Politecnico di Torino - Sede di Mondovì A.A. 2008./2009
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1 INTRODUZIONE
Il presente studio descrive il progetto svolto durante il tirocinio presso la società Rotair
Spa di Caraglio (CN), come collaboratore del Responsabile della Produzione.
L’azienda ha una gestione della qualità abbastanza recente, essendo certificata ISO 9001
solo dal 2006, e molti strumenti del controllo statistico di processo sono implementati e
applicati regolarmente.
Tuttavia, durante lo svolgimento del tirocinio, ho scoperto che l’implementazione di un
buon sistema qualità ISO 9001 non è assolutamente il massimo che un’azienda può
aspirare ad avere, ma può servire come primo gradino e trampolino di lancio per
modelli qualità più evoluti. Per evoluti si intende più remunerativi ed efficienti nel
raggiungere l’obiettivo della soddisfazione del cliente e del mercato, permettendo
principalmente di ottenere:
- prodotti più affidabili
- rapida innovazione della gamma di prodotti
- nuove tecnologie
- costi più bassi di prodotto
- maggiore organizzazione aziendale
- migliore servizio
Uno di questi metodi è il Six Sigma, che è una vera e propria filosofia aziendale, sia
tecnica, che di produzione, recentemente introdotta in alcune delle migliori industrie
internazionali. Una filosofia votata al raggiungimento dell’eccellenza nelle varie attività
e processi svolti all’interno dell’azienda, allo scopo di consegnare al cliente un prodotto
e un servizio ineccepibili.
Nel corso della mia permanenza in azienda sono stati analizzati alcuni processi di
produzione secondo il metodo del Six Sigma, per evidenziare degli elementi che guidino
ad un eventuale miglioramento del processo.
Per effettuare l’analisi ho impiegato le conoscenze basilari di statistica acquisite nel
corso di Statistica Sperimentale e Misure Meccaniche, oltre alle competenze generali
acquisite in tutti gli insegnamenti del Corso di Laurea e di Laurea Specialistica in
Ingegneria Meccanica. Per quel che riguarda invece la metodologia Six Sigma mi sono
rivolto principalmente al testo Rinaldo Tartari, Manuale del Sei Sigma, Franco Angeli,
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2004 e al grande archivio di Internet. Grazie a questo materiale ho potuto approfondire
anche altri aspetti della gestione della qualità, che non riguardano direttamente
l’argomento dello stage ma che ritengo molto utili per una conoscenza completa della
materia.
Nell’elaborazione dei dati ho usato il foglio di calcolo Microsoft Excel. I grafici
riportati in questa relazione sono stati prodotti con suddetto programma e con funzioni
di Microsoft Word.
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2 L’AZIENDA
2.1 PROFILO DELL’AZIENDA
La Rotair Spa vanta oltre quarantacinque anni di attività e di rilevante presenza sul
mercato interno ed estero nel settore della fabbricazione di attrezzature dedicate al
mondo della costruzione e dell’ingegneria civile. La filosofia concettuale, ben espressa
sui prodotti, è da sempre il punto di forza dell’azienda che vanta una forte identità sia
nei contenuti tecnologici che nell’originalità delle proprie proposte oggi altamente
apprezzate in oltre 80 nazioni al mondo.
Questa particolarità esalta la qualità costruttiva dei prodotti fabbricati assicurando una
sempre costante innovazione tecnologica a vantaggio di un sicuro e duraturo
investimento da parte dell’utente finale.
Una divisione tecnica di sviluppo e ricerca altamente specializzata con personale
preposto specificatamente per ogni linea di prodotti di pertinenza si avvale di avanzati
sistemi di progettazione CAD costantemente e continuamente aggiornati nella loro
tecnologia secondo le più attuali soluzioni proposte dal settore. Moderni centri di lavoro
(Figura 2.1-1 e Figura 2.1-2) assicurano la costante qualità delle lavorazioni che sono
esclusive, di sola produzione interna sulle parti più sensibili e di elevata tecnologia di
ogni singola divisione di prodotti.
Figura 2.1-1: Dentatrice CNC
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Figura 2.1-2: Rettificatrice CNC
Oltre ai processi gestionali severamente e costantemente monitorati, importanti
investimenti sono stati effettuati nel controllo e nella verifica della qualità dei
componenti dei prodotti (Figura 2.1-3), siano essi di produzione interna o esterna,
prodotti che solamente dopo un attestato di conformità saranno a disposizione delle
relative linee di montaggio.
Figura 2.1-3: Vista parziale del reparto controllo qualità
La metodologia e modularità adottate nelle fasi degli assemblaggi e step di collaudo dei
prodotti sino al momento della verifica finale di pre-consegna assicurano uno standard
qualitativo molto elevato su ogni singolo prodotto eliminando di fatto ogni possibile
successiva non conformità.
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L’attuale sede produttiva di Rotair Spa si estende su una superficie di 24.000 m, di cui
9.000 coperti.
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Il fatturato dell’azienda è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni toccando
un picco di circa 20 milioni di euro nell’anno 2007. Attualmente più del 75% del
fatturato viene prodotto all’estero, specialmente in Paesi extra Unione Europea.
Attualmente la Rotair Spa impiega circa 70 dipendenti.
2.2 STORIA
La storia della Rotair Spa inizia nel lontano 1946 con il nome di ditta Musso Mario, da
quello del suo fondatore, suocero dell'attuale Presidente Geom. Giovanni Donadio.
Nel 1946 l'Italia usciva dalla Seconda Guerra Mondiale ed era una nazione in rovina
visto che città e paesi erano quasi completamente distrutti. Era quindi necessario
incominciare a ricostruire case ed infrastrutture. I mezzi e i macchinari a disposizione
però, erano pochi e inadeguati mentre la rete di distribuzione dell'energia elettrica era
presente sono in alcune zone del Paese. Per questo nei cantieri edili dove si
incominciavano a costruire case, palazzi, strade e ponti, l’elettricità non era quasi mai
disponibile. Il Sig. Musso Mario intuì che per impastare il cemento e la calce, o per
sollevare i materiali edili sarebbe stato della massima utilità disporre di macchine
azionate da motore termico. Per questo progettò un propulsore a benzina della potenza
di 5 CV che potesse essere applicato a piccole betoniere e montacarichi. Per iniziare la
fabbricazione di un simile motore, non disponendo di macchinari adeguati e dei
necessari mezzi finanziari, non ebbe altra scelta che cercare sul mercato dei propulsori
usati che potessero servire al suo progetto. Perciò per la prima piccola serie usò dei
cilindri e dei pistoni provenienti da motori di aerei militari posti in demolizione. Il
nuovo motore fu costruito sulla base di un brevetto dello stesso Sig. Musso, che
permetteva minimi consumi di carburante tanto che esso poteva funzionare a pieno
carico per 8 ore con soli 2 litri di benzina. Il successo fu immediato. Tutte le betoniere e
i montacarichi della regione Piemonte funzionavano con i motori Musso.
Visto il successo in campo edile, il Sig. Musso Mario costruì uno speciale verricello
(argano con motore a scoppio) per il carico e lo scarico a mezzo teleferica del legname,
molto abbondante nelle vallate del Nord Italia. Questi argani-verricelli, economici e
affidabili, furono ben presto esportati a centinaia nella vicina Francia.
Nel 1960 il Sig. Musso intuì che in edilizia avrebbe avuto un ruolo sempre più
determinante l'aria compressa. Per questo nel 1961 creò con il Sig. Donadio Giovanni la
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Industria Motori Musso e Donadio, con lo scopo di costruire un piccolo compressore,
molto maneggevole e di grande affidabilità. Tutti i componenti, sia il motore diesel, con
potenza di 14 CV, sia il compressore, che erogava 1.400 litri di aria al minuto, erano
progettati e fabbricati nel nuovo stabilimento di Caraglio che si estendeva su un’area di
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1.500 m. La struttura disponeva al suo interno anche di una piccola fonderia per
l’alluminio nella quale erano fusi i pistoni, i cilindri e le testate dei motori.
Nel 1970 la ditta Musso e Donadio si trasformò in societá Rotair Caragliese. L’azienda,
mentre continuava la fabbricazione di compressori a pistone, cominciò a studiare il
sistema a palette. Nel 1971 iniziarono i collaudi dei primi prototipi, equipaggiati con un
bicilindrico VM, che erano in grado di erogare una portata d'aria di 2.000 litri al minuto.
Le macchine si dimostrarono così valide da essere ben presto messe in produzione. In
quegli anni la Rotair Caragliese, dopo aver raggiunto una posizione di rilievo in Italia e
in Francia, iniziò a farsi conoscere in altri Paesi partecipando alle fiere di settore.
Negli anni 1978-80 l’Azienda incominciò ad esportare i compressori rotativi a palette
anche sui mercati svizzero, belga e tedesco.
Nel 1980 la Rotair Caragliese si trasformò in Rotair Spa e iniziò la progettazione del
compressore a vite che, nel 1984, dopo alcuni anni di sperimentazione, venne brevettato
e messo in produzione. Una nuova macchina, che aprì le porte a un mercato molto vasto
tanto che Rotair iniziò a partecipare a numerose fiere internazionali e i suoi prodotti si
fecero apprezzare per qualità e affidabilità su tutti i mercati europei. In quegli anni
l’area di fabbricazione fu ampliata mentre i modelli di compressori a vite andavano dai
2.000 ai 7.000 litri di aria al minuto ed erano equipaggiati con unità Lombardini e
Deutz. Dato l’elevato rendimento e la notevole robustezza, dal 1984 a tutt’oggi Rotair
ha prodotto migliaia di compressori a vite.
Nel 1988 fu messa sul mercato una nuova gamma di martelli demolitori idraulici da
braccio, per macchine operatrici di piccole e medie dimensioni, che permisero
all’azienda di diversificare la produzione pur mantenendo in comune con i compressori
la stessa tipologia di utilizzatori finali. Il successo di questo nuovo prodotto fu ancora
una volta sorprendente. Nell’arco di pochi anni venne organizzata una capillare rete
commerciale sia in Italia sia all’estero che in breve tempo consentì all’azienda di
incrementare fortemente il fatturato.
Nel 1997 la gamma dei compressori a vite fu ampliata con i modelli con produzione di
aria tra i 7.000 ed i 13.000 litri al minuto.
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Sempre nello stesso anno fecero il loro esordio i minitransporter Rampicar, che
andarono a completare la gamma dei prodotti per l'edilizia e consentirono a Rotair di
entrare nei mercati agricolo, forestale, viticolo, ecc. Punto di forza dei nuovi
minitransporter, la maneggevolezza, le dimensioni compatte e soprattutto la loro
polifunzionalitá.
2.3 GAMMA PRODOTTI
Attualmente Rotair Spa produce, con una propria tecnologia, sistemi di compressione
del tipo a vite in diversi modelli e con diverse potenze.
Sulla gamma motocompressori vengono costruiti pompanti a vite con rese da 1.200
l/min a 12.000 l/min . Recentemente è stato sviluppato un nuovo modello capace di
erogare una porta d’aria compressa di 25000 l/min.
Sulla gamma elettrocompressori vengono costruiti pompanti a vite con rese da 780
l/min a 8.500 l/min.
Questi gruppi vengono successivamente installati sulle macchine finite, pronte per
l’utilizzo.
Motocompressori mobili
La tecnologia ed affidabilità dei gruppi vite Rotair ben si afferma in un fondamentale
agreement stilato a livello mondiale con un importante gruppo internazionale che opera
nel settore del trasporto ferroviario e che installa in esclusiva sui propri prodotti questi
compressori.
i. SERIE VRK (aria resa: da 1200 a 1900 l/min)
Si tratta di motocompressori (Figura 2.3-1) azionati da motori a quattro tempi a benzina
marca Briggs & Stratton o Honda a cui si affianca un modello equipaggiato di motore
diesel Kubota che di fatto può essere considerato il più potente e compatto compressore
oggi proposto sul mercato. Le potenze erogate sono comprese tra i 16 CV (1200 l/min)
ed i 24 CV (1900 l/min).
Sono gruppi che per l’eccezionale rapporto peso – dimensioni – potenza ben si adattano
ai seguenti impieghi:
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- lavori di manutenzione;
- piccole perforazioni;
- vibrazioni;
- piccole demolizioni;
- noleggio a piccole imprese;
- sabbiature altamente specializzate.
Sono estremamente maneggevoli e grazie alle dimensioni ridotte possono essere caricati
su piccoli automezzi (es. pick-up).
Figura 2.3-1: Motocompressore VRK
ii. SERIE MDVN (aria resa: da 2100 a 8000 l/min)
Ampia gamma di motocompressori (Figura 2.3-2) per l'ingegneria civile ed edile con
motorizzazioni diesel (Perkins-Kubota-Deutz), i cui principali impieghi sono:
- cantieristica settore delle costruzioni;
- ristrutturazioni;
- opere pubbliche.
Figura 2.3-2: Motocompressore MDVN
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