INTRODUZIONE
Il turismo è un fenomeno culturale ed economico tipico del mondo moderno, sin-
tomo della società che non ha piø confini nØ territoriali, nØ culturali.
Il turismo è tra i settori economici che negli ultimi decenni hanno fatto registrare
l’espansione maggiore. Questa industria occupa un posto importantissimo
nell’economia comunitaria e garantisce occupazione stabile per 7 milioni di per-
sone. Negli ultimi vent’anni la domanda di turismo è piø che raddoppiata e chia-
ramente anche il suo impatto economico è notevole. Secondo i dati relativi al pe-
riodo 1998-2000, infatti, in Europa il 12% del PIL è stato generato dal turismo.
Tuttavia si pensa che l’attività turistica sia ben lontana dalla saturazione, anche
perchØ si stanno aprendo nuovi mercati per l’apparizione di nuove pratiche turisti-
che. Quindi lo scenario non rimarrà immutato poichØ si stanno verificando dei
cambiamenti significativi in questo settore che rispondono ai nuovi bisogni dei tu-
risti.
Questi nuovi bisogni sono legati alla riscoperta del patrimonio naturale e cultura-
le, che comporta la ricerca di benessere psico-fisico nei periodi di vacanza attra-
verso grandi spazi inabitati, l’aria pura, il verde, il silenzio e le manifestazioni del-
la cultura.
Il mutamento che è avvenuto si è andato creando dopo decenni di turismo di mas-
sa, il quale è arrivato a danneggiare e a volte a distruggere le risorse sulle quali
fondava il proprio sviluppo. In effetti, lo sviluppo incontrollato che si è avuto del
turismo ha prodotto forti impatti sulle risorse, quali l’estinzione di forme di vita
Il turismo sostenibile come modello di sviluppo
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animali e vegetali o la distruzione di sistemi ambientali per considerare i danni piø
irreversibili, passando per inquinamento, congestione delle aree e traffico, per
considerare quelli all’ordine del giorno.
Ambiente e turismo sono infatti strettamente connessi tra loro: l’uno beneficia
dell’altro, ma il delicato equilibrio che c’è tra le due parti è dovuto al fatto che i
danni provocati all’uno influiscono inevitabilmente sull’altro.
Per queste motivazioni si è ritenuto importante, con il presente lavoro, cercare di
sensibilizzare su questa tematica, cercando di coinvolgere sull’argomento soprat-
tutto le imprese che direttamente investono e gestiscono l’attività turistica, dato
che il cambiamento deve partire in primo luogo da chi sfrutta economicamente il
patrimonio naturale e culturale e basa la propria impresa sulla presenza di queste
risorse, per arrivare successivamente a educare chi in prima persona andrà a fruire
di queste, cioè il turista.
Alla luce di quanto esposto, quindi, appare necessario promuovere nuove strategie
di sviluppo del turismo di tipo sostenibile, in grado cioè di rispettare e preservare
a lungo termine le risorse ambientali, storiche e paesaggistiche del nostro territo-
rio. Per definizione con turismo sostenibile è infatti da intendersi un “turismo che
soddisfa le esigenze attuali dei turisti e delle regioni d’accoglienza, tutelando nel
contempo e migliorando le prospettive per il futuro. Esso deve integrare la gestio-
ne di tutte le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche
possano essere soddisfatte, mantenendo allo stesso tempo l’integrità culturale, i
processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi”, secondo
quanto definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.
Nel primo capitolo dopo aver delineato l’evoluzione storica del turismo fino al tu-
rismo di massa del dopoguerra, si sono spiegati gli effetti negativi che questo svi-
luppo allargato ha avuto sulle risorse. In questo quadro si è introdotta una nuova
metodologia di sviluppo turistico, cioè quella sostenibile, dando alcune definizio-
ni generali e arrivando a delineare i parametri che indicano la sostenibilità o meno
dell’approccio turistico su una località. Si tratta di strumenti per la pianificazione,
l’implementazione e il monitoraggio dello sviluppo turistico che offrono informa-
zioni adeguate e attendibili sulle condizioni ambientali, economiche e sociali do-
vute all’attività turistica stessa. La loro funzione è quella di fornire dati utili per i
Introduzione
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processi decisionali e segnali su situazioni o problemi emergenti o in atto, per po-
ter intraprendere quindi azioni correttive.
Il capitolo secondo vuole delineare il quadro normativo sia internazionale che
comunitario entro il quale le imprese turistiche possono muoversi e al quale devo-
no sottostare per delineare ogni nuova attività turistica.
Vengono inoltre definiti gli strumenti adottati dall’Unione Europea per certificare
la qualità ambientale, quali l’ECOLABEL e la norma internazionale ISO 14001
per certificare i Sistemi di Gestione Ambientale, marchi di garanzia per il turista
sensibile al tema della tutela ambientale.
Il terzo capitolo di questo lavoro, ha in primo luogo delineato le tendenze di mer-
cato recenti che segnalano come le forme del turismo sostenibile, quali
l’agriturismo o il turismo culturale, siano settori sempre piø in espansione, testi-
moniato proprio da recenti statistiche.
Così facendo si è cercato di rendere chiaro come uno sviluppo turistico sostenibile
sia un’opportunità importante per gli imprenditori turistici, capace di affrontare
nuove sfide e trarre vantaggio dalle evoluzioni delle preferenze di mercato sopra
delineate.
In secondo luogo si è cercato di definire il target sulla base di alcuni studi realiz-
zati, dato che un’impresa turistica deve orientarsi al mercato, per conoscere i reali
bisogni dei consumatori e adattare in questo modo le proprie strategie e i propri
obiettivi.
Si sono successivamente descritte le possibili strategie di marketing che
un’impresa deve mettere in atto per basare il proprio sviluppo sui pilastri della so-
stenibilità, in modo da poter allo stesso tempo massimizzare i vantaggi limitando-
ne gli impatti negativi, dopo aver compiuto un’analisi sulla situazione della do-
manda e dell’offerta, oltre che del macroambiente.
Il quarto capitolo ha poi descritto le caratteristiche delle nuove forme di turismo
che stanno venendo alla luce negli ultimi anni, le quali si basano su un tipo di svi-
luppo sostenibile: queste sono l’ecoturismo, l’agriturismo, il turismo culturale che
si svolge prevalentemente nelle città d’arte ed infine il turismo nelle aree protette,
le quali hanno lo scopo di preservare habitat o specie minacciate.
Il turismo sostenibile come modello di sviluppo
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Il quinto capitolo, conclusivo della tesi, ha voluto mostrare quattro studi di casi
che illustrano come l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile sia stato raggiunto in
alcune destinazioni. Si è infatti analizzato il caso della regione dell’Aude in Fran-
cia la quale ha attuato un piano di rivitalizzazione dell’economia locale in crisi
basato sulla promozione del turismo e del patrimonio culturale. Si sono oltretutto
messi a confronto due casi di intervento in ambito turistico in Liguria: il primo
applicato all’intera regione, mentre il secondo solo nell’ambito del territorio co-
munale di Varese Ligure. Quest’ultimo ha visto l’applicazione da parte
dell’Amministrazione Comunale della certificazione ISO14001 e la registrazione
EMAS del territorio, azioni che hanno portato benefici immediati all’immagine
turistica del Comune, con ovvie ripercussioni in fatto di flussi turistici.
1. CAPITOLO PRIMO
IL TURISMO SOSTENIBILE
1.1 Il concetto di turismo
Con turismo intendiamo un movimento temporaneo di persone dal loro luogo di
residenza abituale in direzione di una destinazione individuata per lo svolgimento
di una specifica attività desiderata (P. REGINA , 2004 ).
Questa definizione sottolinea il movimento attraverso lo spazio, che è il viaggio,
ma anche il fatto che questa sia una pratica limitata nel tempo: in base a questo
aspetto si può compiere una prima distinzione tra turista vero e proprio ed escur-
sionista: il primo trascorre almeno 24 ore nel luogo visitato, il secondo non attua
alcun pernottamento nella località.
Il turismo si concretizza nello svolgimento di una attività, attraverso la fruizione
delle risorse turistiche, da intendersi come “beni disponibili o che possono diven-
tare disponibili per il consumo e cioè un oggetto che è già stato incluso nel novero
dei ‘beni’ e cioè di ciò che è consumabile, è disponibile per il consumo, conviene
o è interessante consumare”
1
.
Il turismo, quindi, è una pratica di consumo attraverso la quale i turisti soddisfano
i propri bisogni di svago, piacere, conoscenza, riposo, ecc.., cioè tutte le motiva-
zioni che spingono a viaggiare nel tempo libero.
1
FRAGONESE-MUSCARA’, Gli spazi dell’altrove.Geografia del turismo, “Geografia e organiz-
zazione dello sviluppo territoriale”, 32, Bologna, Patron, 1995 in CAMPI-GANGARELLA , 2001.
Il turismo sostenibile come modello di sviluppo
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Appaiono chiare, quindi, le variazioni che una risorsa subisce nel tempo perchØ se
i bisogni fondamentali dell’uomo sono sempre gli stessi (come espressi nella fa-
mosa piramide di Ma slow
2
), questi possono essere soddisfatti in modi e con mez-
zi diversi che cambiano in base a fattori culturali, sociali, personali e psicologici.
Le risorse sono la base del turismo e si suddividono in riproducibili, quali le attra-
zioni artificiali-culturali, quelle dedicate al tempo libero e le attrazioni congres-
suali; e non riproducibili, quali risorse naturali e storico-artistiche.
L’enorme sviluppo che ha avuto il turismo in questi ultimi decenni, focalizzato a
soddisfare una domanda sempre crescente, ha portato a non considerare i caratteri
di esauribilità e fragilità delle risorse, soprattutto quelle non riproducibili, in cam-
bio degli immediati vantaggi economici che questo settore consente di ottenere,
ponendo scarsa attenzione alla qualità dello sviluppo stesso.
1.2 Dalle prime forme di turismo al turismo di massa
Anche se il fenomeno turistico è uno dei piø significativi tra quelli che caratteriz-
zano la sociètà moderna non è esclusivo delle nostre società, ma ha una storia an-
tica.
Nella Roma imperiale esisteva una forma precoce di turismo culturale, in quanto
il viaggio era finalizzato al piacere e all’arricchimento culturale delle classi elita-
rie, verso mete quali la Grecia.
Si sviluppano, inoltre, le prime forme di villeggiatura: vediamo infatti i patrizi tra-
scorrere molto del loro tempo nelle loro ville di campagna, dedicandosi al riposo o
alla caccia.
Nel periodo medievale, con la caduta dell’Impero Romano, le grandi vie consola-
ri, non piø sottoposte a regolare manutenzione, subiscono un progressivo deterio-
ramento parallelo ad una diminuzione della sicurezza dei viaggiatori, connessa
anche all’instabilità politica: ne consegue che l’unico flusso era quello dei pelle-
grini, sia cristiani che islamici che si incamminavano verso i luoghi sacri delle ri-
spettive religioni.
2
Citazione in REGINA, Dispensa di marketing, pag.3.
Il turismo sostenibile
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Durante il passaggio dall’Alto al Basso Medioevo si verifica una consistente ri-
presa economica ed un discreto incremento demografico che aumentano l’entità
del flusso dei viaggiatori e diversificano le motivazioni stesse di viaggio. Compa-
re una nuova categoria di viaggiatori, gli studenti universitari, che insieme agli
spostamenti degli artisti e degli artigiani, fanno aumentare il numero dei viaggia-
tori causando la nascita delle prime strutture ricettive. (CAMPI, GANGARELLA,
2001)
Ma è nel XVII ° secolo che si sviluppa il turismo culturale vero e proprio, in
quanto nasce l’esigenza di conoscere meglio i luoghi legati al mondo classico: la
pratica del Grand Tour si sviluppa tra i rampolli dell’ aristocrazia, i quali visitano
le città piø importanti d’Europa con un lungo soggiorno in Italia.
Con la rivoluzione industriale il turismo riesce finalmente a diventare una pratica
non piø elitaria, ma conquista la classe borghese, che diventerà la vera protagoni-
sta del periodo: l’avvento della ferrovia, diminuendo i tempi di percorrenza, ab-
bassa in misura consistente i costi, permettendo la fruizione di viaggi ad un nume-
ro piø elevato di persone che si spostano verso località marine e montane.
Questo fu reso possibile anche dall’introduzione tra il 1840 e il 1850 in Gran Bre-
tagna degli Excursion trains con terza classe, i quali favorirono la realizzazione di
brevi gite verso il mare, favorendo lo sviluppo di alcune stazioni balneari della
Gran Bretagna settentrionale.
Il secolo successivo, l’era post-industriale, vede la nascita del turismo di massa
come turismo praticato dalle classi operaie che fino ad allora erano rimaste esclu-
se da questa pratica. Questo fatto è dovuto alla diminuzione delle ore lavorative,
all’aumento degli stipendi e al riconoscimento del diritto al riposo legato al diritto
al lavoro, che si è concretizzato nel 1939 nelle ferie pagate, implicando il diritto
alla vacanza. Questa fase del turismo è caratterizzata dall’esodo dalle grandi città,
temporaneo e ciclico che diventa un comportamento codificato e costantemente
ripetuto.
L’enorme diffusione della pratica turistica viene a connotare negativamente la pa-
rola turista, forse perchØ la sua immagine si è andata svalutando da quando il fe-
nomeno non interessa piø solo un’elite. L’etichetta “turismo di massa”, deriva
chiaramente dall’ampiezza della pratica ma anche dalle connotazioni passive che
Il turismo sostenibile come modello di sviluppo
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la caratterizzano, fondandosi sull’omologazione dei comportamenti e sulla man-
canza di criticità nell’attuarli (CAMPI,GANGARELLA, 2001), visto che la mag-
gioranza della popolazione trascorre le proprie vacanze estive al mare e quelle in-
vernali in montagna.
Questo comportamento collettivo, inteso come atteggiamento di persone che rea-
giscono ad un’influenza comune, ha naturalmente comportato un sovraffollamen-
to delle zone turistiche, oltre che una congestione delle vie di comunicazione e dei
trasporti durante i periodi di vacanza, in quanto le vacanze sono trascorse da tutti
negli stessi periodi dell’ anno e negli stessi luoghi.
Grafico 1.1 Mete turismo di massa
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
mare-lago
arte
affari
montagna
[Fonte: ENEA, 2002 ]
Il turismo, quindi, viene ad avere un impatto spaziale non piø trascurabile, in gra-
do di trasformare e/o stravolgere in maniera totalizzante il territorio. (D. MINU-
DEL, 2002)
Nonostante la tendenza attuale si muova verso forme di turismo non piø standar-
dizzate e omogenee, ma verso forme che colgono sempre piø l’individualità del
gusto e dello stile dell’individuo, molto deve ancora essere fatto per preservare le
risorse turistiche dalla sempre crescente pressione turistica.
1.3 I danni del turismo di massa
I danni provocati da questa forte espansione turistica sono molteplici.
In primo luogo è l’ambiente a risentirne maggiormente come per esempio nelle
aree costiere italiane, dove i turisti calpestano il suolo in continuazione determi-