5
INTRODUZIONE
L‟elaborato si concentra sulla Value Relevance dell‟informazione
economico-finanziaria, enfatizzandone il superamento della tipica funzione di
rendiconto assolta dal bilancio.
Gli studi sulla Value Relevance si inseriscono nel più vasto filone della
Capital Market Research
1
perché, partendo dall‟ipotesi di efficienza semi-forte
dei mercati dei capitali, si propongono di analizzare il ruolo dell‟Accounting nel
veicolare informazioni utili agli operatori del mercato.
In particolare, la Value Relevance misura la capacità del dato contabile di
racchiudere informazioni che influenzano il prezzo delle azioni e il valore di
mercato dell‟azienda. Esso, dunque, approssima il livello di associazione tra
l‟informazione contabile e il prezzo e/o rendimento azionario. Se tale
correlazione è significativa, allora le informazioni contabili sono in grado di
guidare gli investitori nelle proprie scelte di investimento.
L‟interesse mostrato dagli studiosi di accounting verso tale paradigma può
essere ricondotto alla capacità dello stesso di afferrare l‟apprezzamento della
coerenza al Framework
2
delle scelte assunte dagli Standard Setters nella
predisposizione degli Accounting Standards. In ciò evidenziandone l‟influenza
esercitata dalla corrente dottrinale denominata Decision-usufulness Theorethical
Approach sviluppatasi in America a partire dagli anni Sessanta in seguito alla
nascita dell‟Information Theory.
Seguendo tali approcci teorici, il Framework riconosce al bilancio la
funzione di fornire ai soggetti esterni interessati all‟andamento aziendale, e in
particolare agli investitori, informazioni utili per le loro decisioni economiche, al
fine di favorire un‟efficiente allocazione dei capitali. In particolare, le attese
informative si concentrano sulla capacità dell‟impresa di produrre flussi
1
La Capital Market Research in Accounting (CMR) comprende tutti gli studi che analizzano la relazione
tra prezzi di mercato e le informazioni contabili. Oltre la Value Relevance, la CMR include i test circa le
ipotesi di efficienza informativa dei mercati e gli studi sulla Fundamental Analysis.
2
Documento che identifica gli utilizzatori e lo scopo del bilancio.
6
finanziari (cash generating ability) e sulla relativa tempistica e certezza perché la
recuperabilità dell‟investimento, apprezzabile in funzione del pagamento dei
dividendi e del capital gain ritraibili dalla vendita della partecipazione, dipende
da tali flussi.
È facile intuire che tale orientamento dottrinale è stato favorito dalla
presenza di imprese che ricorrono primariamente al mercato azionario per
reperire risorse finanziarie e il cui modello proprietario più diffuso è quello della
public company, caratterizzata dalla parcellizzazione del capitale e dalla
separazione tra proprietà e controllo.
Gli organi deputati all‟emanazione dei principi internazionali sono
coinvolti nella scelta di criteri contabili che meglio rappresentano la realtà
economica secondo gli attributi di relevance e reliability, caratteristiche
qualitative necessarie a rendere l‟informativa finanziaria utile a supportare le
scelte di allocazione delle risorse.
La Value Relevance research, infatti, contribuisce a valutare
l‟applicazione dei postulati presentati nel framework perché essa offre una sintesi
quantitativa degli attributi richiamati.
3
Diversamente, alcuni autori sostengono che il contributo offerto dagli
studi sulla Value Relevance al processo di standard setting è nullo dal momento
che il FASB adotta una definizione onnicomprensiva di utilizzatori
dell‟informazione economica finanziaria. In questa logica l‟accrescimento delle
possibili finalità perseguite attraverso il bilancio rende la Value Relevance un
driver poco significativo per l‟apprezzamento della significatività
dell‟informazione contabile per tutti i destinatari.
Gli sviluppi contabili che si sono avuti in seguito all‟introduzione
dell‟approccio decision-usufulness hanno segnalato il rilievo che assumono,
nell‟ottica dell‟investitore, l‟analisi e l‟interpretazione della capacità dell‟impresa
3
Tale tesi è sostenuta esplicitamente nell‟articolo di BARTH M.E, BEAVER W., LANDSMAN W.
(2001), The relevance of the Value Relevance literature for financial accounting standard setting:
another view, Journal of Accounting and Economics, 31, 77-104.
7
di generare flussi finanziari in futuro, giustificando l‟ampio ricorso a criteri di
valutazione ispirati alla logica dei valori correnti, cioè valori atti ad esprimere le
condizioni di impresa e di ambiente al momento della stima, tra i quali è
possibile considerare il Fair Value. Le valutazioni al Fair Value consentono di
rilevare le “perdite presunte” e gli “utili sperati”, espressione di operazioni
ancora in corso alla data del bilancio. Ne deriva una configurazione di reddito
potenzialmente prodotto e una nozione di patrimonio netto a valori correnti,
ritenuti più adatti ad effettuare valutazioni di investimento e disinvestimento. I
sostenitori di tale criterio ne sottolineano così la maggiore rilevanza informativa
in virtù della capacità di prevedere i flussi di cassa futuri associati all‟elemento
valutato piuttosto che presentare una mera sintesi delle operazioni passate. A
questo riguardo, al fine di verificare la potenziale relevance del Fair Value, sono
stati condotti una serie di ricerche empiriche volte ad analizzare l‟associazione
tra i nuovi valori iscritti al Fair Value e i prezzi di mercato. In altre parole, per
comprendere l‟effettivo valore informativo del nuovo criterio di valutazione, i
ricercatori hanno determinato la Value Relevance delle variabili contabili
espresse in base al Fair Value.
In merito, le evidenze empiriche si focalizzano principalmente sugli
strumenti finanziari e sulle attività intangibili e dimostrano che i valori iscritti al
Fair Value sono informativi per gli investitori, ma il livello di affidabilità è
influenzato dalla fonte dell‟informazione, ossia il mercato (Level 1) o il
management (Level 2)
4
. Tali contributi sono rilevanti per gli Standard Setters
perché permettono di apprezzare l‟efficacia dei cambiamenti introdotti in seguito
all‟adozione del metodo alternativo.
Una conferma in tal senso proviene dall‟approfondimento offerto nel
capitolo conclusivo di questo elaborato in cui si è proceduto a “mappare”
l‟evoluzione logica e cronologica degli studi sulla Value Relevance. In questa
4
Si fa riferimento alla gerarchia di riferimento per la determinazione del Fair Value ed esposta nello
SFAS 157 e nell‟IFRS 13.
8
prospettiva, infatti, l‟indagine condotta in riferimento a oltre sessanta paper,
identificati in letteratura come rientranti tra gli studi di Value Relevance, ha
messo in evidenza il contributo offerto dal mondo accademico alla
standardizzazione contabile. In questa logica, infatti, i numerosi contributi
empirici sull‟argomento si sono dimostrati essere un indispensabile sostegno per
gli Standard Setter per la comprensione della capacità delle informazioni
contabili di favorire l‟allocazione delle risorse da parte degli investitori
(information content degli earnings), per indirizzarne l‟operato in funzione
dell‟evoluzione dei mercati e delle imprese di riferimento (Value Relevance over
time) e per valutare l‟impatto prodotto dall‟introduzione dei principi contabili
(Value Relevance di nuovi Standard contabili e Value Relevance post IFRS)
9
CAPITOLO I
La funzione informativa del bilancio
SOMMARIO: 1. La natura informativa del bilancio nei mercati finanziari
- 2. Le finalità dell‟informazione contabile nell‟ottica dell‟information content
perspective – 2.1 La contracting perspective e il ruolo del conservatism - 2.2 La
valuation perspective nel modello di bilancio adottato dagli Standard Setters - 3.
Le caratteristiche desiderabili del Financial Reporting secondo l‟approccio
decision usefulness - 3.1 L’applicazione delle caratteristiche desiderabili negli
IAS/IFRS - 4. L‟“Accounting quality” nella prospettiva degli Standard Setters.
10
1. La natura informativa del bilancio nei mercati finanziari
Fino agli anni Sessanta l‟Accounting rappresentava un processo di
allocazione dei costi e dei ricavi nel tempo, così come l‟American Accounting
Association (AAA)
5
afferma nel 1936
6
:
“Accounting is thus not essentially a process of valuation, but the allocation of
historical cost and revenues to the current and succeeding fiscal periods”
7
Tuttavia, lo sviluppo dell‟Information Theory introduce l‟information
perspective nell‟accounting: tale teoria considera l‟informazione come un bene
economico il cui valore dipende da quanto un individuo può apprendere dalla
conoscenza della stessa, limitando l‟incertezza sul verificarsi degli eventi, e dal
costo da sostenere per averne disponibilità.
In tale ottica, l‟Accounting diviene la fonte informativa principale nel
processo decisionale per l‟allocazione dei capitali, processo non intuitivo, ma che
necessita di una serie di dati per svolgere un‟accurata analisi delle alternative
disponibili e giungere alla decisione migliore. Una nuova definizione di
Accounting è introdotta dallo stesso AAA nel 1966:
“Accounting refers to the process of identifying, measuring and communicating
economic information to permit informed judgements and decisions by users of
the information”
8
Secondo tale definizione l‟Accounting racchiude una serie di attività che
conducono alla formazione di un documento finale, il bilancio, il quale fornisce
una rappresentazione semplificata della realtà aziendale finalizzata a dare conto
5
Tale organismo, fondato nel 1916, rappresenta la principale associazione americana di ricercatori
interessati a temi di contabilità. Esso è costituito da nove membri, di cui otto facenti parte del mondo
accademico ed uno impegnato nella professione contabile.
6
American Accounting Association (1936), A tentative statement of accounting principles affecting
corporate reports, The Accounting Review 11, 187-191, p. 189.
7
Tale definizione accoglie la measurement perspective, visione sviluppatasi a partire dagli anni Venti,
secondo cui la determinazione del reddito e la valutazione degli asset rappresentano le principali funzioni
dell‟accounting
8
American Accounting Association (1966), A statement of basic Accounting Theory, (ASOBAT) p.1
11
della dinamica economico-finanziaria d‟impresa ai diversi soggetti i cui interessi
convergono variamente verso di essa.
“A statement of basic Accounting Theory” (ASOBAT) rappresenta un
punto di rottura rispetto alla teoria prevalente, in particolare:
per la prima volta i bisogni degli utilizzatori finali del bilancio assumono
importanza nella definizione di un quadro teorico di riferimento;
l‟accounting rappresenta un sistema informativo, ponendo la dovuta enfasi
sulla comunicazione del dato contabile, intesa come una fase distinta del
processo contabile;
la prevalenza della relevance rispetto alla verificability;
estensione della tipologia di informazioni da fornire, infatti non si limita
solo alle financial information ma si parla di economic information,
riferendosi a tutte le informazioni che possono aiutare l‟utilizzatore in
caso di allocazione di risorse scarse;
introduzione del costo corrente, accanto alla presentazione del costo
storico.
Gli users dell‟informazione contabile possono essere sia interni sia esterni. La
prima categoria comprende il management che necessita di dati analitici
(management accounting) volti a facilitare le attività di programmazione e
controllo mentre la seconda categoria rappresenta l‟insieme dei soggetti che non
sono coinvolti nelle operazioni di business ma sono interessati a vario titolo alla
gestione dell‟attività. Difatti, in funzione del crescente peso delle aziende nel
condizionare la vita dell‟intera società, raccogliendo risparmio tra i privati,
creando o distruggendo posti di lavoro e consumando risorse ambientali, la
gamma dei soggetti interessati alle sorti delle aziende si è ampliata: non più
soltanto soggetti interni (proprietari o amministratori) ma anche soggetti esterni
(stakeholder) aventi un interesse verso le sorti dell‟azienda siccome dal
comportamento di quest‟ultima dipende il soddisfacimento di interessi personali
(capacità di garantire rendimenti futuri per gli azionisti, capacità di tutelare
12
l‟occupazione per i dipendenti, di salvaguardare l‟ambiente, di garantire prodotti
di qualità). A tali soggetti il bilancio fornisce una valutazione di sintesi circa la
capacità dell‟impresa di mantenersi in equilibrio economico, condizione per una
durevole esistenza dell‟azienda.
In particolare, se il focus si concentra sui soggetti che apportano le risorse
economiche l‟obiettivo principale del financial accounting diventa quello di
fornire le basi per assumere decisioni economiche circa l‟allocazione dei capitali
tra diverse entità: un‟azionista attuale deve valutare se mantenere o meno
l‟investimento in un‟azienda, un‟azionista potenziale deve poter scegliere tra
diverse alternative disponibili sul mercato, un creditore ha l‟esigenza di
prevedere il rischio di default prima di concedere un prestito.
Una differente prospettiva informativa, invece, è adottata da coloro che
privilegiano una funzione di “rendiconto”, nel senso che il bilancio è utilizzato
come strumento informativo per permettere ai proprietari dell‟azienda di valutare
l‟operato degli amministratori: tale funzione assume un‟importanza fondamentale
in tutti quei casi in cui i soggetti amministratori siano distinti dai proprietari,
fenomeno tipico del modello della public company di matrice anglosassone,
contesto nel quale tale approccio è noto come stewarship function.
L‟American Accounting Association, nel predisporre l‟ASOBAT, adotta
lo User-Need Approach, in un‟ottica che presuppone una conoscenza dei bisogni
degli utilizzatori tale da permettere ai redattori del bilancio di predisporre le
informazioni necessarie a soddisfare le loro esigenze: tale approccio è stato
oggetto di critiche da parte di Sorter
9
, secondo cui l‟ipotesi suddetta è difficile da
realizzarsi data la varietà di usi, di utilizzatori e di modelli decisionali. L‟autore è
sostenitore dell’Event Approach, in base al quale lo scopo dell‟Accounting è
fornire dati sugli eventi economici rilevanti in modo che ogni utilizzatore possa
ricavarne gli input per il proprio modello decisionale. Da qui discende un
9
SORTER (1969), An Event Approach to Basic Accounting Theory, The Accounting Review, 44(1), 12-
19.
13
diverso livello di aggregazione dei dati: nell‟User-Need Approach il redattore del
bilancio presenta i dati con un maggior livello di aggregazione in modo che gli
utilizzatori hanno a disposizione gli input per i modelli di valutazione; al
contrario secondo l‟Event Approach i dati vanno presentati in una forma
disaggregata in modo che gli utilizzatori possano generare output differenziati a
seconda delle decisioni da prendere.
Il focus sull‟information content perspective ha dato il via allo sviluppo di
una serie di contributi, che vanno sotto il nome di Decision-useful Theoretical
Approach (Hick
10
, Sterling
11
) aventi l‟obiettivo di analizzare l‟utilità
dell‟informazione contabile per le imprese e il mercato.
In quanto veicolo di informazioni, il bilancio rappresenta uno strumento
attraverso il quale l‟azienda comunica con i suoi interlocutori (investitori,
creditori, fornitori, clienti), interessati a ricevere input in grado di agevolare le
decisioni in modo tale da orientare le stesse verso risultati migliori. Ad esempio
un investitore, per assumere decisioni circa le proprie scelte di investimento, ha
bisogno di informazioni rinvenibili dal bilancio circa la profittabilità passata e
prospettica dell‟impresa in cui sta decidendo se investire. Un efficace processo di
allocazione dei capitali è cruciale per la salute economica di un intero paese
perché può contribuire a sostenere la produttività, a incoraggiare l‟innovazione e
a garantire la liquidità del mercato.
A partire dagli anni Settanta, grazie alla visione introdotta dall‟ASOBAT,
il mondo accademico americano assume un nuovo punto di vista sul ruolo
dell‟Accounting: non ha più solo una funzione di collegamento tra l‟impresa e i
suoi proprietari nel microcosmo aziendale ma può contribuire al benessere
economico di un‟intera nazione, rappresentando un valido collegamento tra le
10
HICK (1966), Comments on “A Statement of Basic Accounting Theory”, The Journal of Accountancy,
122(3), 56-60.
11
“Accountants ought to measure something and then communicate the measurement to the people who
will make the decisions. Under this interpretation, the outputs of the accounting system are the inputs to
decision theories” Steling R. (1972), Decision-Oriented Financial Accounting, Accounting and Business
Research, 5(1), 95-112.
14
imprese e il mercato dei capitali. L‟efficienza economica di ogni paese dipende
dalla possibilità di poter reperire capitali attraverso il matching tra domanda ed
offerta. La decisione di allocazione richiede precise informazioni circa il livello
di rischio e di rendimento dell‟attività in cui s‟investe al fine di ridurre il livello
di incertezza circa gli eventi futuri.
Ronen J. e Sorter G.
12
, in coerenza con le tendenze accademiche del
periodo
13
, affermano che le decisioni di investimento si basano sulle prospettive
di rendimento e sui rischi a essi associati: il ritorno dell‟investimento in titoli è
pari alla somma della variazione del valore di mercato e dei dividendi ricevuti
durante un dato periodo, mentre il rischio relativo è misurato dalla varianza attesa
del tasso di rendimento del titolo. Di conseguenza, l‟investitore è interessato a
monitorare il valore di mercato e le fluttuazioni dello stesso, essendo elementi
che influenzano tanto il rendimento quanto il rischio. A tal proposito Fama
14
afferma:
“The analyst do better than the investor who follows a simple buy and
hold policy as long as he can more quickly identify situations where there are
negligible discrepancies between actual prices and intrinsic [fundamental]
values than other analysts and investors and if he is better able to predict the
occurrence of important events and evaluate their effect on intrinsic
[fundamental] values.”
Dunque, l‟investitore può prevedere le future fluttuazioni del prezzo di
mercato se è capace di identificare e valutare i fattori che influenzano il valore
intrinseco dei titoli. Difatti, se i mercati assolvono in modo efficiente alla loro
funzione di allocare i capitali tra le alternative di investimento, il valore
intrinseco (fundamental value) coinciderà con il valore di mercato (economic
12
RONEN J, SORTER G (1972), Relevant Accounting, The Journal of Business, 45(2), 258-282.
13
FAMA (1970), Efficient Capital Market: a review of theory and empirical work, Journal of Finance,
25, 383-417.
14
FAMA (1965), Random walks in Stock Market Prices, Financial Analyst Journal, 21(5), 55-74.
15
value), rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa prospettici attribuibili
all‟impresa. Se il valore di mercato differisce dal valore intrinseco, non si
realizzerà un‟allocazione ottima perché il costo del capitale richiesto non sarà
commisurato all‟effettivo tasso di rendimento dell‟investimento. Dunque,
l‟investitore sarà capace di misurare l‟economic value e di decidere circa
l‟allocazione dei propri capitali se l‟accounting fornisce informazioni utili per
prevedere i cash flow, per quantificare il rischio associato a questi ultimi e per
analizzare le attese di realizzo.
In particolare, il management, essendo a conoscenza dei piani futuri e
dell‟andamento del settore di appartenenza, dovrebbe comunicare i cash flow
attesi attualizzati ad un tasso di mercato che non tenga conto del rischio specifico
associato all‟impresa in modo che l‟investitore possa condurre una valutazione
separata del rischio relativo. Il valore dell‟impresa così calcolato prende il nome
di market-risk-determined (MRD) value, misura che, confrontata con il valore
netto di liquidazione (exit value) delle attività e passività ci fornisce indicazioni
circa la valutazione del rischio. La differenza tra l‟MRD value e l‟exit value è
definito specific advantage, ossia quella parte di valore che l‟impresa realizza
solo se continuerà a svolgere l‟attività gestionale tipica, sostenendo lo specifico
rischio: maggiore è lo specific advantage, maggiore è il rischio associato a quella
attività se le attese non si realizzino o se il mercato non è più attratto dal
prodotto-servizio offerto. Al contrario, un exit value più elevato assicura una
maggiore flessibilità, garantendo la possibilità di impiegare le stesse risorse in
altre attività e riducendo il rischio percepito perchè gli investitori sono
consapevoli che il mercato attribuisce un valore condiviso agli asset,
prescindendo dallo specifico utilizzo nell‟impresa.
Informazioni aggiuntive circa il rischio potenziale derivano dalla
differenza tra MRD value e la valutazione di mercato del capitale, lo specific
residual, ossia quella parte di valore d‟impresa non catturata dal mercato. In tal
caso il mercato considera poco affidabili le attese espresse dal management e il
16
disallineamento tra la valutazione del mercato e quella dei manager rende il
futuro più incerto con un incremento del rischio assunto.
Nel sistema contabile proposto da Ronen e Sorter, la rappresentazione
degli eventi passati dovrebbe essere separata in elementi attesi ed inattesi in
modo da valutare l‟efficienza delle precedenti previsioni del management e
decidere circa il livello di affidabilità delle attuali. Gli stessi autori, inoltre,
considerano che il sistema contabile dovrebbe evidenziare l‟influenza degli
eventi passati sulla variazione dell‟exit value. I cash flow attesi, l‟exit value e dati
contabili di periodi precedenti rappresentano, secondo l‟articolo considerato, gli
elementi chiave che permettono all‟investitore di condurre le proprie valutazione
e sono inseriti in un sistema di reporting composto dallo stato patrimoniale e dal
rendiconto dei costi e dei benefici (Cost and Benefit Statement). Quest‟ultimo è
formato dal conto economico che mostra le variazioni di cash flow attese ed
inattese, e dal Realizations and Derealizations Statement che evidenzia gli eventi
che influenzano la composizione e la struttura degli asset e, dunque, il livello di
rischio. I “realization events” (ad esempio le vendite) riducono il rischio perché
c‟è un incremento di cash assets mentre i “deralization events” (ad esempio gli
acquisti) spostano gli asset verso una struttura più rischiosa.
In un mercato ideale, le richiamate informazioni dovrebbero essere
liberamente e gratuitamente disponibili, così che il prezzo espresso dal mercato
rifletti esattamente il valore attuale atteso delle diverse opportunità di
investimento. Nella realtà, gli attori del mercato hanno una differente dotazione
di informazioni sul valore delle singole opportunità di investimento, il che
conduce ad una situazione di asimmetria informativa. Difatti, il matching tra i
risparmi degli investitori e le opportunità di business è reso complicato dalla
circostanza che gli imprenditori hanno informazioni migliori e più tempestive
rispetto agli investitori circa il valore del proprio business. Tale asimmetria, che
si instaura tra imprenditori-manager da un lato e investitori attuali e potenziali
dall‟altro, compromette il corretto funzionamento del mercato dei capitali perché
17
impedisce agli investitori di distinguere adeguatamente la qualità di ciascun
investimento ed è probabile che le opportunità presenti saranno valutate secondo
una qualità media percepita. Ciò spingerebbe fuori dal mercato le opportunità
migliori fino al fallimento del mercato stesso
15
. Per meglio comprendere l‟effetto
dell‟asimmetria informativa sul funzionamento del mercato si consideri una
situazione in cui metà delle idee di business sono di buona qualità e metà di
cattiva qualità e che gli investitori sono soggetti razionali che valutano le
alternative di investimento in base alle informazioni disponibili. Se gli investitori
non posseggono informazioni sufficienti per distinguere la qualità dei due
progetti, essi valuteranno entrambe le idee ad un livello medio, sopravvalutando
le imprese “cattive” e sottovalutando quelle “buone”. Di conseguenza, da un lato
i proprietari dei progetti migliori non saranno disposti ad accettare un prezzo
medio inferiore al valore reale e, dunque, usciranno dal mercato, dall‟altro gli
investitori non sono disposti ad acquistare azioni a un prezzo superiore al valore
dell‟impresa e anch‟essi usciranno dal mercato, provocandone il fallimento.
In tale contesto, il Decision-usefulness Theoretical Approach attribuisce al
bilancio un ruolo decisivo per comprimere il gap informativo, in modo da
rendere più efficiente il processo di allocazione dei capitali, presentato di seguito:
Fig. 1 Capital Allocation process (Kieso, Weygandt, Warfield, 2009
16
)
15
Sui problemi di funzionamento del mercato di veda AKERLOF G.A., (1970) The market for lemons:
quality uncertainty and the market mechanism, Quarterly Journal of Economics, 84(3), 488-500.
16
KIESO D., WEYGANDT J., WARFIEDLD T. (2009), Intermediate Accounting, Thirtheen Edition,
John Wiley & Sons.
Financial reporting
Un‟azienda fornisce
informazioni finanziarie
per attirare i capitali
verso la propria
organizzazione
Users
Gli investitori e i
creditori utilizzano le
informazioni ricevute
per allocare i propri
capitali
Capital allocation
La valutazione del
livello di rischio-
rendimento determina la
scelta circa l‟allocazione
delle risorse disponibili.
18
Difatti, la disponibilità dei dati contabili (financial reporting), unita alla
capacità degli investitori (users present and potential) di riflettere nei prezzi la
qualità delle diverse alternative di investimento, fornisce una maggiore liquidità
del mercato con un impatto positivo sulla produttività e lo sviluppo
dell‟innovazione. Al contrario, la presenza di informazioni inaffidabili e
irrilevanti blocca lo sviluppo del mercato dei capitali e, dunque, la crescita di un
intero paese.
L‟impresa presenta un chiaro incentivo a comunicare all‟esterno
informazioni circa la propria condizione economica, patrimoniale e finanziaria
poiché in questo modo ridurrà le asimmetrie informative degli outsiders e, di
conseguenza, il rischio percepito. Difatti, una disclosure di elevata qualità
garantisce all‟impresa due importanti risultati: una maggiore liquidità del proprio
titolo azionario e una riduzione del costo del capitale. In merito al primo aspetto,
la frequenza delle transazioni è incrementata dal fatto che esse avvengono a un
prezzo che gli investitori ritengono equo perché incorpora le informazioni rese
disponibili. Una informativa adeguata garantisce anche una minore fluttuazione
dei prezzi: un andamento azionario poco lineare è sintomo di un‟incertezza circa
il reale valore dell‟impresa. Inoltre, una disclosure di elevato livello riduce il
rischio percepito dagli investitori, con conseguenti benefici sul costo del capitale
necessario a reperire nuove risorse. Al contrario, le manipolazioni della reale
performance, volte a far apparire l‟impresa come meno rischiosa, una volta
scoperte, provocano un crollo della fiducia riposta dagli investitori sulla qualità
della disclosure aziendale, con una conseguente discesa dei prezzi o aumento del
costo del capitale richiesto.
Al fine di fornire informazioni utili per il processo decisionale degli utenti
esterni, il sistema di bilancio presenta dati periodici in merito alla posizione
economica, patrimoniale e finanziaria dell‟azienda ed inoltre realizza
un‟allocazione temporale degli accadimenti gestionali attraverso l‟accrual
process. La logica della competenza permette di attribuire il reddito totale ai