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Alcuni dei principali temi oggetti del dibattito riguardano
le teorie economiche che mostrano l�efficienza dei mercati e del
sistema dei prezzi nell�allocazione delle risorse che sembrano
perdere la loro validit� in un�economia in cui ci� che ha valore
non � un bene ma � informazione, che pu� essere trasmessa su
Internet a costo pressoch� nullo e pu� essere
contemporaneamente utilizzata da molte persone in qualunque
localit� fisica senza alcuna privazione da parte del fruitore.
La New Economy � definita come il complesso dei
cambiamenti provocati nelle aziende di produzione e di
distribuzione dalla contemporaneit� della competizione globale e
di sempre pi� pervasive tecnologie dell�informazione
in ogni
singolo settore. Le principali conseguenze emergono sul lato
dell�offerta di prodotti e servizi e si presentano come un
sostanziale abbattimento dei costi delle transazioni, un
allargamento su scala globale della disponibilit� di beni e servizi,
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in particolare di beni e servizi con contenuti di informazione, e
un�intensificazione dei rapporti tra cliente e fornitore.
I settori pi� colpiti da tali cambiamenti sono i settori in cui
i beni ed i servizi presentono un contenuto digitale, cio� che si
presentano sottoforma di sequenze di bit, i cosiddetti prodotti
della �weightless economy�
e cio� software, video, servizi
finanziari, servizi consulenziali, librerie elettroniche,
biotecnologie e musica.
Proprio quest�ultimo settore risulta essere quello pi� al
centro dell�attenzione dall�avvento di Internet. La diffusione
della musica online � un fenomeno relativamente nuovo, ma che
si sta espandendo con una prepotenza inaudita.
Ci� accade perch� l�industria musicale sembra nata pronta
per il web, sia grazie al fatto che essa � tecnicamente assimilabile
alla sfera del software sia per la sua congenita cultura globale.
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Il mercato della musica online o distribuita via Internet �
destinato a crescere rapidamente nei prossimi cinque anni fino ad
assumere nel 2006 un valore commerciale in termini di fatturato
superiore ai due miliardi di dollari. Dopo Napster e Mp3.com, la
voglia di usufruire della musica tramite Internet � esplosa in tutto
il mondo e non solo come modo, alternativo o esclusivo, di
acquistare brani musicali, ma anche come desiderio di immettere
suoni e ritmi su tutti i mezzi possibili, dalle pagine Internet ai
cellulari.
Ci� va a conferma del comportamento delle grandi case
discografiche che sembrano essersi risvegliate dall�opposizione
del nuovo a tutti i costi passando al contrattacco, all�adorazione
dei modelli Internet anche attraverso accordi con i big
dell�informatica e del web di massa. Emerge una linea evolutiva
che vede nei portali Internet un elemento di grande sviluppo
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insieme alla formula dell�abbonamento in base alla quale l�utente
paga un canone per scaricare i brani che desidera.
Per le major Internet ha cambiato fronte, non � pi� un
nemico ma pu� diventare un grande alleato per ampliare gli
orizzonti di business e far crescere il mercato.
Adesso la loro sfida si gioca sulla capacit� di trasformare
le attitudini degli utenti di Internet; per monetizzare il web e
tramutarlo in un canale commerciale � necessario convincere i
navigatori a pagare i servizi.
Il caso Napster ha suscitato delle importanti riflessioni
negli addetti ai lavori e cio� che la vera potenza di cambiamento
della rete � la sua enorme capacit� distributiva, in grado di
spingersi in basso fino al singolo individuo e che nell�economia
immateriale il valore dei prodotti non � affatto proporzionale alla
loro scarsit�, come accade per i beni fisici, al contrario,
nell�economia digitale, il valore dei dati, delle informazioni e dei
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bit che costituiscono un prodotto aumenta al crescere della
diffusione dello stesso, perch� crea domanda, affiliazione e
relazione.
L�affermazione della rete ha comportato un grande
rimescolamento delle posizioni, consentendo a ciascun
protagonista di invadere il campo altrui. Ci� � stato possibile sia
per la naturale internazionalizzazione del mezzo, che ha
aumentato la pressione competitiva su ogni ruolo, sia per la
fondamentale caratteristica interattivit� di Internet, che � in grado
di diminuire o azzerare filtri e passaggi che si frappongono fra
l�artista ed il fan.
Sotto l�aspetto strategico il web ha liberato la musica.
Internet propone un abbattimento delle barriere all�ingresso per
quanto riguarda l�accesso ai canali della distribuzione e della
promozione, con la conseguente riduzione della distanza che
separava le major dai luoghi pi� remoti del globo.
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Tale discorso vale anche e soprattutto per gli artisti: ogni
artista senza contratto pu� lanciare e rendere accessibile la sua
opera dal proprio sito web, egli pu� lavorare in proprio per
affermarsi attraverso infinite tattiche e strumenti di marketing
diretto sul web.
Dal punto di vista tecnologico regole e abitudini sono state
rese obsolete nel giro di pochi mesi dalla distribuzione digitale
che ha permesso l�aumento dei canali che si appropriano della
musica in rete: dai siti specializzati degli artisti e dei fan, a quelli
generici come i provider ed i portali che fanno della musica un
meccanismo di aggregazione virtuale, passando attraverso le
societ� di telecomunicazioni e di telefonia mobile destinati a
diventare un importante canale distributivo grazie alla tecnologia
Umts.
Ogni protagonista della musica � chiamato riorganizzare le
proprie abitudini e strategie tenendo conto che Internet fornisce
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l�infrastruttura ideale per intrattenere il pubblico, comunicargli
informazioni e distribuire in modo efficiente le opere ed i
prodotti degli artisti. Il web, infatti, si presenta come il canale pi�
efficiente e meno costoso che l�industria musicale abbia mai
avuto a disposizione.
Le case discografiche devono porsi l�obiettivo di
disintermediare e di utilizzare la base clienti per incrementarla
sempre di pi� per offrire anche prodotti diversi da quelli grazie ai
quali l�ha originariamente conquistata e fidelizzata, servirla in
maniera diretta. Una major su Internet pu� utilizzare le proprie
risorse finanziarie per vendere direttamente dischi o file online,
tagliando il canale retailing; pu� usare la rete per promuovere da
s� le proprie novit�. Un artista pu� dal suo sito proporsi
direttamente al pubblico. Un retailer pu� utilizzare il proprio
catalogo, rendendolo disponibile in formato digitale, costruirvi
intorno uno store virtuale e vendere direttamente sul web.
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In un contesto concorrenziale in qualche maniera livellato
a monte con prezzi con scarso margine di manovra, la
competizione sar� diretta sui clienti che, per essere conquistati,
agganciati e fidelizzati, richiedono ai siti musicali di regalare loro
un�esperienza online completa ed un�incontestabile competenza
specifica e cio� conoscenza degli artisti e dei generi.
In questo campo la lotta non si orienta ai margini
commerciali, che possono avere senso solo fronte di enormi
volumi di vendita, ma sulla conquista dei consumatori; il
marketing diretto sviluppabile con la gestione di una consistente
e mirata mailing list rappresenta la nuova frontiera anche per i
siti musicali, presente in rete in un numero decisamente
eccedente la domanda.
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1.1 Musica e Copyright
Al fine di presentare un quadro esauriente e compiuto del
mercato della musica nei suoi aspetti economici � opportuno
delineare le caratteristiche del mercato e le fasi che percorre e le
trasformazioni che subisce il prodotto per giungere al
consumatore finale.
Possiamo certamente affermare che la musica, prima di
Internet, si � sviluppata su tre pilastri: gli artisti, i media e,
soprattutto, le case discografiche, che hanno tracciato modalit� e
percorsi di affermazione, scrivendo le regole del commercio e
della distribuzione musicale, controllando le innovazioni
tecnologiche, incidendo sui formati e sui prezzi, mantenendo le
differenze su base geografica e tra mercato e mercato.
La base sui cui poggiano questi tre pilastri � rappresentata
dal diritto d�autore, cio� il diritto che scaturisce in capo all�autore
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non appena egli concepisce la propria opera, e dalla tutela di tale
diritto, tramite il copyright. Per copyright si intende il diritto,
appartenente al possessore della propriet� intellettuale di un
oggetto, di controllarne la riproduzione e la diffusione, con
qualsiasi mezzo esse vengano effettuate.
Tale diritto pu� tuttavia essere ceduto ad un altro soggetto
in cambio di denaro e da quel momento l�autore perde il possesso
del copyright.
Attorno a questo strumento di tutela del diritto si � venuto
a creare un meccanismo secondo cui un autore per poter
diffondere la propria opera deve sottoscrivere un contratto con
una casa discografica con il quale cede parte dei propri diritti in
cambio della distribuzione, riproduzione e promozione della
propria opera.
Annessi ad un contratto discografico esistono due
categorie di diritti: diritti primari, che sono relativi alla sfera del
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diritto d�autore e l�autore di una composizione ne mantiene la
titolarit� dal momento in cui la scrive e la protegge, e diritti
secondari che sono riferibili non pi� all�opera ma alla
registrazione e come tali sono riferibili alla casa discografica che
ha pubblicato l�incisione e all�interprete o all�esecutore.
I diritti secondari vengono girati dall�artista all�atto della
registrazione in modo che la casa discografica possa trasformare
il brano in un prodotto commercializzabile e possa poi cedere il
diritto di utilizzo a vario titolo in altri contesti o formati, mentre
il diritto d�autore rimane a vita in capo all�autore dell�opera.
Pertanto, chi intende utilizzare musica deve ottenere il
consenso e pagare tutti i soggetti e deve quindi preliminarmente
analizzare lo stato di fatto e di diritto del brano stesso e poi
adoperarsi per individuare la societ� o l�ente a cui deve essere
richiesto il necessario consenso e pagare la relativa royalty.