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INTRODUZIONE
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VITA DI LISIA
Le informazioni relative alla vita di Lisia sono piuttosto scarse e imprecise : la data della nascita
oscilla tra il 459/8
1
e il 431
2
, e, cosa più grave, i dati a nostra disposizione non permettono di
definire la cronologia assoluta della Contro Eratostene e solo parzialmente quella relativa ad
altre sue opere.
1
Cfr. l’introduzione di S. C. Todd, Lysias, 2003-7, University of Texas Press: “Lysias, like other orators, was
the subject of a biographical tradition in antiquity. There is a rather muddled account in Pseudo-Plutarch's Lives
of the Ten Orators and a more cautious one at the beginning of the essay On Lysias by the ancient rhetorical
theorist Dionysius of Halicarnassus. The two are basically in agreement that Lysias was born in 459/8 BC and
died ca. 380 BC”.
I biografi antichi ricavarono la data del 459 / 458 semplicemente sommando quindici anni (l'età a cui Lisia si
sarebbe recato a Turii) all'anno di fondazione della colonia, il 444 / 443, come osservava già F. Vater nel secolo
scorso (<< Jbb. f. Phil. u . Paed.>> Supp . IX, 1843, pp .190-193).
2
M. Clerc, Les métèques Atheniens, Arno press, New York 1979, p.433 e F. Vater , op, cit.
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La recente biografia in lingua italiana di E. Medda (2005), Lisia, Orazioni, I , Rizzoli, Milano,
che riprende e aggiorna le precedenti , e illustri
3
Ecco le sue parole:
, biografie premesse alle varie edizioni del
corpus Lisiacum, mi sembra abbastanza sintetica per introdurre il presente lavoro.
“La ricostruzione della vita di Lisia prende le mosse naturalmente dalle notizie di sé e della
propria famiglia che l' oratore ebbe occasione di dare nei discorsi giudiziari che lo
coinvolsero personalmente . La fonte principale è dunque l'orazione Contro Eratostene
(XII), alla quale si sono aggiunti, dopo la pubblicazione nel 1919 del P. Oxy. 1606 , i
frammenti della Contro Ippoterse, un'orazione in cui Lisia tentava di rientrare in possesso
di alcuni suoi beni venduti illegalmente. Più difficile da determinare resta invece il
contenuto di altri due discorsi autobiografici: Contro la proposta di Archino e Sulle proprie
benemerenze, di cui conosciamo soltanto il titolo.
Alle opere di Lisia attinsero la maggior parte del loro materiale anche le due biografie
dell'oratore che ci sono giunte dall'antichità, per la precisione quella di Dionigi di
Alicarnasso (Lys., I), e quella dello pseudo-Plutarco (Vit. dec. or., III [835 C - 836 DJ), cui
fanno capo anche le due vite bizantine di Fozio (Bibl., 262) e Suda (s. v. Lysias). Il quadro
che i biografi antichi tracciano è sostanzialmente coerente per quanto riguarda la sequenza
degli avvenimenti, ma appare difficile conciliare la cronologia che essi propongono con il
testo di Lisia; anche i rapporti che intercorrono fra le quattro biografie non sono semplici
da chiarire. La questione è resa ancor più intricata dal fatto che Lisia, suo fratello
Polemarco e suo padre Cefalo compaiono come personaggi del Fedro e della Repubblica di
Platone, ed è noto quanto sia discussa la possibilità di assegnare una data precisa alle
situazioni descritte nei due dialoghi.
A dispetto dell'apparente abbondanza di fonti, dunque, sono ben pochi i dati della vita di
Lisia che possono essere considerati del tutto sicuri; nella biografia dell' oratore restano
inoltre ampie lacune, relative a periodi sui quali non abbiamo praticamente alcuna
informazione. Tralasciando le questioni particolari più complesse, quello che sappiamo
dalle fonti antiche può essere sintetizzato come segue.
Lisia, figlio del siracusano Cefalo, nacque certamente ad Atene (cfr., oltre a Dion. HaI.,
Lys., 1 e [Plut.], 835 C, l'esplicita testimonianza di Cic., Brutus, 63 certe Athenis et natus et
mortuus est), in una data compresa tra il 459/8 (secondo Dionigi e lo ps.-Plutarco) e il
444/443 (è questa la data più probabile ipotizzata dagli studiosi moderni); il padre era un
ricco meteco stabilitosi nell’ Attica su invito di Pericle e lì rimasto per trent'anni come
proprietario di una fabbrica di armi. Dalla Repubblica di Platone ricaviamo che Cefalo
aveva stretto legami d'amicizia con Socrate e la sua cerchia: Lisia e il fratello Polemarco
crebbero pertanto in un ambiente molto stimolante. All'età di quindici anni Lisia, che sino
ad allora aveva ricevuto un'educazione all'altezza di quella dei migliori giovani ateniesi, si
recò assieme a Polemarco a Turii, la colonia panellenica fondata nel 444/ 443 dagli
Ateniesi nei pressi dell'antica Sibari, dove, secondo lo ps.-Plutarco, sarebbe rimasto sino al
412, anno in cui fu costretto a tornare ad Atene dalla difficile situazione creatasi nella
colonia dopo la disfatta della spedizione siciliana del 415.
In Atene cominciò a esercitare l'arte della parola, nella quale si era perfezionato in Italia
sotto l'insegnamento di Tisia (Dion . HaI., Lys., l; [Plut.], 835 D), e rapidamente si acquisì
fama di maestro della parola e di abile e insidioso «sofista»: è l'immagine che ci presenta il
Fedro di Platone, dal quale ricaviamo anche il dato sicuro che Lisia era più anziano di
3
Per es. Dover. Lysias and the Corpus Lysiacurn, Berkeley/ Los Angeles ,1968; o le edd. di Edwards and Usher
1985, e di Carey 1989.
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Isocrate e che la sua nascita deve pertanto essere anteriore di alcuni anni al 436. A questi
anni deve risalire anche il suo tentativo di tenere una scuola di retorica, del quale ci
informa Cicerone (Brutus. 48; Lisia avrebbe però presto rinunciato all'insegnamento perché
superato in quel campo da Teodoro di Bisanzio)
Data questa sequenza di avvenimenti, accettare per la nascita la data proposta dai biografi
antichi comporta una serie di difficoltà: per es., Cefalo rimase per trent'anni ad Atene, ma
dovrebbe essere morto prima della partenza di Lisia per Turii (444/443: cfr. [Plut.], 835 F):
quindi il suo arrivo ad Atene risalirebbe alla metà degli anni Settanta e non si vede come a
quell' epoca potesse essere stato invitato da Pericle (per di più, il dato sarebbe
inconciliabile con la Repubblica di Platone, nella quale Cefalo è presentato come molto
vecchio e con i figli già grandi). Lisia poi dovrebbe aver cominciato l'attività forense
addirittura all'età di 56 anni, nel 403, e risulterebbe di molto più anziano di Isocrate. Questi
problemi scompaiono se si ammette, come già faceva Blass, che Lisia non sia andato a
Turii nell'anno stesso della fondazione della colonia, ma più tardi: nulla allora obbliga a
collocare la data di nascita nel 459/458. Tuttavia anche in questo caso restano non poche
difficoltà. Il problema è stato riesaminato a fondo da Kenneth Dover nel terzo capitolo del
suo Lysias and the Corpus Lysiacum, nel quale lo studioso inglese si è giovato anche delle
scoperte epigrafiche relative ai condannati per empietà del 415, che permettono di
ipotizzare per il Fedro di Platone una dramatic date anteriore all'estate del 415: di
conseguenza, per poter essere ad Atene all'epoca del dialogo tra Socrate e Fedro, Lisia
avrebbe dovuto far ritorno ad Atene prima del 412. Il Dover suppone allora, con buoni
argomenti, che le difficoltà per gli Ateniesi a Turii fossero cominciate prima del 415 e che
Lisia potesse aver abbandonato la colonia poco dopo la fine degli anni Venti.
Il quadro che ne risulta, a mio parere abbastanza convincente, è questo: arrivo di Cefalo
ad Atene ca. 450/445, nascita di Lisia attorno al 445, partenza per Turii intorno al 430,
morte di Cefalo attorno al 420; ritorno di Lisia ad Atene ca 418/416. Su questo complesso
argomento tuttavia, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile giungere a una
soluzione certa.
L 'anno decisivo della vita di Lisia fu comunque il 404/403 , che vide la caduta di Atene
dopo un trentennio di guerra estenuante e l'avvento al potere dei Trenta, sostenuti da
Sparta. Le conseguenze per la famiglia di Lisia, una delle più in vista fra i meteci ateniesi,
furono disastrose: i Trenta presero durissimi provvedimenti contro i meteci, di cui cadde
vittima Polemarco, arrestato e costretto a bere la cicuta; Lisia riuscì a sfuggire
fortunosamente
all'arresto ma si vide confiscare gli ingenti beni che la famiglia possedeva in Atene.
Fuggito a Megara, sostenne attivamente, come provano i frammenti della Contro Ippoterse,
i fuorusciti democratici guidati da Trasibulo, fornendo loro armi e denaro e arruolando
mercenari tramite un amico; questa attività gli valse, al momento della restaurazione
democratica del 403, la proposta di concessione della cittadinanza ateniese.
Disgraziatamente, però, nella proposta avanzata da TrasibuIo sussisteva un vizio di f orma,
che diede ad Archino la possibilità di presentare una mozione di illegalità, a seguito della
quale il decreto di cittadinanza fu annullato e Lisia ritornò alla sua condizione di meteco,
sia pure con il privilegio della isotelia.
Anche per fronteggiare le necessità economiche conseguenti alla perdita del patrimonio,
che non riuscì a recuperare nonostante molti tentativi, Lisia si dedicò completamente
all'attività di logografo, scrivendo un grandissimo numero di discorsi per altri. Solo in
pochi casi scrisse per sé: il più celebre è quello dell'orazione Contro Eratostene, in cui
cercò, probabilmente invano, di far punire dai giudici quello dei Trenta che aveva
materialmente eseguito l'arresto di Polemarco. È questo il periodo della vita di Lisia in cui
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si collocano i discorsi che conosciamo, tutti compresi nell'arco di tempo fra il 403 e il 380;
eppure è anche uno di quelli sui quali siamo meno informati dalle fonti biografiche: dalla
Contro Neera attribuita a Demostene (LIX, 22) abbiamo notizia di una sua relazione con
Metanira, ma niente di più. A un aneddoto, nato forse da una esercitazione retorica in
risposta all'accusa di Socrate composta da Policrate, risalirà probabilmente la storia del
filosofo che avrebbe rifiutato un discorso composto per lui da Lisia; mentre a una
corruzione del
testo di XIX, 19 è dovuta la notizia della partecipazione di Lisia a un'ambasceria alla corte
di Dionisio di Siracusa nel 389, evidentemente fasulla.
Ignoto è anche l'anno della morte; si può solo provare a calcolarlo in relazione alla data di
nascita che si ritiene più credibile, e alla notizia dello ps.-Plutarco che Lisia visse 76, 80
oppure 83 anni. L'oratore dunque sarà morto al più tardi nel, 361, troppo presto, come
osservava già Dionigi d'Alicarnasso, perché gli si possa attribuire il secondo discorso per
Ificrate, che sicuramente è posteriore al 356/355”.
Dunque le fonti non autobiografiche di riferimento sono :
1. Pseudo-Plutarco, Vitae decem oratorum ;
4
4
Vitae decem oratorum 835. C.1 to Vitae decem oratorum 835 .F.11. 835. C Lusi¿aj ui¸o\j hÅn
Kefa/lou tou= Lusani¿ou tou= Kefa/lou, Surakousi¿ou me\n ge/noj metanasta/ntoj d' ei¹j ¹Aqh/naj
e)piqumi¿# te th=j po/lewj kaiì Perikle/ouj tou= Canqi¿ppou pei¿santoj au)to/n, fi¿lon oÃnta kaiì
ce/non, plou/t% diafe/ronta: w¨j de/ tinej, e)kpeso/nta tw½n Surakousw½n, h(ni¿ka u(po\ Ge/lwnoj
e)turannou=nto. geno/menoj ¹Aqh/nhsin e)piì Filokle/ouj aÃrxontoj tou= meta\ Frasiklh= kata\ to\
deu/teron eÃtoj th=j o)gdohkosth=j [kaiì deute/raj] o)lumpia/doj, to\ me\n prw½ton sunepaideu/eto toiÍj
e)pifanesta/toij ¹Aqhnai¿wn: 835.D e)peiì de\ th\n ei¹j Su/barin a)poiki¿an th\n uÀsteron Qouri¿ouj
metonomasqeiÍsan eÃstellen h( po/lij, %Óxeto su\n t%½ presbuta/t% a)delf%½ Polema/rx% hÅsan ga\r
au)t%½ kaiì aÃlloi du/o, Eu)qu/dhmoj kaiì Bra/xullojŸ, tou= patro\j hÃdh teteleuthko/toj, w¨j
koinwnh/swn tou= klh/rou, eÃth gegonwÜj pentekai¿deka, e)piì Pracite/louj aÃrxontoj, ka)keiÍ
die/meine paideuo/menoj para\ Tisi¿# kaiì Niki¿# toiÍj Surakousi¿oij, kthsa/meno/j t' oi¹ki¿an kaiì
klh/rou tuxwÜn e)politeu/sato eÀwj Kleokri¿tou tou= ¹Aqh/nhsin aÃrxontoj eÃth e(ch/konta tri¿a
t%½ d' e(ch=j Kalli¿# o)lumpia/di e)nenhkostv= deute/r# 835.E tw½n kata\ Sikeli¿an sumba/ntwn
¹Aqhnai¿oij kaiì kinh/sewj genome/nhj tw½n t' aÃllwn summa/xwn kaiì ma/lista tw½n th\n ¹Itali¿an
oi¹kou/ntwn, ai¹tiaqeiìj a)ttiki¿zein e)ce/pese met' aÃllwn triw½n. parageno/menoj d' ¹Aqh/nhsin e)piì
Kalli¿ou tou= meta\ Kleo/kriton aÃrxontoj, hÃdh tw½n tetrakosi¿wn katexo/ntwn th\n po/lin,
die/triben au)to/qi.
th=j d' e)n Ai¹go\j potamoiÍj naumaxi¿aj genome/nhj kaiì tw½n tria/konta paralabo/ntwn th\n
po/lin, e)ce/pesen e(pta\ eÃth mei¿naj, a)faire835.F qeiìj th\n ou)si¿an kaiì to\n a)delfo\n Pole/marxon:
au)to\j de\ diadra\j e)k th=j oi¹ki¿aj a)mfiqu/rou ouÃshj, e)n v e)fula/sseto w¨j a)polou/menoj, dih=gen e)n
Mega/roij. e)piqeme/nwn de\ tw½n a)po\ Fulh=j tv= kaqo/d%, e)peiì xrhsimw¯tatoj a(pa/ntwn wÓfqh,
xrh/mata/ te parasxwÜn draxma\j disxili¿aj kaiì a)spi¿daj diakosi¿aj pemfqei¿j te su\n ¸Erma=ni
e)pikou/rouj e)misqw¯sato triakosi¿ouj, du/o t' eÃpeise ta/lanta dou=nai QrasudaiÍon to\n ¹HleiÍon,
ce/non au)t%½ gegono/ta. e)f' oiâj gra/yantoj au)t%½ Qrasubou/lou politei¿an meta\ th\n ka/qodon e)p'
a)narxi¿aj th=j pro\ Eu)klei¿dou, o( me\n dh=moj e)ku/rwse th\n dwrea/n, a)penegkame/nou d' ¹Arxi¿nou
grafh\n para (Vitae decem oratorum 836.A.1 to Vitae decem oratorum 836.D.1 836.A) no/mwn dia\ to\
a)probou/leuton ei¹saxqh=nai, e(a/lw to\ yh/fisma: kaiì ouÀtwj a)pelaqeiìj th=j politei¿aj to\n loipo\n
%Ókhse xro/non i¹sotelh\j wÓn, kaiì e)teleu/thsen au)to/qi o)gdoh/konta tri¿a eÃth biou/j, hÄ wÐj tinej eÁc
kaiì e(bdomh/konta, hÄ wÐj tinej u(pe\r o)gdoh/konta, i¹dwÜn Dhmosqe/nh meira/kion oÃnta. gennhqh=nai
de/ fasin e)piì Filokle/ouj aÃrxontoj. fe/rontai d' au)tou= lo/goi tetrako/sioi ei¹kosipe/nte: tou/twn
gnhsi¿ouj fasiìn oi ¸periì Dionu/sion žLys. 17Ÿ kaiì Kaiki¿lion eiånai diakosi¿ouj tria/konta <kaiì
treiÍj>, e)n oiâj diìj mo/non h(tth=sqai le/getai. eÃsti d' au)tou= kaiì o( u(pe\r tou= yhfi¿sma836.B toj, <oÁ>
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2. Dionysius of Halicarnassus, Lisia I;
3. Fedro e Repubblica di Platone
5
;
4. Demostene, 59, 21-22
6
5. Lexicon Suda
7
e)gra/yato ¹ArxiÍnoj th\n politei¿an au)tou= perielw¯n, kaiì kata\ tw½n tria/konta eÀteroj žor. 12Ÿ.
e)ge/neto de\ piqanw¯tatoj kaiì braxu/tatoj, [toiÍj i¹diw¯taij] toiÍj polloiÍj lo/gouj e)kdou/j. ei¹siì d'
au)t%½ kaiì te/xnai r(htorikaiì pepoihme/nai kaiì dhmhgori¿ai, e)pistolai¿ te kaiì e)gkw¯mia kaiì
e)pita/fioi kaiì e)rwtikoiì kaiì Swkra/touj a)pologi¿a e)stoxasme/nh tw½n dikastw½n. dokeiÍ de\ kata\
th\n le/cin euÃkoloj eiånai, dusmi¿mhtoj wÓn. Dhmosqe/nhj d' e)n t%½ kata\ Neai¿raj lo/g% žor. 59,
21Ÿ e)rasth\n au)to/n fhsi gegone/nai Metanei¿raj, o(modou/lou tv= Neai¿r#: uÀsteron d' eÃghme
Braxu/llou tou= a)delfou= qugate/ra. mnhmoneu/ei d' au)tou= kaiì Pla/twn e)n t%½ 836.C Fai¿dr%
ž279aŸ w¨j deinota/tou ei¹peiÍn kaiì ¹Isokra/touj presbute/rou. e)poi¿hse de\ kaiì ei¹j au)to\n e)pi¿gramma
Fili¿skoj o( ¹Isokra/touj me\n gnw¯rimoj e(taiÍroj de\ Lusi¿ou, di' ou fanero\n w¨j proe/labe toiÍj
eÃtesin, oÁ kaiì e)k tw½n u(po\ Pla/twnoj ei¹rhme/nwn a)podei¿knutai: eÃxei d' ouÀtwj: "<nu=n> wÕ
Kallio/phj qu/gater, poluh/gore Fro/nti, dei¿ceij eiã ti froneiÍj kai¿ ti perisso\n eÃxeij: t%½
ga\r e)j aÃllo sxh=ma meqarmosqe/nti kaiì aÃlloij e)n ko/smoisi bi¿ou sw½ma labo/nq' eÀteron deiÍ
s' a)reth=j kh/ruka tekeiÍn tina Lusi¿# uÀmnon, do/nta katafqime/n% kaiì sof%½ a)qa/naton,
oÁj to/ t' e)mh=j yuxh=j dei¿cei file/tairon aÀpasi, 836.D kaiì th\n tou= fqime/nou pa=si brotoiÍj
a)reth/n."
;
5
Cfr. * Medda, op. cit., p.34, n. 4:”Naturalmente è possibile anche trascurare del tutto le due opere platoniche, in
quanto frutto di fantasia e quindi anacronistiche e inattendibili come fonte biografica per Lisia (su questa linea,
per la Repubblica, Schindel, art. cit .. pp. 276-277; più cauto il giudizio di Dover, Lysias and the Corpus
Lysiacurn, Berkeley/ Los Angeles 1968, pp. 30-31, il cui tentativo di inserire le fonti platoniche nel quadro della
biografia lisiana mi sembra giusto e sostanzialmente riuscito).
6
[21] Λυσίας γὰρ ὁ σοφιστὴς Μετανείρας ὢν ἐραστής, ἐβουλήθη πρὸς τοῖςἄλλοις ἀναλώμασιν οἷς
ἀνήλισκεν εἰς αὐτὴν καὶ μυῆσαι, ἡγούμενος τὰ μὲν ἄλλα ἀναλώματα τὴν κεκτημένην αὐτὴν
λαμβάνειν, ἃ δ᾽ ἂν εἰς τὴν ἑορτὴνκαὶ τὰ μυστήρια ὑπὲρ αὐτῆς ἀναλώσῃ, πρὸς αὐτὴν τὴν ἄνθρωπον
χάρινκαταθήσεσθαι. ἐδεήθη οὖν τῆς Νικαρέτης ἐλθεῖν εἰς τὰ μυστήρια ἄγουσαντὴν Μετάνειραν,
ἵνα μυηθῇ, καὶ αὐτὸς ὑπέσχετο μυήσειν....
22] ἀφικομένας δ᾽ αὐτὰς ὁ Λυσίας εἰς μὲν τὴν αὑτοῦ οἰκίαν οὐκ εἰσάγει, αἰσχυνόμενος τήν τε
γυναῖκα ἣν
εἶχε, Βραχύλλου μὲν θυγατέρα, ἀδελφιδῆνδὲ αὑτοῦ, καὶ τὴν μητέρα τὴν αὑτοῦ πρεσβυτέραν τε
οὖσαν καὶ ἐν τῷ αὐτῷ διαιτωμένην: ὡς Φιλόστρατον δὲ τὸν Κολωνῆθεν, ᾔθεον ἔτι ὄντα καὶ
φίλοναὐτῷ, καθίστησιν ὁ Λυσίας αὐτάς, τήν τε Μετάνειραν καὶ τὴν Νικαρέτην.συνηκολούθει δὲ καὶ
Νέαιρα αὑτηί, ἐργαζομένη μὲν ἤδη τῷ σώματι, νεωτέραδὲ οὖσα διὰ τὸ μήπω τὴν ἡλικίαν αὐτῇ
παρεῖναι...
23] ὡς οὖν ἀληθῆ λέγω, ὅτι Νικαρέτης ἦν καὶ ἠκολούθει ἐκείνῃ καὶἐμισθάρνει τῷ βουλομένῳ
ἀναλίσκειν, τούτων ὑμῖν αὐτὸν τὸν Φιλόστρατον μάρτυρα καλῶ. “Μαρτυρία ... Φιλόστρατος
Διονυσίου Κολωνῆθεν μαρτυρεῖ εἰδέναι Νέαιραν Νικαρέτηςοὖσαν, ἧσπερ καὶ Μετάνειρα ἐγένετο,
καὶ κατάγεσθαι παρ᾽ αὑτῷ, ὅτε εἰς τὰ μυστήρια ἐπεδήμησαν ἐν Κορίνθῳ οἰκοῦσαι: καταστῆσαι δὲ
αὐτὰς ὡς αὑτὸν Λυσίαν τὸν Κεφάλου, φίλον ὄντα ἑαυτῷ καὶ ἐπιτήδειον.”
Demosthenes. Demosthenis.Orationes. ed. W. Rennie. Oxonii.e Typographeo Clarendoniano.
1931.
7
Lexicon suda lambda.858.1 to Lexicon lambda.858.10 lambda.858 <Lusi¿aj,> Kefa/lou,
Surakou/sioj, r(h/twr, maqhth\j Tisi¿ou kaiì Niki¿ou, eiâj tw½n meta\ Dhmosqe/nouj i§ r(hto/rwn.
e)te/xqh d' e)n ¹Aqh/naij, metoikh/santoj tou= Kefa/lou e)keiÍse. gegonwÜj de\ e)tw½n ie§ ei¹j Qouri¿ouj
%Óxeto su\n a)delfoiÍj du/o, koinwnh/swn th=j a)poiki¿aj. eiåta e)kpeswÜn e)keiÍqen e)p' ¹Attikism%½
e)panh=lqen ei¹j ¹Aqh/naj, aÃgwn eÃtoj mz§. lo/goi de\ au)tou= le/gontai eiånai gnh/sioi u(pe\r tou\j t§: kaiì
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6. Fozio, Bibl. 262 .489b.18
8
;
7. Arpocrazione (alle voci: keioi, metapyrgion, Phegaieusi)
9
.
Sicuramente di grande interesse sono però i riferimenti autobiografici.
eÀteroi pro\j tou/toij a)mfidocou/menoi. t%½ de\ kaqar%½ th=j fra/sewj ou)de/na eÃsxe mimhth\n plh\n
¹Isokra/touj. eÃgraye de\ kaiì te/xnaj r(htorika\j kaiì dhmhgori¿aj, e)gkw¯mia/ te kaiì e)pitafi¿ouj kaiì
e)pistola\j z§, mi¿an me\n pragmatikh\n, ta\j de\ loipa\j e)rwtika/j: wÒn ai¸ pe/nte pro\j meira/kia.
8
Fozio Bibl. 262.489b.18 to Bibl. 262.490a.9 PaiÍj de\ ge/gonen o( Lusi¿aj Kefa/lou tou= Lusani¿ou
tou= Kefa/lou, ge/noj me\n Surakou/sioj, metanasth\j de\ gegonwÜj ei¹j ¹Aqh/naj po/q% te th=j
po/lewj kaiì th=j Perikle/ouj tou= Canqi¿ppou fh/mhj. ¹En v ta\ me\n prw½ta sunepaideu/eto toiÍj
e)pifanesta/toij tw½n ¹Aqhnai¿wn, uÀsteron de\ th\n ei¹j Su/barin a)poiki¿an stellou/shj th=j
po/lewj, %Óxeto kaiì au)to\j su\n t%½ presbuta/t% tw½n a)delfw½n Polema/rx%, e)f' %Ò tou= patr%¯ou
metasxeiÍn klh/rou: eÃtoj de\ e(ckaide/katon hÅge. Kaiì die/triben a)krow¯menoj Tisi¿ou te kaiì
Niki¿a tw½n Surakousi¿wn. Oi¹ki¿an de\ kataskeuasa/menoj kaiì klh/rou tuxwÜn e)politeu/eto tw½n
pollw½n ou)k e)ndee/steron eÀwj Klea/rxou tou= ¹Aqh/nvsin aÃrxontoj: t%½ de\ e(ch=j e)niaut%½
a)ttiki¿zein ai¹tiaqeiìj meq' e(te/rwn triw½n e)ce/pese th=j patri¿doj. ¹Aqh/nvsi de\ paragegonwÜj tw½n u§
th\n po/lin e)xo/ntwn, die/meinen au)to/qi: tw½n l§ de\ th\n po/lin a)ntikatasxo/ntwn z§ me\n eÃth
die/meinen, a)faireqeiìj de\ th\n ou)si¿an kaiì to\n a)delfo\n Pole/marxon a)pobalw¯n, au)to\j mo/lij
diadra\j to\n e)pikremame/non oÃleqron, dih=gen e)n Mega/roij, tw½n d' a)po\ Fulh=j e)piqeme/nwn tv=
kaqo/d% xrhsimw¯tatoj a(pa/ntwn ge/gone tv= pra/cei: xrh/mata/ te ga\r au)to\j pare/sxe draxma\j
disxili¿aj kaiì a)spi¿daj s§, staleiìj de\ su\n àErmoni e)pikou/rouj te e)misqw¯sato t§, kaiì
Qrasu/daion to\n ¹HleiÍon eÃpeise ce/non 262.490a oÃnta au)t%½ b§ ta/lanta parasxeiÍn. ¹Ef' oiâj
gra/fei me\n meta\ th\n ka/qodon o( Qrasu/bouloj politei¿an au)t%½, o( de\ dh=moj e)ku/rwse th\n
dwrea/n. ¹ArxiÍnoj de/, dia\ to\ a)probou/leuton ei¹saxqh=nai to\ yh/fisma, gra/fetai [grafh\n]
parano/mwn th\n dwrea/n. Kaiì e)peiì kategnw¯sqh to\ yh/fisma, th=j me\n politei¿aj o( Lusi¿aj
a)pelau/netai, to\n loipo\n de\ xro/non katebi¿w i¹sotelh\j wÓn. Kaiì teleut#= au)to/qi, g§ kaiì p§ eÃth
gegonw¯j: oi ¸de\ a)fairou=sin au)tou= z§.
9
Lex 173.4 to Lex 173.7 KeiÍoi™ Lusi¿aj e)n t%½ periì tw½n i¹di¿wn eu)ergesiw½n "oi¸ KeiÍoi me\n
"po/lij tosau/th." Ke/wj mi¿a tw½n Kukla/dwn nh/swn, parakeime/nh tv= ¹Attikv=. th\n nh=son de\
po/lin w©no/masen o( r(h/twr.
Lex 203.11 to Lex 203.13 Metapu/rgion™ Lusi¿aj e)n t%½ periì tw½n i¹di¿wn eu)ergesiw½n. to\ e)n
me/s% oi¹kodo/mhma tw½n e)piì tou= tei¿xouj pu/rgwn metapu/rgion e)le/geto. ouÀtw kaiì Qoukudi¿dhj
polla/kij, wÐsper e)n tv= g§.
Lex 203.14 to Lex 204.13 Metoi¿kion™ ¸Uperei¿dhj e)n t%½ kat' ¹Aristago/raj. me/toikoj me/n
e)stin o( e)c e(te/raj po/lewj metoikw½n e)n e(te/r# kaiì mh\ pro\j o)li¿gon w¨j ce/noj e)pidhmw½n, a)lla\
th\n oiãkhsin au)to/qi katasthsa/menoj. e)di¿donto de\ u(p' au)tw½n kaq' eÀkaston eÃtoj draxmaiì ib§,
oÀper w©no/masto metoi¿- 204 kion, w¨j dhloiÍ EuÃbouloj e)n tv= Plaggo/ni. ¹IsaiÍoj d' e)n t%½ kat'
¹Elpago/rou kaiì Dhmofa/nouj u(poshmai¿nei oÀti o( me\n a)nh\r ib§ draxma\j e)te/lei metoi¿kion, h( de\
gunh\ ²§, kaiì oÀti tou= ui¸ou= telou=ntoj h( mh/thr ou)k e)te/lei: mh\ telou=ntoj d' e)kei¿nou au)th\ teleiÍ.
oÀti de\ kaiì oi¸ dou=loi a)feqe/ntej u(po\ tw½n despotw½n e)te/loun to\ metoi¿kion aÃlloi te tw½n
kwmikw½n dedhlw¯kasi kaiì ¹Aristome/nhj. Me/nandroj d' e)n ¹Anatiqeme/nv kaiì e)n Didu/maij
pro\j taiÍj ib§ draxmaiÍj kaiì triw¯bolo/n fhsi tou/touj teleiÍn, iãswj t%½ telw¯nv. oi¸ me/ntoi mh\
tiqe/ntej to\ metoi¿kion me/toikoi a)ph/gonto pro\j tou\j pwlhta\j, kaiì ei¹ e(a/lwsan e)pipra/skonto,
wÐj fhsi Dhmosqe/nhj e)n t%½ kat' ¹Aristogei¿tonoj. e)nebi¿bazon de\ kaiì ei¹j ta\j nau=j tou\j
metoi¿kouj, w¨j o( au)to\j r(h/twr e)n FilippikoiÍj dhloiÍ. e)ka/loun de\ oi ¸kwmikoiì skafe/aj tou\j
metoi¿kouj, e)peiì e)n taiÍj pompaiÍj ta\j ska/faj e)ko/mizon ouÂtoi.
Lex 300.6 to Lex 300.7 Fhgaieu=si™ Lusi¿aj e)n t%½ periì tw½n i¹di¿wn eu)ergesiw½n. Fhgaih=j dh=moj
th=j Ai¹anti¿doj, wÐj fhsi Dio/dwroj.
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Essi sono presenti nell’Orazione XII , ma anche nei frammenti della Contro Ippoterse
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*Medda, op. cit, p.33 n 1: “Cfr. The Oxyrhynchus Papyri, XII, ed. by B. P . Grenfell and A.S. Hunt, London
1919. Il discorso Contro Ippoterse per lo serva, in cui si parla di Lisia in terza persona, al di là degli importanti
dati biografici che fornisce pone numerosi problemi interpretativi: soprattutto è controverso il ruolo della serva
ricordata nel titolo (è parte in causa o è uno dei beni che vengono rivendicati'?) e di altri personaggi nominati del
testo. Per un quadro della situazione si veda l'introduzione all'orazione in L. Gernet - M. Bizos, Lysias. Discours,
t. II, Paris 1989, pp. 226-233 (inaccettabile però la proposta di identificazione della Contro Ippoterse con il
discorso Sulle proprie benemerenze: Arpocrazione cita i due discorsi distintamente): prudentemente sospende il
giudizio sulle questioni più intricate U. Albini, Lisia, I discorsi, Firenze 1955, pp. 390 sg.”
,
Ecco il testo da TLG: Fragmenta 1.t.1 to Fragmenta 1.6,i.10 1.t {1PROS IPPOQERSHN, UPER
QERAPAINHS}1 1.1 ... e)]ce/fu[ge]n, to\[n de\ a)]delf[o\]n au)t[o]u= [Pole/marxon] a)pe/kteinan kaiì
th\n [ou)si¿a]n a)fei¿lonto. Kaiì [eÀwj me\]n e)n PeiraieiÍ wÓike[i h)ci¿]ou katelqwÜn a)p[ofe/r]esqai:
nuniì de\ e)pe[idh\ hÀk]ei, ou)de\ th\n timh\n [a)pod]ou\j toiÍj e)wnhme/n[oij t]a\ e(autou= du/natai
k[omi¿zes]qai. Niko/stratoj ga\[r dik]a/zetai meta\ Cenok[le/ouj to]u= pwlh/[santoj ... 1.2,i ...
s]ullhf[q!!!!!! a)c]i¿an de\ e(bd[omh/ko]nta tala/ntwn !!!!!nto hÁn ouÂtoi ouÃt' a)f[ani¿s]ai ouÃt'
a)podo/sqai pol[lw½n] h(merw½n e)du/na[nto. ¹E]pe[i]d[h\] t[oi¿]nun meq' [u(]mw½n f[eu/]gwn Lusi¿aj
[wÓix]eto kaiì met[a\] tou= u(m[et]e/rou plh/qouj kath=lqen, keleuousw½n tw½n sunqhkw½n ta\ me\n
peprame/na tou\j e)wnhme/nouj eÃxein, ta\ de\ aÃ[p]rata tou\j katelqo/ntaj [k]omi¿zesqai, ouÂtoj, ouÃte
gh=n [ouÃ]t' oi¹ki¿an kekthme/noj, [aÁ] kaiì ai ¸sunqh=kai toiÍj ka[te]lqou=sin a)pedi¿dosan [e)a\]n de\ aÄn
d[e\] a)podw½[s]i !!!!!!!!!!! to !!!era. 1.4,i ... Meta\ ta[u=ta] toi¿[nu]n, wÕ aÃndrej dikastai¿, t[o\
hÀm]isu th=j timh=j h)ci¿[ou p]ara\ Lusi¿ou labeiÍn, le/[gwn] ta\j e(autou= sumfo[r]a\j, wÐsper tou/tou
qhsau[r]o\n [e)]piì tw½n tria/konta [e]u(rhko/toj, a)ll' ou)k a)polw[le]ko/toj ta\ oÃnta:
diaga[na]ktou=ntoj d' au)tou= kaiì [xale]pw½j fe/rontoj pro\j ... 1.5 ... deino\]n g[a\r aÄn eiãh, wÕ
aÃndrej dik]astai¿, [ei¹ k]ath/lqe <te> m[e\]n wj¨ a)d[ik]ou/menoi, tw½n de\ oÃntwn [a)]postereiÍsqe w¨j
a)dikou=n[te]j: kai¿to[i] dikai¿wj aÄn [o)rgi¿zoi]sqe toiÍj e)wnhme/[noi]j ta\ u(me/tera e)n taiÍj toi[au/]taij
sumforaiÍj: prw½[to]n me\n ga\r oi ¸tria/kon[ta ou)de\n aÄ]n e)pw¯loun ei¹ oi¸ [w©nhso/m]enoi mh\ hÅsan
e)!!!!!!! t!!gkan e)[!!]u 1.6,i ... su]nqh[k!!!!!!!to]u\j no/mouj !!!!!!!![a)kh]ko/ate h!!!!!!!!!!! aj
dikaio/te[ron !!!!!!!!]ntaj le/[gein !!!!!!]j belti¿ouj: [!!!!!!!!! t]ou\[j] a)ntidi¿[kouj !!!] ei¼!!!!! u(miÍn
[periì] tou/twn e)pitre/po[men a)]kou/santaj ta\ Lusi¿[ai kaiì I¸]ppoqe/rshi pepra[gme/n]a o(pote/ran
bou/lesqe [kri¿sin] pra/gmatoj yhfi¿[sasqai] periì tou/twn o(po/[<te>roj bel]ti¿wn wÔn periì th\n
[u(mete/r]an po/lin tugxa/[nei: de/o]mai d' u(mw½n a)k[ou=sai iàna k]aiì ouÂtoj u(miÍn do/[caj xr]hsto\j
eiånai proqu[mh=tai e)]piì tou= loipou= kaiì o( [(Ippoqe/r]shj a)kou/saj ta\ [prosh/k]ont' au)tw½i belti¿[wn
to\ loi]po\n hÅi. àOt[i] (Fr agmenta 1.6,i.11 to Fragmenta 1.6,iii.10) me\n !!!!!!a Lusi¿[!!!! u(]miÍn !!!!!!!!!
ep !!!!nte !!!! !!!!!n: eÀw[j] m[e\]n ga\r u([meiÍj hu)da]imoneiÍte, plou[siw¯tatoj hÅ]n tw½n metoi¿[kwn:
e)peid]h\ de\ sumfo[ra\ e)ge/neto], e)pe/mene: [ou)d'] aÃr' e)la/xiston me/[roj tw½n u(me]te/rwn dustu[xiw½n
!!!!]usen, a)no/mwj [u(po\ tw½n tria/]konta kaiì [a)delfou= kaiì] xrhma/twn [pollw½n a)pes]terhm[e/]no[j].
[)Epeiì de\ feu/]gwn wÓixeto, [e)pikou/rouj] triakosi¿[ouj eÃpemyen] ei¹j th\n ka[qo/don kaiì p]are/sxeto
[xrh/mata/ te d]raxma/j ... 1.6,ii ¹HleiÍ]on c[e/no]n oÃnta e(au[tw½]i eÃpei[sen] au)to\n du/o ta/lanta
p[ar]asxeiÍn a)t[e]lh=. Kaiì a)ntiì t[o]u/twn ou)demi¿an x[a/r]in ou)de\ dwrea\n par' u(mw½n keko/mistai:
kaiì feu/gwn me\n toiou=toj hÅn, katelqwÜn de\ ou)de/na pw¯[po]te ¹Aqhnai¿wn e)lu/ph[se]n ouÃte periì
tw½n au)tou= a)[n]amimnh/skwn eu)erg[esi]w½n ouÃte periì tw½n a)ll[o]tri¿wn o)neidi¿zwn a(mar[th]ma/twn.
Nu=n d' a)na/gkh periì au)tou= le/gein: u(po\ toiou/tou ga\r feu/gei th\n di¿k[h]n oÁj e)piì me\n tw½n
tetra[ko]si¿wn feu/gwn wÓixeto, e)k Dekelei¿aj de\ o(rmw¯menoj m[e]ta\ tw½n polemi¿wn e)[piì th\]n
patri¿da e)stra/teu[sen: oi¸ d]e\ th=j po/lew[j e)xqroiì kath/ga]gon au)[to\n kaiì] p[oli¿]thn u(me/teron
e)poi¿hsan, wÐst' oiåmai pa=si dh=lon eiåna[i] oÀt[i] m[eiÍo]n nuniì froneiÍ tw½n t[eixw½n w©iko]domhme/nwn
[hÄ tw½n] to/te kaqhirhme/nwn, ou)d' o(m[o]i¿aj e)lpi¿daj eÃxei e)p[iì ta]iÍj u(mete/raij eu)tux[i¿aij] kaiì
sumforaiÍj: eiåta, t[i¿mioj] wÔn [p]oli¿thj, ou)d[e\ pw¯p]ote au)tw½i metamelh=[sa]n, o[u)de\ di]a\ th\n
h(liki¿[a]n b[elti¿]wn gegenhme/n[oj, suko]fanteiÍ tou\j poll[ou\j me]q' aÁ u(ma=j ei¹rga/[s]a[to]. 1.6,iii
L[usi¿an de\ xa/rin] para\ tou= [dh/mou a)polam]ba/n[ein, <eu)>]erg[esi¿an] th\n megi¿st[hn pepoh]ko/ta:
de/oma[i ouÅ]n u(mw½n, wÕ aÃndrej dikastai¿, a)poyhfi¿sasqai Lusi¿ou, memnhme/nouj kaiì t[o]u/tou k[aiì]
tw½n aÃllwn tw½n ei¹[r]hme/nwn. Ei¹ de\ m[h/], ti¿j eÃstai tou/tou a)nqrw¯pwn dustuxe/steroj, ei¹ ta\
[me\n] au)toiì bi¿ai lh/yontai, t[a\] d' u(meiÍj dw¯sete, hÄ ti¿j to[u/]twn eu)daimone/ste[roj], ei¹ mh\ mo/non
periì tw½n [to/t]e praxqe/ntwn sug[gnw¯]mhn au)toiÍj eÀcete, [a)lla\] kaiì nuniì periì wÒn [aÄn ei¹]j u(ma=j
ei¹si¿wsin oÀ[sa] aÄn keleu/wsin yhfieiÍsqe.
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nella De beneficiis e nella Contro la proposta di Archino
11
Poiché dunque in questo lavoro sulla Contro Eratostene non è tanto necessario approfondire i
dati biografici in generale , quanto invece sarebbe utile ricostruire il contesto
.
12
L’autore , sviluppando una serie di argomentazioni originali, ritiene che l'ordine di
composizione delle opere autobiografiche di Lisia sia : Contro la proposta di Archino, Contro
Ippoterse, Contro Eratostene, Sulle proprie benemerenze, e , in base alla sua ricostruzione ,
stabilisce la data della pronuncia della Contro Eratostene.
di alcuni
avvenimenti e la sequenza di alcune opere dell’autore, per poter interpretare correttamente sul
piano storico-giuridico il processo intentato da Lisia contro Eratostene, il punto di partenza
più adatto mi sembra l’articolo di Thomas C. Loening, The Autobiographical Speeches of
Lysias and the Biographical Tradition , Hermes, 109 (1981), pp.282ss.
Come si vedrà nel dettaglio più avanti, la sua ricostruzione cronologica ha rimesso in
discussione, oltre alla data, corollari considerati ormai acquisiti, aprendo un dibattito che
ancora continua e i cui termini si coglieranno chiaramente , perché costituiscono l’ ‘humus’ da
cui gli argomenti trattati possono trarre o meno ‘sostanza’.
11
Dei quali conosciamo solo il titolo, per il primo da Ps. Plut, Dec.. Or. Vit ., 836 A; per il secondo dalle
citazioni di Arpocrazione.
12
Il momento storico è eccezionale : la sconfitta dei Trenta, con la restaurazione della democrazia, i patti di
riconciliazione e la revisione legislativa costituiscono la trama in cui l’orazione XII deve trovare una
collocazione coerente e legittima; trama a cui , senza la possibilità di approfondire in questa sede, sarà inevitabile
fare riferimento almeno con opportune indicazioni bibliografiche.
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PARTE I
L’ORAZIONE
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1.1. TESTO PRONUNCIATO O
RIELABORAZIONE?
Il problema generale dell’uso delle orazioni come fonti del diritto greco è basilare e per questo
ne sono stati più volte precisati i confini (si possono ricordare per la loro autorevolezza:
Biscardi, 1982, pp. 17 ss. e Todd, 1993, pp. 36 ss.).
Pur dando per noto l’argomento, giova ricordare , tra gli elementi che possono falsare le
informazioni contenute nei discorsi a noi pervenuti: il processo di selezione, operato per
interessi quasi esclusivamente ‘scolastici’ e linguistici
13
; gli elementi di casualità (es.,
ritrovamenti papiracei o esistenza di fonti parallele di tipo diverso –lessici, altri documenti);
la parzialità intrinseca nelle orazioni stesse; il rapporto fra il discorso pronunciato e quello
che ci è pervenuto, attraverso la pubblicazione
14
Tale aspetto appunto è particolarmente rilevante nella Contro Eratostene: il modo in cui è
costruita l’accusa, l’ampiezza delle argomentazioni ‘politiche’, i personaggi coinvolti, la
13
Ma *Avezzù , L’oratoria giudiziaria, in Lo spazio letterario della Grecia Antica, I,Salerno Ed. ,Roma, 1993,
p. 415, non manca di evidenziare che la formazione delle raccolte giudiziarie può essere stata motivata anche da
‘interesse politico’
14
(cfr. per es. *Stephen Todd , The Use and Abuse of the Attic Orators, Greece & Rome, Second Series, Vol.
37, No. 2, (Oct., 1990), pp. 159-178 a p. 167 “More serious of course is the relationship between the speech as
delivered and the speech as published: how far would an orator 'improve' his text before issuing it to the general
public?” e *Thomas M. Murphy, The vilification of Eratosthenes and Theramenes in Lysias 12, American
Journal of Philology, Vol. 110, No. 1, (Spring, 1989), p.40, n. 1 “If the speech was delivered in its present
form...” ; *I. Worthington, Once More, the Client/Logographos Relationship ,The Classical Quarterly, New
Series, Vol. 43, No. 1, (1993), pp. 67-72 “...the final version, the one circulated in the name of the orator. How
different the revised speech is from its oral version, especially in terms of content and composition, is a vexed
question”).
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stessa proporzione delle parti, assumono significati diversi a seconda che il testo sia stato
pronunciato esattamente come ci è pervenuto o che sia invece stato rielaborato per la
pubblicazione.
15
Il concetto è più volte ribadito dall’autore : a p. 123, n.30 al § 22 “La responsabilità è estesa
a tutti i Tiranni : è probabile che la fisionomia di questa pagina sia frutto di una rielaborazione
successiva al processo”; p. 127, n. 42 al § 37: “Anche qui il capo d'accusa non è più rivolto ad
un solo individuo, come immediatamente sopra, ma a più soggetti, indizio evidente di
rielaborazione”; p. 144, n. 86 al § 72 “ Come spesso in questo discorso e già nell'esordio, il
soggetto varia dal singolare (Teramene) al plurale: responsabile del rinvio dell'assemblea è
inizialmente Teramene, così come della dilazione nelle trattative, poi la responsabilità è estesa
all’ insieme degli oligarchici; l'attribuzione di identici propositi alla personalità sotto accusa
(Eratostene o Teramene) e ai Trenta può anche rispondere a un sottile calcolo di strategia
processuale, ma non è da escludere che secondo Lisia le responsabilità individuali si
componessero in una valutazione storica e politica unitaria e omogenea; estranea al processo
questa è più appropriata alla successiva rielaborazione dell'atto d'accusa”.
Con sicurezza si esprime Avezzù, Contro i Tiranni, p. 27 : “Dopo il
processo Lisia rielaborò il discorso, facendo della Contro Eratostene l'atto di accusa contro i
Trenta tiranni, che ancor oggi possiamo leggere. Le tracce di questa rielaborazione sono
disseminate nel testo; le possiamo individuare anzitutto nell'attribuzione di responsabilità non
a una sola ma a più persone fin dalle prime battute (§§ 1, 20 s, 37, 100): questa responsabilità
collettiva è di natura esclusivamente politica, ..., e nel processo sarebbe stata
controproducente, .... Il sospetto di una rielaborazione è confermato dalla verifica che
proprio i contesti delle accuse ai Trenta presentano una qualità stilistica diversa dal resto
dell'orazione: sono marcatamente gorgiani”.
Nello stesso senso mi pare si possano interpretare le osservazioni di S. Fogelmark, Lysias
12,37: An Unexplained Case of ϰαϰοφωνία ,Hermes, Vol. 109, No. 3 (1981), pp. 294-300:
l’autore insiste sulla particolare rilevanza degli aspetti linguistici e stilistici, che rendono
questo passaggio piuttosto complesso (il paradosso, l’ allitterazione cacofonica , l’ iperbole
della doppia morte ricoprono di assurdo la ipotesi stessa di assoluzione dei Trenta. : p. 299
"...an acquittal of the Thirty – 100- would reverse in one stroke the daring hyperbole of 37”) .
15
Suggerisce che ci sia stata revisione prima della pubblicazione anche *Dover, Lysias, pp.167-174; per un
inquadramento generale , cfr. *Worthington, 1991, Greek oratory, revision of speeches and the problem of
historical reliability, C and M 42, pp. 55-79.
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Esaminando la questione da un altro punto di vista , più di recente, Edwin Carawan ,1998,
Rhetoric and the Law of Draco, Clarendon Press Oxford ,p. 375, ha ribadito che il processo
contro Eratostene non fu una dike phonou e che l’orazione che noi leggiamo fu scritta
esclusivamente per la pubblicazione.
16
Ne è convinto anche Antonio Natalicchio (3rd Qtr., 1999), Il processo contro Eratostene, Hermes,
Vol. 127, No. 3, p. 302 : “I1 discorso Contro Eratostene che noi leggiamo è visibilmente il frutto
della rielaborazione dell'oratore dopo il processo”.
16
“Similarly in Lysias 12, the change of method is prompted by the special procedural setting.Despite recent
pronouncements to the contrary, Lysias' speech Against Eratosthenes was not a speech for homicide
proceedings, and it is probably not an authentic speech for trial but a hypothetical indictment for publication. It
is written in the manner of a complaint at the special accountings that any member of the Thirty would have had
to undergo if he were to return to Athens. But even in this forum, even if we suppose a grant of citizenship
enabled himto prosecute, it is highly unlikely that Lysias everpresented his argument as a plaintiff”.
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1.2. DATA DELLA PRONUNCIA
DELL'ORAZIONE
Non ci è dunque possibile stabilire con certezza se l’ orazione che possediamo sia esattamente
corrispondente a quella pronunciata o se sia frutto di revisione successiva , cosa più
probabile; sembra tuttavia abbastanza semplice stabilire una cronologia relativa: il terminus
post quem è l'abbattimento del regime dei Trenta Tiranni.
In realtà anche su questo punto le ricostruzioni presentano sfumature diverse e dubbi, sulla
base dei quali , nell'arco di un secolo di studi la data proposta è oscillata tra il 404/3 e il 401/0.
Quella affermata più spesso (a volte come certa, altre come verosimile o probabile) è il 403:
così la pensano, per esempio:
*Lévy Edmond “ Athènes devant la défaute de 404: histoire d’une crise idéologique”
Paris 1976, De Boccard, p. 25 nota 7: "... alla fine del 403 ma prima della ripresa di
Eleusi nel 401";
*M. Clerc, Les métèques Atheniens- Arno press, New York 1979, p. 109 :
"...quando? Sotto l'arcontato di Euclide nel 403, dopo il trattato di pace e quando
i Trenta erano a Eleusi";
*P. Krentz, 1984, Was Eratosthenes responsible for the death of Polemarchos?, in PP
39, a p. 23 afferma che probabilmente Lisia intentò l’azione in occasione delle euthynai
di Eratostene, dopo la restaurazione della democrazia nel 403.
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* Campagna, Gaspare (introduzione e commento di), Lisia , Contro Eratostene,
Loescher Editore, 1985, p. XV : “Non è dubbio che il processo si celebrò prima della
fine della guerra che la restaurata democrazia conduceva contro i Trenta riparati ad
Eleusi; prima quindi del 401 / 400, poiché nell'orazione di Lisia ci sono due manifeste
allusioni a quella guerra (nota 4 cfr. XII,80; 94 cfr. p. 57 e p. 67 ). Ora, poiché
Eratostene insieme a Fidone era rimasto in Atene dopo che i Tremila cacciarono i
Trenta, come apprendiamo da Lisia (XII,54), né è ammissibile che egli dopo la
restaurazione sia stato assente da Atene, poiché come u(peu/qunoj la legge ne
faceva espresso divieto, e comunque Lisia lo avrebbe detto per accrescere la
responsabilità dell'accusato, la data del processo si può collocare verso la fine del 403,
cioè tre mesi dopo la composizione della guerra civile e la contemporanea
proclamazione dell'amnistia”;
*Thomas M. Murphy ,The Vilification of Eratosthenes and Theramenes in Lysias
12 , The American Journal of Philology, Vol. 110, No. 1, (Spring, 1989) p.40 :
"If the speech was delivered in its present form, it was most likely within the
twenty-day period following 12 Boedromion, 403";
*Bearzot, Cinzia, Lisia e la tradizione su Teramene, Aevum Antiquum (1997),
Vita e Pensiero, p. 51: “Il processo di Eratostene va collocato nell'inverno del
403"; p. 95: “ In base a questa affermazione (XII, 3) la contro Eratostene si
colloca prima di ogni altra azione giudiziaria di Lisia per azioni da lui
personalmente intentate, quindi è precedente all'inizio della sua attività
logografica e molto vicina alla restaurazione del settembre-ottobre 403”; p.127
(XII, 35) “...l’accenno sembra alludere ai beoti presenti in città e contribuisce a
non abbassare eccessivamente, rispetto all'inverno del 403, la data dell'orazione”;
*Avezzù, Lisia Contro I Tiranni, edizioni Marsilio, 2000 p. 26 : "... il 403 è
quindi la data più verosimile ";
* Lisia, Orazioni, I , a cura di Enrico Medda, R.C.S. Rizzoli, Milano, 2005, p.
21ss, : "La produzione oratoria di Lisia comincia per noi con il suo rientro in
Atene al momento della restaurazione della democrazia, e le traumatiche vicende
del 404/403,... compaiono in primo piano o solo intraviste sullo sfondo...”.
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La variante più significativa, che ha dato materiale di riflessione a molti studiosi è quella
proposta da Loening
17
La sua proposta è riccamente articolata e fondata su riferimenti in parte diversi da quelli usati
in precedenza , e talvolta con essi non compatibili.
nel suo articolo: The Autobiographical Speeches of Lysias and the
Biographical Tradition , Hermes, 109 (1981), in cui (per le ragioni che esporrò) sposta la data
della pronuncia al 401 / 0.
Per capire con chiarezza le conclusioni formulate da Loening è necessario schematizzare i dati
utilizzati via via dagli studiosi a sostegno delle varie ipotesi: una serie di riferimenti interni
alla orazione stessa e un’altra serie di indizi ricavabili dal contesto storico in cui si colloca il
discorso di Lisia (ma ‘esterni’ al testo ).
17
L’ipotesi, en passant, era già stata considerata ed esclusa : cfr. *M. H. Morgan, Notes on Lysias, Harvard
Studies in Classical Philology, Vol. 5, (1894), pp. 49-56 , p. 51 : “Since I have referred to the oath mh\
mnhsikakei=n , I may add that it has sometimes been thought (following Luebbert, de amnestia) that this
oath was not sworn to until after the final overthrow of the Thirty in Eleusis, as described by Xen. Hellen. II, 4,
43. But Aristotle (Resp. Ath. 40) shows that this final overthrow did not occur until two years (401-400 B.C.)
after the democracy was restored. ... It cannot be supposed that the trial of Eratosthenes took place so late.” ( non
si può pensare che il processo di Eratostene sia stato celebrato così tardi) .