Essi si baseranno essenzialmente su:
• quanto indicato nelle Recommendation del World Wide Web Consortium (W3C) ed
in particolare in quelle del progetto Web Accessibility Initiative (WAI)
http://www.w3.org/WAI/;
• gli standard definiti nel paragrafo 1194.22 della Sezione 508 del Rehabilitation Act
degli USA http://www.access-board.gov/508.htm;
• gli standard e specifiche tecniche definite in materia di accessibilità dalla
International Organization for Standardization (ISO) http://www.iso.ch;
• le esperienze maturate nell'ambito della Pubblica Amministrazione nella attuazione
della Circolare AIPA del 6 settembre 2001
http://www.governo.it/Presidenza/Web/circ6set2001_AIPA.html
e della Direttiva del Ministro Stanca del 30 maggio 2002 in merito al dominio .gov.it
http://www.governo.it/Presidenza/Web/dir30mag2002.html 4 ;
La legge inoltre rimanda il controllo del rispetto dei requisiti "a strumenti automatici, a
strumenti semiautomatici, e alle conoscenze dell'esperto tecnico"; riguardo la reperibilità di
questi strumenti si accenna alla disponibilità sul mercato di numerosi programmi in grado di
agevolare la verifica tecnica, indicando una lista degli strumenti più diffusi, presente nel
sito del w3c all'indirizzo http://www.w3.org/WAI/ER/tools/complete.
Si è quindi creata una situazione ambigua: mentre da una parte la legge detta 22 precisi
requisiti, che sono un mix di varie raccomandazioni internazionali unite assieme dalle
esperienze acquisite nell'ambito della Pubblica Amministrazione, dall'altra indica
genericamente degli strumenti di valutazione che si basano solo sulle raccomandazioni
internazionali, quindi spesso inadatti o incompleti per poter verificare la conformità delle
4 Allegato A, paragrafo 1 del decreto recante i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilit agli strumenti
informatici
4
pagine web ai requisiti, prerogativa essenziale per il controllo del rispetto della legge
Stanca.
Ad oggi dunque per poter verificare se un sito della Pubblica Amministrazione rispetta la
legge Stanca, bisognerebbe utilizzare più strumenti, capire quali tra le tante funzioni di ogni
software utilizzare e per quali requisiti sono adattabili. Inoltre la maggior parte di questi
software sono stati creati per essere utilizzati da sviluppatori, gente quindi che conosce
bene come è costruito un sito web e come dovrebbe essere per risultare accessibile
complessivamente.
Risulta molto difficile con gli strumenti ad oggi disponibili verificare se un sito web rispetti
o meno la legge Stanca. Da questo quadro emerge chiaro il vuoto lasciato della legge: la PA
necessita assolutamente di nuovi strumenti che permettano un controllo più snello e chiaro
dei requisiti della legge Stanca.
Da questa necessità nasce quindi al centro CATTID l'idea di realizzazione di un'applicazione
che consenta la verifica dell'accessibilità dei siti web secondo la legge Stanca.
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CAPITOLO 1
Analisi e definizione delle linee essenziali del progetto
1.1 - STUDIO DEI REQUISITI DELLA LEGGE STANCA
Per creare una nuova applicazione coerente con quanto richiesto dalla legge Stanca, il primo
essenziale passo consiste in una attenta analisi dei 22 requisiti, in essa enunciati.
Per ogni enunciato si dovrà quindi capire cosa realmente è richiesto e come tecnicamente
sia possibile effettuare tali controlli, per poi successivamente poterli implementare.
Da una prima analisi dei requisiti possiamo notare due aspetti importanti. Il primo,
fondamentale, è che spesso nell'enunciato è richiesto un parere soggettivo, come ad
esempio l'attinenza di un titolo di una pagina o la coerenza tra un immagine e la sua
descrizione, parere che nessun software potrà mai dare ovviamente: il loro controllo quindi
non sarà eseguito in automatico, ma ove possibile comunque l'applicazione proverà ad
aiutare l'utente nella sua decisione. Da qui in avanti, per semplificare indicheremo quindi
con:
• funzionamento automatico quei controlli dove l'applicazione restituisce direttamente
una risposta riguardante il superamento del requisito;
• funzionamento semiautomatico quei controlli dove la risposta al superamento del
requisito è subordinata dalle risposte date dall'utente alle domande poste dal software
che comunque fornisce degli strumenti utili per aiutarlo nelle decisioni;
• funzionamento manuale quei controlli dove il software non può far altro che chiedere
all'utente se è da ritenere soddisfatto il requisito, senza potergli fornire nessuno
strumento utile;
Il secondo aspetto di rilevante importanza, che risalta dalla lettura dei requisiti è che si fa un
distinzione tra pagine web realizzate prima e dopo l'emanazione della legge. Il legislatore,
prevedendo delle difficoltà ad aggiornare interamente tutti i siti web già esistenti della PA,
consente delle "attenuanti". Nonostante siano passati oramai anni dall'emanazione del testo
6
di legge e che quindi tutti i siti web dovrebbero essersi oramai aggiornati, l'applicazione
terrà presente questo aspetto consentendo la verifica anche a siti web di vecchia
realizzazione concedendo queste attenuanti.
Riportiamo di seguito gli enunciati dei 22 requisiti, i riferimenti ai punti di controllo delle
Web Content Accessibility Guidelines - versione 1.0 (WCAG 1.0) del W3C-WAI e al
Section 508, con il relativo studio effettuato.
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1.1.1 - REQUISITO NUMERO 1
Enunciato:
Realizzare le pagine e gli oggetti al loro interno utilizzando tecnologie definite da
grammatiche formali pubblicate nelle versioni piø recenti disponibili quando sono
supportate dai programmi utente. Utilizzare elementi ed attributi in modo conforme alle
specifiche, rispettandone l’aspetto semantico. In particolare, per i linguaggi a marcatori
HTML5 (HypertText Markup Language) e XHTML6 (eXtensible HyperText Markup
Language):
a) per tutti i siti di nuova realizzazione utilizzare almeno la versione 4.01 dell’HTML o
preferibilmente la versione 1.0 dell’XHTML, in ogni caso con DTD7 (Document Type
Definition - Definizione del Tipo di Documento) di tipo Strict8;
b) per i siti esistenti, in sede di prima applicazione, nel caso in cui non sia possibile
ottemperare al punto a) Ł consentito utilizzare la versione dei linguaggi sopra indicati con
DTD Transitional9, ma con le seguenti avvertenze:
1. evitare di utilizzare, all’interno del linguaggio a marcatori con il quale la pagina Ł
realizzata, elementi ed attributi per definirne le caratteristiche di presentazione della
pagina (per esempio, caratteristiche dei caratteri del testo, colori del testo stesso e
dello sfondo, ecc.), ricorrendo invece ai Fogli di Stile CSS (Cascading Style Sheets)
per ottenere lo stesso effetto grafico;
2. evitare la generazione di nuove finestre; ove ci non fosse possibile, avvisare
esplicitamente l’utente del cambiamento del focus;
3. pianificare la transizione dell’intero sito alla versione con DTD Strict del linguaggio
utilizzato, dandone comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie e al Centro nazionale per l’informatica
nella pubblica amministrazione.
5 HTML: ( Hyper Text Mark-Up Language) Ł un linguaggio usato per descrivere i documenti ipertestuali disponibili nel
web.
6 XHTML: (eXtensible HyperText Markup Language) Ł un linguaggio di markup che associa alcune propriet
dell’XML con le caratteristiche dell’HTML.
7 DTD: (Document Type Definition) definizione del tipo di documento
8 Strict: indica la versione rigorosa , nella quale sono eliminate tutte le impostazioni di formattazione che possono
essere gestite tramite i fogli di stile.
9 Transitional: mantiene la compatibilit con le precedente versioni consentendo l’utilizzo di elementi ed attributi di
presentazione all’interno del contenuto.
8
Riferimenti WCAG 1.0:
3.1, 3.2, 3.5, 3.6, 3.7, 11.1, 11.2
Riferimenti Section 508:
Non presente
Studio:
Il primo requisito richiede che le pagine web siano realizzate utilizzando elementi ed
attributi in modo conforme alle specifiche, in particolare la costruzione delle pagine deve
rispettare l’aspetto semantico dei linguaggi a marcatori come HTML o XHTML con DTD di
tipo Strict obbligatorio
Notiamo un distinguo, nell’enunciato, tra siti web di nuova realizzazione e quelli gi
esistenti: per quest’ultimi "in sede di prima applicazione" sono consentite proroghe al
rispetto totale del requisito, consentendo cioŁ anche l’utilizzo di un DTD di tipo
Transitional, pur rimanendo l’obbligo di rispetto di alcune particolari avvertenze.
L’implementazione di questo requisito richiede un controllo del codice della pagina web
secondo le regole del linguaggio di marcatura utilizzato specificato nel DTD, tenendo
inoltre presente che se la pagina web Ł stata realizzata precedentemente all’emanazione della
legge, si dovr ritenere corretto anche l’utilizzo di un DTD di tipo Transitional.
La pagina web sar ritenuta conforme al primo requisito esclusivamente se il linguaggio e il
DTD utilizzato sono consoni a quanto richiesto dalla legge, ovvero almeno la versione 4.01
dell’HTML o la versione 1.0 dell’XHTML e per quanto riguarda il linguaggio e un DTD di
tipo Strict o di tipo Transitional (quest’ultimo concesso esclusivamente per i siti web di
realizazione precedente all’emanazione della legge), ed il codice di cui Ł composta Ł scritto
correttamente secondo le regole dettate dal W3C.
Il controllo non richiede alcuna valutazione soggettiva, il suo funzionamento quindi sar di
tipo automatico.
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