1
INTRODUZIONE.
Il lavoro di tesi nasce dall’idea di verificare le modalità di redazione dei
bilanci delle società di calcio professionistiche, in ambito europeo. In particolare, si è
cercato di indagare sulle modalità di rappresentazione e di rendicontazione adottate,
per valutare i prospetti e le voci caratteristiche del bilancio delle società di questo
settore. Per poter confrontare prospetti originati da discipline contabili diverse, è
stato necessario individuare un linguaggio contabile comune ai diversi Paesi Europei.
La soluzione, a questa problematica, è stata quella di individuare le squadre che
utilizzano i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Proprio per questo motivo, la
prima indagine informativa riguarderà le squadre di calcio, i cui titoli sono stati
quotati nei mercati azionari Europei: le uniche squadre con l’obbligo di utilizzare tali
principi contabili, che permettono quindi un confronto coerente tra i prospetti di
bilancio. La quotazione di tali società sarà studiata, ai fini di comprendere la
dinamica, le cause e la diffusione del fenomeno.
Gli strumenti di raffronto, utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati,
sono sia i principi contabili internazionali, in particolare quelli che disciplinano le
aree tematiche di indagine dell’analisi empirica: le modalità di preparazione e
presentazione dei prospetti obbligatori di bilancio e le modalità di valutazione delle
voci caratteristiche del bilancio di una società sportiva professionistica (voci legate
alla valutazione dei giocatori in bilancio); sia le normative UEFA che influiscono
sulle politiche gestionali delle squadre del settore (Regolamento sul sistema delle
licenze e sul Fair Play Finanziario).
Per ogni squadra individuata dalla prima indagine, si verificherà il possesso di
determinati requisiti [previsti da chi?] per poter affrontare la successiva analisi, in cui
si cercherà di identificare e valutare quegli elementi espositivi e contenutistici che
permettono di giudicare la conformità ai principi contabili internazionali, il livello di
dettaglio e la trasparenza informativa sia dei documenti obbligatori di bilancio (Stato
Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto,
Rendiconto Finanziario e le note al bilancio), sia delle voci caratteristiche del
bilancio, in ragione delle relative disposizioni normative.
2
Dopo questa importante premessa, si espone la struttura del lavoro. Nel
capitolo 1 si accenna alla simbiosi tra società di calcio e mercati regolamentati, per
poi approfondire il tema degli IAS/IFRS, evidenziandone il processo di
omologazione da parte dell’Unione Europea e l’evoluzione della relativa disciplina
contabile. Saranno illustrati i contenuti dei principi contabili utilizzati in fase di
confronto e valutazione: il Framework, lo IAS 1, lo IAS 7, lo IAS 38 e gli altri
principi necessari per la disamina degli elementi valutativi. In particolare, si
esporranno tutte le indicazioni fondamentali relative alla preparazione e
presentazione degli schemi obbligatori di bilancio e le corrette modalità di
rendicontazione delle voci caratteristiche, in particolare quelle legati ai “Diritti alle
prestazioni sportive dei calciatori”, che saranno un punto di riferimento al momento
dell’analisi empirica.
Considerando il contesto, in cui le squadre svolgono la propria attività
sportiva, è ritenuto funzionale alla comprensione delle politiche gestionale delle
società esporre, nel capitolo 2, le normative emanate dall’UEFA. Il sistema delle
licenze per club è stato introdotto nel “sistema calcio” con l’obiettivo di migliorare la
credibilità e gli standard del settore, incoraggiando a perseguire obiettivi di
sostenibilità economica nel lungo termine. Il rispetto dei requisiti (raggruppabili in
cinque aree gestionali di analisi: sportiva, organizzativa, infrastrutturale, legale e
finanziaria), indicati nel Regolamento UEFA, permetterà di ottenere la concessione
della licenza, fondamentale per poter partecipare alle competizioni europee per club.
Si esporrà infine il Regolamento sul Fair Play Finanziario, che entrerà in vigore nei
prossimi anni. Questa nuova normativa ha l’obiettivo di creare delle condizioni per
garantire un equilibrio competitivo all’intero settore calcistico e influenzerà
soprattutto l’aspetto economico-finanziario della gestione societaria, al fine di
trasmettere la necessità di avere un equilibrio economico, sostenibile nel lungo
termine.
Nel capitolo 3, si introdurrà la premessa metodologica alla fase di ricerca
evidenziando, in modo approfondito, gli obiettivi, le fonti e la raccolta dei dati, gli
strumenti di ricerca, la popolazione delle società quotate dal 1983 ad oggi e il
campione selezionato che sarà oggetto dell’analisi, le diverse fasi della ricerca e i
3
risultati attesi. Si esporranno i criteri di selezione delle squadre quotate, i cui bilanci
sono stati ritenuti idonei ai fini della nostra ricerca, ma non prima di aver descritto il
fenomeno della “quotazione delle società di calcio” in Europa. Attraverso opportune
variabili esplicative, si descriveranno le caratteristiche che più qualificano queste
particolari società sportive (es. diffusione spaziale, evoluzione temporale, durata del
collocamento,..), approfondendo una tematica interessante per chi si occupa di calcio
e di mercati azionari. In questo capitolo, infine, verrà esposta la prima fase di ricerca,
con la quale si è cercato di valutare la conformità agli IAS/IFRS, la qualità e la
trasparenza informativa degli schemi obbligatori di bilancio (Stato Patrimoniale,
Conto Economico, Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto, Rendiconto
Finanziario, note esplicative di bilancio). Si cercherà di dare giudizi puntuali (sulla
singola squadra) e globali, confrontando anche le politiche di rendicontazione
adottate nei diversi Paesi rappresentativi del campione in oggetto.
Infine, la seconda fase della ricerca (capitolo 4) propone una disamina in
merito alle modalità con cui le voci caratteristiche del bilancio di una società di
calcio sono state valutate ed esposte; approfondendo soprattutto la disciplina
contabile legata ai DPC (Diritti pluriennale alle prestazioni dei calciatori). Infatti, le
società di calcio evidenziano nel proprio bilancio delle attività, delle passività, dei
costi, dei ricavi caratteristici del settore. Le voci interessate all’analisi sono i DPC
(che saranno descritti in tutte le sue componenti contabili ed espositive quali,
denominazione adottata, metodo di classificazione, ammortamento, svalutazione,..), i
costi di vivaio, alcune fattispecie contrattuali particolari che legano un giocatore a
più club (es. compartecipazione ex. art. 102 bis NOIF) e infine le plusvalenze
originate da cessione dei calciatori. Utilizzando il campione di società esaminato in
precedenza, si illustreranno le valutazioni di tali voci alla luce dei principi contabili
internazionali, per verificarne la concreta conformità; si evidenzierà inoltre il livello
di dettaglio e la trasparenza informativa adottata dai redattori. Anche in questa fase,
si cercherà di verificare la presenza di elementi comuni e/o di differenze di
rendicontazione tra le modalità adottate dalle diverse società di calcio.
CAPITOLO 1 - Quadro normativo di riferimento per le società
sportive professionistiche quotate in mercati regolamentati europei.
1.1. Introduzione
La prima parte del capitolo introduce il fenomeno della quotazione delle
squadre di calcio, assai diffuso soprattutto nel mondo anglosassone, evidenziandone
vantaggi, opportunità, ma anche vincoli e problematiche. Questa caratteristica
riguarda tutte le squadre di cui si analizzerà i bilanci, in quanto sono obbligate ad
utilizzare gli stessi criteri di rendicontazione. Il Regolamento C.E. 1606/2002 obbliga
infatti tutte le società quotate a redigere i bilanci individuali a partire dal 2006,
coerentemente con i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Si delineano
successivamente le fasi adottate dall’Unione Europea per omologare i principi
contabili emanati dallo IASB, adattandoli al contesto e alle esigenze europee, e gli
organismi predisposti a tale processo di armonizzazione.
In relazione ai principi contabili internazionali, si è deciso di analizzare
solamente quelli basilari per la comprensione della successiva analisi dei bilanci.
Infatti, considerando che la ricerca si è concentrata sulla valutazione della conformità
agli IAS dei prospetti e dell’analisi qualitativa delle, è ritenuto fondamentale
approfondire quelle fonti normative che descrivono le modalità di preparazione e
presentazione di una corretta informativa contabile e del bilancio d’esercizio, in
particolare lo IAS 1 – Presentazione dei prospetti di bilancio, il Framework (Quadro
sistematico per la presentazione e preparazione del bilancio) e lo IAS 7 – Rendiconto
Finanziario. Infine nell’ultimo paragrafo, si analizzeranno le voci caratteristiche del
bilancio di una società di calcio, tra cui la principale riguarda il parco giocatori della
squadra, classificati come attività nella voce “Diritti alle prestazioni sportive dei
calciatori” e in quanto tale disciplinato dallo IAS 38 – Attività Immateriali, di cui si
approfondiranno i contenuti, collegandoli alle voci caratteristiche di una società
sportiva.
4
1.2. Le società di calcio e i mercati regolamentati
Le società sportive professionistiche, i cui bilanci verranno analizzati nel
seguente elaborato hanno almeno una cosa in comune: la quotazione in mercati
regolamentati. Infatti questa condizione è stata fondamentale per poter definire le
società oggetto dell’analisi e per confrontare i relativi bilanci secondo criteri
omogenei di rendicontazione. La quotazione in “Borsa” da parte di società sportive
professionistiche non è un’operazione legata temporalmente solo all’ultimo
decennio, ma anzi ha una storia più che ventennale: il primo club calcistico quotato
infatti fu il Tottenham Hotspurs, ammesso al listino del London Stock Exchange nel
1983. Da allora l’apertura del capitale al pubblico risparmio delle maggiori società di
calcio è un fenomeno assai diffuso e consolidato, tanto che ci sono stati ad oggi circa
cinquanta club professionistici quotati in un mercato regolamentato, almeno per un
certo periodo della loro storia, in rappresentanza di undici Paesi europei.
1
La diffusione di questo fenomeno si verificò maggiormente nei paesi
anglosassoni, soprattutto dopo l’esperienza del Manchester United che conseguì dei
risultati borsistici notevoli. Nel 1991, anno della sua ammissione al listino nella
Borsa di Londra, accumulò oltre sette milioni di sterline attraverso la quotazione e
decise di investirli in immobilizzazioni (soprattutto lo stadio), trasferendo però la
gestione delle attività non sportive ad una società controllante (Manchester United
Plc) in modo che potesse beneficiare di una parte importante delle entrate ottenute
con le sponsorizzazioni, la pubblicità e l’affitto dello stadio
2
. Le prestazioni ottenute
dal Manchester United sul mercato dei capitali contribuirono a convincere molte
società calcistiche anglosassoni ad intraprendere dei progetti di finanziamento e di
quotazione delle proprie azioni al mercato regolamentato.
Analizzando in modo critico queste operazioni borsistiche, si possono
evidenziare vantaggi e opportunità riscontrabili nella quotazione , ma anche vincoli e
1
L’analisi completa delle quotazioni dei club verrà esposta successivamente (§ 4.1.).
2
La società Manchester United Plc non essendo affiliata alla Football Association (F.A.) non è
soggetta alle limitazioni sulle distribuzione di dividendi e sulla approvazione dei propri dirigenti da
parte della F.A. (Baroncelli, et al., 2004, p. 37).
5
problemi spesso legati non solo alla particolarità dell’operazione, ma anche al tipo di
azienda e settore su cui un trader dovrebbe investire. Eccone alcune peculiarità.
Innanzitutto, il patrimonio delle società sportive, quale garanzia primaria per
ogni investitore, può essere di difficile valutazione già nella fase di IPO
3
, data la
preminenza di elementi immateriali tra le attività (es. marchio) che dipendono da
molteplici fattori intrinseci alla società calcistica (tradizione, storia, radicamento
sociale,..) in assenza di criteri univoci di valutazione. Inoltre bisogna considerare che
all’investitore si deve garantire una redditività sufficientemente stabile nel tempo
attraverso, per esempio, una diversificazione dei ricavi, al fine di minimizzare i rischi
legati all’aleatorietà dei risultati sportivi che potrebbero incidere sul valore delle
quote di investimento. Per riuscire ad essere competitivi su tutti i fronti, è necessario
acquisire un parco giocatori di elevata qualità, facendo così lievitare i costi legati
all’acquisizione dei calciatori (diritti alle prestazioni dei giocatori e loro stipendi) che
contribuiscono a pesare negativamente sull’equilibrio di bilancio. É indispensabile
quindi favorire una adeguata diversificazione dei ricavi sfruttando soprattutto la
gestione non sportiva della società. Per un’azienda quotata la presenza di un
patrimonio che garantisca gli investitori è fondamentale e sarebbe auspicabile che le
infrastrutture utilizzate per la gestione caratteristica della società, ossia gli impianti
sportivi, siano da essa controllate e gestite per sfruttare il potenziale commerciale
derivante dalla gestione degli stadi di proprietà e dei servizi ad esso connessi, che
assicurano introiti anche continui e duraturi, per esempio creando luoghi di
intrattenimento (musei sportivi, sale scommesse,..), negozi, sale convegni ristoranti,
parcheggi al fine di rendere lo stadio non dipendente dal singolo evento sportivo
4
. La
solidità del bilancio è un aspetto importante che però negli ultimi anni ha causato
notevoli problematiche in molti Paesi europei
5
, se si considera che molte squadre di
calcio appartenenti a campionati professionistici hanno richiesto, nel corso della loro
storia, la procedura di fallimento in ragione di una presente situazione di insolvenza
3
Offerta Pubblica Iniziale: un'offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la
prima volta su un mercato regolamentato.
4
Baroncelli, et al., 2004, p 280.
5
Solberg, et al., 2010.
6