INTRODUZIONE
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Questo lavoro di ricerca nasce dall’analisi dei
lavori elaborati durante il corso di ‘sistemi
aperti’ degli a.a. 2011-2012 e 2012-2013.
Entrambi sono stati svolti sull’analisi del
territorio di Giaveno e sono stati poi in questo
lavoro ampliati e rielaborati considerando
anche Valgioie e Coazze. Si arriva quindi ad
avere un’analisi nel complesso dell’Alta Val
Sangone.
Riassumendo, si può dividere il lavoro in
diverse fasi:
- l’analisi della situazione attuale, sia per
quanto riguarda il territorio in questione e le
sue risorse, sia per quanto riguarda le attività
commerciali e produttive del passato e attuali;
- lo studio delle attività locali secondo due
punti di vista, ovvero ‘vende ciò che compra’ e
‘vende ciò che produce’. Si è deciso di portare
avanti tutte le attività che uniscono produzione
e vendita quindi la categoria ‘vende ciò che
produce’, anche perchè queste piccole realtà
artigianali sono la vera base dell’economia
italiana e sono quelle che sono realmente
contestualizzabili sul territorio;
- la scelta di un numero limitato di tipologie
di attività da esaminare, confrontando
la situazione attuale e quella derivante
dall’applicazione dell’approccio sistemico.
Si vedrà come l’attuazione dei suoi principi
sul territorio portano vantaggi e nuove
opportunità per tutta la comunità, generando
nuove attività. Queste si autogenerano grazie
alla stretta rete di relazioni nata tra gli attori
di questo territorio ovvero, dalla valorizzazione
dei loro output che possono diventare input
per altri processi e l’agire localmente;
- la dimostrazione di come, puntando sulle
sue risorse, il territorio ha molte potenzialità,
da quelle energetiche e idriche, a quelle
alimentari. Infatti si noterà come, partendo
dalle sue caratteristiche agricole e ridefinendo
l’uso del terreno coltivato, esso può in realtà
sostentare l’intera popolazione insediata in
esso.
Concludendo con un’analisi economica
complessiva, si definirà così la nascita di
una forte microeconomia locale con profitti
positivi, generati anche solamente dall’analisi
delle tipologie di attività già presenti. A
beneficiarne sarà la qualità dei prodotti che
a sua volta ricadrà sulla qualità di vita dei
cittadini e sulla qualità del territorio stesso.
Esso non sarà più solo sfruttato secondo i
dettami attuali di produzione intensiva, ma
tutelato e considerato come un organismo
vivente. Grazie a una sua valorizzazione si può
infatti arrivare alla definizione del ‘prodotto
del territorio’.
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PRODOTTO
RISORSE
ATTIVITÀ
ATTUALI
POTENZIALITÀ
ENERGETICHE
POPOLAZIONE
IL PASSATO
ATTIVITÀ
SISTEMICHE
NUOVE
ATTIVITÀ
PRODOTTO
DEL
TERRITORIO
POTENZIALITÀ
IDRICHE
approccio sistemico
g enerano
IL TERRITORIO (Alta V al Sangone)
punto di partenza
per il cambiamento
POTENZIALITÀ
AGROALIMENTARI
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1.
IL TERRITORIO
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4
1 www.provincia.torino.gov.it/ambiente/file-storage/download/ris_idriche/pdf/prog_sangone.pdf
1.1 LA VAL SANGONE
La Comunità Montana della Val Sangone si
estende su un breve bacino glaciale lungo circa
25 km che corre incuneato tra la Val Chisone e
la bassa Val di Susa, dalla quale è separata da
una catena montuosa le cui cime più rilevanti
sono il Rocciavrè ed il Monte Salancia. Questo
contribuisce quindi a creare una valle chiusa,
e non di transito, essendo circondata su ben
tre lati. La conca è costituita da quattro piccole
vallate parallele (Sangonetto, Rocciavrè, Balma
e Sangone) divise fra loro dalla Costa Tirolo,
il tutto racchiuso da una catena di monti di
quota non molto elevata, originata dal monte
Rocciavrè (2778m). Si estende in altitudine da
340 m s.l.m. a 750 m s.l.m. Il Sangone, da cui
trae il nome la Valle, la attraversa in tutta la sua
lunghezza diventando parte caratterizzante di
essa.
La Valle è caratterizzata da una fauna varia e
ricca di specie: tra i mammiferi di media e piccola
taglia ricordiamo il camoscio, la marmotta,
l’ermellino, il cervo, la lepre, il tasso, la volpe, il
riccio, lo scoiattolo e la donnola. Tutte queste
specie sono presenti a diverse altitudini, dai
pascoli alpini più elevati alla zona submontana.
Un altro mammifero che sembrava scomparso
verso la metà dell’ultimo secolo, il cinghiale, è
oggi nuovamente presente a quote differenti
che vanno dalla pianura ai 200 metri. Nelle
foreste di latifoglie e resinose troviamo diversi
rapaci quali l’aquila, i vari falchi e i predatori
notturni. La vegetazione si presenta variabile
nelle diverse fasce altimetriche.
Il clima del bacino è caratterizzato, nell’area
montana, da precipitazioni medie annue
comprese tra i 900 ed i 1.200 mm, con i valori
più elevati nel periodo estivo, mentre nell’area
di media e bassa valle le precipitazioni sono
lievemente meno abbondanti. I picchi massimi
concentrati nei mesi di aprile - maggio e
ottobre-novembre. Il regime delle temperature
medie è uniforme in tutto il territorio; il mese
più freddo risulta essere gennaio, mentre il
periodo più caldo coincide con i mesi di luglio
ed agosto.
1
Dal punto di vista amministrativo la Comunità
comprende i comuni di Giaveno, Reano,
Sangano, Trana, Coazze, Valgioie e l’area
montana priva di popolazione del comune di
Piossasco. In questa tesi verranno considerati
solamente i comuni dell’ Alta Val Sangone,
ovvero Coazze, Giaveno e Valgioie.
1.2 I COMUNI ANALIZZATI
Coazze è il comune più ad alta quota, essendo
una località che si estende da un’altitudine
che parte da 750 m s.l.m., nel centro urbano,
fino ad arrivare ai 2676 m s.l.m. della cima
più alta, il monte Rubinet; conta un totale di
3.084 abitanti distribuiti su una superficie di
circa 66 chilometri quadrati. Risulta essere
una porta naturale del Parco Regionale
Orsiera Rocciavrè ed è orlata a valle dal fiume
Sangone. Nell’ultimo quarto del secolo scorso,
il declino delle industrie locali, nate soprattutto
in prossimità del fiume per sfruttarne la sua
potenza naturale, ha provocato da un lato
un fenomeno di spopolamento, dall’altra ha
favorito il maturare di una sensibilità maggiore
verso il contesto naturale e rurale del paese.
Le numerose borgate che negli ultimi anni
erano state gradualmente abbandonate si
stanno lentamente reinventando come rifugi,
grazie anche all’intervento di recupero da
parte dell’Ecomuseo dell’ Alta Val Sangone,
per rendere nuovamente funzionali le
caratteristiche rurali delle borgate come i
forni, i lavatoi, i sentieri e le mulattiere. Oltre
all’Ecomuseo si impegnano nel ripristino di
antichi sentieri, del recupero di edifici religiosi
e/o abitativi alcune associazioni come “Amici
dei Cervelli” e l’ “A.I.B di Coazze”.
Sul versante opposto ad un’altezza simile
troviamo Valgioie (passando dai 580 m della
borgata Molino ai 1.000 m del Colle Braida),
piccolo paese circondato da numerose borgate
rurali raccolte intorno a tipiche cappelle e
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campanili. Grazie alla sua posizione soleggiata
e panoramica viene defi nita la “Terrazza della
Val Sangone”, qualità che sfrutt a sopratt utt o
come att ratti va turisti ca durante il periodo
esti vo. Oltre ad essere punto di partenza
per innumerevoli gite, è possibile godere di
un’unica vista verso la pianura torinese.
Al centro della valle troviamo poi Giaveno.
Citt adina che dista poco più di 30 chilometri
da Torino, ha tutt ’att orno più di cento borgate,
distribuite su un territorio prevalentemente
boscoso. Il paesaggio di media montagna si
sviluppa a parti re da quote superiori ai 1.500 m
sino a raggiungere le sommità delle principali
vett e (con il Monte Uja 2.158 m e il Monte
Murett o con 1.707 m). Il paese è att raversato
e allo stesso tempo diviso in due zone dal
Sangone. Il fi ume divide la zona del paese con
i rilievi montuosi da quella prevalentemente
pianeggiante e poco ondulata. Ad ogni parte
corrisponde un diverso ti po di vegetazione.
Giaveno viene considerata una località di
residenza grazie alla sua posizione facilmente
raggiungibile sia da Torino che dalle valli vicine.
Nei tre comuni analizzati risiedono in tutt o
20.762 abitanti (Giaveno con 16.730 abitanti ,
Coazze con 3.084 abitanti e Valgioie con 948
abitanti ), con una densità elevata, pari in media
a 133,76 abitanti per Kmq (Giaveno con 235,87
abitanti /Kmq, Coazze con 59,63 abitanti /Kmq
e Valgioie con 105,78 abitanti /Kmq). Questo
valore rappresenta quasi la media regionale
e supera quella calcolata tra le altre aree
montane della provincia di Torino. Fanno
eccezione però i comuni di Coazze e Valgioie,
che, essendo situati ad una quota più elevata,
registrano una densità inferiore. Anche per
quel che riguarda il tasso demografi co, si è
avuto dal 1981 un forte incremento, favorito
principalmente dalla posizione di prossimità
all’area metropolitana torinese.
Fiume Sangone
Rio Orbana
Rio Tortorello
Rio Ollasio
VALGIOIE
COAZZE
GIAVENO
6
1.3 IL TURISMO
Il turismo è principalmente legato al paesaggio,
dalle escursioni alle semplici passeggiate
ed è quasi sempre legato a motivazioni
paesaggistiche o sportive. Molte sono il
numero di seconde case presenti sul territorio,
specialmente a Coazze e Valgioie, paesi in cui
d’estate la popolazione raddoppia o addirittura
triplica a causa del tempo più fresco rispetto a
Torino. Lungo la valle è possibile trovare piccoli
alberghi, rifugi, e qualche agriturismo, con un
andamento in crescita.
Dal 2002 al 2005 i posti ricettivi sono aumentati
del 10%, facendo diventare così il turismo
parte integrante delle nostre quantificazioni.
Secondo l’indice di funzione turistica (dato
dal rapporto della dotazione ricettiva di un
territorio sulla popolazione residente) a
Giaveno e a Valgioie abbiamo un turismo
definito centro pedemontano, mentre a Coazze
un turismo montano estivo. In tutti e tre i paesi
attualmente l’indice rappresenta un 2%, indice
che indica quindi una presenza annua di 350-
400 turisti
2
.
Per questo motivo tutte le nostre quantificazioni
si sono basate su 21.000 persone, dato che
considera quindi sia gli abitanti che i turisti.
1.4 IDROGEOLOGIA DEL TERRITORIO
1.4.1 I CORSI D’ ACQUA
Il Torrente Sangone, da cui trae il nome la
Valle, risulta essere il principale corso d’acqua
della Valle e presenta una caratteristica
conformazione a “clessidra”, dovuta alla
stretta di Trana: qui il paesaggio pianeggiante
si restringe e cambia pendenza entrando
in ambiente montano. Il tratto a monte
di Giaveno è caratterizzato da pendenze
mediamente uguali o superiori al 16%. Tra
Giaveno e Trana si riducono, rispettivamente
all’1% e 0,2%. Lungo il suo percorso, il Sangone
raccoglie le acque di alcuni affluenti, sia in
destra sia in sinistra idrografica che, di norma,
non presentano lunghezze considerevoli,
anche a causa della ridotta estensione laterale
della valle. I sottobacini idrografici minori sono
l’Ollasio, il Romarolo, il Sangonetto di Dogliera
e il Taonere. La portata media del fiume è di
4,6 m
3
/s, scorre lungo il margine meridionale
del settore pianeggiante e presenta, a partire
dall’abitato di Ponte Pietra, un corso con la
presenza di isole e barre ghiaiose con ciottoli
e blocchi di dimensioni anche superiori al
metro. In special modo si nota una differenza
sostanziale tra la sezione montana del torrente,
caratterizzata da una vocazione turistica, e la
sezione a valle, più compromessa, in cui sono
localizzati i comprensori irrigui più estesi e
si sono sviluppati i maggiori centri urbani ed
insediamenti industriali.
L’area del bacino del Sangone è caratterizzata
da zone di particolare interesse naturalistico
ricadenti, in parte, in Aree Protette Regionali.
Tutto il tratto di corso d’acqua principale a
valle di Bruino risulta ricadere nel “Sistema
delle Aree Protette della Fascia Fluviale del
Po” che comprende il corso d’acqua stesso e
una fascia di territorio circostante; una buona
parte della zona montana ricade nel Parco
Naturale dell’Orsiera Rocciavrè ed una parte
del territorio di pianura è inoltre compreso nel
Parco Naturale di Stupinigi
La Regione Piemonte (Carta Ittica,1992)
3
caratterizza il torrente Sangone in base alle
caratteristiche dell’ittiofauna: dalla sorgente
fino a Trana si alternano zone a “trota fario” e
zone a “trota marmorata e/o temolo”; a valle
di Trana il corso d’acqua è caratterizzato per
un lungo tratto da una zona a “ciprinidi reofili”,
mentre nell’ultimo tratto a valle di Nichelino
è presente una zona a “ciprinidi limnofili”. In
base alle diverse caratteristiche morfologiche,
ambientali e di uso del suolo presenti nel
bacino, ai fini di un approccio differenziato
delle problematiche esistenti nell’area, si è
definita una “zonazione” del bacino in 3 aree:
2 Portale sistema Piemonte; Agenzia Regionale per gli insediamenti montani. Insediarsi in Val Sangone, Febbraio 2008
3 www.provincia.torino.gov.it/ambiente/file-storage/download/ris_idriche/pdf/capitolo_4.pdf