histoire ionica ed Ecateo di Mileto e I progressi dell'histoire : la medicina cnidia; in L.
Geymonat, op. cit., pp.110-117.