Introduzione
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INTRODUZIONE
Il lavoro presentato in questa tesi di laurea nasce a seguito di un’indagine
promossa dal Consorzio Universitario di Pordenone e dall’Università degli Studi
di Trieste.
Lo studio è stato condotto tramite la realizzazione di un questionario e la
somministrazione dello stesso agli studenti di ingegneria afferenti il Polo
Universitario pordenonese e che hanno costituito il campione di riferimento.
L’analisi successiva dei risultati ha come obiettivo principale quello di verificare,
dopo tre anni dall’attivazione del curriculum “Industria del mobile” nel corso di
laurea triennale in Ingegneria industriale, le conoscenze e le competenze acquisite
dagli studenti specificamente al settore del “legno-mobile”, nonché l’attrazione
degli stessi verso il settore, con la prospettiva di ampliare l’offerta formativa del
citato curriculum.
Questo tema principale sarà preceduto da un capitolo dedicato al processo di
realizzazione di un questionario e da un altro riguardante la situazione del settore
del “legno-mobile” nelle Province di Pordenone e Treviso, con particolare
attenzione al Distretto del Mobile del Livenza.
Inoltre verranno trattati altri tre punti: la presentazione del Consorzio
Universitario di Pordenone, l’introduzione del curriculum “Industria del mobile”
nella laurea triennale di Ingegneria industriale, che spiegherà i passi che hanno
portato alla sua attivazione, e infine la descrizione delle iniziative formative
internazionali “Summer Course” e “Summer School”, svoltesi rispettivamente a
Pordenone nel 2006 e nella cittadina tedesca di Lemgo nel 2007 e che
costituiranno uno degli argomenti di analisi.
Capitolo 1: Il Consorzio Universitario di Pordenone
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CAPITOLO 1: IL CONSORZIO UNIVERSITARIO DI
PORDENONE
L’intero progetto d’indagine ha origine e si sviluppa per iniziativa del Consorzio
Universitario di Pordenone. Anche l’Università degli Studi di Trieste svolge un
ruolo da protagonista in questa ricerca poiché i cinque moduli caratterizzanti del
curriculum “Industria del mobile”, della laurea triennale in Ingegneria industriale,
attualmente attivi, sono offerti proprio dall’Ateneo giuliano nel Polo pordenonese.
È doveroso quindi presentare il Consorzio, evidenziando i suoi tratti distintivi, le
attività principali svolte e gli obiettivi che si prefigge.
Il Consorzio Universitario di Pordenone è l'ente che garantisce l'offerta formativa
accademica nella Destra Tagliamento e nel Veneto Orientale. È gestito da un
Consiglio di Amministrazione che risponde all'Assemblea dei Soci, e il suo
compito primario è quello di recepire le esigenze di formazione universitaria del
tessuto produttivo e della società civile e di implementare nelle sue sedi, di
concerto con gli Atenei che operano in città, i corsi necessari alla crescita
culturale e imprenditoriale del territorio [1].
Il Consorzio gestisce la sede di Via Prasecco a Pordenone e sovrintende al piano
di espansione immobiliare che permetterà al Polo Universitario pordenonese di
proporsi come Campus Universitario moderno e attrezzato per dare risposta alla
crescente necessità di formazione del territorio.
Il Consorzio coordina i due Atenei che operano a Pordenone: l’Università degli
Studi di Trieste e l’Università degli Studi di Udine. L’offerta formativa
comprende sei corsi di laurea triennale e quattro di laurea magistrale, che insieme
fanno parte delle facoltà di: Ingegneria, Economia, Scienze della formazione e
Medicina e chirurgia. Inoltre sono attivi anche due master: Assistive Technology e
INPRESA (per il risparmio energetico) e un corso di perfezionamento in
Fitoterapia, tutti e tre promossi dall’Ateneo di Trieste. Ovviamente lo scopo del
Consorzio è quello di ampliare e aggiornare sempre l’offerta formativa, in
particolare introducendo nuovi corsi di laurea magistrale e nuovi master.
Capitolo 1: Il Consorzio Universitario di Pordenone
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Altri obiettivi perseguiti dal Consorzio sono [2]:
• favorire l'insediamento nel pordenonese di Facoltà, corsi di laurea triennale e
specialistica, corsi di perfezionamento e di specializzazione, centri di ricerca e
di studio;
• provvedere all'istituzione, al finanziamento e alla gestione di corsi, seminari,
laboratori, centri e istituti di ricerca e centri specialistici;
• concorrere all'individuazione e alla fornitura di beni e strumenti necessari
all'avvio, allo svolgimento e all'incremento delle varie attività di formazione;
• promuovere e finanziare programmi di ricerca in collaborazione con centri o
istituti nazionali ed esteri, laboratori, poli di ricerca e dipartimenti universitari.
Riprendendo in considerazione questi ultimi quattro punti assieme agli altri
obiettivi descritti in precedenza, vale la pena sottolineare, vista l’attualità degli
eventi, come il Consorzio si stia energicamente muovendo per ampliare le
infrastrutture della sede di Via Prasecco. La realizzazione di una mensa, di tre
nuovi lotti dotati di aule di docenza, uffici, laboratori specializzati e bar, il
prossimo completamento dei lavori di costruzione di una residenza universitaria,
nell’immediata prossimità della sede, e di nuovi parcheggi sono segnali di forte
volontà e d’impegno volti alla crescita e allo sviluppo del Polo pordenonese, non
solo in termini di dimensioni e di numeri, ma anche di servizi offerti.
Per quanto riguarda i soci del Consorzio, questi si possono dividere in:
• Soci Fondatori: Comune di Pordenone, Provincia di Pordenone e Camera di
Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pordenone;
• Soci Benemeriti: Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone;
• Soci Ordinari: Unione degli Industriali di Pordenone, Banca Popolare
FriulAdria Crèdit Agricole, Centro di Formazione Pordenone, Pordenone Fiere
S.p.A. e Banca di Credito Cooperativo Pordenonese;
Inoltre il Consorzio è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Capitolo 1: Il Consorzio Universitario di Pordenone
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Analizzando specificamente il settore del “mobile-arredo”, è opportuno
sottolineare come il solo curriculum dedicato al comparto, in campo
ingegneristico, sia attivato presso la sede universitaria pordenonese. È molto forte
infatti la collaborazione tra il Consorzio e otto aziende sponsor del curriculum che
fanno tutte parte del Distretto del Mobile del Livenza.
Queste aziende sono: A.C.O.P. S.r.l. di Cecchini di Pasiano, AR-TRE S.r.l di
Tamai di Brugnera, FRIUL INTAGLI INDUSTRIES S.p.A. di Villanova di Prata,
GRUPPO SANTAROSSA, GRUPPO FLORIDA, GRUPPO PETROVICH,
PRESOTTO INDUSTRIE MOBILI S.p.A. di Maron di Brugnera e VALCUCINE
S.p.A. di Pordenone.
Tra le attività più recenti di cooperazione tra mondo Industriale ed Universitario si
ricordano:
• un open workshop svoltosi nell’ottobre 2007 e intitolato “Interpretare il
mercato globale”, in cui sono stati affrontati i temi della ricerca scientifica e
della competizione internazionale e al quale sono intervenuti: il presidente del
Consorzio Universitario di Pordenone, il presidente del Settore Legno Arredo
Unindustria di Pordenone, il direttore del Polo didattico e culturale
dell’Università degli Studi di Trieste a Pordenone, il direttore amministrativo
della Presotto industrie mobili S.p.A., una ricercatrice dell’Istituto Nazionale
di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e il presidente del Consorzio del
Mobile Livenza;
• un convegno in gennaio 2008 dal titolo “Quale formazione accademica per il
mercato del mobile”, avente come argomenti la formazione professionale e
accademica per un mercato in evoluzione, trattato dal presidente del Settore
Legno Arredo Unindustria Pordenone, e la realtà dell’industria del mobile in
Brasile con le analogie e le differenze tra Italia e Brasile, i cui relatori sono
stati: il presidente del Settore Legno Arredo Unindustria di Pordenone, il
presidente del corso di laurea di Ingegneria industriale con curriculum
“Industria del mobile” dell’Università degli Studi di Trieste, il direttore
esecutivo del Centro di Gestione dell’Innovazione del Mobile, nonché
direttore esecutivo di Movergs (Associazione degli Industriali del Mobile dello
stato del Rio Grande do Sud) e il coordinatore del corso di laurea in
Capitolo 1: Il Consorzio Universitario di Pordenone
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“Tecnologia della produzione del mobile” dell’Università di Caxias do Sul,
sede di Bento Gonçalves;
• un seminario tenutosi nel febbraio 2008 intitolato “L’energia termica
nell’industria del mobile-arredo”, durante il quale è stato trattato il tema del
confronto degli impatti ambientali del processo di produzione da combustibili
fossili e da scarti legnosi trattati autoprodotti, i relativi vincoli normativi e le
opportunità per le politiche ambientali ed energetiche. In quest’occasione sono
intervenuti il presidente della sezione Legno Unindustria di Pordenone, il
presidente del Coordinamento Triveneto Federlegno Arredo, il presidente
dell’ASDI (Agenzie per lo Sviluppo dei Distretti Industriali, Distretto
Industriale del Mobile), il coordinatore dell’Area Ambiente Unindustria di
Pordenone, tre rappresentanti del Dipartimento di Ingegneria Meccanica
dell’Università degli Studi di Trieste, il responsabile di Ambiente Federlegno
Arredo, il presidente della Provincia di Pordenone, l’Assessore regionale alla
pianificazione territoriale energia mobilità e infrastrutture di trasporto, un
rappresentante del Ministero dell’Ambiente e il presidente di Federlegno
Arredo.
I primi due eventi anche rappresentato il coronamento di altrettanti programmi
internazionali di crescita, cooperazione e sviluppo allacciati con due Università
straniere.
Il primo scambio è frutto di un accordo trilaterale tra il Consorzio Universitario di
Pordenone, l’Università degli Studi di Trieste e l’Università di Belgrado, che
permetterà a due studenti della facoltà di “Economia delle scienze forestali” di
Belgrado di seguire i corsi del curriculum “Industria del mobile” a Pordenone per
un periodo di sei mesi e viceversa.
La seconda collaborazione è invece stata realizzata anche grazie ad un
finanziamento del Ministero del Welfare e prevede un accordo con l’Università
brasiliana di Bento Gonçalves (in cui è attivo un corso di laurea in “Tecnologia
della produzione del mobile”), con l’obiettivo di formare studenti discendenti di
italiani in Brasile, tramite l’attivazione di programmi condivisi con il Brasile e di
Capitolo 1: Il Consorzio Universitario di Pordenone
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corsi riguardanti il settore del “mobile-arredo” a Pordenone, organizzati
congiuntamente col Centro Formazione di Pordenone.
Queste due collaborazioni rappresentano un chiaro sintomo della consapevolezza
di operare in un mercato globale, di competizione internazionale e della necessità
di ampliare gli orizzonti, espandere le conoscenze e scoprire anche il mondo
esterno, con la convinzione di poter imparare ed apprendere anche fuori dai
confini nazionali ed europei.
Capitolo 2: Il settore del “legno-mobile” nelle Province di Pordenone e Treviso
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CAPITOLO 2: IL SETTORE DEL “LEGNO-MOBILE” NELLE
PROVINCE DI PORDENONE E TREVISO
2.1 I SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI DEL LIVENZA E DEL
QUARTIER DEL PIAVE
Uno dei principali Poli produttivi nazionali del settore del “legno-mobile” è
localizzato tra la provincia di Treviso e quella di Pordenone. L’area di
specializzazione copre un vasto territorio che comprende la Sinistra Piave nel
trevigiano e il comprensorio di Sacile nel pordenonese, all’interno del quale le
imprese si concentrano soprattutto in due sistemi produttivi locali, posti l’uno
lungo il corso del fiume Livenza, proprio a cavallo delle due Province, l’altro nel
Quartier del Piave. Il tessuto produttivo è composto da numerose Piccole e Medie
Imprese ma anche da vari gruppi o aziende di maggiori dimensioni.
La produzione locale comprende diversi tipi di mobili per la casa, soprattutto
soggiorni, camere, camerette e cucine; minore è la presenza di mobili destinati ai
segmenti ufficio e contract, che comunque hanno conosciuto una maggiore
diffusione in tempi recenti. Le imprese distrettuali realizzano generalmente un
prodotto di fascia media, con estensioni verso il medio-alto ed il medio-basso.
All’interno dei sistemi locali operano alcuni dei più importanti produttori italiani
del settore mobiliero che occupano posizioni di leadership a livello nazionale e
mantengono una certa visibilità anche a livello internazionale, pur non avendo
marchi molto noti al grande pubblico.
Alla produzione di mobili si affianca quella di componentistica (ante, cassetti,
semilavorati etc.) che, pur appartenendo alla filiera produttiva del mobile,
costituisce oramai, almeno in parte, un comparto dotato di una propria autonomia.
Anche questa realtà può contare su alcune presenze di rilievo, soprattutto nella
produzione di ante.
Le analisi di settore, realizzate negli anni novanta [3], hanno rilevato che nella
prima parte del decennio i Distretti mobilieri trevigiani e pordenonesi hanno
mostrato tendenze di crescita più accentuate rispetto a quelle dei principali
Distretti mobilieri nazionali (Brianza e Pesarese), evidenziando performance
Capitolo 2: Il settore del “legno-mobile” nelle Province di Pordenone e Treviso
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superiori alla media sia per quanto concerne la dinamica del fatturato e la
redditività, che per quanto concerne l’occupazione. Nel mercato interno,
contraddistinto da un calo dei consumi, i due sistemi locali nel complesso hanno
recuperato posizioni nei confronti degli altri Distretti italiani, riuscendo a
guadagnare quote di mercato anche in momenti di congiuntura difficile. Nel
contempo si sono affermati anche nei mercati esteri, rivelando una propensione
all’esportazione superiore alla media nazionale.
2.2 L’INDIVIDUAZIONE DEI DISTRETTI DEL MOBILE
Prima di proseguire nell’analisi è opportuno precisare i criteri sulla base dei quali
è possibile individuare i Distretti mobilieri sotto il profilo della specializzazione
produttiva e dell’estensione territoriale. Per quanto concerne la prima dimensione,
questa è chiaramente identificabile nel settore del “legno-mobile”, definito dai
codici 20 (Industria del legno e dei prodotti in legno) e 36.1 (Fabbricazione di
mobili) della classificazione Ateco delle attività economiche [3].
La delimitazione dell’area territoriale richiede invece un ragionamento più
articolato. A questo scopo è doveroso fare riferimento alle delibere adottate dalle
due Regioni interessate, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che hanno provveduto a
riconoscere i Distretti Industriali presenti all’interno del loro territorio in
attuazione del disposto della Legge n. 317/1991, che affronta la materia dei
Distretti Industriali per la prima volta definendoli come aree territoriali locali
caratterizzate da elevata concentrazione di Piccole Imprese, con particolare
riferimento al rapporto tra la presenza delle imprese e la popolazione residente,
nonché alla specializzazione produttiva dell’insieme delle imprese.
La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia si è mossa per prima, con due
delibere del 1994 (D.G.R. 2179/1994 e 4751/1994), seguite dalla L.R. 27/1999 [4]
(“Per lo sviluppo dei Distretti Industriali”) e dalla D.G.R. 457/2000, che hanno
portato all’istituzione del Distretto del Mobile del Livenza. I Comuni appartenenti
a tale Distretto sono undici, tutti localizzati in provincia di Pordenone, nel
comprensorio di Sacile: Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Chions,
Capitolo 2: Il settore del “legno-mobile” nelle Province di Pordenone e Treviso
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Fontanafredda, Pasiano di Pordenone, Polcenigo, Prata di Pordenone,
Pravisdomini e Sacile.
All’articolo 4 la L.R. 27/1999 prevede che, per il conseguimento delle finalità che
si prefigge la norma stessa, il Distretto debba avvalersi di un Comitato di Distretto
che lo rappresenti e che si comporrà, in qualità di rappresentanti delle diversi
realtà presenti sul territorio, dei seguenti soggetti operativi [5]:
• Comuni: tre rappresentanti (sindaci o loro delegati) dei Comuni sui quali il
Distretto insiste;
• Provincia: un rappresentante su cui si estende il territorio del Distretto nella
figura del presidente o di un suo delegato;
• Associazione Industriali: due rappresentanti appartenenti all’associazione di
categoria delle imprese industriali;
• Associazione degli Artigiani: due rappresentanti appartenenti all’associazione
di categoria degli artigiani;
• Camera di Commercio: un rappresentante della Camera di Commercio,
Industria, Artigianato e Agricoltura competente nel territorio nella figura del
presidente;
• Associazioni sindacali: un rappresentante designato unitariamente dalle
associazioni dei lavoratori.
Il Distretto del Mobile quindi si costituisce come un fulcro rappresentativo delle
forze produttive presenti nell'area del Livenza. Il suo compito è quello di svolgere
attività di osservatorio qualificato del settore del “legno-arredo” ed operare per
risolvere le necessità delle aziende del mobile.
Dopo alcuni anni, con la L.R. 4/2005 [6] (“Interventi per il sostegno e lo sviluppo
competitivo delle PMI del Friuli Venezia Giulia”, capo II – “Istituzione delle
Agenzie per lo Sviluppo dei Distretti Industriali”), seguita dalla delibera del 2007
(D.G.R. 411/2007), è stata introdotta una consistente modifica alla L.R. 27/1999
che ha portato all'istituzione di apposite Agenzie per lo sviluppo dei Distretti
Industriali (ASDI). Tra queste viene individuato anche il “Distretto Industriale del
Mobile” nell’ambito territoriale degli stessi undici Comuni del pordenonese prima