INTRODUZIONE ALL’ANALISI TECNICA
Tutte le persone che in qualche modo si sono avvicinate ai mercati
finanziari tentando di esserne “protagonisti” hanno sicuramente sentito
parlare d’analisi tecnica grafica, in che termini la presentazione sia
avvenuta dipende probabilmente dalla professionalità dell’oratore. In
estrema sintesi potremmo definire l’analisi tecnica, come lo studio
sistematico del comportamento di “valori” finanziari, mediante metodi
grafici e quantitativi, con lo scopo di prevederne l'evoluzione futura.
Si tratta di un vastissimo e articolato insieme di tecniche, anche molto
complesse che richiedono un forte bagaglio di conoscenze e in particolare
attente valutazioni, circa la reale possibilità di essere utilizzate
singolarmente o in un contesto più ampio. Troppo spesso invece, sono state
propinate ad un “pubblico” inesperto, un pubblico per giunta molto
propenso a facili entusiasmi, convinto, spesso con dolo da presunte fonti
autorevoli, che un paio di regole bastassero per prevedere e cogliere ogni
movimento del mercato. Passata la grande illusione, che in molti hanno
pagato a caro prezzo, l’analisi tecnica grafica si propone ora per quello che
è o meglio per quello che per i più attenti analisti, è sempre stata: un valido
metodo che permette di comperare e vendere i “migliori” titoli alle migliori
condizioni di prezzo. Questa è la filosofia che guida ogni serio analista e
che sarà seguita anche in questo lavoro, lo studio dell’impostazione di
carattere tecnico-grafico di una serie di prezzi, ha ragion d’essere, se
l’attività che sì “esamina” ha un reale valore economico e prospettive di
crescita nel tempo. Proprio l’uso scellerato dell’analisi tecnica grafica
senza valutazioni fondamentali, oltre che a danni cospicui per i piccoli
risparmiatori, ha portato alla ribalta delle cronache finanziarie un dibattito
che dura da qualche tempo e che vede contrapposti gli entusiasti e i
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Capitolo 1 Analisi Tecnica e Candele Giapponesi
detrattori del metodo grafico, quest’ultimi ne mettono in dubbio ogni utilità
pratica, ed esprimono giudizi anche pesanti come il seguente: “L’analisi
tecnica grafica è qualcosa d’avulso da ogni formalizzazione realmente
scientifica che consenta di verificare spessore e validità generale dei
concetti utilizzati, nonché l'affidabilità delle informazioni prodotte”.
Un’affermazione di questo tipo, non tiene conto del fatto che, l’analisi
tecnica applica totalmente o in parte, metodi che traggono spunto da
considerazioni di tipo statistico matematico e che numerosi studi, hanno
dimostrato almeno sul piano dei risultati, che utilizzando regole a volte
anche semplici di “natura tecnica grafica”, è possibile avere margini
positivi o superiori a semplici strategie “Buy and Hold” (acquista e
mantieni). Non si spiegherebbe poi perché nella realtà, se ne faccia così
ampio uso tra gli investitori istituzionali di tutto il mondo, al pari d’altre
tecniche, evidentemente il metodo grafico ha pregi e difetti che possono
essere esaltati o diminuiti, in modo da ricavarne un tipo d’informazione
comunque indispensabile. Per quel che riguarda i fondamenti dell’analisi
tecnica in genere, in questo lavoro, saranno introdotti di volta in volta
secondo le esigenze, per due ordini di motivi correlati, in altre parole: il
lavoro non è dedicato all’analisi tecnica nel suo complesso e un esame
completo delle sue basi, risulterebbe oltremodo prolisso per lo scritto
stesso. Il significato dei termini tecnici, quello che spesso in realtà è un
gergo molto colorato, è chiarito di volta in volta, tuttavia per aiutare il
lettore “neofita”, i nuovi termini che compaiono, sono sottolineati e se ne
trova il significato nel glossario.
UN CENNO STORICO
Storicamente la nascita dell’analisi tecnica è fatta risalire al 1896-1902,
periodo in cui Charles Henry Dow pubblico sulle colonne del suo giornale
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(Wall Street Journal), una serie d’editoriali in cui illustrava varie regole e
metodi per analizzare il comportamento del mercato azionario. Questi
articoli sono stati successivamente raccolti in due libri per mano di
Hamilton e Rhea. Con il crescente interesse rivolto ai mercati finanziari, la
teoria si arricchisce continuamente di nuovi contributi ed estensioni, inoltre
numerose sono le verifiche empiriche circa la bontà delle regole usate in
analisi tecnica, verifiche che trovano molto spesso riscontri corretti, ma è
l’esperienza sul campo a far crescere il numero degli operatori che si
servono dell’analisi tecnica per entrare ed uscire dal mercato con il miglior
tempismo possibile. Esperienza che ha portato alla scoperta e all’utilizzo di
tecniche al di là d’orizzonti già noti.
Nell’anno 1991 con la pubblicazione di Beyond Candlestick grazie
all’autore Steve Nison, la comunità finanziaria “occidentale” fece un
importante e quanto mai singolare scoperta, in Giappone si operava con
l’analisi tecnica grafica già da oltre due secoli, vale a dire molto prima che
Wall street vedesse la luce. Le candle chart argomento principale del libro
erano state celate agli occidentali per secoli, Nison racconta che venuto a
conoscenza della stesura del testo, un suo amico trader nipponico provò un
certo disappunto, nell’apprendere che le candele sarebbero state “rivelate”
a tutto il mondo.
Nel 1710 presso Osaka in Giappone era già da qualche tempo attivo un
mercato del riso, in realtà dopo questa data si può parlare del primo
mercato futures al mondo, giacché venivano scambiati da 1300 dealers,
contratti relativi a quantità di riso prodotti nelle varie aree del Giappone. Il
mercato era dominato dalla leggendaria figura di Munehisa Homma (1724-
1803) figlio di una ricca famiglia, iniziò da prima ad operare nel mercato di
Sakata per passare poi alla morte del padre, al mercato di Osaka dove la sua
fame crebbe a dismisura, nel frattempo il più importante mercato divenne
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Capitolo 1 Analisi Tecnica e Candele Giapponesi
quello di Edo (Tokio), Homma vi si trasferì per condurvi i suoi affari, a
Tokio divenne consulente finanziario del governo, meritandosi il titolo di
Samurai. Una breve biografia dedicata a Homma era doverosa perché a lui
è attribuita la paternità dell’analisi tecnica mediante candle chart, in realtà
probabilmente, Homma più che di questa tecnica si serviva di tutta una
serie d’informazioni “riservate” che gli consentivano di trarre conclusioni
sui livelli futuri dell’offerta sul mercato. Inoltre Homma faceva
affidamento a tre adagi che considera delle regole fondamentali per chi
opera sui mercati finanziari:
1 Quando vedi un trend non salirci sopra, chiediti piuttosto se è il caso di
fare l’opposto.
2 Non ascoltare le “notizie” che vorrebbero il mercato in crescita o al
ribasso, non si fanno affari con le notizie degli altri.
3 Non parlare mai ad altre persone delle tue intenzioni, una volta presa una
decisione con criterio, i consigli di altri potrebbero farti cambiare idea e
sicuramente perderesti un affare.
Queste regole e molti altri suggerimenti sono riportati nel libro scritto da
Homma nel 1755 The fountain of gold, ma la frase che forse riassume
meglio la filosofia del libro è: “Se vuoi imparare sul mercato, chiedi al
mercato! Solo così potrai diventare un detestabile demone del mercato”.
Per due secoli questa metodologia è restata celata agli analisti occidentali
ma in poco più di 10 anni è divenuta molto popolare tra questi, le ragioni di
tanta notorietà sono fondamentalmente tre: fornisce indicazioni non
disponibili con altri metodi, può essere applicata a qualsiasi mercato, non
preclude l’utilizzo d’altri strumenti dell’analisi tecnica, che ne sono anzi
potenziati, costruendo a quella che è definita analisi tecnica multipla e che
sarà oggetto di discussione nei capitoli successivi.
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GUIDA AL LAVORO
Fatte le dovute premesse storiografiche è bene chiarire le linee guida del
lavoro che si va a svolgere. S’inizia dalla costruzione e dall’analisi delle
candele singole, rassegna cui è dedicato il secondo capitolo, per proseguire
poi nel terzo con figure complesse (insiemi di singole candele) che si
formano in particolari situazioni di mercato. La prima parte di questo
lavoro, è quindi interamente dedicata alla presentazione dell’analisi tecnica
con le candele giapponesi, ed è strutturata in modo da risultare non un
catalogo da sfogliate in sede d’applicazione, ma come un vero e proprio
corso. Il quarto capitolo è, invece, il necessario raccordo, tra analisi tecnica
mediante candele, impostazione classica e metodo quantitativo. La seconda
parte, costituita dai capitoli: quinto, sesto e settimo; affianca all’analisi
grafica, un metodo quantitativo in grado di fornire ulteriori e preziosi
elementi di decisione. Una serie di metodi e strumenti che ben s’integrano e
che aiutano nella formulazione delle valutazioni, specie nelle situazioni in
cui l’analisi grafica, non riesce a fornire un quadro preciso di quello che
avviene nel mercato. La conclusione e punto d’arrivo di questo lavoro è
dedicata, ad un’analisi dettagliata dei dieci principali titoli della borsa
italiana, ed inseriti nell’indice Mib30. Dopo averne fornito una visione di
tipo fondamentale, i titoli sono esaminati in chiave statistica, analisi che
consente di coglierne gli aspetti basilari, elementi che saranno poi utilizzati,
per la successiva analisi tecnica multipla, effettuata con i metodi acquisiti e
illustrati nel corso di questo lavoro, che si chiude con la formulazione di un
giudizio, che indica le migliori opportunità d’investimento, tra le attività
esaminate.
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Capitolo 2 Single Candle
Capitolo 2
Single Candle
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DISEGNARE UNA CANDELA
Fatte le doverose premesse storiografiche, solo attraverso un cammino
progressivo nel metodo usato, se ne possono capire appieno le potenzialità.
La costruzione di una singola candela, avviene in base ai quattro prezzi
fondamentali di una seduta, va subito chiarito che con il termine seduta o
sessione, si allude ad un arco temporale che va da frazioni di una singola
giornata di borsa, ad un mese intero. Questo tipo d’approccio permette di
condurre analisi orientate al brevissimo periodo oppure a tempi più lunghi,
tuttavia le maggiori potenzialità analitiche si riscontrano su sessioni
giornaliere o settimanale, perciò ogni esempio rientrerà sempre in questo
contesto. I quattro prezzi fondamentali di una sessione sono:
Prezzo d’apertura, prezzo di chiusura, prezzo minimo, prezzo massimo.
Il corpo della candela “Real body”, si forma utilizzando il prezzo di
chiusura ed il prezzo d’apertura, con la distinzione che se il prezzo di
chiusura è stato maggiore del prezzo d’apertura, l’area del rettangolo è di
colore bianco, mentre viceversa nel caso la chiusura avvenga a prezzi
inferiori all’apertura, il corpo sarà di colore nero. Questa distinzione
fornisce subito uno spunto di riflessione sulla diversità di questa
metodologia rispetto ad altri tipi d’analisi “occidentali”, difatti la
distinzione cromatica mette a disposizione dell’analista un quadro
immediato d’alcune situazioni. Prezzo massimo e prezzo minimo
contribuiscono a formare gli stoppini delle candele, denominati nel
linguaggio tecnico ombre, ombra superiore ed ombra inferiore. Nella figura
1.1 è presentato un semplice esempio di candela giapponese ovvero una
“normale” white candle ed una black candle, dotate entrambe d’ombre
inferiori e superiori questo tipo di candele con i prezzi ben distinti,
rappresentano in realtà un’eccezione più che la normalità, essendo l’intento
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Capitolo 2 Single Candle
dell’esempio quello di agevolare il lettore nella comprensione del metodo
di “formazione” della candela.
Figura 2.1. Come costruire una white o una black candle
Osservando la Figura 2.1, si veda come i prezzi di chiusura ed apertura,
costituiscano la base del corpo della candela, con la distinzione
nell’assumere colore bianco o nero già chiarita. Per quel che riguarda le
ombre, massimi e minimi sono i rispettivi estremi (superiore, inferiore)
delle linee che prendono origine dal corpo della candela.
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METODO DATI E STRUMENTI
Una volta compreso il facile meccanismo che si utilizza per disegnare una
candela, il passo che segue è la presentazione delle varie candele e quindi
delle diverse tipologie di sessione riscontrabili nel mercato. Ogni candela
ha un significato individuale e può però concorrere assieme ad altre, a
formare figure con un significato “complessivo”, all’interno del quale,
tuttavia le varie identità non si annullano, ma hanno un valore proprio che
va considerato. Usando una metafora culinaria si può affermare che per
fare un soffritto, olio d’oliva e burro possono essere succedanei, tuttavia il
sapore sarà diverso. Rimanendo sempre in tema di cucina nel terzo capitolo
si discutono anche singole candele (ingredienti) che sono delle figure
(pietanze) prese nella loro individualità. In questo capitolo le candele
singole sono distinte in tipologie, poiché in base agli elementi che formano
la candela (corpo e ombre) è possibile dividerle in categorie generali.
Queste sono: long candle, short line, spinning tops, doji. Parlare prima dei
singoli ingredienti e poi delle possibili ricette è probabilmente la miglior
maniera di affrontare l’argomento. Questo tipo d’approccio vuole essere un
ulteriore aiuto a capire meglio gli argomenti trattati, dell’altro sostegno è
dato dagli esempi grafici, in cui si esaminano le candele, o gli insiemi di
candele (Capitolo terzo) relativi a situazioni reali.
Utilizzare esempi d’analisi grafica in situazioni reali, sin dal primo
paragrafo può sembrare un approccio un po’ forte, ma questo modo di
esporre appare funzionale per diverse ragioni, la prima è che si offre un
immediato riscontro al lettore, il quale può prendere dimestichezza con la
situazione reale, la quale molto spesso, ha sfumature che possono indurre in
confusione, rispetto ai canoni della teoria. Si compie così un cammino per
gradi, che aiuta la comprensione e permette in situazioni reali, non solo di
mostrare le figure di cui si è appena parlato, ma di richiamare “situazioni”
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Capitolo 2 Single Candle
già analizzate. Tutti i grafici sono stati realizzati utilizzando Metastock®
7.2, programma della Equis Internetional, tra i più diffusi e sicuramente il
migliore tra quelli distribuiti al pubblico. Metastock offre la possibilità di
visualizzare la serie in vari modi, ovviamente tra questi vi è la candlestick
analisi e permette di compiere svariate operazioni grafiche, come per
esempio creare angoli, bande d’oscillazione, linee di tendenza ecc. ecc.
Fondamentali poi solo la possibilità di creare e poi utilizzare qualsiasi
oscillatore o funzione per analizzare la serie. Oltre all’ottima grafica e la
perfetta integrazione con il pacchetto Microsoft-Office, che ci permette di
esportare i grafici ed importare in Metastock dati di tipo Excel, vi sono poi
altre interessanti possibilità d’utilizzo, che saranno introdotte secondo la
necessità. Le serie di prezzi e di volumi utilizzate, si riferiscono ad azioni
ed indici di diversi listini, europei ed extraeuropei, messi a disposizione da
banche-dati a libero accesso, in formati utilizzabili da Metastock© sia in
maniera diretta, sia attraverso appositi software di conversione, ne
consegue che i dati possono essere facilmente utilizzati con altri programmi
d’analisi.
Fatte queste indispensabili precisazioni, che chiariscono gli aspetti
fondamentali del percorso intrapreso, ossia le tappe da percorrere, come
queste sono strutturate, i dati che sono utilizzati, il programma d’analisi che
si adopera, si passa all’introduzione della prima candela base.
LONG WHITE
Una Long white (Figura 2.2) è una candela definita da un corpo lungo e
bianco, perché il prezzo di chiusura è notevolmente superiore, a quello
d’apertura. Le ombre sono molto limitate, in altre parole non ci sono state
rilevanti escursioni di prezzo tra massimi/minimi e livelli di
chiusura/apertura. E’ evidente, che la definizione di lunghezza, è piuttosto
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arbitrale e molto dipenda anche dal comportamento quotidiano dei singoli
titoli, per questo un possibile criterio d’individuazione può essere quello di
considerare Long White, candele il cui corpo sei tre volte più ampio
rispetto a quello della candela della sessione precedente.
Figura 2. 2 Esempio di Long white candle
Singole candele non possono essere considerate come segnali d’inversione
di un trend in atto, ma possono esserne validi indizi. Nella Figura 2.2 una
long white candle si presenta sul supporto di 54 $, arrestando una fase
ribassista e dando il via ad una breve serie di rialzi. L’importanza del
segnale è accresciuta dal fatto che candele di questa forma si presentino
raramente nel grafico in questione, si tratta quindi di un’azione soggetta a
sedute con scostamenti di prezzo piuttosto normali. E’ possibile vedere
come la seduta in questione sia caratterizzata da ampi volumi, un ulteriore
segnale di reazione del mercato al raggiungimento del prezzo indicato
(linea orizzontale a 54$) come livello psicologico e tecnico.
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Capitolo 2 Single Candle
ary
14 22 28 6
March
13 20 27 3
April
10 17 24 1
May
8152305
June
12
20000
30000
40000
Volume
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
Eastman Kodak
Figura 2.3. Una Long White Candle a conferma di un supporto. Elaborazione con
Metastock.
Nella Figura 2.4 la resistenza di 28 $ testata nei due mesi precedenti, è
superata nel corso di una seduta che segna un divario tra i prezzi d’apertura
e chiusura di circa il 10%, è facile capire come una volta superato quello
che il mercato, ritiene un vero e proprio ostacolo (la resistenza appunto),
s’inneschi una spirale d’acquisti sul titolo, testimoniata anche dal
consistente volume di pezzi scambiato. Un particolare interessante da
notare, è come la metà del corpo della lunga candela bianca, funga da linea
di supporto, ossia in prossimità dell’area di prezzo 29,30$ nelle successive
sedute la fase di ritracciamento è arrestata. Nella Figura 2.5 è mostrato un
caso particolare di Long White Candle ovvero una Marubozu,
letteralmente (onda di maremoto), la particolarità è dovuta al fatto che
mancano le ombre sia inferiore sia superiore, in altre parole il minimo
coincide con il prezzo d’apertura ed il massimo con quello di chiusura,
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aumentando le implicazioni rialziste dovute alla già descritta presenza di un
ampio corpo bianco. Generalmente si tratta di sessioni coincidenti con
l’annuncio d’importanti notizie economiche.
1 28 5 11
September
18 25 2 9
October
16 23 30 6
November
13 20 27 4 11
December
18 26 2 8
2001
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
rottura di una resistenza e nascita di un supporto
DOW Chemical
Figura 2.4 Esempio di Long white rottura di una resistenza. Elaborazioni fatte con
Metastock.
Figura 2.5. Esempio di un White Marubozu
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Capitolo 2 Single Candle
LONG BLACK
La candela della stessa forma della long white ma con il corpo di colore
nero, è definita long black. In sedute di questo tipo l’apertura avviene con
prezzi molto superiori rispetto alla chiusura, creando implicazioni opposte
rispetto a quelle precedentemente illustrate per la candela omologa ma
bianca.
Figura 2.6. esempio di long black
Nell’esempio in Figura 2.7 una long black si trova a conferma della
resistenza posta a 44,5$, tuttavia il breve trend negativo innescato dalla
stessa sarà invertito dopo poche sedute e possiamo notare, come sia proprio
una long white a rompere la resistenza indicata e che questa linea si trovi
proprio a ridosso della metà del body bianco, creando così un supporto
testato con successo per circa un mese.
Nella figura 2.8 è mostrato come la rottura, da parte della long black della
linea costituita dalla media mobile a 200 sedute, considerata
particolarmente importante in analisi tecnica (quello delle medie mobili è
un argomento che sarà approfondito nei capitoli successivi), segni l’avvio
di una fase ribassista di circa un mese, inoltre è possibile vedere come tale
media mobile divenga un importante livello di resistenza testato in almeno
due occasioni.
Le considerazioni fatte circa i Marubozu di colore bianco sono valide anche
per l’analogo di colore nero, ovviamente con significato invertito.
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