3
INTRODUZIONE
La tesi è incentrata su un progetto realizzato per la Tyco Valves&Controls Italia S.r.l. nel Plant
produttivo Fasani di Briga Novarese (NO).
Il progetto è stato condotto allo scopo di analizzare l’organizzazione e la disposizione degli spazi
aziendali con l’obiettivo di studiare la configurazione planimetrica che, nell’ambito di una
riorganizzazione degli spazi, consenta di ottenere i maggiori benefici possibili in termini di
semplificazione dei flussi di materiale; saving economici; lead time produttivo, gestione della
attività di produzione,ecc… L’intenzione è di proporre un re-layout che, compatibilmente con
alcuni vincoli di fondo, permetta di ottenere un elevato miglioramento nell’efficienza generale
dell’attività produttiva dimostrando in che maniera e con quali interventi si possa giungere a tale
risultato attraverso l’uso di una metodologia consolidata di studio.
Il layout proposto sarà messo a confronto con la configurazione originaria (layout AS IS) e con
una soluzione alternativa, studiata internamente all’azienda con vincoli di natura più stringente,
in corso di realizzazione (Layout TO BE).
Dopo aver presentato il quadro di riferimento nel quale si trova l’azienda, le caratteristiche dei
suoi prodotti e del suo sistema produttivo si prenderà in esame l’analisi del progetto descrivendo
tutti gli step che hanno interessato lo studio, fino al suo completamento.
La prima fase del progetto sarà un’attenta osservazione della situazione AS-IS di modo da
identificare le criticità maggiori e i problemi emergenti in maniera più significativa, nonché le
opportunità di miglioramento e gli ambiti di azione.
Sarà effettuata la raccolta dei dati e di tutte le informazioni che tramite successive analisi relative
ai cicli produttivi, al flusso dei materiali e alle relazioni che legano tra loro le varie attività
permettono di ricavare le linee guida che verranno seguite in fase di realizzazione del progetto.
In seguito si svilupperà il progetto esecutivo vero e proprio: sulla base delle analisi svolte si
studierà l’ipotesi di layout ritenuta migliore, più conveniente e più compatibile considerando i
vincoli imposti, per arrivare ad ottenere la soluzione ritenuta ideale.
Saranno spiegate e motivate nel dettaglio le modifiche previste per realizzare il layout ideale e
sarà illustrato il layout TO BE.
Infine un ampio confronto tra le tre configurazioni planimetriche permetterà di comprendere gli
impatti che può avere la messa in opera della soluzione proposta, verificare gli scostamenti
rispetto alle altre e avere un’idea dei margini di miglioramento effettivamente realizzabili.
6
LA SOCIETA’
TYCO INTERNATIONAL LTD. – LA STORIA
Tyco International fu fondata a Waltham, Massachusetts, nel 1960 da Arthur J. Rosenburg come
laboratorio di ricerca per svolgere lavori governativi sperimentali nel settore privato. La società è
inizialmente composta da due holding: Tyco Semiconductors e il Materials Research Laboratory
Nel 1962 le due holding vengono unite ed il business viene orientato sulla ricerca nel campo dei
materiali high-tech e su prodotti per la conversione e conservazione dell’energia.
Due anni più tardi, nel 1964 Tyco diventa una società di proprietà pubblica e l’anno seguente la
società comincia a colmare le lacune nello sviluppo dei prodotti e a rinforzare la debole rete di
distribuzione acquisendo la Mule Battery Products e cambiando nome in Tyco Laboratories Inc.
Questa è la prima di sedici acquisizioni societarie che si susseguono nei quattro anni successivi.
Durante gli anni ’70 la presidenza della società passa a Joseph P. Gaziano. Egli ha dato il via ad
una nuova era per la Tyco; durante la sua gestione la società è divenuta molto più grande e più
diversificata attraverso una serie di acquisizioni di livello decisamente maggiore rispetto alle
precedenti.
Nel gennaio 1974 le azioni di Tyco Laboratories vengono quotate alla Borsa di New York, e
quattro mesi più tardi Gaziano porta a termine l’ambiziosa acquisizione della Simplex Wire and
Cable Company, un’azienda specializzata nella fabbricazione di cavi sottomarini resa appetibile
agli occhi della Tyco per la sua leadership in tale settore e per la sua capacità di competere ad alti
livelli anche sul mercato dei cavi tradizionali. L’anno seguente viene completato anche
l’acquisto della Grinnell, società leader nella realizzazione di impianti antincendio automatizzati.
Gaziano, continuando a perseguire l’obiettivo di fare della Tyco una società dal valore di 1
bilione di dollari entro il 1985, persiste con la aggressiva politica di grosse acquisizioni. Nel
1979 viene comprata la Armin Corporation, società leader nella produzione di film in polietilene
utilizzati soprattutto nel packaging; mentre nel 1981 viene portata a compimento una ulteriore
acquisizione; quella della Ludlow Corporation specializzata in produzione di imballaggi e altri
materiali particolarmente adatti per applicazioni mediche e in altri campi tecnologicamente
avanzati.
Alla morte di Gaziano, nel 1982, la leadership della compagnia passa nelle mani di John F. Forst.
Per prima cosa egli provvede a cedere le unità più periferiche del gruppo e organizza le
rimanenti filiali Tyco in 3 unità principali: la divisione impianti idraulici e di protezione
7
antincendio; la divisione elettronica; e la divisione imballaggi. Concentrandosi per rendere le
business units esistenti più redditizie Forst istituisce un programma di compensi in base al quale
gli impiegati vengono premiati in proporzione ai profitti generati dalle proprie unità.
Nel corso degli anni ’80 si susseguono ancora altre acquisizioni ma, a differenza degli anni
passati, di piccola entità; Forst, infatti, persegue con insistenza l’obiettivo di rendere più proficue
le aziende già incorporate cercando la maniera di eliminare ogni tipo di eccesso e di tagliare ogni
spesa superflua.
L’unica acquisizione di rilievo di questi anni avviene nel 1988: si tratta della Mueller Company,
storico fabbricante di tubi per l’acqua e per il gas. Questa mossa rende la Tyco un giocatore di
primo piano nel business dei prodotti per il controllo del flusso e tale area diventa ben presto la
quarta unità principale gruppo con la divisione impianti idraulici e di protezione antincendio che
viene riorganizzata per concentrarsi solamente sulla protezione antincendio, mentre il ramo
impianti idraulici viene incluso nella nuova ed ultima divisione di controllo del flusso (“flow
control division”).
I primi anni del 1990 sono un periodo difficile per la Tyco a causa della recessione
internazionale. In questa situazione la direzione della società viene affidata a L. Dennis
Kozlowsky che lavora per il gruppo Tyco già dalla metà degli anni ’70. Kozlowsky mantiene la
tendenza del suo predecessore verso il contenimento dei costi ma lentamente comincia ad
assumere un approccio più aggressivo alle acquisizioni. Spendendo 28 bilioni di dollari per
acquisire, tra il 1992 ed il 1998, ben 110 società egli è capace di trasformare la Tyco in un
gigante da 12 bilioni di dollari di entrate con posizione di leader nel mercato in 4 grandi
business: prodotti riciclabili e speciali (ex divisione imballaggi); servizi di sicurezza e
antincendio; prodotti di controllo del flusso e componenti elettrici ed elettronici.
Come conseguenza ad una crescente apertura verso i mercati internazionali la compagnia, nel
1993, cambia il suo nome in Tyco International Ltd. e qualche anno più tardi trasferisce il suo
domicilio legale nelle Bermuda per ragioni fiscali.
Alla fine degli anni ’90 vengono inglobate anche diverse aziende fabbricanti prodotti monouso
per la medicina; ciò porta la divisone “prodotti riciclabili e speciali” a cambiare nome in
“prodotti per l’assistenza sanitaria e speciali” (“healthcare and specialty products”).
Nei primi anni del nuovo secolo si assiste ad una brusca inversione di tendenza. La vertiginosa
serie di acquisizioni che ha fatto della Tyco un enorme e pesante conglomerato di aziende si è
interrotta con grande velocità.
8
L’ambiente che fa da cornice alla caduta della Tyco e di Kozlowsky è stata l’ondata di scandali
che seguono la fine della bolla economica degli anni ’90. In particolare il crollo della Enron
provoca negli investitori un grande scetticismo verso le società con una struttura contabile di
grande complessità e Tyco grazie alla sua impressionante serie di acquisizioni rientra in tale
categoria.
Inizialmente Kozlowsky annuncia un piano radicale per incrementare il valore per gli azionisti
suddividendo l’azienda in quattro distinte società quotate in borsa; ma tale piano non accoglie i
favori degli investitori e Kozlowsky deve tornare sui suoi passi. In pochi mesi il valore delle
azioni della Tyco subisce un calo del 66% con un crollo complessivo di 80 bilioni di dollari.
Nel giugno 2002 Kozlowsky annuncia le dimissioni, ma non per motivi legati alla gestione della
società. Egli venne, infatti, accusato per una frode fiscale di oltre 1 milione di dollari legata a
operazioni d’acquisto di costose opere d’arte. Gli succede Edward D. Breen mentre La Tyco
termina l’anno fiscale nel settembre 2002 con una perdita netta di 9.40 bilioni di dollari.
Il nuovo presidente comincia un’enorme opera di riorganizzazione di tutto il top management
delle 5 divisioni societarie licenziando anche il responsabile dell’ufficio finanziario Mark
Swartz.
Nel settembre dello stesso anno Kozlowsky e Swartz sono accusati dal pubblico ministero di
frodi fiscal, corruzione e di aver rubato più di 170 milioni di dollari dalla società e aver intascato
oltre 430 milioni di dollari dalla vendita illegale di azioni. A questo caso segue un processo che
vede coinvolta anche la stessa società e che provoca un gran movimento mediatico attorno alla
Tyco.
Breen deve anche confrontarsi con lo sconcertante debito di 26 biliardi di dollari a carico della
società lasciato dal suo predecessore. A novembre del 2003 Tyco annuncia un ampio programma
di ristrutturazione che comporta la soppressione di oltre 50 business noncore e a basso margine.
Il risultato è la chiusura di 219 strutture in tutto il mondo con una riduzione del personale di circa
7200 unità. Questa e altre iniziative sono a base dell’obiettivo che mira a risparmiare ben 3
bilioni di dollari entro il 2006.
Le azioni della società cominciano pian piano a recuperare valore pur rimanendo ancora sotto la
metà del valore raggiunto nel 2001 e già dalla chiusura dell’anno fiscale 2003 la società torna a
generare utili; tuttavia i debiti rimangono enormi.
9
Negli anni successivi la Tyco continua nella sua politica di dismissione dei business meno
redditizi e nel 2006, nonostante utili in crescita e debiti in diminuzione, i dirigenti della società
approvano un piano per scindere la Tyco in tre compagnie indipendenti con l’obiettivo di
consentire a ognuna delle tre società di essere più performante nel proprio particolare mercato
generare un ritorno economico maggiore per gli investitori.
La separazione giunge a conclusione nel luglio 2007 con la creazione delle tre società:
Convidient Ltd. (Tyco Healthcare), Tyco Electronic Ltd. e Tyco International (Tyco Fire &
Security and Tyco Engineered Products & Services).
A seguito della separazione il CEO della società, Edward Breen rimane alla guida di Tyco
International, la quale si compone di cinque business principali: ADT Worldwide, Fire
Protection Services, Safety Products, Flow Control ed Electrical & Metal Products.
Attualmente Tyco International Ltd., che ha generato nel 2007 un utile di quasi 19 bilioni di
dollari, impiega circa 118000 persone ed è presente a livello internazionale in più di 60 Paesi.
10
IL SETTORE FLOW CONTROL
Tyco Flow Control rappresenta un business segment di grande importanza per la Tyco in grado
di realizzare circa il 15 per cento degli utili complessivi della società.
Tyco Flow Controls opera attraverso tre business lines: Tyco Valves & Controls focalizzato su
prodotti per la gestione del flusso, Tyco Water Environmental Systems orientato verso sistemi
ambientali e acquatici e Tyco Thermal Controls specializzato nella gestione termica.
Tyco Valves & Controls mette insieme i più grossi costruttori mondiali di prodotti per il controllo
del flusso. Con oltre 90 marchi è il più grande fabbricante e distributore di valvole, attuatori e
soluzioni per le più impegnative applicazioni nelle industrie di processo.
I clienti del segmento Valves & Controls sono per la maggior parte grandi società d’ingegneria
internazionali e operano soprattutto in settori quali l’oil & gas, energetico, chimico,
petrolchimico, farmaceutico, marino e nel nucleare.
Tyco International Ltd.
ADT
Worldwide
Fire Protection
Services
Flow
Control
Safety
Products
Electrical &
Metal Products
Valves &
Controls
Water & Environmental
Systems
Thermal
Controls
Fasani Raimondi Vanessa
I Business segments
Le Aziende
Business lines
...….
Organigramma Tyco International Ltd. – fonte personale
11
FASANI – LA STORIA
Classificata ormai tra le maggiori aziende produttrici di Valvole, la Fasani ha cominciato la sua
attività nel 1947 a Briga Novarese, piccolo centro della provincia di Novara.
Originariamente la produzione era focalizzata su un’ampia gamma di valvole e raccordi in
bronzo ed in ottone volti all’impiantistica civile (es. impianti di irrigazione) ed industriale.
Presto, però, l’interesse primario dell’azienda si è spostato verso la progettazione e produzione di
raffinate valvole in acciaio al carbonio, acciaio inossidabile e leghe speciali arrivando ad
abbandonare gradualmente, fino ad uscirne, il mercato dei componenti in bronzo e ottone.
Le nuove valvole realizzate sono principalmente di tre tipi: valvole a saracinesca, a globo e di
ritegno, con tutte le differenti varianti per le più diverse applicazioni ed esigenze, in un’ampia
scala di diametri e concepite specialmente per operare nel settore chimico, petrolchimico e
nell’oil & gas.
La gamma dei prodotti è stata poi ulteriormente sviluppata per aree di mercato specifiche quali
l’alta pressione, grosse dimensioni e applicazioni nucleari, così come il mercato delle valvole
criogeniche per le quali l’azienda possiede in casa apposite attrezzature per effettuare i test di
prova e collaudo.
Nel 1999 la Fasani, pur trovandosi in buonissima salute, deve cedere alle politiche di grandi
acquisizioni dalla Tyco International Ltd venendo così integrata all’interno della società
multinazionale americana assieme ad altre aziende italiane di spicco produttrici di valvole e fino
a quel momento in rapporto di diretta concorrenza con l’azienda.
Nel 2000 la Fasani diventa parte della divisione Tyco Valves & Controls, il principale gruppo
produttore di valvole in Europa che include altri rinomati marchi italiani come Raimondi e
Vanessa oltre ai più grandi costruttori nel resto dell’Europa.
Quando nel 2006 la Tyco ha annunciato la decisione di focalizzarsi su uno specifico mercato di
prodotti scindendo il gruppo originario, la Fasani ha mantenuto la sua precedente situazione
entrando a far parte della Tyco Flow Control.
Ad oggi la Fasani è un’azienda che copre un’area di 43000 m
2
di cui 16000 m
2
di officine al
coperto e 1600 m
2
di uffici; al suo interno sono stabilmente impiegate un centinaio di persone ed
12
il management è lo stesso che gestisce altre due aziende italiane produttrici di valvole del gruppo
Tyco, la Raimondi di Rescaldina (Mi) e la Vanessa di Lugagnano Val D'Arda (PC).
La Fasani copre attualmente importanti aree di mercato, vanta buoni rapporti con grandi e
importanti società di fama internazionale e deve parte del suo successo anche al suo know-how,
esperienza e all’eccellenza ed unicità di molti dei suoi prodotti, che ancora oggi vengono
realizzati solamente da poche aziende al mondo.
Veduta aerea dello stabilimento – fonte Fasani
13
I PRODOTTI
Attualmente Fasani produce essenzialmente valvole appartenenti a tre grosse categorie: Gate
Valves (valvole a saracinesca), Globe Valves (valvole a globo) e Check Valves (valvole di
ritegno). Per ognuna di queste macrocategorie vengono realizzati particolari di tipi diversi a
seconda degli utilizzi e delle richieste dei clienti.
Fasani progetta e realizza sia valvole “Bolted bonnet” (a coperchio imbullonato) che valvole
“Pressure Seal” (con tenuta a pressione) attuate o operate manualmente. Le prime sono rivolte
principalmente al mercato dell’oil & gas, industrie chimiche e petrolchimiche, mentre le seconde
si adattano maggiormente al settore del Power e generazione di potenza (generazione termica
convenzionale, geotermica e nucleare). Inoltre tutte le tipologie di corpi valvola sono realizzabili
sia flangiati per permettere un collegamento mobile tra valvola e tubature di entrata e uscita, che
con il cosiddetto profilo BW usato, invece, per tubi saldati in entrata e uscita al corpo valvola
realizzando così un collegamento fisso.
Per quanto riguarda le dimensioni, a seconda della tipologia di valvola e della classe ANSI di
appartenenza, Fasani è in grado di lavorare e produrre particolari che vanno dai 2 pollici ai 72
pollici o superiori nel caso di specifiche richieste da parte della clientela.
Valvola di ritegno (VR) 48” BW
14
GATE VALVES – VALVOLE A SARACINESCA
Le Gate Valves sono generalmente ottime valvole di
bloccaggio del flusso essendo in grado di offrire una buona
capacità di tenuta. Tuttavia non si può sempre fare
affidamento su una capacità di chiusura del 100% e minime
perdite possono verificarsi con variazioni di temperatura e
pressione, soprattutto dopo molto tempo dalla prima messa
in servizio.
Questi tipi di valvole vengono usati dove sono richiesti
minimi cali di pressione e flussi on-off di fluidi
bidirezionali. Esse non sono quindi progettate per
“strozzare” il flusso ed usate in posizione di apertura
solamente parziale possono provocare il danneggiamento
delle facce dei seggi di tenuta.
Tra le valvole a saracinesca realizzate da Fasani vi sono le
Wedge Gate in cui gli otturatori sono solidi a forma di cuneo
che sono trascinati verticalmente, tramite azione manuale o
elettromeccanica, contro le sedi dei seggi, inclinati di 4.5°,
per consentire apertura e chiusura del passaggio.
Altro tipo di valvole a saracinesca prodotte in Fasani sono le
Parallel Slide Valves (valvole a seggi paralleli) e le
Through Conduit Gate. Le prime, a differenza delle Wedge
garantiscono una migliore resa e durata se usate con fluidi
che contengono particelle di solido al loro interno, in quanto
l’otturatore pulisce i seggi quando scorre su di essi durante il
movimento di apertura/chiusura e vi sono minori possibilità
di insinuazione di tali particelle all’interno delle cavità del
corpo. Le seconde invece trovano applicazione soprattutto in
condotti di ampi diametri, serbatoi di stoccaggio o tubature
attraverso le quali può rendersi necessario l’utilizzo di
speciali “spazzole” per la pulizia che vengono tirate o spinte
al loro interno.
Corpo valvola
Coperchio
Seggio
Semiotturatore maschio
Semiotturatore femmina
Valvola a saracinesca VS BB flangiata