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Introduzione
Le imprese high tech stanno ricoprendo un ruolo sempre più determinante nello sviluppo
del sistema economico e sociale italiano. Cercheremo di spiegare i complessi meccanismi
che ne permettono la nascita e ne promuovono la crescita.
L’obiettivo dell’elaborato è quello di effettuare un’analisi di settore delle imprese high
tech nella regione Abruzzo. Per effettuare tale analisi viene utilizzato il database Aida
(Analisi Informatizzata delle Aziende Italiane) da cui ricaviamo importanti informazioni
sulle imprese del settore high tech.
Questa analisi viene trattata nello specifico nel secondo capitolo dell’elaborato.
Le variabili che prenderemo in considerazione per l’analisi, sono quelle prettamente
legate al reddito (come gli indici di redditività ROI, ROS, ricavi ottenuti attraverso le
vendite ed i ricavi pro-capite), variabili che ci permettono di valutare gli investimenti
effettuati in ricerca e pubblicità da parte delle imprese nel territorio abruzzese; verrà
analizzato il livello di occupazione all’interno delle imprese high tech, i principali
azionisti e finanziatori di tali imprese ed altre variabili capaci di fornirci informazioni
sufficienti per effettuare l’analisi di settore.
Le variabili analizzate per descrivere il settore high tech abruzzese, verranno valutate in
un arco temporale di cinque anni, dal 2012 al 2016. Tali variabili, verranno inizialmente
impiegate per valutare le imprese high tech, prendendo come riferimento il territorio
abruzzese nel suo complesso; successivamente le medesime variabili verranno utilizzate
per analizzare le imprese del comparto, facendo riferimento ad un’area geografica più
ristretta, ovvero le quattro provincie abruzzesi.
Oltre ad un’analisi storica a livello provinciale, le variabili prese in esame saranno
utilizzate per effettuare uno studio a livello provinciale rispetto ad un singolo anno, il
2016, riuscendo così a selezionare, tra le imprese high tech a livello provinciale, quelle
che si distinguono per una gestione virtuosa.
Una volta trattati gli aspetti economici e finanziari del comparto high tech abruzzese, si
passerà all’analisi dei principali azionisti e finanziatori delle imprese che compongono
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questo settore. Si analizzeranno gli azionisti di maggioranza di tali imprese, sia
considerando il territorio abruzzese nel suo complesso sia a livello provinciale.
Queste sono le principali analisi compiute attraverso il database Aida.
Nel primo capitolo, analizzando il database Aida, ci soffermeremo sul significato di
impresa high tech e sul suo stretto legame con l’innovazione. Nel medesimo capitolo
verrà evidenziato, come attraverso le capacità e le conoscenze aziendali si possa arrivare
alla genesi di un’innovazione, attraverso il modello Resource Based, il modello VRIO e
l’analisi SWOT.
Nel primo capitolo descriveremo il legame tra le imprese high tech e le innovazioni.
Descriveremo le differenti classificazione di innovazione, il loro processo di diffusione
ed infine l’influenza della domanda e dei ritrovati della scienza nel processo innovativo.
A conclusione del primo capitolo, analizzeremo nello specifico, gli aspetti geografici e
territoriali che portano alla nascita dell’innovazione. Ci soffermeremo, maggiormente,
sulle cause che portano le innovazioni ad emergere all’interno di una determinata area
geografica, dove traggono origine i distretti industriali. Colui che per primo riuscì a
spiegare il fenomeno del distretto industriale fu Marshall; in seguito tratterremo in modo
più specifico l’analisi del distretto ad opera di Becattini con riferimento nello specifico
alla realtà italiana. Per descrivere dettagliatamente il distretto industriale, ci viene in aiuto
Arthur, con il suo modello, che ci consente di capire le ragioni per cui le imprese tendono
a concentrarsi all’interno di un’area geografica piuttosto che in un’altra. Tale fenomeno
viene imputato ad un “accidente storico”, che porta una sequenza significativa di imprese
a preferire una regione piuttosto che un’altra, rendendola più redditizia rispetto ad una
regione concorrente.
Nel secondo capitolo analizzeremo il fenomeno dell’agglomerazione industriale anche
all’interno della regione Abruzzo e la spesa per la ricerca e la pubblicità. Quest’ultimo
dato ci permette di cogliere quanto le imprese high tech abruzzesi vogliano investire per
realizzare un progresso tecnico e tecnologico attraverso la scoperta di innovazioni di
prodotto e di processo, di cui si parlerà anche nel primo capitolo. Nel secondo capitolo,
anche grazie ai dati forniti dall’Istat, studieremo la capacità di adattarsi al cambiamento
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tecnologico, delle imprese abruzzesi. Nello specifico analizzeremo l’utilizzo da parte
delle imprese abruzzesi dei sistemi ICT (Tecnologie di Informazione e Comunicazione).
Oltre alle risorse e alle competenze, le imprese possono fare affidamento sul know how
dei lavoratori che operano in azienda. Nel primo capitolo verrà analizzato il ruolo del
capitale umano in azienda e come esso sia funzionale nella realizzazione dell’innovazione
di prodotto e di processo. Nel secondo capitolo, grazie ad Aida, verrà analizzata
l’occupazione nelle aziende del comparto high tech, sia attraverso un’analisi storica sia
considerando un singolo anno nelle quattro provincie abruzzesi. Oltre ad Aida, per lo
studio sul capitale umano impiegato in azienda, verrà utilizzato anche il database fornito
dall’Istat.
Nel primo capitolo verranno prese in considerazione le principali fonti di finanziamento
delle imprese high tech, considerando come esse intervengono nelle differenti fasi del
ciclo di vita delle imprese. Descriveremo il ruolo svolto dai business angel e dai venture
capital per la nascita e lo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale. A conclusione del
secondo capitolo, relativamente alle fonti di finanziamento attraverso Aida, studieremo
quali sono gli azionisti di maggioranza delle imprese high tech abruzzesi e nello specifico
a livello provinciale.
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Capitolo 1: Le imprese High Tech
Potenziale aziendale, indicatori e mezzi di valutazione.
Le imprese high tech sono aziende che si caratterizzano per la valorizzazione delle
scoperte scientifiche e tecnologiche conseguite da diversi possibili attori quali gli atenei
universitari, la formazione di cluster tecnologici, i centri nazionali di ricerca presenti sul
territorio e le aziende stesse. Tali scoperte derivano da importanti investimenti in ricerca
e sviluppo, dall’impegno nell’attività di formazione volto alla crescita e al
consolidamento del c.d. know how, che rappresenta la principale risorsa del potenziale
aziendale. Le tecnologie impiegate permettono alle imprese di distinguersi da quelle che
realizzano prodotti o utilizzano processi tradizionali.
High tech è strettamente legato al concetto di innovazione e sviluppo. Le imprese high
tech, per avere successo, devono riuscire a sviluppare delle capacità dinamiche tali da
consentirgli di adattarsi al contesto ambientale che si caratterizza per essere estremamente
mutevole ed in continua evoluzione.
Ciò che identifica le imprese high tech sono tre elementi caratteristici, essi sono:
a) Investimenti in ricerca e sviluppo;
b) Numero di addetti con competenze scientifiche e tecniche rispetto al numero
totale di addetti operanti in azienda;
c) L’elevato livello tecnologico impiegato per realizzare un determinato prodotto o
processo produttivo.
Per riuscire a comprendere e a quantificare la capacità innovativa di tali imprese ci
possiamo servire di importanti indicatori:
Spesa per Ricerca & Sviluppo;
I brevetti;
Pubblicazioni e citazioni;
La spesa per R&S è uno degli indici più importanti per rappresentare l’impegno delle
imprese nell’attività innovativa. In Italia la principale fonte da cui reperire questi dati è
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l’Istat. Di seguito sono rappresentati i dati molto significativi relativi alla spesa per R&S
intra-muros sia in Italia che all’interno della regione Abruzzo, oggetto di studio.
Fonte Istat.
All’interno del territorio abruzzese sono le università che investono maggiormente in
R&S, particolarità che contraddistingue il nostro territorio rispetto a ciò che si verifica a
livello nazionale. Gli atenei in questione sono l’Università “G. d’Annunzio” Chieti-
Pescara, l’Università degli studi de l’Aquila e l’università degli studi di Teramo.
Dai dati Istat, si evince che, a livello nazionale, sono le imprese ad investire in maniera
più consistente nella R&S. Il loro investimento è finalizzato a conseguire una innovazione
di prodotto o di processo tale da garantire un vantaggio competitivo nei confronti delle
totale
economia
imprese
(escluse
università
private)
istituzioni pubbliche
(escluse università
pubbliche)
università (pubbliche
e private)
istituzioni private
non profit
Territorio
Italia 22156958 12886403 2910618 5653047 706890
Abruzzo 299757 117352 43613 137049 1743
Settore istituzionale
Tipo dato spesa per ricerca e sviluppo intra-muros - valori assoluti a prezzi correnti (migliaia di euro)
Seleziona periodo
2015
totale
economia
imprese
(escluse
università
private)
istituzioni
pubbliche
(escluse
università
pubbliche)
università
(pubbliche
e private)
istituzioni
private
non profit
resto del
mondo
Settore di attività economica
TOTALE 12886403 10848360 707987 21377 21979 1286700
agricoltura, silvicoltura e pesca
9254 8221 278 0 0 755
attività estrattive, fornitura di energia elettrica, gas
e acqua, trattamento e smaltimento rifiuti
148632 141991 4474 0 0 2167
estrazione di minerali da cave e miniere
46347 46285 0 0 0 62
attività manifatturiere
9029062 8109955 379066 18897 5204 515940
costruzioni 104999 67929 1271 90 18 35691
commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di
autoveicoli e motocicli
400759 301333 4455 221 0 94750
trasporti e magazzinaggio, servizi di alloggio e
ristorazione 41481 30324 9978 0 0 1179
servizi di informazione e comunicazione
1364354 1128035 91161 739 770 143649
attività finanziarie e assicurative
234359 234296 3 0 0 60
attività immobiliari 1143 1143 0 0 0 0
attività professionali, scientifiche e tecniche
1274815 667567 134162 1109 2576 469401
sanità e altri servizi alle famiglie e alle imprese
183679 69632 80515 182 13196 20154
sanità e assistenza sociale
175966 62999 79702 69 13196 20000
Fonti di finanziamento
Tipo dato spesa delle imprese per ricerca e sviluppo intra-muros - valori assoluti a
Territorio Italia
Seleziona periodo 2015
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altre imprese presenti sul mercato. Nello specifico, di seguito, sono rappresentate le spese
per R&S da parte delle imprese nel 2015.
Dai dati acquisiti dall’Istat si evidenzia che, la gran parte degli investimenti provengono
dalle imprese manifatturiere, in misura minore da quelle di informazione e comunicazione
e dalle imprese che svolgono attività professionali, scientifiche e tecniche.
Un altro indicatore importante che permette di valutare l’abilità innovativa delle imprese
è rappresentato dai brevetti.
Il brevetto, è uno strumento che garantisce il diritto esclusivo della scoperta innovativa
per un periodo di tempo stabilito. Tale strumento, grazie alla divulgazione e alla
promozione delle informazioni relative all’innovazione, permette sia di garantire una
tutela verso chi ha prodotto l’innovazione, sia un forte incentivo ad innovare.
L’EPO (European Patent Office) è un’organizzazione pubblica a livello internazionale
creata dagli stessi stati membri dell’unione per concedere brevetti all’interno dell’Europa
in base alla Convenzione Europea del Brevetto del 1973. Il report del 2016 dell’EPO
mostra un notevole incremento delle domande di brevetto europeo, crescendo del 6,2%
rispetto al passato. Tra gli stati facenti parte dell’Europa ad aver avuto una maggiore
crescita in termini di domande di brevetto europeo ci sono Belgio ed Italia. La crescita
italiana è stata tra il 2015 ed il 2016 del 4,5%
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.
Nel 2014, a livello nazionale, dai dati forniti dal Ministero Dello Sviluppo Economico,
sono state rilevate 9400 occorrenze, di cui 86 in Abruzzo.
Rispetto ai due anni precedenti la domanda di occorrenze in Abruzzo è cresciuta
notevolmente, passando da 49 nel 2012 a 36 nel 2013, fino ad arrivare nel 2014 a 86
domande di occorrenze, quindi più del doppio rispetto all’anno precedente
2
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A questo punto, analizzati i due principali indicatori della capacità innovativa delle
imprese, possiamo passare ad esaminare il ruolo delle risorse immateriali nelle imprese
high tech.
In questo contesto svolge un ruolo importante la teoria Resouce based.
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Estratto da “Annual Report 2016 Statistics at a glance” dell’EPO.
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https://www.uibm.gov.it/uibm/dati/ProvNaz.aspx?load=list_unoReg&#ancoraSearch