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Capitolo I
Quadri Elettrici di Media Tensione:
considerazioni generali e problematiche
1.1 Premesse, definizioni e classificazioni
Si intende per quadro elettrico un complesso di elementi strutturali di
supporto, di apparecchi di manovra, di misura, di regolazione e di
protezione completamente montati e interconnessi elettricamente, avente lo
scopo di soddisfare particolari esigenze richieste dall’impianto nel quale è
inserito.
In particolare, i quadri elettrici di media tensione (MT) nascono all’inizio
del 1900 per l’esigenza pratica di raggruppare gli apparecchi elettrici
fondamentali, ma soltanto negli anni ’90 sono stati presi seriamente in
considerazione dalla normativa del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).
Attualmente la normativa in materia è estremamente rigorosa e non di rado
si presentano situazioni per le quali risulta impossibile soddisfare le norme
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in tempi brevi, per l’esigenza di effettuare prove di tipo [47] alla portata di
pochi costruttori con consolidate basi tecniche ed economiche.
L’evoluzione tecnologica di questi ultimi anni ha inciso notevolmente sia
sulla forma e sulla struttura del quadro, sia sulle apparecchiature in esso
contenute che hanno caratteristiche e peculiarità del tutto differenti rispetto
a quelle del passato. Date le buone caratteristiche complessive dei quadri
elettrici di MT, questi trovano sempre maggiori possibilità d’impiego in:
• Stazioni elettriche
• Grossi stabilimenti industriali
• Centrali elettriche
• Cabine primarie AT/MT (Alta Tensione / Media Tensione)
• Cabine secondarie MT/BT (Media Tensione / Bassa Tensione)
• Locali di comando, controllo e protezione.
I quadri elettrici di potenza sono costituiti da uno o più sistemi di sbarre
eserciti alla tensione nominale considerata (24 kV, 36 kV, ecc…) e dalle
apparecchiature elettriche necessarie per il corretto funzionamento delle
diverse linee collegate alle sbarre, siano esse alimentatori o utenze. I
componenti fondamentali del circuito di potenza, connessi attraverso
opportune connessioni alle sbarre principali sono: interruttori fissi o
sezionabili, sezionatori principali, trasformatori di misura (riduttori di
tensione, riduttori di corrente, divisori capacitivi), connessioni rigide o
flessibili, isolatori portanti e isolatori passanti. I quadri elettrici di MT,
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inoltre, comprendono anche dei circuiti ausiliari di servizio che non sono
preposti al trasporto dell’energia elettrica, ma sono invece destinati al
comando, controllo, misura, segnalazione, protezione, regolazione, ecc…
I quadri prefabbricati di media tensione sono sempre con involucro
metallico da collegare a terra, ciò li distingue nettamente dai quadri in BT
che possono essere realizzati anche con materiali isolanti; l’involucro
metallico rappresenta la parte esterna del quadro, che deve impedire il
contatto accidentale del personale con parti in tensione o in movimento ed
in più deve proteggere i dispositivi interni da indesiderati effetti esterni.
Nel caso particolare in cui il quadro venga installato all’esterno, bisogna
progettare l’involucro in maniera tale che all’interno del quadro sussistano
le condizioni ritenute normali per le installazioni all’interno.
Distinguiamo essenzialmente tre tipi di quadri:
• Quadri di tipo protetto
• Quadri blindati
• Quadri a celle.
I primi sono realizzati attraverso un unico involucro metallico oppure può
essere previsto un involucro separato per ogni montante in cui è suddiviso
il quadro; essi sono dotati di segregazioni interne e stanno trovando largo
utilizzo nel campo della bassa tensione.
I quadri blindati sono quelli di maggiore interesse applicativo, in quanto
salvaguardano maggiormente l’incolumità delle persone; in essi i
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componenti elettrici sono racchiusi in opportuni scomparti metallici
completamente chiusi su tutti i lati (celle), separati e aventi diaframmi
metallici che devono essere messi a terra. I diaframmi devono avere grado
di protezione non inferiore a IP2X [54]; inoltre ogni apparecchio di
manovra dovrà essere alloggiato singolarmente in una cella e lo stesso
dicesi per i componenti posti a monte e a valle di questi. Ovviamente le
celle devono prevedere soltanto le aperture necessarie per le connessioni
principali, i cavi ausiliari, l’aria di raffreddamento e di ventilazione.
Infine abbiamo i quadri a celle che sono dei quadri blindati che hanno
uno o più diaframmi non metallici.
Nelle figure seguenti sono riportate foto di quadri di MT di ultima
generazione:
Figura 1.1
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Figura 1.2 Figura 1.3
Figura 1.4
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1.2 Struttura di un quadro elettrico di Media Tensione
I quadri elettrici di media tensione presentano una composizione
modulare, con dimensioni unificate; ogni modulo presenta pannelli di
chiusura, oblò d’ispezione ed eventualmente aperture per ventilazione e
sfogo di sovrapressioni di gas o vapori prodotti da archi interni.
Tutto il complesso deve essere realizzato con materiali in grado di
tollerare sollecitazioni elettriche, meccaniche e termiche anche d’intensità
molto elevata, come quelle che si presentano in condizione di guasto; il
quadro deve anche tollerare le conseguenze dell’umidità derivate dalle
condizioni d’esercizio normale. Nei riguardi della corrosione, i quadri
devono essere protetti attraverso l’utilizzo di lamiere pretrattate (lamiere
prezincate, ecc…) oppure mediante opportune verniciature delle superfici
esterne. Altro requisito fondamentale della struttura di un quadro MT è
senza dubbio la robustezza meccanica, che viene ottenuta utilizzando
lamiere in acciaio di adeguato spessore; queste assumono profili lineari che
vengono piegati ed innestati su elementi pressofusi angolari allo scopo di
evitare giochi.
La struttura di un quadro comprende segregazioni mediante barre o
diaframmi che permettono di ottenere le seguenti condizioni:
• Evitare il contatto con parti attive appartenenti a scomparti
adiacenti
• Diminuire la probabilità d’innesco accidentale di archi
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• Evitare il passaggio di corpi estranei solidi da una cella del quadro
ad una cella adiacente.
Particolare attenzione bisogna prestare, in fase di progetto del quadro,
alla disposizione e al dimensionamento delle aperture delle celle; infatti si
deve evitare che i gas prodotti dalle apparecchiature di protezione contro il
cortocircuito, vadano ad alterare il corretto funzionamento degli organi
contenuti nelle altre celle.
1.3 Vantaggi derivanti dall’utilizzo dei quadri di Media Tensione
Negli ultimi anni si sta assistendo ad un notevole incremento della
potenza richiesta dai sistemi di distribuzione delle grandi aree urbane, dei
grossi stabilimenti industriali e in generale di tutte quelle infrastrutture che
richiedono energia elettrica (navi da crociera, aeroporti, porti, basi militari,
centri commerciali, ecc…); tale esigenza è accompagnata dalla necessità di
garantire la massima continuità di esercizio.
Nel contempo però crescono i vincoli ambientali perché spesso vi si
presenta l’indisponibilità di usufruire di nuovi e più ampi locali per
contenere le apparecchiature elettriche. Anche le problematiche inerenti
all’impatto ambientale e alla sicurezza delle persone assumono sempre più
un aspetto fondamentale, non trascurabile, nella società odierna. Il rispetto
di questi limiti, non ha fatto però dimenticare la necessità di contenere i
costi d’installazione e di gestione degli impianti; quest’ultimi dovranno poi
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essere in grado di adeguarsi in tempi brevi ad eventuali ampliamenti o
variazioni tipologiche dei carichi. In questo contesto alquanto restrittivo,
trovano un’armoniosa locazione i quadri di media tensione in quanto
offrono in sintesi i seguenti vantaggi fondamentali:
• La sicurezza del personale
• Le migliori garanzie sulla continuità di servizio
• Il minore impatto ambientale
• La massima facilità di manutenzione e d’installazione
• Modularità
• Possibilità di monitoraggio.
Particolare attenzione è dedicata alla sicurezza del personale: i quadri sono
provvisti di messa a terra della struttura e dei componenti, di una serie di
blocchi meccanici che evitano qualsiasi possibilità di errata manovra e di
una separazione metallica fra la cella delle sbarre principali e le altre celle
la quale impedisce qualsiasi passaggio di corrente di fuga tra i morsetti
d’uscita, anche in ambienti ad elevato grado di polluzione (acciaierie,
industria chimica, ecc…). Anche l’apertura dello sportello di accesso alla
cella linea, è possibile solo con sezionatore di terra chiuso e ciò si verifica
quando l’interruttore di manovra-sezionatore è aperto.
I quadri sono ora molto affidabili in quanto vengono totalmente
assemblati e collaudati nella fabbrica di produzione; ciò assicura la
massima garanzia circa la continuità d’esercizio. In caso di guasto al
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quadro, l’elevata compattezza dello stesso consente d’intervenire in
maniera mirata prevedendo dei tempi di sostituzione molto ridotti, al fine di
limitare i danni conseguenti allo stesso. La rapidità dell’intervento evita
l’impiego di cabine provvisorie trasportabili, le quali comportano un costo
per l’occupazione del suolo pubblico e di conseguenza tempi lunghi per
l’ottenimento dei relativi permessi.
Le dimensioni estremamente ridotte dei quadri ne consentono l’utilizzo
in locali in cui lo spazio a disposizione è molto limitato; addirittura, al fine
di ridurre l’impatto ambientale, sono possibili soluzioni che prevedono
l’inserimento dei quadri di MT in contenitori di calcestruzzo, che nei casi
estremi possono essere interrati totalmente. Nelle figure 1.5 e 1.6 sono
riportati casi del genere:
Figura 1.5
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Figura 1.6
I tempi d’installazione dei quadri odierni sono estremamente ridotti,
grazie alla loro totale prefabbricazione ed all’uso di terminali cavi
estraibili; sotto quest’ottica gli scomparti sono dotati di golfari che
facilitano il sollevamento e lo spostamento. Gli scomparti sono
comodamente accessibili dal fronte del quadro con apparecchiature di
tensione aperte e lame di terra chiuse; gli oblò posti su di essi, permettono
un’agevole ispezione degli organi di manovra e protezione.
I quadri di MT possono essere manutenuti durante il servizio ordinario,
per mezzo delle segregazioni metalliche tra le celle che consentono di
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sostituire componenti elettrici (fusibili, relè, ecc…), quando il quadro è in
tensione.
Data la natura modulare, i quadri consentono una grande flessibilità
all’impianto nel quale sono inseriti, permettendo ampliamenti in cabine
anche già installate; la modularità consente parallelamente di realizzare gli
schemi elettrici più svariati.
L’obiettivo di un’attenta attività di monitoraggio dei quadri MT,
effettuata soprattutto dagli enti preposti alla distribuzione dell’energia
elettrica, è il miglioramento della qualità del servizio aumentandone la
continuità e abbattendo i costi di gestione. Le problematiche che riguardano
il telecontrollo e la diagnostica dei quadri di MT, sono essenzialmente
legate all’interfacciamento fra i vari dispositivi elettronici, elettrici ed
elettromeccanici contenuti al loro interno; questo è motivo di ricerca e
studio da parte delle maggiori aziende che operano nel settore elettrico.
1.4 Il quadro elettrico nel contesto dell’impianto
Affinché un quadro elettrico trovi un corretto e efficace inserimento in
un impianto, occorre conoscere tutti i dati tecnici relativi al progetto dello
stesso come: la tensione d’esercizio, lo schema unifilare dell’impianto,
eventuali esigenze ambientali e di sicurezza, l’entità delle correnti di guasto
presunte e le tipologie dei carichi alimentati dal quadro.
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La tensione d’esercizio dell’impianto è alla base di un buon
dimensionamento del quadro, in quanto in funzione di essa viene scelta la
tensione nominale delle apparecchiature elettriche, che non deve essere
inferiore alla massima tensione d’esercizio prevista. Anche i livelli
d’isolamento e le protezioni da sovratensioni, dipendono dal valore della
tensione d’esercizio; sono ammesse in genere variazioni tensionali non
superiori al ±15%.
La scelta del tipo di schema elettrico del quadro è evidentemente
influenzata dallo schema elettrico generale dell’impianto in cui va inserito;
basti pensare ad esempio agli impianti industriali nei quali il quadro deve
svolgere molteplici funzioni, che vanno dalla ripartizione dell’energia
elettrica nelle varie aree dell’industria, al controllo e comando degli
utilizzatori, all’alimentazione di carichi richiedenti particolari esigenze di
continuità.
Qualora le condizioni dell’ambiente in cui è sito il quadro di MT siano
particolarmente umide oppure soggette a pericolo d’incendio, possono
essere presi specifici provvedimenti tra cui quello di aumentare le distanze
d’isolamento in aria; se nel locale transitano mezzi pesanti o pericolosi,
bisognerà invece utilizzare opportuni schermi di protezione.
Al fine di conoscere il potere d’interruzione dell’interruttore posto
all’interno del quadro e per dimensionare lo stesso correttamente dal punto
di vista elettromeccanico-termico, occorre determinare il valore della
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corrente di guasto, che dipende dal punto in cui questo avviene. Nel caso in
cui il guasto si presenta a monte del quadro, le correnti di cortocircuito che
interessano i circuiti principali sono dovute alle macchine, ai condensatori
di rifasamento, ai generatori, ecc…, posti a valle; in questo caso si rileva
pertanto un abbassamento della tensione sulle fasi guaste ed una variazione
di tensione sulle fasi sane. Contrariamente se il guasto (cortocircuito bifase
- bifase a terra - trifase) si verifica a valle del quadro MT, allora i circuiti
principali saranno attraversati da una corrente il cui valore è stabilito dalle
caratteristiche della rete a monte che sono: potenza di cortocircuito (P
cc
)
dichiarata dalla società fornitrice, tensione d’esercizio, stato del neutro,
valore della corrente di guasto a terra.
La conoscenza dettagliata dei carichi è fondamentale per capire le
condizioni di funzionamento del quadro e quindi stabilirne le sollecitazioni
alle quali sarà è soggetto.
1.5 Influenza dell’ambiente di installazione sul progetto del quadro
Media Tensione
Prima di procedere al progetto materiale di un quadro di media tensione,
occorre conoscere nel dettaglio le condizioni ambientali nelle quali il
quadro stesso sarà collocato, al fine di evitare errate ipotesi d’esercizio che
potrebbero alterare il corretto funzionamento dei vari componenti. I fattori
da prendere in considerazione possono essere così elencati:
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• Temperatura media dell’ambiente d’installazione
• Presenza di acqua oppure umidità
• Presenza eccessiva di polvere o di corpi solidi estranei
• Possibilità di urti e vibrazioni
• Possibilità d’intrusione di corpi estranei.
La temperatura media dell’ambiente d’installazione, è ricavata attraverso
dati statistici forniti dal committente del quadro ed è di fondamentale
importanza per fissare in maniera opportuna i livelli d’isolamento, le
modalità di raffreddamento termico e la capacità d’interruzione.
La presenza d’acqua può essere dovuta a pioggia, processi di stillicidio e
fenomeni di condensazione; essa può dar luogo a processi accelerati di tipo
corrosivo che riducono il tempo di vita medio degli apparati metallici ed in
più, se le superfici esterne degli isolanti sono umide, si potrebbe verificare
un abbassamento del livello d’isolamento. E’ altrettanto importante capire
le escursioni dell’umidità relativa, infatti, quando queste superano i limiti
imposti dalle norme CEI, l’aria interna agli scomparti potrebbe
condensarsi. Sperimentalmente [15], ad esempio, si nota che in
corrispondenza di uno sbalzo di umidità relativa di 10 g/m
3
, avvenuto in
circa mezz’ora, in uno scomparto di un quadro di media tensione del
volume di 3 m
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in cui siano previsti mediamente 20 ricambi d’aria all’ora,
si ha la condensazione di circa 100 g di acqua che come già detto risulta
essere dannosa. La stima approssimata delle variazioni di umidità relativa