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diventare il veicolo di eccellenza, innovazione e crescita economica
sostenibile dell’Europa. Comprendere le dinamiche di sviluppo del web
del futuro, infatti, permetterebbe di anticipare, gestire ed indirizzare il
cambiamento, piuttosto che subirlo passivamente senza sfruttarne al
meglio le potenzialità .
Se, come detto, tutti i settori di attività possono essere concretamente
beneficiati dalla rivoluzione del nuovo web, un ambito in cui tali
potenzialità sembrano avere le maggiori possibilità di sviluppo è senza
dubbio quello riguardante l’apprendimento e la formazione.
L’applicazione di tecnologie informatiche e l’uso del web quale strumento
didattico e formativo non sono certo nuove in questo campo. Basti pensare
all’utilizzo ormai diffuso dei personal computer nelle scuole e nelle
università, alla possibilità di accedere online al materiale didattico
attraverso piattaforme di gestione dei contenuti dedicate (cosiddette
Learning Management System), alla predisposizione di appositi moduli di
apprendimento digitali (Learning Objects) e in generale allo sviluppo
dell’e-learning accanto ai contesti di apprendimento tradizionali.
Tuttavia a ben vedere la portata innovativa dell’e-learning che attualmente
conosciamo (che potremmo definire e-learning 1.0) è limitata ad un mero
cambiamento del canale utilizzato per trasmettere la conoscenza che,
diventando da “analogico” a “digitale”, ha permesso una più facile
mobilità e replicabilità dei contenuti. Ciò che invece è rimasto invariato
sono gli obiettivi, le regole, gli schemi e i rapporti sociali presenti nel
mondo dell’apprendimento tradizionale. Invariato è, infatti, il rapporto
gerarchico che lega chi eroga la conoscenza e chi la “consuma”, così come
è invariata la tipologia di contenuti erogati, che continuano ad essere non
personalizzati e fruibili solo da chi possiede determinate credenziali di
accesso; ed invariata è anche la modalità “isolata” con cui i soggetti vivono
l’esperienza di apprendimento .
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Ora invece le tendenze che si stanno affermando sul web e che
caratterizzeranno l’internet del futuro potrebbero essere in grado di
rivoluzionare completamente il modo di fare apprendimento e di creare,
distribuire e condividere la conoscenza.
Innanzitutto occorre constatare come Internet può diventare esso stesso un
ambiente di apprendimento, attraverso il costituirsi di comunità di
interessi che si riuniscono intorno alla definizione dei problemi da
affrontare; in questo modo l’apprendimento verrebbe ad essere arricchito
da esperienze formative di carattere informale e personale. Inoltre gli
strumenti tipici del web collaborativo (blog, wiki, podcast, RSS, social
network, ecc.), consentendo la produzione distribuita dei contenuti e la
loro rapida condivisione, potrebbero favorire l’emergere di un’intelligenza
collettiva dal basso, trasformando il ruolo dei soggetti che utilizzano
l’ambiente di apprendimento da consumatori passivi in creatori attivi di
conoscenza. Il diffondersi poi della cultura dell’open source favorirebbe
ulteriormente il diffondersi della conoscenza consentendo l’accesso
indiscriminato alle migliori risorse e fonti di informazione presenti sulla
rete. Al tempo stesso l’affermarsi delle applicazioni di cloud computing e
delle tecnologie mobile, mettendo a disposizione i contenuti
indipendentemente dal luogo di utilizzo, consentirebbe di legare
l’esperienza di apprendimento al mutevole contesto di riferimento.
Per questi motivi molti autori hanno iniziato a criticare sempre più
insistentemente l’approccio alla formazione a distanza basato sulle
piattaforme LMS e ad auspicare la diffusione di ambienti centrati sulla
persona (cosiddetti Personal Learning Environments) in grado sia di
conciliare esperienze di apprendimento formale ed informale sia di
favorire forme di apprendimento collaborativo grazie agli strumenti tipici
del web 2.0, che creano veri e propri network di PLEs. Questi ambienti
non essendo legati alla durata di un corso, accompagnerebbero lo studente
anche dopo la fase formale e circoscritta di apprendimento, in un’ottica di
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lifelong learning e consentirebbero di tener traccia di ogni esperienza di
apprendimento e formazione (cosiddetto e-portfolio).
Lo scenario che caratterizzerà l’apprendimento del futuro potrebbe,
quindi, essere molto diverso da quello che attualmente conosciamo: un
apprendimento permanente, informale, personalizzato, mobile e
collaborativo in grado di creare esso stesso conoscenza e di utilizzare
Internet come piattaforma. A questo punto è possibile chiedersi se, in un
probabile contesto futuro come quello appena descritto, il ruolo di chi si
occupa professionalmente di apprendimento e formazione, come le scuole
e le università, possa ancora essere ancorato ai tradizionali schemi
didattici o se, al contrario, in queste organizzazioni si rendano necessari
radicali cambiamenti istituzionali in grado di massimizzare le potenzialità
del Future Internet nella formazione del capitale umano.
Se la conoscenza risiederà nella rete, nei social network e nei contesti
informali le università dovranno agire in concorrenza con queste nuove
fonti di apprendimento, cercando di fornire contenuti strutturati e di
qualità superiore, o dovranno favorire l’emergere di nuova conoscenza,
creando forme di collaborazione tra gli individui? L’esperienza di
apprendimento sarà ancora basata sul rapporto docente-studente o vedrà
la collaborazione di soggetti esterni, come aziende, altre università o
semplici appassionati? Chi si occupa di formazione dovrà continuare
semplicemente a trasferire la conoscenza acquisita o il suo ruolo sarà
quello di selezionare l’informazione esterna, aggregare le molteplici fonti e
creare contesti informali di diffusione del sapere?
L’obiettivo di questa tesi è quello di dare una risposta a queste ed altre
domande descrivendo i cambiamenti istituzionali che università e altri
enti di formazione potrebbero subire a causa dall’evoluzione socio-
culturale di Internet. Si vuole in pratica descrivere un possibile scenario di
medio-lungo periodo, seguendo un approccio dal generale al particolare
in cui il cambiamento in atto sul web abilita delle trasformazioni nel
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mondo dell’apprendimento e queste, a loro volta, determinano un
mutamento del ruolo istituzionale di chi, come le università, si occupa di
formazione superiore.
Il presente lavoro si articola in tre sezioni principali. Nella prima parte si
introducono e si delineano i concetti alla base dello sviluppo dell’Internet
del Futuro. In particolare si dà ampio risalto ai vari aspetti che
costituiscono il cosiddetto fenomeno del web 2.0 (o web collaborativo). Si
fornisce una definizione di massima e un breve quadro evolutivo del
fenomeno stesso; si descrivono i cambiamenti culturali insiti nel nuovo
web, analizzando gli aspetti dell’open source, della condivisione e del
collaborativismo e si passano in rassegna le principali applicazioni
tecnologiche alla base del web 2.0 (RSS feeds, social bookmarking,
podcasts, aggregators, mashups, AJAX, ecc.), analizzandole in relazione al
loro possibile utilizzo nel campo dell’apprendimento. Si sottolinea
l’importanza del cloud computing e delle tecnologie mobile in questo
contesto di cambiamento e si accenna all’evoluzione ulteriore della rete
verso il Semantic Web e il Metaweb.
Il secondo capitolo descrive invece in che modo le applicazioni e i costrutti
del Future Internet possono essere applicati al mondo dell’apprendimento
per modificare l’impostazione delle tradizionali forme di e-learning.
Dopo aver definito il concetto apprendimento ed aver analizzato le
principali teorie ad esso connesse si ripercorre brevemente l’evoluzione
della formazione a distanza che ha portato all’attuale modello di e-
learning basato sull’utilizzo delle piattaforme LMS.
Si introduce quindi il concetto di e-learning 2.0 e si delineano le
caratteristiche peculiari di tale fenomeno, per poi analizzare le principali
differenze rispetto ad un approccio di formazione a distanza di tipo
tradizionale (formale). Si individua nei Personal Learning Environments
lo strumento in grado di conciliare personalizzazione dei contenuti,
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collaborazione tra gli individui, generazione di conoscenza e integrazione
di apprendimento formale ed informale.
Sempre nel secondo capitolo verranno definiti altri concetti chiave
dell’apprendimento del futuro, come quello di Mobile Learning, di
Lifelong learning e di e-portfolio, oltre a fornire alcuni spunti di riflessione
sul ruolo del 3D e del web semantico nei processi formativi.
Nel terzo capitolo infine si analizza in che modo i paradgmi del nuovo
web e le conseguenti trasformazioni nel campo dell’apprendimento
potrebbero modificare il ruolo e l’organizzazione delle università e degli
istituti che si occupano in modo professionale di formazione terziaria.
Dopo aver analizzato le caratteristiche e i limiti del modello attualmente
dominante si descrive il cambiamento atteso nell’organizzazione
universitaria per poter sfruttare al meglio i benefici del web 2.0 e
dell’apprendimento collaborativo. Si descrive inoltre la visione di
università futura in cui convergono concetti come quello di “università dei
soggetti interessati” e di “università post fordista” e si analizzano i cambi
di paradigma richiesti. Infine si forniscono alcuni spunti di riflessione su
come lo stesso ruolo sociale dell’università potrà cambiare in relazione alle
nuove modalità di apprendere e collaborare.