totalmente virtuale, mentre la consegna fisica del bene acqui-
stato avviene in un ambiente reale.
Questo è un limite del commercio elettronico con il quale le
ditte produttrici, che operano e vendono sul web, devono con-
frontarsi, ma che possono superare avvalendosi dell’esperienza
e dei servizi offerti loro da ditte specializzate nella consegna
delle merci, ossia ditte di trasporto.
Obiettivo di questo lavoro è lo studio delle strategie ottimali di
gestione di un’azienda di trasporto il cui ruolo, nel contesto del
commercio elettronico, sia quello di trasferire i beni dal ven-
ditore all’acquirente. A tale scopo si è simulato il comporta-
mento di tre aziende che si confrontano in un’asta elettronica
contendendosi le domande di trasporto disponibili (dette com-
messe) e successivamente ricercano il routing ottimo dei propri
veicoli sulla base delle commesse effettivamente vinte.
L’algoritmo d’ottimizzazione del routing è il medesimo per le
tre aziende, che invece si differenziano strategicamente per la
propensione verso alcune tipologie di commesse, propensione
che si estrinseca all’interno dell’asta attraverso opportune
scelte di pricing. I risultati delle simulazioni nello scenario così
delineato restituiscono una misura della performance attesa per
le strategie considerate.
Gli acquisti effettuati nel marketplace virtuale del World Wide
Web vanno spesso a generare una domanda di trasporto di beni
materiali. In un contesto di mercato competitivo è presumibile
che il produttore dei beni sia interessato a minimizzare il costo
di tale trasporto per contenere i prezzi. Un’impresa che voglia
inserirsi in questo contesto offrendo il trasporto dei beni e
massimizzando il proprio profitto, è chiamata a compiere delle
scelte strategiche ed operative per essere al contempo compe-
titiva nei prezzi ed efficiente nella gestione operativa. Il suc-
cesso di tali aziende dipenderà fortemente da questi due in-
scindibili fattori. Queste problematiche sono state affrontate
sviluppando un sistema di simulazione di un piccolo mercato
oligopolistico dove tre ditte di trasporto si confrontano in
un’asta elettronica inversa, contendendosi l’insieme delle
commesse disponibili. Ciascun’azienda individua dapprima il
sottoinsieme di commesse che meglio corrisponde alla propria
impostazione strategica e che è in grado di soddisfare e, per
ognuna di esse, formula un prezzo ritenuto competitivo (fase di
Marketing Management). Successivamente, sulla base delle
commesse vinte all’interno dell’asta, organizza le operazioni di
trasporto attraverso un algoritmo d’ottimizzazione delle rotte
(fase di Operation Management).
Il lavoro discusso in questa tesi è organizzato come segue. Nel
Capitolo 2 sono fornite alcune informazioni riguardanti il con-
cetto di Commercio Elettronico ed il suo limite, e come tale
limite può essere scavalcato. Nel Capitolo 3 è introdotto lo
scenario in cui ambientare il problema che s’intende risolvere,
specificandone ipotesi e vincoli. Nei Capitoli 4 e 5 sono enun-
ciati, rispettivamente, i concetti che sono alla base del classico
problema di Pickup e Delivery, e le procedure euristiche per
affrontarlo. Nel Capitolo 6 è introdotto il modello e la struttura
portante della procedura per risolverlo. Nel Capitolo 7 sono
forniti i risultati sperimentali ottenuti tramite simulazioni.
Infine, nei Capitoli 8 e 9, sono approfondite problematiche più
recenti, ed enunciate ipotetiche prospettive future.
Oltre alla Bibliografia, nella parte finale, si troveranno delle
appendici contenenti descrizioni, e sintesi di articoli, riguar-
danti il Traveling Salesman Problem ed il Vehicle Routing
Problem, la definizione degli algoritmi per la ricerca dei cam-
mini minimi A-Star e Dijkstra, ed il listato del programma.
CHE COS’E’ IL COMMERCIO
ELETTRONICO
2.1 - UNA DESCRIZIONE DEL COMMERCIO
ELETTRONICO
Le prime forme di Commercio Elettronico (indicato general-
mente come E-commerce, ossia Electronic Commerce) sono
state sviluppate, ormai da diversi anni, il più delle volte su reti
chiuse di tipo “proprietario” e con procedure telematiche ba-
sate sulle tecniche EDI (Electronic Data Interchange) tra
grandi imprese i loro clienti e fornitori diretti (vi sono nume-
rosi esempi di applicazioni essenzialmente di tipo EDI come il
sistema ODETTE nel settore automobilistico, EDIVIN in
quello vitivinicolo e degli alcolici, EDITEX in quello tessile,
ECR (Efficient Consumer Response) in campo commerciale e
molti altri sia a livello nazionale che europeo).
Lo sviluppo dell'ICT (Information and Communication Te-
chnology) ha raggiunto in pochi anni risultati impensabili. La
parola Internet è ormai sulla bocca di tutti, anche di chi non
Capitolo
2
possiede un PC e non si è mai neanche collegato alla Rete. Da
pura e semplice interfaccia per la consultazione dei dati, il
Web è diventato un vero e proprio mezzo di comunicazione di
massa.
Per molti questo cambiamento "genetico" segna addirittura la
fine di Internet così come l'avevano concepita i suoi primi ap-
passionati: uno spazio governato solo dalla libertà e dalla crea-
tività dei singoli.
L'identikit dei navigatori di fine millennio è completamente
cambiato. Un successo così dirompente da non poter provocare
tutta una serie di cambiamenti a catena, primo fra tutti lo svi-
luppo dei servizi commerciali sulla Rete. La nascita di un mer-
cato totalmente nuovo e parallelo ai mercati tradizionali ha
spinto le aziende specializzate in nuove tecnologie a investire
sempre più nello sviluppo di Internet, integrando nel World
Wide Web immagini, filmati, suoni, presentazioni multime-
diali interattive.
Grazie a queste nuove e insospettate potenzialità, Internet si
può considerare come un'enorme contenitore di intratteni-
mento, informazione, spettacolo, pubblicità e commercio.
Negli ultimi anni gli sviluppi delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione e la crescita esponen-
ziale di Internet hanno contribuito ad una accelerazione della
diffusione dell’uso di tecniche di commercio in rete telematica
e portando ad una affermazione del Commercio Elettronico su
scala globale e su reti aperte.
2.2 – INTRODUZIONE AL COMMERCIO
ELETTRONICO: UNA DEFINIZIONE
Il commercio elettronico è "Il sistema che consente di effet-
tuare transazioni in modo elettronico fra due entità collegate
fra loro con apparati informatici e sistemi di telecomunica-
zioni, vendendo o acquisendo beni e servizi attraverso una
forma di pagamento elettronico e un sistema di consegna a
domicilio o attraverso una consegna digitale. Tutte le fasi di
acquisizione delle informazioni, selezione, scelta, ordine, pa-
gamento dei prodotti, validazione, evasione dell'ordine e ge-
stione delle fasi post vendita vengono effettuate con modalità
elettroniche".
Il commercio elettronico si divide canonicamente in quattro
settori: il business to business, relativo alle transazioni effet-
tuate tra un'impresa ed altre organizzazioni (siano esse partner
commerciali, fornitori, clienti o istituzioni), il business to con-
sumer che riguarda invece l'insieme delle transazioni commer-
ciali di beni e servizi tra imprese e consumatori finali, il person
to person che annovera tutte le transazioni on line effettuate tra
privati e mediate da "battitori on line" e, infine, il Public Ad-
ministration to citizens/business, ovvero la trasposizione in
Rete di tutti i rapporti, pratiche burocratiche e servizi riguar-
danti i rapporti tra la P.A., i cittadini e le Imprese.
L’impegno di aziende che sviluppano software ERP, come
SAP, per un efficiente business basato su Internet appare evi-
dente ai giorni nostri molto evidente. Gli scenari applicativi
Internet che vengono a crearsi possono essere divisi in due
grandi gruppi:
• business-to-consumer (B2C)
• business-to-business (B2B)
business-to-consumer
In una relazione business-to-cosumer, il potenziale cliente uti-
lizza un browser web per accedere al sistema aziendale e vi-
sionare un catalogo, immettere un ordine o fare una richiesta
su un prodotto o un servizio. Le applicazioni business-to-con-
sumer, che fanno uso di Internet, offrono il vantaggio di for-
nire prodotti e servizi a clienti in tutto il mondo. I possibili
scenari applicativi sono:
• immissioni ordini per prodotti variabili (es. ordinazioni
in linea)
• corrispondenza elettronica (es. promemoria automatiz-
zata su Internet)
• richieste interattive (es. stato delle fatture o degli ordini
dei clienti)
• opportunità di impiego (es. assunzione dirette tramite In-
ternet)
• la consegna a domicilio attraverso accordi con operatori
logistici.
business-to-business
Nelle relazioni business-to-business, sistemi integrati possono
interagire utilizzando emergenti standard aperti per transazioni
commerciali. Questa modalità di business modifica in maniera
radicale le politiche utilizzate in B2C, in quanto l’obiettivo
dell’azienda non è più vendere all’utente finale, ma creare un
mercato elettronico con altre aziende. Molte sono le difficoltà
che incontriamo, quali ad esempio:
• ordini e vendite.
• Spedizioni
• Pagamenti (importi molto alti)
• Approviggionamenti.
Il commercio elettronico comprende molte attività diversifi-
cate, quali la compravendita di beni e servizi per via elettro-
nica, la distribuzione in linea di contenuti digitali, il trasferi-
mento elettronico di fondi, le contrattazioni elettroniche di
borsa, le polizze di carico elettroniche, le gare d'appalto e le
vendite all'asta, il design e la progettazione in collaborazione,
la selezione in linea dei fornitori, il marketing diretto dei beni e
servizi per il consumatore, nonché l'assistenza post-vendita.
Nel commercio elettronico rientra la vendita di prodotti (ad
esempio, beni di largo consumo) di servizi (ad esempio, tran-
sazioni di beni mobiliari), l'erogazione di attività tradizionali
(come assistenza sanitaria e formazione) e l'avvio di nuove at-
tività (come i negozi virtuali).
Il commercio elettronico non riguarda solo la semplice transa-
zione, ma può abbracciare altre fasi ed altri aspetti del rapporto
commerciale: la ricerca e l'individuazione
dell’interlocutore/partner, la trattativa e la negoziazione, gli
adempimenti e le scritture formali, i pagamenti e la consegna
fisica o elettronica del bene/servizio acquistato o venduto.
Siamo dunque di fronte ad una nuova modalità di scambio di
beni e servizi - resa possibile grazie allo sviluppo di Internet ed
in particolare del World Wide Web (WWW). I mass media e la
business community ormai indicano Internet come la forma di
intermediazione destinata, in un futuro più o meno prossimo, a
soppiantare tutte le altre tipologie di distribuzione commerciale
esistenti. Nel giro dei prossimi anni molte aziende, se ancora
non lo hanno già fatto, si convertiranno alla tecnologia Internet
sulla base dei più che confortanti dati provenienti dagli Stati
Uniti.
L'obiettivo è ottenere una sensibile riduzione dei costi, elevare
il livello dei servizi offerti al cliente, entrare in mercati nuovi,
prima inaccessibili, creare fonti di reddito supplementari e,
cosa non meno importante, non farsi scavalcare dalla concor-
renza.
2.3 - SVILUPPO DEL COMMERCIO
ELETTRONICO
Le aziende sono presenti su Internet per la maggior parte con
siti di esposizione, non di vendita. Una sorta di expo virtuale
permanente con poco più che la pubblicità, il primo contatto ed
il marketing. Questo tipo di utilizzo è indicato dai più attendi-
bili rapporti come il primo e più probabile utilizzo di Internet
da parte della stragrande maggioranza di aziende.
Due altri aspetti vanno considerati in relazione allo sviluppo
del Commercio Elettronico e alle ricadute sul sistema econo-
mico:
1) le applicazioni di Commercio Elettronico portano ad
incidere, più in generale, sul livello di sviluppo nell’uso
delle tecnologie IT da parte delle imprese che ne fanno
uso: si pone, infatti, il problema dell’integrazione con i
mondi “legacy” dell’informatica aziendale e, quindi, del
suo ammodernamento, e si offre la possibilità di affron-
tare il problema dell’automazione dell’intera “delivery
chain” dell’impresa, con la conseguente possibilità di
recuperare efficienza e liberare risorse per attività a più
alto valore aggiunto;
2) vi è un’ampia fascia di imprese, soprattutto me-
dio/piccole, che si mostrano interessate ma “indecise” di
fronte all’utilizzo del Commercio Elettronico, anche tra
quelle (molte) non ancora automatizzate.
2.3.1 - BUSINESS ON-LINE
Una recente ricerca dell'Osservatorio Sda dell'Università Boc-
coni ha cercato di fare luce sulle principali barriere, psicologi-
che e pratiche, allo sviluppo del commercio elettronico.
Il dato principale che emerge dall'indagine dell'Osservatorio è
che, dal punto di vista della domanda, molti consumatori an-
cora non si fidano ad inviare il proprio numero di carta di cre-
dito attraverso Internet. Questa può tuttavia considerarsi una
barriera di tipo psicologico.
Per quanto riguarda l'offerta da parte delle aziende che fanno
e-business, le lacune principali riguardano proprio quel settore
che dovrebbe ricevere maggiori attenzione, data l'incertezza
che offre questo nuovo canale di vendita: la customer care e la
comunicazione.
Tutti i siti italiani hanno, infatti, adottato soluzioni di paga-
mento e di delivering ma mostrano forti lacune riguardo alla:
™ Gestione degli assortimenti (solo il 29,7% è registrato
presso i motori di ricerca)
™ Logistica. All'utente non vengono quasi mai specificati i
tempi e le modalità di consegna delle merci acquistate e
solo in pochissimi casi è possibile verificare lo stato del-
l'ordine
™ Comunicazione. La maggior parte dei siti utilizza solo la
lingua italiana, precludendosi così la visibilità per eventuali
acquirenti stranieri e il servizio FAQ (frequently asked que-
stions) è poco diffuso
™ One to one marketing. Solo un quinto dei siti ha a disposi-
zione un database per la gestione dei clienti e dei prodotti
™ Sicurezza. Poco meno del 40% utilizza un server sicuro.
™ Servizio al cliente. Solo un quarto dei siti effettua servizi di
assistenza pre e post vendita
™ Mancano del tutto le iniziative di direct marketing
(dati Anee-Unisource)
2.3.2 - L’OFFERTA DI SOLUZIONI DEL
COMMERCIO ELETTRONICO
L'approccio da parte delle imprese alle soluzioni del commer-
cio elettronico, in generale, passa attraverso una selezione di
opportunità che consentono di avviare il processo di "telema-
tizzazione" di alcune aree di attività del proprio business.
L'introduzione del business elettronico in azienda è dunque
uno passo importante per l'organizzazione che si trova a dover
effettuare delle scelte tecniche, che devono essere quanto più
possibile prossime alle esigenze della struttura.
Si ritiene importante quindi affrontare il tema dell'offerta di
soluzioni del commercio elettronico, con un primo approfon-
dimento sulla catena di produzione del valore del commercio
elettronico, attraverso la specifica individuazione di attori e
funzioni, per poi integrare tale catena con un'analisi di ben-
chmarking sulle singole offerte.
Il passaggio da modalità di vendita tradizionali a modalità
elettroniche attiva, all'interno delle Aziende, nuove forme di
intermediazione. Si passa da una catena di produzione reale del
tipo:
PRODUTTORE → DISTRIBUTORE → GROSSISTA →
→ DETTAGLIANTE → CLIENTE
Ad una virtuale del tipo:
PRODUTTORE → COMMERCIO ELETTRONICO → CLIENTE
in cui la casella COMMERCIO ELETTRONICO deve essere
ulteriormente dettagliata.
Sono, infatti, diversi gli attori che, con vari ruoli, partecipano
alle nuove forme di intermediazione elettronica:
1) Hardware and Software Provider
Coloro che offrono infrastrutture tecniche per la gestione di
un'iniziativa elettronica. Questo tipo di operatore tende ad in-
tegrarsi a valle, offrendo soluzioni "chiavi in mano" per le
Aziende.
2) TLC Network Provider
Sono gli operatori di Telecomunicazione che ampliano la loro
offerta verso la connettività Internet.
Anche in questo caso l'alternativa di acquisizione di nuova
connettività viene integrata a valle da offerte chiavi in mano
(es.Village di Telecom) in cui, oltre al "core business", l'a-
zienda può acquisire una soluzione completa.
3) Merchant Provider
In questo caso l'azienda offre un servizio ad hoc per la gestione
di iniziative del commercio elettronico e quindi l'integrazione
può essere sia a monte che a valle. Ciò significa che, oltre al-
l'offerta di servizi del commercio elettronico (gestione carrello,
gestione degli ordini, ecc.), l'offerta viene completata da ini-
ziative di web hosting e connettività, da servizi per la gestione
finanziaria e di delivery della merce venduta on line.
4) Servizi finanziari
Attività tipicamente gestita da banche o circuiti di carte di cre-
dito. Si tratta di un servizio che viene venduto direttamente o
tramite gli integratori di offerta del commercio elettronico.
L'attività comunque prevede la gestione delle transazioni fino
alla validazione e all'addebito sul conto corrente.