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INTRODUZIONE
Cos’è la “Special relationship”?
Una delle conseguenze impreviste della seconda guerra mondiale è stata
certamente la costituzione del fortissimo legame denominato “Atlantic special
Relationship tra Regno Unito e Stati Uniti d’America”
1
; avvicinati dalla stessa
lingua, accomunati in larga misura dalle stesse radici culturali, la Gran Bretagna e
gli Stati Uniti hanno trovato, nella condivisione dei loro interessi, il veicolo per la
solidarietà implicita che Churchill soprannominò “special relationship”.
L’espressione venne usata per la prima volta pubblicamente da Churchill a
guerra finita, in occasione del suo discorso all’Università di Westminster, a
Fulton, nel Missouri. In quel discorso, intitolato eloquentemente “I muscoli della
pace”
2
, ma passato alla storia come l’annuncio della discesa della cortina di ferro
sull’Europa, l’ex Primo Ministro inglese cercò di consolidare il legame che si era
creato durante il conflitto dandogli un nome preciso che ne evidenziasse il
carattere esclusivo. Lo scopo era palesemente quello di far sopravvivere l’alleanza
nata durante la guerra anche dopo la fine del conflitto, per poter affrontare
1
David Sanders, Losing an empire, finding a role : British foreign policy since 1945, London :
MacMillan, 1990, pag. 39
2
Winston Churchill, “The sinews of peace”, Westminster College, Fulton, Missouri, 5 marzo
1946, Robert Rhodes James, Winston S. Churchill: His Complete Speeches 1897-1963, (Chelsea
House Publishers: New York and London), vol. VII, 1943-1949, pp.7285-7293.
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assieme all’alleato maggiore americano la guerra fredda che stava iniziando.
Pur essendo stata un punto centrale della visione strategica dei governi inglesi
dalla seconda Guerra Mondiale in poi, il primo e il più importante dei «tre cerchi»
della politica estera britannica, la “relazione speciale” con gli Stati Uniti è rimasta
oggetto di acceso dibattito nel Regno Unito, tanto presso le élites politiche quanto
tra gli storici e i giornalisti che hanno cercato di darne un’immagine definita e
univoca. Nonostante una parvenza di semplicità, o addirittura di evidenza
automatica (i governi dei due paesi legati storicamente hanno stretto legami
politici ed economici esclusivi a partire dall’entrata in guerra degli Stati Uniti ad
oggi), la “special relationship” si è rivelata una realtà complessa, ambigua,
relativa nel tempo e nella sua intensità, che sfugge ad ogni rigida definizione. Essa
tuttavia è stata il nucleo della politica estera di Churchill dal 1940 e ha
completamente orientato la politica estera inglese nel corso di tutta la guerra e
negli anni successivi.
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CAPITOLO 1
LA RELAZIONE SPECIALE DURANTE LA GUERRA
Nel 1940 il collasso totale degli equilibri europei rivoluzionò completamente lo
status della Gran Bretagna nello scenario internazionale. Le sue possibilità di
sconfiggere la Germania, contro cui era entrata in guerra a fianco della Francia, da
quel momento dipesero drasticamente da un intervento americano e, solo dopo
che Hitler aprì anche un fronte orientale, dall’Unione Sovietica. Nel momento in
cui l’indipendenza stessa del partner minore della “relazione speciale” era
minacciata dai progetti espansionisti tedeschi, l’America era però ancora neutrale
e, nonostante i disperati richiami di Churchill, il supporto di Roosevelt arrivò
lentamente intensificandosi con i fatti del 1940-1941, rallentato fortemente dalla
tendenza isolazionista del Congresso e dell’opinione pubblica statunitense.
Nell’agosto del 1940, mentre si stava svolgendo la battaglia d’Inghilterra, il
primo segnale di un chiaro impegno americano venne con l’accordo “Caccia
torpedinieri per basi” (Destroyers for bases agreement)
1
: l’accordo prevedeva la
1
Destroyers for bases agreement, 2 settembre 1940, Private Laws, Concurrent Resolutions,
Treaties, International Agreements Other Than Treaties, and Proclamations. Part 2 of United
States Statutes at Large Containing the Laws and Concurrent Resolutions Enacted During the
Second and Third Sessions of the Seventy-Sixth Congress of the United States of America, 1939-
1941, and Treaties, International Agreements Other Than Treaties, Proclamations, and
Reorganization Plans. Vol. 54. (Washington: Government Printing Office, 1941), 2406-2408
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cessione di cinquanta navi da guerra americane per rinforzare la flotta di Sua
Maestà in cambio della possibilità di utilizzare le basi inglesi in Canada e nei
Caraibi per gli scopi strategici americani.
Nel marzo del 1941, di fronte al perdurare dell’opposizione del Congresso,
l’alternativa migliore a un intervento militare diretto proposta dal presidente
americano Roosevelt fu la concessione dell’accordo “Prestiti-Affitti” (Lend-lease
agreement): l’accordo assicurava alla Gran Bretagna e ai paesi del
Commonwealth (più tardi anche all’Unione Sovietica) rifornimenti massicci di
munizioni, cibo, e materie prime per le industrie, che sarebbero stati ripagati in un
secondo momento (a guerra finita) secondo “termini che il Presidente avrebbe
ritenuto soddisfacenti”
2
.
Nel frattempo i continui sforzi di Churchill per trascinare gli Stati Uniti nel
conflitto a fianco della Gran Bretagna avevano portato, nell’agosto del 1941, alla
firma della Carta Atlantica, una dichiarazione di obiettivi politici comuni in cui
entrambi i paesi si impegnavano a farsi difensori di nuovi principi, fra cui quello
di auto-determinazione, nel panorama internazionale. Il contenuto di questa
dichiarazione strideva molto con il ruolo imperiale della Gran Bretagna e
Churchill, al momento della sua firma, intendeva sicuramente affermare l’auto-
determinazione dei soli paesi occupati dalla Germania nazista, senza considerare i
numerosi territori privati dell’indipendenza nell’ambito dell’espansione coloniale
2
Lend-lease agreement, 23 febbraio 1942, Public Laws. Part 1 of United States Statutes at Large
Containing the Laws and Concurrent Resolutions Enacted During the First Session of the Seventy-
Seventh Congress of the United States of America, 1941-1942, and Treaties, International
Agreements Other than Treaties, and Proclamations. Vol. 55 (Washington: Government Printing
Office, 1942): 31-33
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inglese.
Il 7 dicembre 1941 i giapponesi sferrarono il loro attacco a sorpresa contro
la flotta americana ancorata nella base di Pearl Harbor e solo la gravità di questa
aggressione senza precedenti alle forze armate americane permise di superare le
resistenze del Congresso e di rompere la neutralità degli Stati Uniti.
Dal dicembre 1941 al gennaio del 1942 si svolsero una serie di riunioni,
soprannominate Conferenza di Arcadia, in cui gli Stati Maggiori del Regno Unito
e degli Stati Uniti, rappresentati da Churchill e Roosevelt, decisero quale strategia
adottare nella guerra contro le forze dell’Asse. Dalle riunioni, oltre alla scelta di
anteporre la sconfitta della Germania a ogni altro obiettivo (Germany first),
nacque l’idea di un Comitato dei Capi di Stato Maggiore unificato, l’istituzione
che avrebbe fatto funzionare la strettissima collaborazione tra gli apparati militari
dei due paesi fino alla fine della guerra.
Churchill, forse il maggiore sostenitore dell’alleanza anglo-americana, nelle sue
memorie descrisse l’alleanza di guerra con gli Stati Uniti come “il risultato
naturale della comunanza culturale dei popoli di lingua inglese” (frase riportata
anche dal New York Herald in un’intervista del novembre 1945) che, nel suo
caso, era ancora più sentita essendo l’ex Primo ministro figlio di madre
americana. Nella sua autobiografia è spesso citata con orgoglio anche la relazione
personale che si creò con il presidente americano Franklin Delano Roosevelt,
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descritto come un “caloroso amico della Gran Bretagna alla Casa Bianca”
3
. La
relazione che nacque dalla cooperazione durante la guerra divenne “così stretta
che le attività principali tra i nostri paesi erano coordinate praticamente con
questi contatti personali tra lui e me. In questo modo venne raggiunta la nostra
intesa perfetta.”
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Nonostante la sua importanza fondamentale per le sorti dell’alleanza e l’altissimo
grado di intimità raggiunto dai due Capi di Stato, le fasi iniziali del rapporto
furono comunque contraddistinte da reciproco sospetto, e, anche superate le
diffidenze, la relazione che si instaurò si configurò come fortemente sbilanciata.
Churchill era infatti molto più interessato all’intensificarsi e alla continuazione
della “relationship” e questo rifletteva l’enorme squilibrio di potenza tra i due
alleati e l’evidente condizione di dipendenza degli inglesi dalle risorse americane.
“What do you want me to do-stand up and beg like Fala?” chiese l’ ex Primo
Ministro, in un momento per lui molto umiliante nel 1944, paragonando se stesso
al cane del Presidente [Roosevelt].”
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La relazione personale tra Roosevelt e Churchill non fu l’unica componente della
“Special relationship” ad avere caratteri ambigui: negli anni ’30 le due maggiori
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Winston Churchill, The Second World War (6 vol., London, 1948-54), vol. I, p.VII
4
Ibid., II, pag. 22
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Traduzione: “Cosa vuoi che faccia, che mi alzi e implori come fa [il tuo cane] Fala?”, David
Reynolds, Roosevelt, Churchill and the Wartime Anglo-American Alliance, 1939-1945 : Towards
a new synthesis in Louis, William Roger. The 'Special relationship' : Anglo-American relations
since 1945/edited by Wm. Roger Louis and Hedley Bull, Paperback [ed.], Oxford : Clarendon,
1986, pag. 17