Capitolo 3 I Post-combustori
3. LA SORGENTE TERMICA
3.1. I Post-combustori
I fumi in uscita dai post-combustori, attualmente inviati al camino, alimenteranno
l'impianto di teleriscaldamento. I post-combustori fanno parte dell'impianto
d'aspirazione e dell'abbattimento fumi da essiccamento siviere.
La siviera, detta anche secchia di colata, è il recipiente entro cui viene versato
l'acciaio uscente dal forno, in attesa di essere impiegato per altra utilizzazione. Ha
la forma di un tino leggermente svasato verso l'alto ed è costruita con robuste
lamiere di acciaio saldate. E' prowista di due grossi perni per permetterne il
sollevamento col carro-ponte, per appoggiarla sull'apposito sostegno sotto il
canale di colata del forno. Sul fondo della siviera è praticato un foro, chiuso con
una spina di materiale refrattario, per il colaggio del metallo. Lungo il bordo
superiore è ricavato un becco per lo svuotamento a colaggio terminato.
Internamente è praticato un rivestimento costituito da uno strato di mattoni silico
alluminosi, la cui durata varia da 10 a 50 colate circa.
Le lavorazioni che vengono eseguite per il rifacimento e/o ripristino della
coibentazione sulle siviere prevedono l'impiego di mattoni e pezzi speciali in
materiale refrattario, vincolati alla parete di acciaio con speciali leganti e sigillanti
contenenti solventi di varia natura. A fine lavorazione le siviere vengono
sottoposte ad un processo di essiccazione controllata, secondo una curva
prestabilita e programmabile a seconda del tipo di materiale refrattario impiegato.
Tale processo sviluppa emissioni tossiche e nocive alla salute dell'uomo quali
Idrocarburi Policiclici Aromatici (1.P.A.) il cui grado di tossicità viene definito dalle
competenti Autorità. Pertanto debbono essere prese le necessarie misure atte ad
assicurare che, sia nell'ambiente operativo che nelle emissioni in atmosfera, le
51
Capitolo 3 I Post-combustori
concentrazioni degli inquinanti non siano superiori a quelle stabilite nelle
Normative.
I principali I.P.A. contenuti nelle emissioni suddette sono:
• Benzo (a) antracene
• Benzo (b) fluorantene
• Benzo (k) fluorantene
• Benzo (a) pirene
• Dibenzo (a,h) antracene.
Premesso quanto sopra, i materiali trattati che producono maggiore inquinamento
sono:
1. magnesite carbonica
2. dolomite
Tali materiali refrattari sono legati con resine che danno origine ad emanazioni di
elevato grado di tossicità durante il processo di essiccamento delle siviere.
L'impianto serve due postazioni di essiccazione ed è costituito da un sistema di
captazione (n° 2 cappe) montato a bordo dei dischi di copertura siviere; da un
collettore di veicolamento gas; da un ventilatore esaustore di adeguata potenza;
da uno scambiatore di calore aria/aria, per il recupero del calore contenuto nei gas
combusti; da un post-combustore atto ad assicurare l'innalzamento della
temperatura dei gas fino a quella necessaria alla distruzione degli inquinanti
presenti. [ 17]
I gas infine vengono inviati allo scarico in atmosfera (a mezzo camino adeguato
che si sviluppa fino a quota +22.00 da piano stabilimento) ovvero al generatore a
recupero da opportune serrande posizionate prima del camino di uscita fumi.
Il camino ha diametro pari a ca. 480 mm e sezione di 0,18 mq ed è dotato di
bocchello flangiato di prelievo campioni. La velocità di scarico dei gas emessi dal
post-combustore è pari a ca. 15 m/sec, corrispondenti ad una portata unitaria di
ca. 10.000 Nmc/h. I sistemi di captazione dei vapori e fumi (cappe) sono stati
progettati per ottenere il massimo rendimento ai fini del controllo delle emanazioni
nocive. In particolare sono state riutilizzate le prese di aspirazione centrali
preesistenti sul disco, ai fini di mantenere in depressione l'interno delle siviere per
convogliare le lingue di fuoco ed i relativi fumi verso i centri di captazione interni.
52
Capitolo 3 I Post-combustori
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COMBUSTORE
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SCAMBIATORE
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DI CALORE
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SIVIERA
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tabella 3.1.1 - Schema a blocchi del processo di essiccamento siviere
E' stato introdotto inoltre un nuovo elemento di captazione periferico (cappa)
avvolgente il coperchio, avente scopo di catturare le emanazioni che riescono a
superare la barriera di depressione indotta dall'aspirazione centrale.
A quest'ultimo elemento è demandato il compito di controllare e ridurre a zero il
flusso dei fumi fuoriuscenti dalle siviere e far assumere al rendimento di
captazione valori prossimi al 99,9 %. E' evidente che l'elemento di captazione
periferico, oltre a controllare e catturare le emanazioni nocive, convoglia un
notevole volume di aria falsa, prelevata dalla periferia della siviera, che determina
un abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti nella miscela trasportata al
post-combustore, per il suo trattamento. I sistemi di captazione sono due, uno per
cadauna postazione di essiccamento siviere. I fumi prelevati dal centro disco e
della cappa periferica vengono convogliati su un collettore comune insistente sulle
due postazioni ed inviati al post-combustore a mezzo ventilatore centrifugo. Le
scelte delle postazioni vengono effettuate a mezzo serrande pneumatiche di
intercettazione.
53
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Capitolo 3
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Caratterizzazione della sorgente termica
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56
Capitolo 3 Caratterizzazione della sorgente termica
3.1.1.
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figura 3.1.5 - Dettagli (sezione "C-C'')
Descrizione post-combustore
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L'apparecchio è costituito da una camera di preriscaldo del gas; da un distributore
di aria alla camera di combustione e da una camera di combustione propriamente
detta; alla base del post-combustore è montato il bruciatore di gas, completo di
ugelli e camera di miscelazione dell'aria comburente. La camera di combustione
termina con il condotto di uscita con i gas caldi. Dall'ingresso nella precamera e
fino al distributore, il flusso awiene in controcorrente alla corrente ascensionale
dei gas nella camera di combustione per assicurare il massimo rendimento di
scambio termico. La temperatura dei fumi all'uscita del post-combustore viene
rilevata da apposita termocoppia inserita nel tratto terminale del gruppo. Il
segnale prelevato viene trasmesso al regolatore a microprocessore il quale, con
azione P.I.D. provvede ad eseguire la necessaria regolazione del gas e dell'aria
comburente. Per scostamenti superiori a 50 °C fra la temperatura effettiva ed il
set-point, il sistema si allarma prowedendo a fornire segnale acustico ed ottico. Il
post-combustore è costituito in acciaio al carbonio con rivestimento refrattario
interno, costituito da strato di CALSIL (ca. 50 mm) a contatto con shell e cemento
speciale chimico-resistente per ca. 150 mm, vincolato con supporti in AISI 310 alla
parete in acciaio. La camera di combustione è in AISI 310 e contiene il diffusore e
57
Capitolo 3 Caratterizzazione della sorgente termica
la flangia di appoggio al cemento; la tenuta verso l'esterno è assicurata da
apposita guarnizione vincolata al cemento. Ai fini di prevenire la formazione di
sacche di gas e/o miscele esplosive, sulla periferia della camera di combustione
sono stati effettuati una serie di fori, tendenti a creare un flusso di gas verso il
camino. Da quanto sopra esposto, si garantisce l'idoneità del sistema proposto ai
fini di mantenere il valore di concentrazione degli inquinanti presenti nei termini
stabiliti dalle Normative vigenti, nelle zone operative. L'impianto di abbattimento
deve garantire, per ciascun componente presente, il non superamento dei valori di
concentrazione indicati nelle Normative. [17]
3.2. Caratterizzazione della sorgente termica
L'impianto di teleriscaldamento utilizza come fonte energetica, i cascami di calore
(fumi) dei forni di essiccamento siviere ubicati all'interno del vicino stabilimento
siderurgico (figura 3.2.1) di proprietà dell' AST, per produrre l'acqua surriscaldata
utilizzata quale vettore energetico per il riscaldamento dei fabbricati del quartiere.
La sorgente termica che alimenterà energeticamente l'intero impianto di
teleriscaldamento è stata individuata nei fumi di scarico dei post-combustori
utilizzati per l'abbattimento degli agenti inquinanti derivanti dal processo di
essiccamento delle siviere all'interno dell'A.S.T. Attualmente sono presenti 2 linee
di essiccamento delle siviere con i rispettivi 2 post-combustori. Queste sorgenti
termiche sono state caratterizzate dagli stessi tecnici A.S.T. attraverso accurati e
prolungati rilievi sperimentali, come segue:
fumi dal post-combustore 1
Portata effettiva mc/h 47.360
Temperatura
oc
650
Portata normalizzata Nmc/h 13.820
Vapore acqueo %voi 10
Densità fumi Kg/mc 0,365
tabella 3.2.1 - Caratterizzazione dei fumi provenienti dal post-combustore 1 (fonte: Chemilab
Analisi Chimiche, anno 2000)
58
Capitolo 3 Caratterizzazione della sorgente termica
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Capitolo 3 Caratterizzazione della sorgente termica
fumi dal post-combustore 2
Portata effettiva mc/h 32.000
Temperatura
oc
650
Portata normalizzata Nmc/h 9.340
Vapore acqueo %voi 10
Densità fumi Kg/mc 0,365
tabella 3.2.2 - Caratterizzazione dei fumi provenienti dal post-combustore 2 (fonte: Chemilab
Analisi Chimiche, anno 2000)
Il contenuto energetico dell'attuale cascame termico verrà recuperato, con un
abbattimento della temperatura dei fumi fino a 230 °C, mediante un impianto a
fluido diatermico per la produzione indiretta di vapore e acqua surriscaldata,
secondo lo schema di flusso in figura 3.2.2. e lo schema a blocchi in figura 3.2.3.
L'impianto (figura 3.2.2) è costituito da tre circuiti principali:
1. Circuito ad olio diatermico:
Il circuito ad olio diatermico raccoglie gran parte della potenza termica
astratta dai fumi di scarico dei post-combustori dell'AST (rendimento pari a
0,8); attraverso uno scambiatore di calore l'olio innalza la propria
temperatura da 250°C a 290°C (figura 3.2.2). Il circuito a fluido intermedio
ad olio diatermico ha lo scopo di aumentare la sicurezza di impianto, di
ampliare la flessibilità di esercizio e di spingere molto le eficienze
energetiche. Infatti l'olio diatermico ha caratteristiche tali da garantire:
bassa tensione di vapore
resistenza a !l'ossidazione
buona stabilità termica
• buon potere lubrificante
assenza di azioni corrosive.
Il generatore ad olio diatermico per la legge italiana è esente da obbligo di
60