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CAPITOLO 2 – Una storia già sentita. Un dolore mai placato
Prefazione
All’interno del presente capitolo verranno analizzati quelli che sono gli eventi
storicosociali che hanno segnato la comunità afroamericana tutt’ora viene oppressa dai
continui pregiudizi e dalla differenziazione sociale. Un lungo viaggio dalla segregazione
razziale alla volontà di difendersi contro le oppressioni sociali e avere una voce e un’unica
identità con il movimento per i diritti umani Black Lives Matter.
2.1 – Gli anni della segregazione razziale
“Certo, un errore più comune è suggerire che il razzismo non esiste più […]. Basta tenere gli
occhi aperti, orecchie e cuori per capire che la storia razziale di questo Paese getta ancora la sua
lunga ombra su di noi. Sappiamo che la marcia non è ancora finita, che la partita non è ancora
finita […]
53
”.
Barack Obama
L’economista svedese Gunner Myrdal
54
, in un suo celebre studio del 1944, evidenziò la
contraddizione esistente tra gli ideali di democrazia su cui si erano fondati gli Stati Uniti e
la diffusione della discriminazione e segregazione razziale all’interno della Nazione, il cui
perpetrarsi era da attribuire non tanto ai pregiudizi dei bianchi quanto all’incapacità e
insensibilità delle autorità nell’applicare la Costituzione
55
. Secondo le conclusioni
all’interno del suo studio, Myrdal, punta il dito contro chi doveva svolgere il proprio ruolo
53
Barack Obama, Siamo noi l’America trad. di Baldassarre S., Corriere della sera, 9 marzo 2015, p. 15; “[…]
Of course, a more a common mistake is to suggest that racism banished, […]. We just need to open our eyes,
and ears, and hearts, to know that this nation’s racial history still casts its long shadow upon us. We know the
march is not yet over, the race is not yet won, […].”, Thrasher S. W., Barack Obama address on civil rights in
Selma, Alabama (full text), The Guardian, 7 March 2015, <www.theguardian.com/us-
news/2015/mar/07/barack-obama-speech-civil-rights-selma-alabama-full-text>.
54
Karl Gunnar Myrdal, è un economista e politico svedese. Fu docente di Politica economica presso
l’Università di Stoccolma, egli ha affiancato alla sua attività scientifica un costante impegno politico-civile con
il Partito socialdemocratico di cui faceva parte. Nel 1974 è stato insignito, con Friedrich August von Hayek,
del premio Nobel per l’economia per i lavori pionieristici sulla teoria della moneta e delle fluttuazioni
economiche e per la penetrante analisi dell’interdipendenza dei fenomeni economici, sociali e istituzionali;
Enciclopedia on line Treccani, Myrdal, Gunnar, Dizionario di Economia e Finanza, 2012,
<www.treccani.it/enciclopedia/karl-gunnar-myrdal/>.
55
Gunnar Myrdal (Richard Sterner and Arnold Rose), An American Dilemma. The Negro Problem and Modern
Democracy, New York, Harper & Brothers Publishers, 1994, pp. 15-16, “[…] The idea fixed itself upon the
entire American state structure. “A peculiarity of American democracy had been from the beginning that it put
its faith in a higher law rather than in the changing will of the people.” The role given to the Supreme Court
and the tradition of this tribunal not to “legislate,” which as a court it could hardly have the right to do, but
to refer to the higher principles back of the Constitution strengthened still more the grip of this old idea on the
mind of the Americans. The adherence even in modern times to this idealistic conception of the origin and
reality of the judicial order undoubtedly, in one way, raised its moral prestige among the American people as
it had done earlier in the history of the Old World.[…]”; trad. di Luconi S., ibidem, p. 133.
28
in base al mandato federale, in particolare verso la Corte Suprema. Alcune sentenze, infatti,
ridimensionarono le normative adottate dopo la Ricostruzione, che recavano solo danno ai
diritti della popolazione nera.
In questi anni ci furono sentenze che pur riconoscendo la parità di diritti tra neri e bianchi,
garantiti e disciplinati dal XIV emendamento
56
, non si riferivano a quelli derivanti dalla
cittadinanza statale, ma bensì a quella federale. I “diritti civili” erano definiti come diritti
conseguenti alla cittadinanza statale e che, quindi, non avevano nulla a che vedere con le
garanzie previste dal XIV emendamento. Come conseguenza, con la sentenza dei Civil
Rights Cases
57
del 1883, si deliberò l’incostituzionalità del Civil Rights Act
58
del 1875 in
base alla considerazione che lo Stato federale non aveva alcuna autorità per difendere i diritti
della popolazione nera.
In tal modo si accelerò e consolidò al Sud il fenomeno della segregazione all’interno della
società americana, soprattutto alla fine dell’Ottocento, in cui fu fondamentale l’abbandono
progressivo da parte del partito repubblicano della difesa degli afroamericani. I problemi
pressanti e relativi alla questione sociale definirono anche la diffusione di pregiudizi razzisti
al Nord, nella parte del paese che si era dimostrata più orientata e sensibile a trovare delle
soluzioni e a ridare voce e più diritti agli afroamericani.
56
Constitution, Fourteenth Amendment – Citizenship, Equal Protection, and Other Rights of Citizens, Section
1 Due Process: “All persons born or naturalized in the United States, and subject to the jurisdiction thereof,
are citizens of the United States and of the State wherein they reside. No State shall make or enforce any law
which shall abridge the privileges or immunities of citizens of the United States; nor shall any State deprive
any person of life, liberty, or property, without due process of law; nor deny to any person within its jurisdiction
the equal protection of the laws”; Constitution Annotated, Analysis and Interpretation of the U.S. Constitution,
Fourteenth Amendment Equal Protection and Other Rights, Section 1 Rights,
<constitution.congress.gov/browse/amendment-
14/#:~:text=No%20State%20shall%20make%20or,equal%20protection%20of%20the%20laws>.
57
Civil Rights Cases, five legal cases that the U.S. Supreme Court consolidated (because of their similarity)
into a single ruling on October 15, 1883, in which the court declared the Civil Rights Act of 1875 to be
unconstitutional and thus spurred Jim Crow laws that codified the previously private, informal, and local
practice of racial segregation in the United States. In an 8–1 decision, the landmark ruling struck down the
critical provision in the Civil Rights Act prohibiting racial discrimination in public places (such as hotels,
restaurants, theatres, and railroads), what would later be called “public accommodations.” The ruling barred
Congress from remedying racial segregation and in effect legalized the notion of “separate but equal” (though
the ruling did not use this language) that would predominate in American society until the Civil Rights Act of
1964. It was a devastating blow to the rights of African Americans; The Editors of Encyclopaedia Britannica
(Urofsky M. I.), Britannica, Civil Rights Cases (Law cases 1883), Britannica, August 1, 2014,
<www.britannica.com/topic/Civil-Rights-Cases>.
58
The Civil Rights Act of 1875 provided that all persons, irrespective of race, color, or previous condition of
servitude, “shall be entitled to the full and equal enjoyment of the accommodations, advantages, facilities, and
privileges of inns, public conveyances on land or water, theaters, and other places of public amusement.”
Violations of the law were punishable by fine or imprisonment. In various cases, operators of an inn, two
theaters, and a railway car were indicted for denying the pertinent accommodations to persons of color. Their
cases were consolidated upon appeal to the U.S. Supreme Court; Bradley J. P. (edited and introduced by Myers
P. C.), The Civil Rights Cases, Teaching American History, October 15, 1883,
<teachingamericanhistory.org/document/the-civil-rights-cases/>.
29
Alla fine dell’Ottocento lo sviluppo del settore industriale richiamò un numero crescente
di forza-lavoro dall’Europa dell’Est e del Sud; infatti, dall’inizio degli anni Novanta e della
Prima guerra mondiale furono quasi quindici milioni gli immigrati che sbarcarono negli Stati
Uniti in provenienza da queste zone.
Il fenomeno migratorio con l’afflusso di immigrati ebrei russi, italiani o provenienti
dall’Europa dell’est, che erano considerati come popoli inferiori rispetto agli anglosassoni,
inizia a nascere negli Stati Uniti il concetto di “razza superiore alle altre”. Anche gli italiani,
considerati inferiori a causa della loro carnagione olivastra, non avevano la pienezza dei
propri diritti civili, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento della cittadinanza
statunitense, del diritto di usufruire di un programma sanitario-assistenziale e della
concessione di un alloggio. Furono anche vittime di linciaggi nel Sud.
Anche tra immigrati si manifestavano sentimenti di ostilità verso gli afroamericani,
poiché, come più volte sottolineato in questo capitolo, essi erano considerati come potenziali
concorrenti nell’ambito lavorativo e la loro integrazione all’interno della collettività era
ostacolata da pregiudizi da parte della popolazione bianca. In aggiunta, questo risentimento
nei confronti dei neri si accentuava in occasione degli scioperi indetti contro i propri datori
di lavoro dalle maestranze bianche che volevano battersi per avere più libertà e diritti sul
posto di lavoro. Infatti, è proprio durante questi scioperi che gli operai neri venivano assunti,
nonostante l’opposizione dei sindacati.
Durante l’Ottocento e il periodo di espansione continentale, la politica estera statunitense
di inclusione fu caratterizzata dalla diffidenza verso le popolazioni che non fossero di
“razza” bianca. Gli Stati Uniti si sono sempre rifiutati di mantenere in condizioni subordinate
gli abitanti dei territori ottenuti, concedendo loro la massima pienezza dei diritti di
cittadinanza statunitense. Questa linea politica assunta dal Governo federale portò a
un’espansione progressiva della Nazione, soprattutto dopo le guerre nelle Indie, nonché a
intravvedere la possibilità di integrare in una società capitanata da uomini bianchi gli
individui di “razza non caucasica
59
”.
59
Mario Del Pero, Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo, 1776-2011, Roma-Bari, Laterza, 2011, p. 133.
30
È proprio in questi anni che si delineano due fenomeni che caratterizzano la linea di
comportamento degli Stati Uniti: l’imperialismo americano
60
e il White Savior Complex
61
.
Il primo prese forma a partire dal conflitto contro la Spagna nel 1898, quando negli Stati
Uniti imperavano da tempo ideologie che ne asserivano il diritto di esercitare la propria
supremazia nelle colonie conquistate come in Estremo Oriente, America centrale e Africa,
in virtù della loro credenza di detenere una sorta di supremazia razziale. Con il White Savior
Complex si dava ulteriormente credito alla presunta supremazia anglosassone e al supposto
diritto-dovere di Washington di tenere sotto perpetua tutela i popoli inferiori. Nel 1895
Albert J. Beveridge, senatore dell’Indiana, sostiene da sempre che gli statunitensi fossero
una “razza di conquistatori”, superiore a tutti i popoli con i quali si sono confrontati e sono
entrati in contatto
62
.
Nell’ottica in cui tutte le popolazioni erano considerate inferiori e l’uguaglianza razziale
di alcuni gruppi di immigrati europei era comunque controversa e materia di polemiche,
divenne ancora più difficile per gli afroamericani combattere per le proprie aspirazioni, i
propri diritti e un trattamento alla pari con i bianchi. Inoltre, essi non godevano dell’appoggio
e della giusta considerazione da parte del massimo organo giurisdizionale statunitense, la
Corte Suprema
63
, né del sostegno dei repubblicani nel Sud del paese, noncurante delle
condizioni di vita della popolazione nera. Il razzismo progressivo e la xenofobia che si erano
diffusi al Nord furono tutti elementi catalizzatori della segregazione razziale, dando vita alle
leggi denominate “Jim Crow”, che relegarono gli afroamericani ai margini della società,
60
Imperialismo, politica di potenza e di supremazia di uno Stato tesa a creare una situazione di predominio,
diretto o indiretto, su altre nazioni, mediante conquista militare, annessione territoriale, sfruttamento
economico o egemonia politica. Dal punto di vista dottrinale l’imperialismo poggia sull’idea che i popoli più
forti abbiano il diritto di imporsi su quelli più deboli; Enciclopedia on line Treccani, Imperialismo,
Enciclopedia on line,
<www.treccani.it/enciclopedia/imperialismo/#:~:text=Politica%20di%20potenza%20e%20di,sfruttamento%2
0economico%20o%20egemonia%20politica>.
61
The white savior complex is an ideology that is acted upon when a white person, from a position of
superiority, attempts to help or rescue a BIPOC (Black, Indigenous and People of Color) person or community.
Whether this is done consciously or unconsciously, people with this complex have the underlying belief that
they know best or that they have skills that BIPOC people don’t have; Murphy C., What Is White Savior
Complex—And Why Is It Harmful? The white savior complex has historically undermined BIPOC people’s
autonomy, Health, October 24, 2022, <www.health.com/mind-body/health-diversity-inclusion/white-savior-
complex>; trad. mia.
62
Anders Stephanson, Destino manifesto. L’espansionismo americano e l’Impero del Bene trad. di Ulisse
Mangialaio, Milano, Feltrinelli, 2004, p. 131.
63
La Corte Suprema, fondata nel 1789, è la più alta carica della magistratura statunitense, con ampia
giurisdizione federale. In particolare, le spetta la judicial review, la revisione giudiziaria, ovvero il controllo di
legittimità costituzionale. Un potere e le conferisce l’autorità persino di annullare gli ordini esecutivi
presidenziali, in caso di violazione della Costituzione o della legge ordinaria federale; M. Mez. (Esteri), Corte
suprema Usa: da chi è composta e quali sono i suoi poteri, Il Giorno, 24 giugno 2022,
<www.ilgiorno.it/mondo/corte-suprema-usa-1.7817707>.
31
privandoli di diritti fondamentali come il voto, nonostante i principi sanciti dal XV
emendamento
64
.
Il primo provvedimento, messo in atto in Florida nel 1887, impose la prima segregazione
sui treni in cui si adibivano scompartimenti separati per neri e bianchi nelle carrozze
ferroviarie. Da questo evento si innescò una reazione a catena per cui la segregazione dei
neri fu gradualmente estesa dai trasporti pubblici ai rapporti interpersonali. Nel Sud, in pochi
anni, gli afroamericani si trovarono ad utilizzare mezzi di trasporto segregati, a frequentare
scuole esclusive e ad essere banditi da luoghi pubblici come ristoranti, bar, biblioteche, teatri
e anche cimiteri, a cui avevano accesso solo gli appartenenti alla “razza caucasica”. I neri
erano confinati in aree residenziali, i ghetti
65
, delle città in cui vivevano, venendo in
definitiva esclusi anche dalle strutture medico-ospedaliere nelle quali solo i bianchi potevano
essere assistiti e curati.
64
“Jim Crow” era un termine dispregiativo che andava a indicare la popolazione afroamericana derivante dal
colore nero del piumaggio del corvo, in inglese crow; Luconi S., ibidem, p. 141;
“[…] The name Jim Crow is often used to describe the segregation laws, rules, and customs which arose after
Reconstruction ended in 1877 and continued until the mid-1960s. These words are from the song, “Jim Crow,”
as it appeared in sheet music written by Thomas Dartmouth “Daddy” Rice. Rice, a white man, was one of the
first performers to wear blackface makeup. His skin was darkened with burnt cork. His Jim Crow song-and-
dance routine was an astounding success that took him from Louisville to Cincinnati to Pittsburgh to
Philadelphia and finally to New York in 1832. […]”; Pilgrim D., Who was Jim Crow?, Ferris State University,
September 2000, <www.ferris.edu/HTMLS/news/jimcrow/who/index.htm>.
65
Ghetto, a quarter of a city in which members of a minority group live especially because of social, legal, or
economic pressure; Merriam-Webster, Ghetto in Merriam-Webster dictionary, <www.merriam-
webster.com/dictionary/ghetto>; Meanwhile, African Americans had begun employing the term “ghetto” to
refer to their own residential segregation as early as the 1910s, at a time when several American cities were
passing zoning ordinances that prohibited black people from living on blocks where the majority of residents
were white. (Such laws were found unconstitutional by the Supreme Court in 1917.) Black usage of “ghetto”
became more widespread amidst the legal battle over restrictive covenants in the aftermath of World War II;
Schwartz D. B., How America’s Ugly History of Segregation Changed the Meaning of the Word ‘Ghetto’,
Time, September 24, 2019, <time.com/5684505/ghetto-word-history/>.
32
Nella falsariga dei Black Codes del 1865 e del 1866, la normativa “Jim Crow”
reintrodusse tutta una gamma di misure che avevano discriminato i neri in quel biennio. Ad
esempio, agli afroamericani non fu permesso di far parte di giurie popolari né di testimoniare
contro i bianchi, inoltre ai pregiudicati di colore spettavano pene molto più severe a parità
di gravità del reato commesso. Oltre a ciò, vennero proibiti i matrimoni e i rapporti sessuali
interrazziali, per garantire la non contaminazione della “razza bianca”.
Gli anni Novanta segnarono il culmine della progressiva segregazione razziale nei
confronti dei neri, il cui ultimo tassello fu l’esclusione degli afroamericani dall’elettorato
attivo, nonostante il XV emendamento. Per aggirare le normative, gli Stati del Sud avevano
escluso dal voto tutte quelle figure violente e criminali che al tempo erano legate alla
popolazione maschile di colore e poi, in modo surrettizio, avevano escluso l’intera
popolazione nera. Cinque anni dopo la Guerra civile, l’affluenza alle urne da parte degli
afroamericani fu ostacolata dalle violenze ed intimidazioni delle organizzazioni razziste
come il KKK
66
.
In precedenza, il diritto al voto dei neri era stato sempre ostacolato da provvedimenti
legislativi restrittivi e volti a ridimensionarlo finché nel 1870 si era decretato che la razza
non poteva essere uno motivo lecito per negare il suffragio a un cittadino statunitense
maschio e adulto.
66
Il Ku-Klux Klan era il nome di una società segreta nata negli Stati Uniti, caratterizzata da razzismo e dall’odio
per gli stranieri e i diversi. Fondata nel 1866 durante la guerra di secessione, come reazione alla concessione
dei diritti politici ai neri, il KKK ebbe una ripresa negli anni Venti e Sessanta del Novecento, diffondendosi in
tutti gli Stati del Sud, ispirando violenze e crimini; Zizi M., Ku-Klux Klan, Enciclopedia on line Treccani,
Enciclopedia per ragazzi, 2006, <www.treccani.it/enciclopedia/ku-klux-klan_%28Enciclopedia-dei-
ragazzi%29/>.
Figura 2 – National Geographic, Storia e civiltà, Le leggi di Jim Crow hanno creato un altro tipo di schiavitù;
Segregation sign, USA: “Colored Waiting Room” sign at the bus station in Durham, North Carolina.
Photo by Jack Delano (1940);
<www.nationalgeographic.it/storia-e-civilta/2020/02/le-leggi-di-jim-crow-hanno-creato-un-altro-tipo-di-schiavitu>.
33
Il primo provvedimento fu l’immissione di una tassa di registrazione per l’iscrizione alla
lista dei votanti. Alla base di questo espediente c’era la consapevolezza del reddito molto
basso e dell’indigenza che affliggeva la popolazione nera, di cui pochi componenti sarebbero
stati disposti a privarsi di una quota di misero salario per esercitare il proprio diritto di voto
67
.
Una nuova organizzazione politica, il Partito populista, che ebbe origine da un tentativo
di mediazione tra le rivendicazioni e lo scontento generale, aveva delineato una piattaforma
programmatica a carattere interraziale. Uno dei suoi esponenti, Thomas E. Watson
68
,
sosteneva che l’antagonismo razziale tra neri e bianchi, indotti a odiarsi reciprocamente, non
faceva che arricchire gli uomini d’affari del Nord impoverendo i ceti meno abbienti. Il Partito
populista sosteneva questa ambigua alleanza tra gli afroamericani e i bianchi più indigenti
ed emarginati.
Fu un vero e proprio “matrimonio di convenienza
69
”, come osservò lo storico Adam
Fairclough
70
. I repubblicani, intimoriti da queste alleanze tra le classi meno facoltose dei
bianchi e dei neri, cercarono a tutti i costi di creare una situazione di paura e indignazione
da parte dei cittadini bianchi statunitensi, enfatizzando le accuse di stupro nei confronti degli
afroamericani e accusando i democratici che, con la loro accondiscendenza nei confronti dei
neri, non avevano fatto altro che tollerarne gli “istinti” sessuali. Se da un lato questa opera
di persuasione condotta durante la campagna elettorale aveva fatto presa su alcuni elettori
bianchi, dall’altro a molti fece aprire gli occhi sulle continue violenze ed intimidazioni
perpetrate a danno dell’elettorato afroamericano, portando così alla vittoria dei democratici
in alcuni paesi del Sud.
67
Il diritto di voto rappresentava un onere elevato per la comunità nera, e vi era forte divario in termini di
reddito medio tra neri e bianchi. Un altro fattore di disparità all’interno del corpo elettorale era rappresentato
dal tasso di istruzione in media più alto tra i bianchi rispetto ai neri. Un vero e proprio squilibrio che costituiva
il retaggio di un passato in cui era proibito insegnare agli schiavi a leggere e a scrivere e un fattore
fondamentale per impedire agli afroamericani di presentarsi ai seggi. Inoltre, qualsiasi afroamericano che
volesse candidarsi per qualsiasi carica governativa, politica o statale, si vedeva la via sbarrata a causa del colore
della pelle, altro elemento discriminatorio; Luconi S., ibidem, pp. 145-147.
68
Thomas Edward Watson fu uno dei politici della Georgia più complessi e controversi. All’inizio della sua
carriera fu membro del partito liberale, sostenitore della supremazia bianca e anticattolica. Alla fine della sua
carriera politica avrebbe voluto essere ricordato come la voce del populismo e dei diseredati; Pierannunzi C.,
Thomas E. Watson (1856-1922), New Georgia Encyclopedia, Kennesaw State University, January 23, 2004,
<www.georgiaencyclopedia.org/articles/history-archaeology/thomas-e-watson-1856-1922/>; trad. mia.
69
Adam Fairclough, Better Day Coming. Blacks and Equality, 1890-2000, New York, Penguin, 2002, p. 10,
“[…] It can be argued, with some merit, that Fusion was a marriage of convenience, inherently unstable, and
bound to collapse because of its own contradictions. Blacks remained suspicious of the Populists, who shied
away from advocating racial equality. […]”; trad. di Luconi S., ivi, p. 149.
70
Adam Fairclough è uno storio, scrittore e professore specializzato in Storia americana presso la facoltà di
storia dell’Università di Leiden; Universiteit Leiden, Adam Fairclough (Professor emeritus of American
History), <www.universiteitleiden.nl/en/staffmembers/adam-fairclough#tab-1>; trad. mia.
34
Com’era già avvenuto, la discriminazione nei confronti degli afroamericani fu ancora una
volta avallata dalla Corte Suprema federale. Uno degli esempi lampanti fu il procedimento
Plessy v. Ferguson
71
; Homer Plessy era passeggero nero che fece causa ad una compagnia
ferroviaria poiché sul treno su cui viaggiava era stato costretto ad abbandonare la carrozza
destinata ai bianchi per andare a sedersi in quella dov’erano confinati i neri.
Si trattava, secondo i suoi legali, di una violazione del XIV emendamento, cioè della
“equal protection clause”, ma la Corte suprema diede torto a Plessy, poiché la segregazione
sulle carrozze era del tutto costituzionale e l’unico aspetto su cui si potesse eventualmente
aprire un contenzioso era costituito dalla qualità insufficiente del servizio offerto ai
viaggiatori neri rispetto ai viaggiatori bianchi. Questo principio, espresso dalla dottrina del
“separate but equal
72
” (separati ma uguali), fu successivamente esteso anche al settore della
pubblica istruzione.
2.2 – La risposta della Comunità Afroamericana
Tra le poche alternative che si prospettavano agli afroamericani, dinnanzi alla
segregazione, c’era l’abbandono degli Stati del Sud. Fino allo scoppio della Prima guerra
mondiale in circa 200.000 ricorsero a questa soluzione. A New York venne fondata la
National Urban League che, con le proprie succursali nelle principali metropoli
settentrionali, aveva lo scopo di facilitare l’inserimento dei neri emigrati nelle realtà urbane
del Nord, fornendo loro un alloggio e lavoro
73
.
71
“Plessy v. Ferguson was a landmark 1896 U.S. Supreme Court decision that upheld the constitutionality of
racial segregation under the “separate but equal” doctrine. The case stemmed from an 1892 incident in which
African American train passenger Homer Plessy refused to sit in a car for Black people. Rejecting Plessy’s
argument that his constitutional rights were violated, the Supreme Court ruled that a law that “implies merely
a legal distinction” between white people and Black people was not unconstitutional. As a result, restrictive
Jim Crow legislation and separate public accommodations based on race became commonplace. […]”;
History.com Editors, Plessy v. Ferguson, History, A&E Television Networks, October 29, 2009,
<www.history.com/topics/black-history/plessy-v-ferguson>; trad. mia;
“[…] In constitutional law, segregation is the maintenance of separate facilities and institutions for people of
different races. The racial segregation that prevailed in the US until 1950s was based on the theory that
separate but equal facilities met the constitutional requirements of the equal protection clause. […]”; Steven
H. Gifis, Barron’s Law Dictionary, 1984, p. 432.
72
Charles Frank Robinson, Dangerous Liasons. Sex and Love in a Segregated South, Fayetteville, University
of Arkansas Press, 2003, p. 51, “[…], the court continued, “white or black is precisely the same.” The supreme
court explained that the only discrimination found in the punishments for the offense of adultery was directed
solely “against the offence” itself, and the state, being the guardian of public order and societal decency, had
an obligation and a right to impose such discriminations. […].”; trad. di Luconi S., ibidem, p. 151.
73
“[…] The National Urban League is a historic civil rights organization dedicated to economic empowerment,
equality, and social justice. Founded in 1910 and headquartered in New York City, the Urban League
collaborates at the national and local levels with community leaders, policymakers, and corporate partners to
elevate the standards of living for African Americans and other historically underserved groups […]; National
Urban League, Mission and History. Uplifting and Empowering Americans since 1910, <nul.org/mission-and-
history>; trad. mia.