«C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato».
D. Dolci
PREFAZIONE
In questa tesi presento una bambina, Alice, di circa 8 anni, abituata
alla quotidianità rituale di ogni giorno, in un Paese, l'Italia, con tutti i suoi
disagi e le sue risorse, umane ed educative, ancora poco utilizzate, con le
preoccupazioni e le ansie tipiche della sua età e nella caratteristica, tutta
attuale, di essere frastornata dai troppi richiami e dalle troppe sollecitazioni,
situazione resa più complicata da dinamismi familiari instabili. Alice
frequenta la classe III di una scuola primaria del nostro territorio, di una
qualsiasi città e regione, ma si trova ad affrontare un viaggio tutto speciale,
con un gruppo di compagni e amici, che li vedrà uniti in questo percorso,
specifico e vivificato proprio dalla loro presenza, un'esplorazione nel Paese
dei Diritti dell'Infanzia. Il Paese è inteso come “Mondo”, un territorio senza
confini, né limiti, che si apre e si sviluppa nella trama, che li unisce e li
rende attori, accompagnandoli attraverso le risorse dell'educazione alla
mondialità. In questo percorso Alice saprà attivare le risorse per diventare
più consapevole e responsabile, sviluppando le sue capacità sociali sempre
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più abilmente e aprendosi al valore della collaborazione e della amicizia,
riconoscendo la grande ricchezza che tutte le diversità portano nel contesto
mondiale. Al termine del viaggio esplorativo Alice non sarà più la stessa
bambina, che sopporta in modo inconsapevole le troppe ingiustizie e lascia
isolati i compagni troppo diversi, ma saprà quanto può difendersi e
risollevarsi, con strumenti nuovi e capaci, anche collaborando con gli altri,
per risolvere situazioni di ingiustizia e di mancanza di rispetto verso altri
bambini, che vivono sulla loro pelle disagi e abusi con una consuetudine,
purtroppo troppo consolidata, nelle nostre realtà territoriali. Al termine del
viaggio Alice avrà imparato a riconoscere e quindi rispettare situazioni di
soprusi, dove la mancanza di diritti è la norma, nelle realtà italiane e di altri
Paesi del mondo, imparando anche a riconoscere nella forza della
collaborazione una grande risorsa che permette di superare muri atavici e
pregiudizi, che bloccano e limitano il flusso, altrimenti ricco, delle
potenzialità e delle abilità sociali umane, che sanno ritrovarsi per lo stesso
obiettivo, lottando per una stessa causa. Saprà inoltre riconoscere le sue
stesse abilità, capaci di creare nuove idee e soluzioni, saprà rafforzare le sue
stesse risorse creative, sviluppando così maggiori doti di autostima e di
fiducia in se stessa, riconoscendo anche in se stessa il grande dono della
“resilienza”. Alice scoprirà quanta gioia ci sia nella solidarietà e nella
partecipazione attiva, i bambini insieme infatti sapranno trovare nuova
ricchezza nella forza di coesione, condividendo il gioco creativo del viaggio,
stimolandosi nella partecipazione, risolta nei suoi aspetti non sempre facili,
con sempre nuova allegria e volontà di risoluzione, perchè Alice conoscerà
il valore della fratellanza: essere insieme, affrontando ogni disagio equivale
già a risolverlo, superando prima quei muri che limitano noi stessi, per poi
affrontare la missione di vivere con le espressioni sempre più libere, nella
risorsa della creatività, sapendo applicare alle situazioni un diverso modo di
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pensare, attraverso la risorsa del “pensiero divergente”. Alice in questo
viaggio diverrà una cittadina ad ogni effetto, con le risorse e le capacità di
svilupparsi in modo armonioso e senza più pregiudizi, per sostenere in
modo attivo le realtà del Mondo. Così la bambina saprà affrontare la vita,
riconoscendone problemi e vantaggi, accompagnando chi la circonda ad
espandere, queste stesse qualità, trasmettendo sempre più nel mondo i valori
di pace ed uguaglianza, per un sano sviluppo alla mondialità. Attraverso il
richiamo della narrazione, tra racconti e fiabe, saprà dirigersi sempre verso
nuove soluzioni, sviluppando le sue capacità creative per superare difficoltà
e disagi, anche sociali, imparando a rispondere in modo attivo alle
mancanze nella difesa dei Diritti dell'Infanzia, del suo territorio e di altri
attorno al mondo. Nel laboratorio attivo i bambini sapranno proporre nuovi
argomenti per coinvolgere altri amici per scoprire insieme una dimensione
diversa di possibilità per stare al Mondo, nella gioia della pace e della
creatività. Il territorio su cui vivono è generalmente scarso di risorse e
attività, che possano favorire un maggiore sviluppo creativo e di abilità
sociali, allora insieme agli adulti del loro contesto di vita, i ragazzi sapranno
attivare migliori proposte per diffondere più risorse nel territorio, di tipo
educativo e formativo, provvederanno a stimolare compagni più pigri, più
diffidenti, chi perchè abituato alla solitudine dell'ambiente multimediale, chi
perchè non viene mai accompagnato per mano a conoscere ed affrontare il
territorio circostante; si apriranno allora correnti di novità stimolanti, per
convogliare queste forze, prorompenti, ancora assopite, spesso troppo
rassegnate, verso canali di realizzazione proficua e partecipativa, attivando
reti di interazione dinamiche, per e tra famiglie, capaci di favorire un
dialogo proficuo tra realtà sociali, per creare concretamente una realtà
territoriale basata sul “Diritto”, sulla possibilità di disporre risorse per tutti.
Alice ha capito che quando le cose possono apparire difficili e complesse,
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allora soltanto insieme si possono superare e risolvere, sapendole affrontare
con una maggiore elaborazione di risorse personali e creatività, con più
sicurezza, percorrendo così nuovi percorsi, più stabili e sereni, soddisfacenti
per tutti gli interlocutori. In questo modo si renderà possibile la formazione
di nuovi gruppi di amici, sempre pronti alla collaborazione e al gioco
creativo, capaci di sviluppare maggiori abilità di coesione sociale, amici
pronti a rispondere a nuovi viaggi verso la conquista della libertà e della
pace, sia nell'ambito della loro stessa personalità, sia nell'ottica dello
sviluppo mondiale, verso una reale e tangibile idea di fratellanza.
Alice affronta in questi capitoli alcune tematiche, che la prendono per mano
e la accompagnano nel mondo del “Diritto per l'Infanzia”. L'elaborazione
del viaggio è utile per comprendere se si possa davvero favorire l'approccio
alla “Mondialità” e come si possano far entrare in questa dimensione dei
bambini di scuola primaria, con quali strumenti effettuare il viaggio e
quanto siano efficaci, quindi l'idea centrale del percorso si sviluppa nel
contesto narrativo, soprattutto passando attraverso la fiaba.
La prima parte (capitoli I e II) è solo teorica, quindi non specificatamente
proposta come attività per i bambini, ma nella seconda (Capitoli III, IV)
Alice e il suo gruppo di compagni si troveranno protagonisti come referenti
delle narrazioni, dedicate all'ambito dell'intercultura e alla situazione, così
dura e incivile, dei bambini-soldato. Nel V capitolo però i bambini avranno
parte attiva, perchè i laboratori sono dedicati a loro e sono progettati col loro
contributo, quindi è un capitolo tutto pratico e concreto, svolto e sviluppato
sulle loro specifiche esigenze, volto a sviluppare le loro risorse e abilità.
Nel I capitolo si fa un rapido excursus sui Diritti e per i bambini è
importante comprendere che gli Stati si basano su “Corpus di leggi”, scritte,
valide per tutti, si passa così dalla primissima forma di Diritto, nel corso
della storia, per passare ad osservare la situazione attuale, su come sia
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rispettato e su come si siano attivate le “Ong”, Organizzazioni non
Governative, che rendono possibile la concretizzazione e rendono efficace il
valore dei Diritti Umani, riuscendo, attraverso di loro, a pensare ad uno
sviluppo di mondi possibili. Nel II capitolo si introduce l'argomento della
“narrazione”, per scoprire quanto sia importante il linguaggio, per creare
contesti di cultura e per ritrovarsi assieme, in famiglia e nei vari contesti di
vita, per seguire il corso degli sviluppi del Mondo e della storia,
permettendo la diffusione di caratteristiche e culture diverse, trasmettendo
conoscenza, ma anche promuovendo abilità sociali sempre più raffinate ed
adeguate al contesto di crescita. Si passa poi a scoprire quali modalità di
narrazioni siano state usate per argomentare sulla tematica dei Diritti nel
mondo antico e classico e quali siano le affinità che si possono riscontrare
tra questi mondi così lontani, eppure tanto vicini, proprio grazie alle
narrazioni che si contraddistinguono per la volontà di mostrare e lasciar
emergere la formazione umana in tutti i suoi aspetti. Infine si passerà a
contestualizzare la realtà più contemporanea della letteratura per l'infanzia,
anche attraverso il filone delle fiabe, per il loro specifico filo che lega antico
e moderno e favorisce una crescita più capace, rispondente a bisogni
interiori, di risposta alle realtà contrastanti del mondo. Nel III capitolo si
entrerà nel contesto di una realtà interculturale, attraverso le risorse
dell'educazione alla mondialità, si passeranno in rassegna modelli di
sviluppo che permettono ai Diritti di svilupparsi ed esprimersi, come parte
attiva del percorso dell'integrazione. Si passa a descrivere in particolare cosa
significhi educazione alla mondialità e come si possa rendere attivo questo
percorso nelle scuole, così per le varie educazioni che sono parte di questo
viaggio, che vertono su questi aspetti, come lo sviluppo sostenibile. In
questi temi è importante entrare con delicatezza e rispetto, senza essere poi
ipocriti, lasciar cadere i pregiudizi, imparando a riporre attenzione su tutti i
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modelli di narrazioni e sulle espressioni utilizzate, perchè non siano ancora
conflittuali le parti teoriche con quelle vere di crescita e apprendimento,
utlizzare questa più attenta e precisa consapevolezza per superare stadi
vecchi di approccio alla tematica ed entrare nel vivo della mondialità in
modo efficace. Le abilità di resilienza poi accompagnano chi intraprende
questo percorso, per riuscire ad affrontare tutto con maggior capacità,
sapendo gestire lo stress, elaborando le difficoltà che si possono incontrare e
l'emotività così liberata, in modo positivo. Si riportano poi degli esempi di
narrazioni e fiabe che raccontano l'integrazione e le tematiche
dell'intercultura. Così nel capitolo IV si affrontano i “Diritti per i bambini in
guerra”, si affrontano temi molto delicati e la risorsa della narrazione in
questo si mostra davvero preziosa per entrare nel vivo di questi territori,
tanto importanti, perchè permette ai bambini di poter superare questi
confini, con tanti modelli di pregiudizio che ancora si annidano attorno a
noi, inoltre si offre la visione di una realtà che si può migliorare e che si può
risolvere, partecipando alle varie campagne attivate dalle Ong, con la forza
dell'unione di intenti e della conoscenza, infatti si possono davvero
avvicinare tanti mondi diversi in una sola mondialità fatta di pace e di vero e
tangibile sviluppo. L'ultimo capitolo infine propone attività laboratoriali,
alcuni contesti narrativi, come modelli di biblioteche, esperienze da svolgere
anche a scuola, ci vengono fatte conoscere alcune risorse di apprendimento
e di migliore cooperazione, la valigia del viaggiatore, ad esempio, per
accompagnare progetti di intercultura efficaci, ma anche il percorso da me
attivato durante l'anno in corso, 2011/2012, che verte appositamente sul
tema dei Diritti per l'Infanzia, chiamato “Diritti in Azione”, che vede la
partecipazione di bambini, appunto come Alice, che si rendono protagonisti
attivi di questa ricerca, portando al mondo la loro curiosità, come risorsa che
diviene uno stimolo continuo per l'apprendimento e favorisce una sana e
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positiva crescita, bambini che sono stati capaci di essere ricettivi e attenti,
disponibili ai percorsi proposti e anche a nuovi da loro sviluppati, per
chiudere quindi il viaggio con la consapevolezza che “Insieme si può”,
parlare di Diritti ai bambini è possibile, trovando la chiave giusta, che passa
attraverso le narrazioni e i laboratori creativi, che permettono l'utilizzo di
più risorse espressive, permettendo un migliore sviluppo di abilità personali
e di relazione dei bambini, producendo maggiore coinvolgimento ed una più
armoniosa elaborazione dei vissuti emotivi.
Cap. 1
SUI DIRITTI UMANI, APPLICAZIONE E TUTELA
I
SITUAZIONE SOCIALE CONTEMPORANEA
La società, con la sua incalzante frenesia ed i suoi impulsi omologanti,
propone un modello educativo dall’attenzione dispersiva e alla continua
ricerca dell’eccitazione emotiva, bisogna quindi ripensare l’agire educativo,
per affrontare, in modo costruttivo e proficuo, criticità divenute autentiche
emergenze, come i neoanalfabetismi, la lettura superficiale e frammentata,
la caduta del senso critico,
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per proporre invece una realtà più positiva e
creativa, efficace con un maggiore contenuto di senso. Inoltre troviamo una
realtà multiculturale sul nostro territorio, che non è adeguatamente
sostenuta, né si attivano le risorse per una migliore integrazione. Nel
rapporto sulla presenza degli alunni stranieri in Italia nel 2008/2009, la
percentuale dei neoarrivati ammonta all'8,2% del totale degli studenti non
italiani. I 41.421 bambini e ragazzi inseriti per la prima volta a scuola
frequentano , nel 46% dei casi la scuola primaria e, nella quota restante , si
distribuiscono equamente tra la scuola secondaria di primo e secondo grado
1 http://raccontareancora.org/index.php/lettura-e-rilettura-a-voce-alta.html
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(dati del Miur).
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Gli alunni stranieri non sono tutti immigrati, dal momento
che più della metà di essi è nata in Italia, ma riferendosi alla normativa, che
si basa sul diritto di sangue (ius sanguinis), mentre in altri Paesi è in vigore
lo “Ius Soli”, ovvero l'acquisizione della cittadinanza da parte di chi
dimostra di essere nato nel Paese in oggetto. La vigente Legge italiana sulla
Cittadinanza (Legge n.91/1992) è caratterizzata da “un marcato favore nei
confronti degli italiani emigrati all'estero e dei loro discendenti, ma di una
chiusura altrettanto netta nei confronti delle ragioni e dei bisogni degli
stranieri immigrati in Italia” (E. Colombo, L. Domaneschi, C. Marchetti,
2009).nella situazione odierna chi nasce nel nostro Paese potrà far domanda
di cittadinanza al compimento dei diciotto anni di età ( tra i diciotto e i
diciannove anni) e dovrà dimostrare di avere mantenuto nel tempo una
residenza inItalia senza interruzioni: ciò significa per esempio, che non può
essere vissuto all'estero, né per motivi di studio, né per ragioni familiari.
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A
Milano, in una scuola primaria centrale ormai da qualche anno si supera “il
tetto” ministeriale del 30% di alunni stranieri, nelle classi prime sono
presenti 86 bambini e, di questi, 41 sono stranieri. 30 su 41 nella scuola
Primaria sono nati in Italia e intrattengono con il Paese d'origine dei genitori
rapporti ora sporadici, ora segnati da rimpianti e nostalgie.
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I dati sulla
presenza degli alunni stranieri in Italia sono ovviamente in crescita, la
situazione è destinata a svilupparsi in questa dimensione, che quindi
necessita di maggiori risorse e abilità da sviluppare, per condurre tutti verso
una positiva integrazione, sostenuta da un modello aperto alla mondialita,
superando stereotipi,luoghi comuni e falsi ideologismi, la realtà è tutta da
costruire, da elaborare perchè sia un valore aggiunto, per tutti. In generale
gli ambienti delle città sono sempre più delegati a paure e chiusure,
2 Da Graziella Favaro, “A scuola nessuno è straniero”, cap 3, “Migrazione e
Vulnerabilità”, Giunti Universale Scuola
3 Cap. 1, “Gli italiani del futuro-Come si diventa cittadini”, Ibidem
4 Cap. 1, “Gli italiani del futuro-Il mondo in casa”, Ibidem
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